Federica Bertoni  (presentatrice eventi e conduttrice TV)        Milano 12.12.2022

                                    Intervista di Gianfranco Gramola

“Per essere felice ho bisogno della serenità e soprattutto della libertà. La libertà è il mio mantra di sempre. Sono nata così e mia madre diceva che quando avevo 4 anni mi pesava il tetto sulla testa”

Contatti c/o Martina Cesselli  info@federicabertoni.it 

Federica Bertoni nasce a Udine e inizia la sua carriera televisiva da giovanissima.

Eclettica e dinamica si trova sin da subito a spaziare dalla conduzione dei TG ai programmi sportivi, da quelli di carattere culturale a quelli di intrattenimento musicale, sia su emittenti locali che satellitari. La sua spontaneità e preparazione, la portano anche all’esperienza di Speaker radiofonica. Si laurea in Scienze della Produzione Animale, ramo di Medicina Veterinaria, e declina questa sua grande passione occupandosi di diversi documentari sull'argomento. Inoltre, studia per un anno all’Accademia dei Filodrammatici della Scala di Milano e si diploma alla Pacs, Piccola Accademia dello Spettacolo di Stefano Jurghens. La sua esperienza la porta a collaborare con diverse reti televisive tra cui Rai, Mediaset e La7 come autrice, attrice, opinionista e conduttrice di format Tv innovativi. Conduce su La7 il primo Talent della rete dedicato all' Automotive e alla guida sicura dal titolo “Chi Guida Meglio”. E’ creatrice, autrice e presentatrice del talk show in onda su Sportitalia “SOLO CHI C’HA FEDE – il lato umano dello sport” arrivato alla 4° Stagione, con i più grandi Campioni Mondiali ed Olimpionici Italiani. Ha, inoltre, condotto le semifinali del Festival di Castrocaro in onda su Rai2. Oltre che conduttrice e presentatrice televisiva, prosegue la sua attività di presentatrice per importanti eventi e molti Galà aziendali.

Intervista

Mi racconti brevemente com’è nata la passione per la televisione? Hai artisti in famiglia?

Nessun artista in famiglia, Gianfranco. A 19 anni facevo il Liceo Scientifico e avevo un professore di Letteratura molto all’avanguardia, un signore d’altri tempi, molto acculturato, che viaggiava durante l’estate i paesi orientali. Sostanzialmente lui aveva identificato in me una particolare dote di comunicazione e a quei tempi aveva dei contatti con Tele Friuli, una televisione della mia regione, dove io poi ho cominciato questa professione. Lui mi ha fatto scrivere dei testi per il lancio di questa televisione che ripartiva con un restyling. Mi ha fatto portare i testi in televisione e in realtà lui aveva già calcolato tutto perché mi hanno messa di fronte ad una telecamera a leggere i testi e dopo mi hanno detto: “Da quanto tempo lo fai?”. Ed era la prima volta e così è nato tutto.

I tuoi genitori come hanno preso la tua scelta di lavorare in TV?

Io ho soltanto mia madre, perché mio padre se ne è andato che avevo un anno, quindi siamo cresciute tre donne, io, mia mamma e mia sorella. Nel contempo avevo uno zio che è stato il mio tutore maschile, anche se non proprio in casa, che è un colonnello dell’esercito. Io venivo da una famiglia di stampo militare quindi non hanno preso molto bene la mia scelta di lavorare in TV. Però mia madre mi ha sempre appoggiata, ma per loro c’era ovviamente la priorità degli studi che ho fatto, perché sono laureata in Scienze della Produzione Animale, ramo di Medicina Veterinaria. Da lì è nata la passione perché la prima volta che ho toccato un palco, mi sono resa conto che era la cosa che amavo di più. Stavo da Dio e per me il live è la mia passione più di qualsiasi altra cosa. La presa diretta e anche il fatto di arrivare nelle case attraverso la telecamera, di parlare con la gente è una cosa che è nelle mie corde.

Con quali miti dello spettacolo sei cresciuta?

Al tempo per me la presentatrice numero uno era Milly Carlucci e lo è anche adesso. La  classe, l’eleganza, questa signorilità, questa non volgarità, questa preparazione ai massimi livelli. Tra l’altro lei ha vissuto anche a Udine perché il padre era un colonnello dell’esercito ed era stato trasferito a Udine e di conseguenza le sorelle Carlucci hanno vissuto a Udine, la mia città. Lei è il mio mito assoluto e come il presentatore Corrado, per me il numero uno. Mi piaceva da morire, era un mix di simpatia e ironia. Parliamo proprio di altri tempi e arrivando agli attuali mi piace molto Maria De Filippi. La amo per professionalità, per il suo modo di fare, per  libertà di essere.

Hai lavorato in Tv e in radio. In quali di questi ambienti ti senti più a tuo agio?

Tutto quello che è poco preparato, per me è quello che mi viene meglio. Il palco live è quello in cui do assolutamente il massimo, come anche nei programmi radiofonici in diretta. Per me tutto quello che è in diretta è quello che mi da maggior adrenalina, mi da maggior stimolo e mi fa sentire proprio a mio agio. Per me sentire l’adrenalina, il pathos del live è un qualcosa che mi fa andare ai massimi livelli anche nella mia professione.

Cos’hai sacrificato per arrivare al successo professionale?

Tantissimo. Ho sacrificato tanto la mia vita sentimentale, nel senso che quando fai questo lavoro e vuoi farlo veramente bene, studiando e approfondendo, è ovvio che il privato per tante cose le sacrifichi. Per il resto, secondo me, trovi una soluzione per tutto. Io ho avuto sempre molte difficoltà e quello che sottolineo molto spesso è che è veramente un mondo maschile, soprattutto il mondo dello spettacolo. Quindi io ho veramente ricevuto tantissimi “no” nella mia carriera, perché sono una persona che ha messo davanti la dignità rispetto a tutto il resto e ne faccio un vanto, perché come donna sono riuscita a produrre un mio programma per tre anni e devo dirti che ho sudato proprio sangue per farlo. Però per far capire che le cose si possono fare, anche senza le grandi realtà, con costanza  e con valore. E questa è la cosa che ho sempre portato avanti. Tutti i miei “no” li ho pagati tutti, Gianfranco, dal primo all’ultimo. Non sono mai entrata nelle varie caste e tu sai perfettamente a cosa mi riferisco e questo mi è costato tante esclusioni.

Mi racconti com’è nata l’idea del tuo programma “Solo che c’ha Fede”?

Mio padre di sangue è stato campione olimpionico di canottaggio, con la Marina Militare, ma parliamo di 50 anni fa. Io sono nata e cresciuta con lo sport e ho sempre fatto da agonista sia tennis  che pallavolo, proprio perché gli unici momenti in cui vedevo mio padre erano quelli dedicati allo sport. Lui aveva questo sogno, cioè che io o mia sorella diventassimo delle campionesse sportive come aveva fatto lui. Fisicamente eravamo comunque predisposte perché eravamo figlie sue. Quindi sono cresciuta con lo sport e per me lo sport è ossigeno. Perciò nel momento in cui ho iniziato questa collaborazione e ho avuto il piacere di conoscere Michele Criscitiello, uno dei pochi direttori di televisione che è stato meritocratico e che davvero mi ha lasciato spazio e che capisce veramente la bontà del prodotto che tu proponi e la persona che sei. Lui mi ha detto: “Tu qua dentro puoi fare  quello che vuoi, Bertoni”. Allora mi sono messa a scrivere ed è venuto fuori un gran bel programmino. Il prossimo anno, penso in marzo, partiremo con la quarta edizione. Abbiamo fatto tre anni di produzione con quasi 50 campioni olimpionici italiani, di tutte le discipline sportive e abbiamo avuto veramente un gran successo perché c’era proprio il  desiderio, la necessità di sentire parlare del lato umano di questi sportivi, soprattutto nelle altre discipline che non fossero il calcio soltanto. Si sa che il calcio porta avanti tante cose, ma gli altri sport sono sport di grandi sacrifici, di grandi rinunce, di grandi coinvolgimenti famigliari, quindi abbiamo sentito delle storie veramente importanti. Io avevo voglia di parlare proprio di quelli che sono i valori, che sono i sacrifici, che sono le cose che dal mio punto di vista, al giorno d’oggi, mancano tanto. Quindi  volevo comunicare qualcosa che mi facesse ritornare ai miei tempi.

Lo sportivo che ti ha colpito di più?

In assoluto Emiliano Mondonico. Pensa che Mondonico è stato il primo a venire nel mio programma e che ha accettato subito. Avrebbe dovuto tornare alla 3° edizione, invece è mancato nel mentre. Ci aveva raccontato della sua lotta alla “bestia”, come la chiamava lui e mi ha colpito tanto perché lui ci è sempre stato vicino e avremmo dovuto riaverlo in programma perché lui stava dando una mano a questi ragazzi del carcere che avevano fatto questa scuola di calcio e voleva venire in Tv per raccontarcelo, ma purtroppo è venuto a mancare un mese e mezzo prima. Questa è una cosa che ricordo molto bene, ma devo dirti che ho avuto veramente grandissimi sportivi. Ho avuto un Carlo Molfetta, una Sara Cardin, un Mike Maric, campione di apnea, che ha fatto un film in compagnia dei delfini e sono diventati tutti amici, tra l’altro, perché con gli sportivi è così.

Quali sono le tue ambizioni?

Sono quelle di continuare con il mio programma, di fare delle produzioni di sostanza e di ritornare a presentare live, perché purtroppo con questi due anni di lockdown è cambiato completamente tutto. Quindi per le persone come me, che fanno il mio lavoro, c’è stato veramente un cambio sostanziale e quindi il live mi manca tantissimo.

Tre aggettivi per definirti?

Determinata, energica, perché mi dicono che sono un vulcano e sicuramente impulsiva.

Di cosa hai bisogno per essere felice?

Della serenità e soprattutto della libertà. La libertà è il mio mantra di sempre. Sono nata così e mia madre diceva  che quando avevo 4 anni mi pesava il tetto sulla testa. Per me sentirmi libera e poter essere quello che sono, questa è la mia missione da sempre, ho rinunciato a tanto, continuerò a farlo ma perché voglio essere quello che sono. Non mi piego, non mi modello a seconda degli altri, quindi alla tua domanda rispondo così: “La libertà”.

Su un’isola deserta chi e cosa porteresti con te?

I miei gatti. Ne ho due a Milano e due a Udine.

La dichiarazione d’amore più simpatica che hai avuto?

Ho avuto tante dichiarazioni d’amore nella mia vita, richiesta di matrimonio in ginocchio e cose di questo tipo. Ti racconto la più simpatica. Ero in 3° superiore e un ragazzo ha completamente distrutto un’aiuola per raccoglierne i fiori. Ho trovato il mio banco strapieno di questi fiori e una composizione con la scritta “Ti amo” fatta sempre di fiori. Lo volevo ringraziare ma non ho potuto farlo perché lui è finito in presidenza ed è stato sospeso.

Hai mai avuto dei fan un po’ invadenti, fastidiosi?

Si! Ne ho bloccati parecchi, eliminati parecchi, qualcuno anche denunciato per stalking.

L’ultima volta che hai pianto e perché?

Io piango sempre per gli animali. Io seguo tantissimi rifugi in Italia, cui do una mano, soprattutto quelli al sud, è proprio una missione la mia e succede abbastanza frequentemente perché vedo delle situazioni che mi uccidono e quella è una cosa a cui non posso resistere. E’ brutto da dire però sono meno sensibile spesso a delle cose che riguardano gli umani e invece mi scatta proprio questa sensibilità per quello che riguardano gli animali. Devo dirti anche che  qualche lacrimuccia scappa quando ho necessità di andare a casa, perché io sono una friulana campanilista al massimo. Vivo da sola e lontana da casa, quindi ogni tanto mi viene un magone perché avrei bisogno di un abbraccio, di un pranzo della domenica da mamma e invece vivono a 400 chilometri da me.

Talent e reality, cosa ne pensi?

Talent e reality me li hanno proposti tantissime volte. Se parliamo di talent sono molto pro, invece dei reality sono meno pro, perché le dinamiche che creano all’interno di questi programmi sono comunque costruite e hanno già un’idea di come ti vogliono inquadrare all’interno del programma. Quindi sul fatto dei reality io credo che li farei molto difficilmente. Per quanto riguarda i talent ce ne sono di bellissimi che adoro, quelli dove si lavora sul talento delle persone, dove ci si rimboccano le maniche, sono molto pro.

Hai un sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è quello di sistemare un casale per poi farne delle stalle per animali.