Anna Maria Rizzoli (attrice) Milano
25.1.2009
Intervista di Gianfranco Gramola
Una bionda tutto pepe
Anna Maria Rizzoli è nata a Roma, il 26
agosto del 19… (Mi
raccomando – mi ha detto – non scrivere il mio anno di nascita). E’ una
bellissima attrice che è diventata famosa soprattutto per le commedie sexy (le
commedie all’italiana del giorno d’oggi), soprattutto della fine degli anni
‘70 e primi anni ’80. Ragazza dotata di una grande bellezza, arrivò alla
televisione in programmi notturni di genere piccante, durante i quali faceva lo
spogliarello (come a “Playboy di mezzanotte” con Enzo Tortora). Grazie
anche alla sua personalità e intelligenza le furono affidati, col tempo, ruoli
più sostanziali, accanto al mitico Walter Chiari, suo compagno per un periodo,
Massimo Ranieri e Mike Bongiorno, accanto al quale condusse il Festival di
Sanremo del 1979. La sua carriera cinematografica è indissolubilmente legata
all'ultimo periodo della commedia erotica, della quale fu una delle ultime
protagoniste. Spesso contrapposta ad Edwige Fenech, ha recitato in una ventina
di commedie, a fianco di attori come Renato Pozzetto, Lino Banfi, Gastone
Moschin e Paolo Villaggio. In seguito ha fatto la ballerina in commedie
itineranti prima di ritirarsi dalle scene per dedicarsi alla famiglia. Dopo aver
divorziato è tornata alla recitazione, dimostrando finalmente un innegabile
talento recitando a teatro niente meno che con Giorgio Strehler. Negli ultimi
anni la vediamo spesso nelle ospitate Tv, grazie alla rivalutazione dei suoi
film che da “commedie sexy” sono passate a “commedie cult”. Una bella
soddisfazione.
Filmografia
Il padrone e
l’operaio (1975) – Ride bene… chi ride per ultimo (1977) –
Milano… difendersi o morire (1978) – Dove vai in vacanza? (1978)
– Riavanti marsch! (1979) – Rag. Arturo De Fanti, bancario precario (1979) – Play Motel (1979) – L’insegnante al mare con tutta la classe (1979) – Scusi, lei è normale? (1979) – Uno contro l’altro, praticamente
amici (1980) – La ripetente fa l’occhietto al preside (1980) – La
compagna di viaggio (1980) – Arabella (1980) – La settimana bianca (1981) – La cameriera seduce i villeggianti (1981) – La settimana al mare
(1981) – Una vacanza del cactus (1981) – I ragazzi di celluloide (1981) – La sai l’ultima sui matti? (1982) – Attenti a quei P2 (1982) –
Il sommergibile più pazzo del mondo (1982) – Il rubacuori (1983).
Curiosità
- In una famosa pubblicità per il liquore
Stock, interpretò una versione femminile e sexy di Babbo Natale.
- Negli anni ‘80 fu oggetto di una
"proposta indecente" da parte di un industriale lombardo che le offrì
80 milioni di allora per una notte d'amore, offerta declinata ma comunque
divulgata attraverso i giornali a scopo autopromozionale.
- Grazie ai suoi film sexy, spesso con scene
di nudo, fu soprannominata “Il seno più bello d’Italia”.
- Nella sua carriera ha inciso anche dei 45
giri (Dimmi), inoltre nel 1978, ha posato per la copertina di Playboy.
- Si occupa di beneficenza e di ambientalismo,
ed è una convinta sostenitrice della lotta al silicone.
Intervista
Il tempo per lei si è fermato, perché
è sempre bionda e bella, come 30 anni fa. L’ho vista domenica (25 giungo 09), in Tv, ospite di Paola Perego e devo ammettere che pur avendo passato gli
“anta” è sempre una gran bella donna. Negli ultimi tempi si dichiara molto
soddisfatta, perché i suoi film “ vietato ai minori di 14 anni “, quelli
dei mitici anni 70/80, per intenderci, sono stati rispolverati e rivalutati e
ora vengono osannati come “film cult”. Ammetto che è stato un mio mito di
gioventù e quindi farle un’intervista è stata una grande emozione, oltre che
un piacere immenso.
Chi ti ha trasmesso la passione per il
cinema, Anna Maria?
Nessuno, perché io vengo da una famiglia di
avvocati da parte di papà e da medici da parte della mamma. Io avevo due strade
da scegliere: o diventare dottore oppure avvocato, sicuramente a laurearmi.
Ricordi gli inizi?
Si! Facevo il Liceo, mi ha fermato uno fuori
dalla scuola, che voleva farmi un provino fotografico. Ho cominciato a fare la
modella intanto che studiavo e poi ho conosciuto Walter Chiari. Poi mi sono
diplomata in Lingue al Liceo e ho continuato a fare la modella fino a 22 anni.
Intanto, incontrando Walter Chiari, sono finita su tutti i giornali e in un
attimo sono diventata famosa appunto per essere la donna di Walter Chiari. Poi
nel 1979 mi hanno chiamato per la conduzione del Festival di Sanremo, insieme a
Mike Bongiorno, poi il primo film con Paolo Villaggio, ecc…
Hai mai pensato ad un nome d’arte?
No! Pensa che adesso sono pentita, perché il
mio cognome Rizzoli, è sempre stato molto pesante da portare, anche perché
spesso venivo presa per un’ultra miliardaria, del ramo degli editori, e questo
non mi piaceva. Non sono neanche parente dei Rizzoli dell’editoria. Però
quando tu decidi che vuoi tentare una carriera, sarebbe stato molto utile e
importante avere un altro cognome e così io rientravo nel mio anonimato, senza
dover usare il mio nome vero. Gli americani, ad esempio, applicano subito questo
meccanismo e se ne occupa il loro agente. Scelte oculate e attente tutte a
vantaggio del loro assistito.
Hai lavorato con tantissimi personaggi. Ce
n’è uno che ti è rimasto nel cuore?
Li ricordo tutti con grande affetto,
Gianfranco. Lino Banfi, prima di tutto, perché ho fatto diversi film con lui ed
è sempre stato un compagno di lavoro eccezionale, molto intelligente, è di una
comicità straordinaria. Mi sono proprio divertita con lui. Abbiamo provato a
rifare tante volte delle scene, perché non ne potevamo più dal ridere. E’
uno che in pochi minuti inventa delle gag formidabili. Anche Paolo Villaggio lo
ricordo con piacere, anche perché mi ha aiutato molto nel mio lavoro. Ho
lavorato benissimo anche con Luciano Salce, che è sempre stato il mio regista
preferito. Avendo fatto anche l’attore, Luciano capiva i problemi degli
attori. Per cui era dolcissimo, inoltre ti spiegava bene le scene e riusciva a
tirare fuori dalle persone il meglio. Se tu non hai un po’ di talento, non è
che puoi improvvisarti come attrice, però se il regista è bravo, riesce a
tirarti fuori questo talento, alla massima potenzialità. Con Salce io ho
lavorato benissimo e l’ho sempre trovato un uomo dolce, disponibile, gentile,
paziente. Con lui ho fatto tre film: Riavanti marsch!
– Dove
vai in vacanza? – Rag. Arturo De Fanti, bancario precario.
Qual è stato il
complimento più bello che hai ricevuto?
Sicuramente che ero
una brava attrice, però quello più bello l’ho ricevuto a fine carriera,
quando ho fatto teatro con Strehler ed ero molto preoccupata perché venivo da
una carriera del cinema brillante, del cinema comico. Però è andata molto
bene.
Hai visto che i
tuoi film sexy, adesso vengono osannati come film “cult”?
Ma io direi di
sfatare questo filone della commedia sexy, perché se tu vai a vedere i film
italiani, sono tutti sexy, perché sono sempre rappresentati da una bella donna
sexy. Guarda anche i film di Natale, sono pieni di donne sexy. Dimmi un film
dove non c’è una bella donna. Perfino Monica Vitti, attrice molto bella, e
che faceva la comica, aveva anche dei ruoli sexy, perché si faceva vedere anche
in tanti varietà e da donna formosa che era, è stata molto corteggiata e
c’era sempre qualcuno che se la voleva sposare e che si innamorava di lei o
viceversa. Quello che voglio dire è che non bisogna parlare di commedia sexy
all’italiana, ma la classica commedia all’italiana.
Tipo quelle che
realizzano i fratelli Vanzina. Giusto?
Esatto, Gianfranco.
Per non parlare delle parolacce che si sentivano in certi film di Alberto Sordi,
in quelli di De Sica o non parliamo in quelli di Tomas Milian, quando faceva
“Er Monnezza”. Io ho fatto un film con Tomas Milian e Renato Pozzetto. Dopo
il quarto giorno di lavorazione del film, Pozzetto è venuto da me e mi ha
chiesto:” Ma non ti sembra che questo dica troppe parolacce?” (risata). Da
qui capisci che le parolacce e le donne sexy, sono state due presenze costanti
nella vita italiana. Purtroppo noi siamo etichettate come attrici sexy, sai
perché? Perché non abbiamo avuto la capacità di alternare questi film con il
teatro stretto, cosa che invece h fatto Monica Guerritore. La Guerritore, se tu
ricordi, ha fatto anche dei film con Tinto Brass e poi ha fatto Sakespeare a
teatro. Quello che voglio dire è che se una fa solo la commedia, viene in
qualche modo etichettata. Io mi sono un po’ scrollata di dosso questa
etichetta, perché ho fatto teatro drammatico con Strehler, per tre anni e ho
fatto le tournèe per tutta Europa, da Parigi a Vienna, a Berlino, ecc… E
diciamo che in qualche modo mi sono riscattata con il teatro serio, perché ho
dimostrato che non ero soltanto la bellona sexy, ma ero una che aveva altre
capacità, altrimenti Strehler non mi avrebbe presa a fare una commedia
drammatica. Questa è la mia storia, poi mi sono sposata con un noto architetto,
Mario Margheriti, poi dopo qualche anno di matrimonio, ho divorziato. Siamo però
rimasti amici e adesso collaboro con lui nel settore dell’arredamento ed io mi
diverto a fare questo, non ho più voglia di tornare a Roma e probabilmente
neanche di ricominciare a fare il mio lavoro, anche perché poi ti farebbero
fare la zia o la mamma e non mi piace.
Che rapporto hai
con la Fede, Anna Maria?
Perché tu
collabori con un giornale cattolico?
Io collaboro con
un periodico culturale e ho anche un sito, e i mie intervistati possono dire
tutto quello che vogliono, senza problemi. Non c’è censura.
Ah! Io sono molto credente, ma poco
praticante. Pero sicuramente credo che esiste qualcosa nell’aldilà.
A chi vorresti dire “grazie”?
Ai miei genitori e alle persone che mi hanno
aiutato e a tante che mi sono state vicine. Un grazie anche a Walter Chiari,
anche se mi ha fatto un sacco di corna (risata). Diciamo che ho dato, però ho
anche ricevuto.
Tu sei nata a Roma, giusto?
Si! Sono nata a Roma, però sono milanese,
perché a tre mesi vivevo gia a Milano. Roma mi piace moltissimo, per carità,
però io come persona, come carattere vivo meglio a Milano, anche perché sono
una persona iper – attiva, come i milanesi.
Hai sempre abitato a Milano?
Ho sempre avuto due case, una a Roma e una a
Milano. A Roma ho abitato per 12 anni, mentre i mie genitori abitavano a Milano.
Spesso facevo su e giù per l’Italia.
In quale zona avevi la casa?
In zona corso Francia.
Con la cucina romana vai d’accordo?
Come si fa a non andare d’accordo con la
cucina romana? Mi piace moltissimo. Io a Roma ho fatto delle grandi mangiate,
con delle belle tavolate di amici. Un’allegria che non ti dico.
Come trovi i romani?
I romani sono allegri,simpatici,
sdrammatizzano i problemi, sono persone molto positive, cioè vedono tutte le
cose dal lato positivo. Però la vita non sempre è tutto rose e fiori,
purtroppo. Ci sono anche i pensieri e i problemi seri da dover affrontare.
Diciamo che i romani sono molto festaioli, sono persone a cui piace divertirsi
la sera, fino a tardi. I milanesi ad esempio sono più chiusi. La sera escono,
vanno al ristorante però poi rientrano subito a casa, perché la mattina dopo
devono alzarsi presto per andare a lavorare alle 7 e trenta.
C’è un angolo di Roma che ami in
maniera particolare?
Roma mi piace tutta, è piena di bei ricordi.
I miei genitori hanno abitato in una traversa di via Flaminia. Quando mia mamma
era incinta, voleva tornare a Milano. Io sono nata un po’ prima dei nove mesi
e sono nata a Roma.
Per un’artista, Roma cosa rappresenta?
Se vuoi fare cinema, devi per forza stare a
Roma, se invece vuoi fare teatro o musica, la città giusta è Milano. Roma
rappresenta proprio il cinema, con la sua Cinecittà, che poi è un lavoro in
cui guadagni di più, hai il successo immediato, mentre il teatro è meno pagato
e più faticoso, perché sei sempre in tournée. A Roma hai più probabilità di
sfondare come artista, sicuramente.
C’è una Roma che non ti piace?
Non c’è niente che odio o che non mi piace
di Roma. Diciamo che a Roma ci sono tempi diversi. E’ vero che Roma è una
città piena di traffico e molto caotica, però ha dei tempi diversi rispetto a
Milano. Nel senso che se tu a Milano una cosa la fai in 48 ore, a Roma ci vuole
più tempo, perché è una città molto più grande, ha più traffico e quindi
ti rallenta. E’ difficile a Roma arrivare puntali ad un appuntamento.