Fiorenzo Fiorentini (attore) Roma 12. 6. 1998
Intervista di Gianfranco Gramola
Il
suo motto era "Morto un Papa, se ne fa un altro"
Fiorenzo
Fiorentini (Roma, 10
aprile
1920 – Roma, 27 marzo 2003) è stato un attore,
sceneggiatore
e compositore
italiano.
Il popolarissimo attore romano, tra radio, teatro, televisione, cinema e
canzoni, ha percorso più di cinquant’anni d’attività nel mondo dello
spettacolo. Il suo debutto avvenne ai microfoni della radio, nell’anno 1946,
come autore e attore, per il settimanale d’attualità del GR diretto da
Vittorio Veltroni (padre di Walter, attuale Sindaco di Roma). Negli anni, tra
le altre trasmissioni radiofoniche, ha partecipato a: Ooplà, Rosso e nero,
Radiocampidoglio, Voi ed io, Che passione il varietà, Via Asiago Tenda,
Briscola, accanto a Mario Riva, Mario Carotenuto, Corrado, Isa di Marzio,
Claudio Villa. Degli esordi teatrali ricordiamo la rivista di Marcello Marchesi
e Vittorio Metz Tutto fa Broadway (1954), e la Manfrina, spettacolo di Ghigo de
Chiara sui sonetti del Belli, con la regia di Franco Enriquez (1960). Nel 1969
Fiorenzo ripropose per primo al Cab37 (organizzato da Carlo Molfese) la comicità
attualissima del grande Ettore Petrolini, interpretando Gastone. La sua attività
nel teatro produrrà interessanti e comici spettacoli, legati ai temi della
cultura popolare romana, scritti in collaborazione con Ghigo de Chiara (Petrolini,
biografia di un mito, Morto un papa…) rappresentati in vari teatri e, alla
fine degli anni settanta, nello spazio denominato Giardino degli Aranci. Per il
teatro in lingua è stato protagonista, insieme a Mario Scaccia, di Aspettando
Godot di S.Beckett, Rappaport di Garner, I ragazzi irresistibili di Neil Simon.
Nel 1980 fonda il “Centro Studi Ettore Petrolini” per lo spettacolo popolare
romano e nell’ambito delle sue varie attività istituisce il Premio Aldo
Fabrizi. Nel 1993 apre la Sala Petrolini e la Sala Fabrizi (due nuovi spazi
teatrali nel cuore di Testaccio, rinomato e popolare quartiere di Roma), in
collaborazione con Paolo gatti, ed impianta una scuola di teatro popolare, che
dirige artisticamente, coadiuvato dalle figlie Roberta e Monica. Per la
televisione, ha interpretato La storia, serial tratto dal romanzo di Elsa
Morante, regia di Luigi Comencini, la serie ad episodi Villa Arzilla con la
regia di Gigi Proietti e L’avvocato Porta. Ha preso parte, come ospite, ai
varietà Tip tap e il Cappello sulle 23 ed in altre numerose trasmissioni tra
cui Ci vediamo in tv condotta da Paolo Limiti. Prolifica ed intensa la sua
attività nel cinema. Fiorentini ha preso parte alla realizzazione di oltre 100
film, in veste di sceneggiatore, soggettista, attore, tra i quali: Parigi o cara
con Franca Valeri, Er più con Adriano Celentano, Il Tigre con Vittorio Gasmann,
Teresa la ladra con Monica Vitti, Gli onorevoli con Totò e Gino Cervi, La Tosca
per la regia di Gigi Magni, Per motivi di famiglia con Paolo Villaggio e The
missing con Fabrizio Bentivoglio. Fiorentini ha scritto anche numerose canzoni
tra le quali ricordiamo: Ho giocato tre numeri al lotto; Vengo anch’io, no tu
no! (portata al successo da Enzo Jannacci), Cento Campane.
Ha
detto:
- Faccio
teatro, esprimendo le mie idee nel linguaggio che mi è più congeniale. Mi
rifaccio non al dialetto, al romanesco, che è teatro di nostalgia, ma al Belli,
a Petrolini non in quanto “romaneschi”, ma in quanto “romani”.
- E’ arrivato il Giubileo. Passerà il
Giubileo. Come tanti altri Giubilei, governi o avvenimenti. L’importante è
che rimanga questo suo magico spirito ecumenico, anche in senso laico.
- Fummo 3 milioni e mezzo sotto l’Impero;
dopo il Sacco ci riducemmo a 45.000. Oggi siamo arrivati a 6 milioni: questa è
la testimonianza che Roma accoglie, amalgama e rispetta tutti.
- Roma è l’unica metropoli che non è
odiata da chi ci vive. Chi
arriva, sente subito il desiderio di diventare romano.
Curiosità
-
Fiorentini è nato da una famiglia di religione ebraica.
- Per
oltre 20 anni ha gestito l’attività artistica del Giardino degli Aranci di
via Santa Sabina, all’Aventino.
Intervista
L’ attore abita in via Gualtiero Serafini
8, dalle parti di Tor Bella Monaca. Lo
incontro in centro, dalle parti di piazza del Popolo.
Devo
darle del lei o del tu, signor Fiorentini?
Damme
quello che ti pare, basta che non mi offendi (risata).
D’accordo.
Ti do del tu. Com’è il tuo rapporto con Roma, Fiorenzo?
Il
mio con Roma è un rapporto di grandissimo amore.
C’è
una zona di Roma a cui sei molto legato?
Attualmente
a Testaccio, perché rimane una delle zone meno inquinate, conservando un
rapporto umano.
In
quale zona sei nato?
Sono
nato in Prati, quindi sono prataiolo.
Come
ricordi la tua infanzia in Prati?
La
ricordo molto bene, perché era il primo quartiere centrale, dopo il ’60, dopo
l’entrata in Roma dei piemontesi. Era una zona de villini e poi di caserme,
aldilà delle quali c’era tutta campagna, perché il quartiere Mazzini ancora
non esisteva.
Ami
la cucina romana?
Io
cucino personalmente e adoro la cucina romana, ma non solo quella romana ma
anche quella ebraica. A cominciare dai carciofi alla giudia.
C’è
un angolino romano in cui ami rifugiarti nei momenti liberi?
Non
nei momenti liberi, ma c’è un angolino di Roma dove io da 20 anni faccio uno
spettacolo estivo che e il Giardino degli Aranci. Un angolino delizioso non
estremamente grande, non estremamente frequentato, ma che è uno dei posti più
belli di Roma dove ogni sera si gusta un tramonto diverso.
Qual
è il fascino di Roma, Fiorenzo?
Mi
parli di un mistero, perché il fascino di Roma è una magia e quindi è
indescrivibile e inspiegabile.
In
quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere?
Questo
non lo so, perché sono domande antefatte. Uno potrebbe dire nella Roma del
Belli o di Trilussa, ma non abbiamo cognizioni precise di com’era
quell’epoca o delle intuizioni, perché ogni epoca aveva le sue
caratteristiche con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.
Come
vedi il romano odierno?
Il
romano ha un grande senso della storia, nel senso che tutto quello che è
passato nel mondo il romano lo ha assorbito e lo ha digerito. Quindi il romano
profondamente ha sempre avuto il senso della storia. Nello stesso detto “
Morto un papa se ne fa un altro”,
c’è tutto il senso della storia che il
romano possiede.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Girando
per la Capitale capisci che a Roma c’è tutto. A Roma c’è una parte di
Oriente, c’è una parte di America e di Africa e tutte le, condizioni
dell’uomo, insomma. Quando hai visto Roma, hai visto tutto.
Da
anni si dice di voler spostare il mercato domenica di Porta Portese. Cosa ne
pensi?
Sono
fatalità a cui bisogna adeguarsi, perché una volta Porta Portese era una zona
di periferia che sopportava una cosa del genere. Oggi, praticamente sta in
centro, quindi mano e mano come si spostano i Mercati Generale e la Centrale del
Latte, s’ingrandisce la città. Questa sono solo malattie della crescita della
città.
Cos’è
per te il Tevere?
Da
ragazzino con il Tevere avevo un rapporto strettissimo, tant’è che ci facevo
il bagno. Con il Tevere c’è un rapporto intellettualistico, in quanto che sul
Tevere c’è nata Roma. Se non ci fosse stata l’Isola Tiberina, quindi la
possibilità di un guado tra il nord e il sud, probabilmente non sarebbe nata
Roma. Perché Roma è nata sul fatto di questo punto, cui era possibile guadare
il fiume con molta facilità, perché c’era quest’isola e quindi di grandi
strade del nord per arrivare al sud, obbligatoriamente passavano da lì.
Un
consiglio a Rutelli per migliorare Roma?
3000
e nessuno, perché governare Roma è una grana che non auguro a nessuno. E’
una città di una difficoltà pazzesca. Dopo quattro anni di governo dargli
consigli sarebbe una presunzione da parte mia.
Un
consiglio ai turisti che arriveranno a Roma per il Giubileo?
Il
consiglio giusto se lo sono dati già da soli, cioè venendo a Roma, perché
venire e conoscere Roma è sempre un’esperienza importante, solo che,
naturalmente, la rapidità con cui passeranno, vedranno molto poco. Ma gli
auguro di capire al volo quello che Roma ha di affascinante, insomma. Anche se,
ripeto, il tempo stretto che hanno gli sarà molto difficile.
Un
tuo sogno nel cassetto?
Alla
mia età non mi sembra di avere bisogno di avere sogni nel cassetto.
Progetti?
Progetti
tantissimi e sempre.
Teatro,
film, Tv?
Adesso
sto iniziando un film con Paolo Villaggio e sto trattando per la televisione per
un serial e per quanto riguarda il teatro, sto organizzando il mio spettacolo
estivo al Giardino degli Aranci, quindi il mio domani è sempre il lavoro che è
il mio hobby. E’ un lavoro che amo e quindi non ho bisogno di vacanze.