Ana Caterina Morariu (attrice)        Catania 14.9.2013

                             Intervista di Gianfranco Gramola 

Una brava attrice a cui piace molto la natura, il verde, la campagna e anche le città: Roma soprattutto, città che ama alla follia e a cui stanno simpatici i romani. Una ragazza “meravigliosa” che desidera crescere artisticamente, imparando dagli errori e saper fare tesoro delle critiche costruttive che le vengono fatte.

Ana Caterina Morariu è nata in Romania, a Cluj-Napoca, nel 1980. Figlia della nota ballerina rumena Marinata Rodica Ritaru, ancora bambina si trasferisce in Italia con la madre. Nel 1999 consegue la maturità scientifica presso il liceo scientifico "Benedetto Varchi" di Montevarchi. Nel 2002 consegue il diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nello stesso anno debutta in teatro, in seguito lavora in produzioni televisive e cinematografiche. Nel 2006 è tra i protagonisti del film “Il mio miglior nemico” di Carlo Verdone, grazie al quale ottiene una candidatura ai David di Donatello come miglior attrice protagonista migliore attrice protagonista. Nel 2008 torna sul grande schermo con il film Il sangue dei vinti di Michele Soavi. Numerose le fiction TV alle quali ha preso parte; tra esse: Le stagioni del cuore (2004) di Antonello Grimaldi, De Gasperi, l'uomo della speranza (2005) di Liliana Cavani, Guerra e pace (2007) di R. Dornhelm e B. Donnison, Il commissario De Luca (2008) di Antonio Frazzi, Il mistero del lago (2009) di Marco Serafini e Sarò sempre tuo padre (2011) di Ludovico Gasparini.

Filmografia

Cinema

Ocean’s Twelve (2004) - Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005) - Era meglio rimanere a casa (2006) - Il mio miglior nemico (2006) - Il sangue dei vinti (2008) - Un attimo sospesi (2008) - Tutto l'amore del mondo (2010).

Televisione

La fuga degli innocenti (2004) - La omicidi(2004) - Le cinque giornate di Milano (2004) - La tassista (2004) - Le stagioni del cuore (2004) - De Gasperi, l'uomo della speranza (2005) - La maledizione dei Templari (2005). 

TV

La Sacra Famiglia (2006) - Guerra e pace (2007) - Il commissario De Luca (2008) - Donne assassine (2008) - Il mistero del lago (2009) - Intelligence - Servizi & segreti (2009) - Il commissario Montalbano (2010) - Il commissario Zagaria (2011) - Sarò sempre tuo padre (2011) - 6 passi nel giallo (2012) - Squadra antimafia - Palermo oggi (2013). 

Teatro

La notte degli scapoli (2002).

Ha detto 

- Raoul Bova? All’inizio mi dicevo:”Chissà come sarà? Magari farà il divo”. Invece ho scoperto che è un ragazzo che sa divertirsi e stare al gioco.

- A volte sono un po’ permalosa, però mi passa subito. E poi quando sono stanca divento antipatica: sono davvero sgradevole e rispondo male. Ma quando posso riposare torno simpatica e sorridente.

- Quando sono diventata più grande ho realizzato che mi sarebbe piaciuto fare la giornalista, poi i medico… ma è stata solo una fase.

- Sono abituata a cambiare spesso idea. I vestiti, ad esempio. Metto ciò che mi fa stare bene e passo dai tacchi a spillo e abito firmato alla tuta stracciata. Sulle persone invece non cambio idea: o mi piacciono o non mi piacciono.

Curiosità

- Ana Caterina Morariu parla quattro lingue: rumeno, italiano, francese e inglese.

- E’ fidanzata con l’attore Dino Santoro (mi ha conquistata con semplicità - dice Ana Caterina - Con lui rido e sto bene).

Intervista

Ana Caterina è all’Hotel Baia Verde di Catania. E’ in Sibilai per girare la nuova serie di “Squadra antimafia 6”.

Come è iniziata la tu avventura nel mondo del cinema?

Io ho fatto l’esame per entrare nel Centro Sperimentale intanto che facevo l’esame di maturità. Avevo 19 anni. Ho fatto quindi tutte le selezioni che dovevo fare, mi hanno presa e poi ho fatto tre anni di Centro Sperimentale ed è lì che mi sono appassionata al mondo del cinema, perché prima lo guardavo solamente come spettatrice. Frequentando il Centro ho capito che quella era la mia strada. Devo dire che l’arte mi è sempre piaciuta fin da piccola perché mia madre (Marinata Rodica Ritaru, ndr) è una ballerina di danza classica. Ho avuto l’onore e la grande fortuna di entrare in un teatro quando ero molto piccola e vedere da dietro le quinte tutta la preparazione, quindi quello che c’è dietro e poi quello che si presenta al pubblico. C’è un grande lavoro e un grande sacrificio dietro un lavoro e penso ad ogni lavoro che ha a che fare con l’arte. Per quanto riguarda il cinema ho capito che ci sono vari reparti, cioè reparto fotografia, reparto dei costumi, del suono e quindi tutti questi reparti messi insieme creano un film, che poi è fatto per il pubblico.

La tua più grande soddisfazione artistica?

Ogni lavoro è sempre una soddisfazione, perché imparo sempre cose nuove ed è crescere. Questa è la mia più grande soddisfazione. Crescere artisticamente. Imparare dagli errori e saper fare tesoro delle critiche costruttive che altre persone ti fanno, perché l’occhio esterno è molto importante. Una grande soddisfazione comunque è stata lavorare con Carlo Verdone in “Il mio miglior nemico”. Anche interpretare Sonja in Guerra e Pace è stato bello, quindi aver la possibilità di leggere un romanzo e andare ad interpretare un personaggio. Devo dire che ogni film mi ha dato una grande soddisfazione.

Delusioni artistiche?

Delusioni, no! Forse ci rimani un po’ male, però devo dire che anche le piccole delusioni che ci possono essere, spesso e volentieri aiutano a migliorarti nella vita. Forse questa è la mia visione della vita.

Hai mai fatto delle gaffe?

Io ne faccio tutti i giorni (risata). Cadute sulla scena o cose imbarazzanti. Spesso riesco a fare delle cose divertenti, tipo Mr. Bean.

Scherzi sul set?

Si! Ne facciamo, ma è una cosa che non faccio molto volentieri, perché non sai mai chi hai davanti, se un tipo accetta gli scherzi o no.

Progetti?

Adesso giro Squadra antimafia 6, qui a Catania. Nel frattempo stiamo lavorando con un gruppo di miei amici e amiche attrici e un regista di Torino, su un progetto al femminile, poi sicuramente teatro. Ci sono in ballo molti progetti che hanno come punto centrale la donna.

A chi vorresti dire grazie?

In primo luogo sicuramente alla mia famiglia, perché mi ha sempre sostenuto. Poi alle persone che conosco e a quelle che ho incontrato durante il mio cammino, perché  mi danno la forza per andare avanti anche quando molte volte mi succede di dire:”Oddio, farò la cosa giusta o non farò la cosa giusta?”. Io sono una persona molto grata.

Che rapporto hai con la Fede?

Io sono battezzata ortodossa, ho fatto la comunione come cattolica. Credo sicuramente in qualcosa di più grande di noi e che la preghiera sia una cosa molto importante. Te lo dice una che la nonna le faceva leggera la Bibbia da piccola. Il libro più bello che sia mai stato scritto (risata).

Il tuo rapporto con il denaro?

Sto cercando di migliorare il mio rapporto con il denaro. Perché io quando ne ho, lo spendo (risata).

Mani bucate?

Mani bucate, no. Io penso che se il denaro ce l’hai, lo devi usare. Ovviamente non in maniera speculativa, perché quello secondo me, non porta a niente. Però se mi succede una cosa bella, allora do il via a cene con gli amici, brindisi, ecc… Mi piace condividere con i miei amici le cose belle che mi accadono.

Parliamo di Roma, ti va?

Mi va, mi va.

Sei arrivata a Roma che avevi 19 anni. In quali zone hai abitato?

Io ho sempre vissuto in zona San Giovanni, dalle parti di via Faleria. Ho avuto un primo periodo in piazza Bologna, poi sulla Tuscolana, a Giulio Agricola, poi a piazza Fiume. Però devo dire che la zona che mi piace di più, il posto del mio cuore è San Giovanni, dove vivo.

Quando sei venuta a vivere a Roma?

Io sono nata in Romania, a Cluj-Napoca, poi da lì sono venuta in Italia che avevo 5 anni e sono andata a vivere in Calabria, a Bagnara Calabra, un paesino di 13 mila abitanti. Dopo mi sono trasferita in Toscana, a Montevarchi e dopo sono venuta a Roma. Era l’anno in cui c’era il Giubileo e ricordo una città era piena di gente.

Com’è attualmente il tuo rapporto con Roma?

A me piacciono molto le città, come mi piace molto la natura, il verde, la campagna. Per Roma ho un amore folle. E’ talmente grande, ti puoi perdere, però allo stesso tempo sei protetto, sicuro. Quando esci vedi sempre delle cose belle e non smetti mai di scoprire degli angoli nuovi e molto suggestivi.

Ti piace la cucina romana?

Il mio rapporto con la cucina romana direi che è ottimo. Mi piace molto la gricia. Anche la matriciana, però mi dà più soddisfazione la grigia, che sarebbe la matriciana senza il pomodoro. Anche la cacio e pepe non è male. Adoro anche i saltimbocca alla romana…

Trattoria preferita?

Il mio locale preferito è da Augusto, a piazza dè Renzi, zona Trastevere. Lì in realtà prendo spesso una cosa che non è romana, ed è il consommè. E’ una specialità che fanno anche l’estate. Fanno anche il bollito che è una cosa meravigliosa.

Adesso sei in Sicilia e spesso per lavoro sei fuori Roma. Cosa provi nel tornare a Roma? 

Quando manco per un periodo e come tornare a casa. Di Roma mi manca il fatto che hai una liberta che forse dalle altre parti non hai. Incontri veramente tanta gente, di tanti paesi diversi… e poi mi mancano i miei amici. E’ veramente come tornare a casa, dagli affetti.

Nei momenti liberi in quale zona di Roma ami rifugiarti?

A parte San Giovanni, nei momenti liberi vado al mare. Mi piace molto il mare, quindi Fregene, Ostia. Non tanto per fare il bagno, ma per respirare quell’aria di mare e per passeggiare sulla sabbia.  

Con i romani come ti trovi?

Benissimo. Ho un sacco di amici (risata). I romani sono proprio diretti, sono scialli, tranquilli. In poche parole sono romani (risata). Questo è l’unico modo per descriverli. Sanno farsi riconoscere.

Un complimento romano che ti fanno spesso?

Questa è una bella domanda, Gianfranco. Una cosa o complimento che ho sentito spesso a Roma è “meraviglia”. E’ un complimento molto originale che non ho mai sentito dalle altri parti. Dicono:”Ciao meraviglia, come stai?”. Bello, no? E’ una cosa che mi fa sorridere.

Esiste secondo te una Roma da buttare?

Da buttare penso che non ci sia niente. Forse ci sono delle cose da correggere, da ripristinare.

Forse quella del traffico?

Il traffico è una di quelle cose che se ci entri in pace, vai alla grande. E’ come il parcheggio. Trovare parcheggio a Roma è di una difficoltà suprema. Una volta che tu  hai messo in conto questa cosa, tu stai sereno, pacifico e aspetti. Poi ogni tanto capita che uno mette la freccia a sinistra e va a destra e quindi ti arrabbi e dici:”Ma chi te l’ha data la patente”. Secondo me bisognerebbe tenere un po’ d’occhio i parcheggiatori abusivi. Li vedi spuntare come i funghi. Tu dici:”No! Ho pagato il parcometro, perché devo pagare pure quello?”. E paghi altrimenti non sai come trovi la macchina.