Carlo Pistarino (attore e autore)         Savona 12.7.2011

                    Intervista di Gianfranco Gramola

Un “ragazzo” dalla simpatia contagiosa e di una semplicità rara

La sua e-mail è carlopistarino@virgilio.it e il sito ufficiale è www.carlopistarino.it 

(Biografia tratta dal sito ufficiale)

Sono nato a Genova il 16 Maggio 1950 ed ero per tutti, in famiglia, “Carletto”... ovvero la piccola peste alla Gianburrasca che ne combinava sempre una! Poco predisposto allo studio classico, conseguita la Licenza Media mi diplomai all’Istituto Professionale Alberghiero di Genova conseguendo il titolo di “Cameriere Sala e Bar Bordo” (ma la mia vita di “navigante” durò si e no 2 mesi). Molto meglio andare a fare il cameriere in Inghilterra per quasi un anno (in piena epoca Beatles e Rolling Stones, tornai a Genova con capelli lunghi e abiti che, per quei tempi in Italia, erano.....da manicomio. Senza trascurare di formare il mio piccolo gruppo musicale, come tanti in quegli anni...(se non dicevi di far parte di un “complesso” acchiappavi meno ragazze), e suonavo la batteria pensando di essere Charlie Watts! Finita anche la passione per “Signore, ha già scelto qualcosa sul menu?”, ho fatto l'autista di autonoleggio, il barman, il Vigile del Fuoco e poi nel 1970 sono entrato nell'Azienda Municipalizzata Trasporti di Genova, come mio padre, mio nonno, e tuttora mio fratello! Sono sposato dal 1974 con Irene e ho una figlia adorabile, Stefania, che attualmente studia per conseguire la Laurea in Igiene Dentale. Loro sono la mia passione ed anche il mio "porto sicuro" dove approdare dopo qualsiasi tempesta. Questo vuol dire che non sono esattamente un "vip mondano" ma preferisco dedicarmi alla famiglia ed agli amici di sempre, quando sono libero dagli impegni di lavoro quindi......... niente ''apparenza'' ma solo ''sostanza''. Ma......ho anche una fidanzata che viene tollerata da mia moglie: è bella, molto cromata, ha una voce possente, e mi porta a spasso insieme a tanti amici “veri” che, come me, amano la libertà ed il vento sul viso. Di nome si chiama Harley e di cognome Davidson

La carriera artistica (come iniziò)

1975 - Era la solita cena con gli amici, qualche bicchiere di vino e, come sempre, ero al centro della scena raccontando le mie solite burle compiute durante la mia vita di conducente di bus. Risate di tutti gli altri clienti del ristorante che, a quel punto, erano diventati un vero e proprio pubblico! Tra di loro era presente il proprietario di Radio Genova International, la seconda nata in Italia (la prima in assoluto fu Radio Milano International), che rimase letteralmente conquistato dal mio modo di affabulare le persone e mi propose immediatamente di andare a lavorare in radio. Addirittura il mattino dopo, uno dei responsabili, venne a cercarmi al capolinea del mio bus per ribadire la proposta! Inizia così “La siringa”, il mio programma alla radio! Era sullo stile di Alto Gradimento (un programma radiofonico di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni che ebbe un grandissimo successo). Ovvero intervallavo la messa in onda di brani musicali con le incursioni di personaggi strampalati e divertenti: il Dott. Latterin (imitando la voce del famoso Ugo Zatterin), il poeta spontaneo napoletano Pasquale Casuale, il barista del radiobar Evaristo, il posteggiatore abusivo Gino Lamettaqua, la centralinista Pina di Gallarate. La trasmissione ebbe un successo clamoroso e con la sua messa in onda alle 13.30 quotidianamente, aveva preso tutto il pubblico dei ragazzi che tornavano a casa da scuola e non perdevano una sola puntata! Mio diretto concorrente a Radio Genova Sound era Corrado Tedeschi, anche lui alle prime armi nel mondo radiotelevisivo! Ovviamente il tutto avveniva assolutamente a titolo gratuito, anzi mi costava solo sacrifici per trovare il tempo tra un turno e l’altro del mio lavoro, di andare in radio a registrare le puntate. Quante volte mia moglie é venuta a prendermi a fine turno con qualche panino per poi accompagnarmi alla radio! Passai in seguito a Tele Radio Zodiaco, dove inventai Il Quartierissimo,  programma che coinvolse tutta Genova: era una gara tra i quartieri della città che vedeva impegnate le varie squadre in una gara di quiz, domande di attualità  con eventuali telefonate a casa dei loro esperti in caso di difficoltà. Con il pubblico presente in studio (una vera novità per quei tempi). Inventai altri 2 programmi: Il Cavatappi e  Passatela con noi, il primo era solo una evoluzione della Siringa, mentre il secondo era completamente dedicato a Genova, con poesie dialettali, musica folk, ricette della cucina Ligure, e comunque la presenza di qualche personaggio comico. Nel 1976 arrivò la proposta da Tele Nord TN4  di portare in televisione La Siringa (sottotitolo: Carlo, rock e i suoi fratelli), con alcuni dei personaggi che il pubblico conosceva ma solo in voce. Naturalmente, invece di mandare brani musicali come alla radio, intervallavo le gags con dei video di musica pop e rock. Il programma veniva fatto con mezzi molto artigianali, non avevamo truccatori, costumisti, parrucchieri,  scenografie faraoniche, ma solo tanto entusiasmo e voglia di divertirsi! Tutto tranquillo, i miei amici erano felici, usciva qualche articolo sui giornali e venivo sempre segnalato tra i programmi delle tv e radio libere, anche a livello stampa nazionale. Insomma, per Genova e la Liguria, ero diventato abbastanza conosciuto ma per me restava solo un puro divertimento ed un bel passatempo.

La svolta

Una sera, sempre gli stessi amici del bar, iscrivono Carlo, a sua insaputa, al concorso per cabarettisti. Lo vince aggiudicandosi il Gavettino 1981, con il suo personaggio di Autista di Bus! Il suo spettacolo artigianale approda al mitico Teatro Instabile di Genova dove, sera dopo sera, arriva al tutto esaurito! Poi, un bel giorno, viene contattato per una trasmissione dal titolo Drive in! Antonio Ricci crede subito in quello stralunato autista di autobus e da quel momento inizia per Carlo Pistarino il viaggio nel mondo dello spettacolo televisivo, cinematografico e teatrale. Alla sua carriera di attore e comico oggi si aggiunge una altrettanto brillante serie di successi nel ruolo di autore televisivo, teatrale e cinematografico. Buona vita a tutti voi che avete avuto la pazienza di leggere tutto questo. Carlo Pistarino

Intervista

Ho contattato il simpatico comico e autore ligure attraverso Facebook. Ha accettato l’intervista con molta disponibilità. In questa intervista viene messo a nudo un’artista umile, che non fa vita mondana, non si dà arie e che dedica il tempo libero alla sua  famiglia. Ma quando si parla della sua Harley Davidson, va in brodo di giuggiole. 

Com’è nata la passione per lo spettacolo, per il cabaret?

Tutto è nato per caso, io facevo ridere tanto gli amici al bar, raccontando la quotidianità che vivevo facendo l’autista di bus. Poi, una sera due amici mi hanno iscritto, senza avvisarmi, a un concorso per comici alla “Cantina Cabaret” di Genova. Quella sera, raccontando le stesse cose con le quali facevo ridere al bar, ho vinto il primo premio….e poi… è una lunga storia che passa dalle prime “serate” a supporto dei “grandi nomi” di quel tempo al “Club Instabile” di Genova …per approdare dopo 1 anno a “Drive In” e iniziare la mia carriera….ma solo dopo la prima edizione ho avuto il coraggio di licenziarmi dall'Azienda Municipalizzata Trasporti!

Quali sono stati i tuoi maestri?

Non posso dire di avere avuto dei veri e propri “maestri”, la mia comicità era ed è rimasta totalmente  spontanea, senza seguire alcuna ispirazione particolare, le doti per comicità sono assolutamente innate. Ovviamente con il passare del tempo si affinano e pian piano si acquisisce esperienza, malizia ma…. i tempi comici o li hai o non c’è nessuno che te li possa insegnare. Ovviamente avevo comunque dei miei “miti personali” e uno su tutti Paolo Villaggio, a quei tempi dirompente in tv con “Quelli della Domenica” dove aveva rotto qualsiasi schema tradizionale di comicità: un genio! In quegli anni provavo anche grande ammirazione per  Beppe Grillo, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Felice Andreasi, Gigi e Andrea, Enrico Beruschi, La Smorfia, Carlo Verdone, per citare quelli per me più importanti.

Qual è stato l’incontro che ti ha cambiato la vita?

Senza dubbio quello con il mai dimenticato Pierluigi De Lucchi, l’allora proprietario della “Cantina Cabaret” e poi del “Teatro Instabile” di Genova, che un pomeriggio mi ha portato a Milano, con un rotolo di manifesti miei appena stampati, e mi ha presentato a quelli che allora erano il “top” del management italiano: Gentile e Marangoni. E da quel momento sarebbe iniziata la mia carriera di comico!

Qual è stata la tua più gran soddisfazione nel campo artistico?

Quando ho ricevuto il primo “Telegatto” sul palco del Teatro Manzoni a Milano, con tutto il gruppo dello show e accanto a me c’era il grande e indimenticabile Beppe Recchia, dal quale ho imparato tanto e per questo gli sarò sempre grato.

E delusione?

Nessuna, ho avuto quel che ho meritato, nel bene e nel male.

Cosa hai sacrificato per arrivare al successo?

Niente, non ho mai lasciato che togliesse nulla alla mia vita e alla mia famiglia.

Carlo Pistarino con Renato Zero

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Erano assolutamente felici di qualsiasi scelta avessi fatto ma  purtroppo li ho perduti entrambi talmente giovani che nemmeno hanno potuto vedermi diventare un “comico di successo”.

Che lavoro facevano i tuoi genitori? Hai fratelli e sorelle?

Mamma casalinga, papà  tranviere (come mio nonno), ho anche un fratello  e anche lui guida l’autobus!

Quali sono stati i tuoi idoli da ragazzo?

Ero un ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones!

Quali sono i tuoi hobby i tuoi passatempi preferiti? Fai collezioni?

Un unico grande amore: la mia Harley-Davidson con la quale ho girato mezza Europa e che mi ha fatto conoscere tantissimi amici. Partecipo a molti raduni e mi diverto veramente tanto perché è un ambiente fatto di persone “libere” dentro. Di conseguenza colleziono tutto quello che è attinente al mondo Harley.

Qual è il tuo motto?

I cimiteri sono pieni di persone indispensabili.

Fai beneficenza o volontariato?

Ogni volta che mi viene chiesto, con grande felicità!

Un collega che stimi molto?

Li stimo tutti in egual misura, purché facciano onestamente il proprio lavoro e abbiano delle qualità artistiche e non raccomandazioni che li hanno fatti arrivare lì, magari al posto di chi lo meritava più di loro!

Con quale filosofia vivi la quotidianità?

La serenità è al primo posto, per me e per le persone che amo.

Un capriccio che vorresti toglierti?

Percorrere tutta la leggendaria Route 66 che attraversa  ben 7 Stati Americani, da Chicago a Los Angeles, cavalcando la mia Harley… e prima possibile lo farò!

La cosa più cattiva che hanno detto o scritto su di te?

Scrivono talmente poco di me e ci manca anche che scrivano cose cattive!

Il complimento più bello che hai ricevuto?

La prima volta che mia figlia è venuta a vedere uno spettacolo “del suo papà” e poi mi ha detto:”Sei bravo, mi hai fatto ridere come a casa!”

Quando hai avuto la prima cotta? E l’ultima?

La prima a 13 anni e l’ultima nel 1972 quando ho incontrato mia moglie.

Che rapporto hai con la Fede?

Tormentato ma ho sempre pregato nei momenti difficili.

Pensi spesso all’aldilà? Come te lo immagini?

Ci penso molto e mi da veramente un senso di angoscia profondo, non me lo immagino e questo rafforza l’angoscia.

Com’è il tuo rapporto con il denaro?

L’importante è avere quel che serve, non vivo per averne sempre di più.

Hai mai fatto delle scelte in cui dopo ti sei pentito?

Come tutti nella vita.

Hai un sassolino nella scarpa che vorresti toglierti?

Cerco di non camminare sulla ghiaia.

Quali sono le tue ambizioni?

Restare in buona salute il più a lungo possibile, tutto il resto non ha alcuna importanza.

Un tuo pregio e un tuo difetto?

Sono testardo e a volte si rivela un pregio, a volte un difetto.

Chi (o cosa) porteresti con te su un’isola deserta?

Nessuno dei “famosi” e tutti i miei dischi in vinile.

Quanto ti influenza l’oroscopo nella vita quotidiana?

Zero!

Hai un sogno nel cassetto?

Essere chiamato per una bella e importante fiction, con un personaggio da poter interpretare da “attore” e non solo da “comico”.

A chi vorresti dire grazie?

Alla mia famiglia e a tutti gli amici che quotidianamente mi dimostrano affetto.

A chi vorresti dire scusa?

Volontariamente non ho mai fatto male a nessuno, quindi potrei solo scusarmi con quelli ai quali l’ho fatto senza rendermi conto.

Quali sono i tuoi obiettivi, i tuoi progetti?

Gli obiettivi sono quelli di continuare a lavorare come Autore o Attore onestamente e senza aspettarmi grandi “ritorni al successo”, progetti importanti sono solo quelli di una vita serena con la mia famiglia, gli amici, gli affetti sinceri.