Corinne Clery  (attrice)    Roma 14.6.2000

                      Intervista di Gianfranco Gramola

Un tira e molla con Beppe Ercole, l'ex di Serena Grandi

 

Corinne (all’anagrafe Picolo Corinne Madeleine) è nata a Parigi il 22.3.1950. Si sposa a 17 anni con Hubert Hayaffe e dalla loro unione  nasce Alexandre. Un secondo matrimonio con Luca Valerio. Dal 1995 è legata all'antiquario Beppe Ercole, ex marito di Serena Grandi. L’attrice francese ha lavorato molto nel mondo dello spettacolo. Il film che l’ha fatta diventare un sex simbol è stato  lo scandaloso “Histoire d’O “ di cui fu protagonista, seguito poi da  “ Bluff - Strip Tease – Strumtruppen - Odio le Bionde - James Bond- MOONRAKER - Giochi d'estate – Yuppies - Via Montenapoleone -Rimini Rimini". In televisione la troviamo in  "Benedetta e Company - Sotto le Stelle 2 - Forte Fortissimo - Disperatamente Giulia -Errore Fatale – La Signora della città – I ragazzi del Muretto 3 - La Villa dei Misteri -I misteri di Cascina Vianello - La Forza dell'Amore “. Negli ultimi anni ha ricevuto molte soddisfazioni in teatro.

Ha detto:

- Il mio segreto di bellezza? Nessuno! Odio la ginnastica e non faccio diete. Non ingrasso e ho ereditato da mia nonna questa pelle.

- Tra me e Giuseppe esiste un patto: gli ho promesso di non lavorare per più di sei mesi l’anno e di tenerci gli altri sei per il nostro privato. 

- L'ottimismo e la positività sono la mia filosofia di vita. Mai prendersi troppo sul serio. E' con queste doti che ho fatto innamorare gli uomini.

- Ho sempre avuto un rapporto strano con il mio corpo. Credo che il mio punto forte sia rappresentato dal viso.

- Il sesso? Parte dalle scarpe. Se le ha brutte non mi eccita. Non ho mai subito il fascino dell'idraulico.

Curiosità

- Sia lei che l'attuale marito, Beppe Ercole, sono al terzo matrimonio.

- Ha un figlio, Alexandre, avuto dal primo marito Hubert Hayaffe.

- Con il marito Beppe Ercole, ha aperto uno Show Room di 300 mq. (via della Moschea, 552), dove si occupa di progettazioni, ristrutturazioni, decorazioni d'interni, antiquariato e mobili contemporanei.

- L'attrice francese è nonna di Charlotte, nata dall'unione del figlio Alexandre, con la scenografa Diletta.

- Ha tre cani bassotto: Filippo, Gaia e Mimosa, inoltre possiede un terrazzo pieno di fiori che cura personalmente, li accarezza e ci parla.

Intervista

E' al telefonino a bordo della sua macchina, in mezzo al traffico di Roma. Per fortuna che al momento dell'intervista, non era ancora entrata in vigore la legge che punisce quelli con il cellulare al volante. 

Quando si è stabilita a Roma e come ricorda l’impatto con la capitale?

Io mi sono stabilita a Roma quasi 29 anni fa era il 1971, sono arrivata a metà luglio, perché mi sono fidanzata con un ragazzo italiano con cui poi mi sono sposata e l’impatto è stato fantastico a tutti i livelli. Sia come città, sia come amicizie, mi sono trovata subito a mio agio.

Dove si è “accasata” a Roma?

Io ho abitato in via Archimede, ai Parioli, dove abitava il mio fidanzato e dopo ho cambiato e sono andata a vivere in un complesso molto bello, con piscina, perché mio figlio era piccolo, e stava sulla Cassia. Poi dopo sono ritornata a vivere in via Archimede e adesso sto in via Tartaglia, una piccola strada dei Parioli. Come vedi sono affezionata ai Parioli (risata).

Com’è il suo rapporto con l’urbe?

Roma è fantastica, l’unica cosa di cui mi lamento è che la trovo sporca. E’ un gran peccato. 

E il suo rapporto con la cucina romana?

Ormai io mangio esclusivamente italiano, quindi pasta e tutte le cose che fanno parte della sua cucina. Amo mangiare fuori e sulla scelta dei ristoranti sono un po’ infedele, vado un  po’ dal “Bolognese”, vado spesso al  “Ceppo” e quando posso, al mare, vado da “Salvatore”. Anche in centro mi piacciono alcune trattorie che fanno buona cucina.

C’è un angolo di Roma a cui si sente legata?

A me piace molto piazza del Popolo, via Margutta, piazza di Spagna. Non vado molto a Trastevere perché non devo passarci. Amo Campo de’ Fiori, quando non c’è il mercato perché è abbastanza movimentata come piazza. Diciamo che amo moltissimo piazza del Popolo. A via Margutta c’è un ristorante molto carino e tranquillo.

Cosa prova a tornare a Roma dopo una lunga assenza?

Lo stesso effetto che mi fa quando vado in Costa Azzurra o a Parigi dopo una lunga assenza. E’ vitale. Io purtroppo o per fortuna, per me per fortuna, per gli altri forse purtroppo, non so, quando torno a Roma ritrovo tutti i  miei odori,  i miei colori giallo ocra, rosso antico, il mio mercato dove chiacchiero con tutti, sono delle piccole cose che, quando non sono a Roma, mi mancano, perché diciamolo, è la cosa più bella di Roma, questo rapporto che c’è con la gente e questo, per me, è molto ma molto importante, perché noi francesi non abbiamo questa possibilità. A Parigi è tutto molto più snob. E allora quando torno a Roma mi scateno (risata).

Pregi e difetti che vede nei romani?

Guidano male, non rispettano i semafori, pensano sempre di essere su un’autostrada. Pregi la loro generosità, la loro allegria, la disponibilità, questo senz’altro.

Come vive la Roma by night?

Poco, molto poco o niente. Sto a casa o vado al mare. La sera non ho molto tempo perché sto in teatro fino alle 22.30 e quando torno a casa sono distrutta. Quindi esco, vado a mangiare a casa di amici, ma ultimamente esco molto poco. Se avessi più tempo andrei a mangiare fuori più spesso in quei ristoranti con le terrazze, fuori all’aperto tipo George’s. Amo questo tipo di ristoranti, puliti dove c’è gente carina e dove mi sento un po’ a casa. Anche se c’è tanta gente ho una certa riservatezza. Ad esempio se vai al Bolognese e non vuoi farti notare, ti metti in un angolino e nessuno ti rompe le scatole.

Ma Roma è o era la città più bella del mondo?

Dopo Parigi è la città più bella del mondo (risata). No! Io sono metà e metà. Roma  è fantastica, se fosse più pulita, devo dire che questa cosa mi coinvolge molto perché vivo molto la città, sarebbe perfetta altrimenti. La pulizia è la cosa che manca a Roma, vedi immondizie per le strade e i rifiuti tutti fuori dagli appositi cassonetti, anche dopo due giorni, le carte per terra. Questo mi da molto fastidio. Credo che Parigi, New York  hanno gli stessi turisti di Roma ma sono città più pulite. Questo è un appello che faccio a Rutelli, ai cittadini e ai turisti che vengono a Roma. Io non mi permetto mai di buttare una cosa per terra.

Progetti per il suo lavoro?

Sto lavorando a un progetto teatrale molto importante  perché si tratta di Gabriele D’Annunzio, e facciamo cronache mondane, che sono 7 pochade, riadattate teatralmente perché sono messe in fila l’una all’altra senza smettere, cioè non vengono trattati come piccoli episodi. Facciamo la tournèe estiva, partiamo dal primo luglio, apriamo al Festival di Asti il 4 luglio, quella di Sgarbi che quest’anno sarà un po’ particolare perché recita anche Andreotti, e poi apriamo il Festival della Versiliana , il 12/13 luglio e gireremo tutta l’Italia, lo riprenderemo poi quest’inverno e poi andremo anche all’estero Argentina, Brasile e Venezuela, nel gennaio 2001. Quindi adesso sono sotto prove e lavoro moltissimo. Era un anno o due che non avevo questa carica, questo entusiasmo. Mi sento cambiata, maturata e quindi avevo bisogno di una sferzata. Ammetto che mi sono presa una bella gatta da pelare, perché D’Annunzio non è facile, sono tre mesi che studio per conto mio e 20 giorni che facciamo le prove insieme a tutti gli altri. Spero di farcela. Un attrice di televisione e di cinema, che si propone in teatro, tra invidie e altro c’è un  pochino di difficoltà. Speriamo di no.

Un suo sogno nel cassetto che vorrebbe veder realizzato?

Io sono una che vive un pochino alla giornata, avevo bisogno di una cosa che mi desse di nuovo entusiasmo e in questo momento ce l’ho, spero di riuscire a fare tutte e due i lavori (teatro e televisione), cinema no, perché è un po’ difficile in questo momento, almeno quello italiano. Si, mi piacerebbe ritornare a fare qualcosa in Francia. Però è colpa mia, perché ogni volta dico: “vengo vengo” e poi non ci vado, vado una settimana e poi torno a Roma senza fare niente. Allora è un pochino colpa mia, tra virgolette, se questo sogno non si realizza. Io sono molto felice qua, i miei amici sono qua, però se domani mi chiamassero in Francia, stare via due mesi, questo no … non mi trasferirei.