Gabriella Labate (attrice, cantante e ballerina)     Roma 10.6.2011

                          Intervista di Gianfranco Gramola

Una bella romana de Roma, che oltre ad essere una brava cantante e attrice, è anche una moglie e madre esemplare.

Il suo sito ufficiale è www.gabriellalabate.it e l’e.mail gablabat@tiscali.it 

Gabriella Labate è nata a Roma il 14 ottobre del 1964 ed è una showgirl, cantante e attrice. Sposata dal 1996 con il cantautore Raf, è mamma di Bianca Aleida, nata nel 1996 e Samuele nato nel 2000. Attualmente è direttrice artistica (e proprietaria) della Angel’s Gate Studio, una scuola di danza ben avviata. In passato è stata una delle presentatrici del “TG delle vacanze”. Come soubrette e ballerina ha partecipato a molti programmi tra i quali “Cocco” – “Stasera mi butto” e “Biberon”. Nel 1992 ha presentato insieme ad Angela Melillo, Teo Teocoli e Gene Gnocchi, la prima edizione di “Scherzi a parte”. Ha recitato per molti anni al Bagaglino come prima donna in spettacoli come “Creme Caramel”- “Bucce di banane” – “Mi consenta” e molti altri. Ha recitato come protagonista nel film di Natale “S.P.Q.R.”, con Christian De Sica e Massimo Boldi, e ha avuto un ruolo in “Il ritorno del Monnezza”. E nel 2008 fa parte del cast di “Vita da paparazzo” con la regia di Pier Francesco Pingitore. Ha firmato come autrice il brano “Metamorfosi” di Raf e nel 2009 ha firmato come direttore artistico il “Metamorfosi Tour e Dvd”. Sempre nel 2009  è la direttrice artistica delle coreografie e costumi della trasmissione “Domenica 5”, condotto da Barbara D’Urso. Ha firmato come autore il brano “Ogni piccola cosa di te” dell’album “Numeri” di Raf. 

Ha detto

- Il più grande di tutti è mio fratello Roberto e le sue “farfalle”. Il mio Roby ha reso il cielo perfetto… senza più errori… Ora è luce meravigliosamente amorevole, avvolgente e pura.

- I miei interessi personali? Stare con gli amici con del buon pane, del buon olio e del buon vino.

- Chi sono? “Sono” ed è già abbastanza!

- Principalmente vorrei conoscermi più a fondo. A volte riesco ancora a stupirmi da sola!!!

Curiosità

- Nel 2007 era tra i giurati del talent show “Celebrity” condotto da Fabio Canino su Sky Tv.

- Nel 2004 era tra gli ospiti fissi del “Comicando”, appuntamento televisivo del
lunedì del “Maurizio Costanzo Show”.

Intervista

Ho contattato la bella showgirl romana attraverso Mara, la segretaria che cura le sue pubbliche relazioni e quelle del marito Raf. Gabriella ha promesso di farmi da Cicerone nelle mie prossime vacanze romane e di portarmi a mangiare in un locale molto  caratteristico di Roma. Non vedo l’ora…  

Com’è nata la passione per lo spettacolo, per la danza? Chi te l’ha trasmessa?

Me l’ha trasmessa mio padre, così, senza volerlo. Io sono nata a Pietralata, un quartiere che sta sulla via Tiburtina, una zona amatissima da Pier Paolo Pasolini. Poi quando io avevo 3 anni, ci siamo spostati e siamo andati a vivere nel quartiere il Pigneto, che ora è uno dei quartieri più popolari di Roma, dove c’è un fermento giovanile incredibile, un quartiere di creativi dove ci sono architetti, scrittori, ecc… Quando io sono arrivata lì, non era un quartiere così rinomato, ma era un quartiere di periferia, sembrava più un paese. Qui facevano le feste dell’Unità, si ballava e ci si divertiva ed era un’occasione per stare insieme e per mangiare tutti insieme. Si ballava molto e mio padre mi faceva ballare con lui e pian piano è nata la voglia di imparare a danzare. Ma non pensavo mai di fare questo mestiere da grande. E’ nato tutto per caso, perché dopo ho iniziato a studiare danza a scuola di Renato Greco e Maria Teresa Del Medico e da lì ho iniziato a lavorare, però senza mai cercarlo, perché praticamente è sempre stato il lavoro che ha cercato me (risata). Poi mi ha vista lavorare Pier Francesco Pingitore e Mario Castellacci e mi hanno voluta con loro al Bagaglino e ci sono rimasta per tantissimi anni.

Perché ti chiamavano “Lupa”?

Mi chiamano ancora Lupa. Mi chiamano così perché al Bagaglino ho sempre interpretato ruoli romani e romaneschi, ho sempre cantato canzoni romane e ho interpretato tantissime volte la lupa, la mamma di Romolo e Remo. C’è stato un anno che, con Valeria Marini, abbiamo fatto una trasmissione… ti giuro che non ricordo come si chiamava. Eravamo noi due le prime donne e lei era la soubrette ed io ero l’insegnante di storia ed ero la Lupa e cantavo le canzoni romane, chiamandomi proprio Lupa, non Gabriella. O meglio ero Gabriella La Lupa. E da quella volta a Roma spessissime volte mi chiamano così. Ora invece di chiamarmi Gabriella mi chiamano “Lupa” (risata). Anche i miei allievi mi chiamano così…

Allievi?

Si! Ho una scuola di danza a Roma, una scuola molto bella, dove i miei allievi mi chiamano simpaticamente Lupa.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Io vengo da una famiglia molto modesta ed eravamo quattro figli. I genitori sognano sempre il figlio medico, avvocato o con il posto in banca. Però la mia, quella della danza, era una passione che poi è diventata un lavoro praticamente da subito, perché io a diciotto anni, ero già in tour e guadagnavo tanto, perché ballerini professionisti ce n’erano pochi. Poi ho sempre avuto un bel fisico, non troppo magro, e ho sempre lavorato tantissimo. All’inizio i miei genitori avevano storto il naso, però vedendo i risultati si sono arresi anche con orgoglio, perché comunque anche mio papà alla fine era contentissimo vedendomi in scena. Io ho cominciato come ballerina e quasi da subito ho iniziato ad interpretare anche dei ruoli, per cui oltre che ballerina, facevo l’attrice e anche la cantante. Si, cantante, perché una delle ultime cose che ho fatto è stata qui a Roma, a piazza di Siena (villa Borghese), dove Renato Zero il giorno che ha compiuto 60 anni, mi ha chiamata nell’ultimo dei suoi concerti, per cantare una canzone romana con lui sul palco.

Che canzone era?

Arrivederci Roma. Bellissima.

Che lavoro fanno i tuoi genitori?

Mio papà non c’è più. Mia mamma ha sempre fatto la casalinga.

C’è un collega che stimi molto?

Io ho avuto un enorme privilegio nella vita, caro Gianfranco. Cioè di lavorare con delle persone che adoravo. Ad esempio Gabriella Ferri per me è stata un mito. Ho lavorato molto con lei e tra noi c’era un rispetto reciproco, un affetto enorme. Altro collega che stimo molto è Leo Gullotta, come il compianto Oreste Lionello. Non mi vedo e non mi rispecchio molto nei nuovi miti. Non amo i reality ad esempio, non amo questo nuovo modo di fare televisione. Se ti devo dire una mia grande ammirazione, io non ce l’ho, per i nuovi personaggi. Questo per il mio carattere, per il mio modo di vedere le cose. Un mio mito è Gigi Proietti che reputo un maestro. Davanti a lui mi inchinerei. Uno dei grandi regali che ho avuto, è che nella stessa sera che ho cantato con Renato Zero, era presente anche Gigi Proietti. Quindi stare sul palco tra Renato e Gigi, per me è stato il massimo. Che vuoi di più? Uno dei miei sogni era fare un bel film con Carlo Verdone, però lui non lo sa di questo mio desiderio. Lui è un’altra persone che stimo molto, a un altro livello, chiaramente. Io non ho dei miti recenti e in questo sono un po’ una nostalgica.

Quando non lavori coltivi qualche hobby?

A differenza di quello che si può pensare, io sono una mamma presentissima e amo cucinare. Ti posso stupire dicendoti che il mio più grande passatempo è stare a casa, fare i dolci, fare il pane perché mi piace tantissimo cucinare, occuparmi del mio bel giardino e poi amo moltissimo viaggiare. Mi piace andare in giro e scoprire posti nuovi, nuove culture…

Ami girare l’Italia o anche all’estero?

L’Italia prima di tutto, perché noi viviamo in una delle terre più belle del mondo. Basterebbe prendere la macchina e cominciare a girare dalla Toscana, all’Umbria e tutte le regioni italiane, ognuna delle quali ha delle caratteristiche particolare, delle tradizioni uniche. L’Italia è piena di angoli meravigliosi.

Hai fatto delle gaffe? Ne puoi raccontare una spiritosa?

Si! Te ne racconto una divertente. Io avevo un appuntamento con un’amica e stavo aspettandola. La mia amica è venuta con un’altra signora che io non conoscevo. Ci siamo presentati e poi loro parlavano di bambini, di neonati. E questa amica della mia amica, aveva una pancia prominente. Dopo un po’ che parlavano di neonati, io le ho messo una mano sulla pancia e le ho detto.”Quando nasce?” (risata). Lei mi ha fulminato dicendomi:”Guardi che io non sono incinta”. Il mio braccio si è paralizzato... avrei voluto tagliarmelo. Che gaffe…

Cosa hai sacrificato per arrivare al successo?

Non ho sacrificato mai nulla, intento perché non volevo arrivare al successo. Quello che è arrivato, è arrivato da solo. Poi io ho messo sempre davanti la mia vita, cioè la famiglia, al lavoro. Non sacrificherei neanche un attimo della mia vita famigliare con il lavoro. Se lo facessi, sarei infelice. Devo dire che grazie a Dio sono riuscita a fare tutto quello che volevo, anche perché ho il privilegio di decidere se fare o non fare, lavorare o non lavorare e soprattutto ho la possibilità di fare lavori che mi piacciono. Se ci sono cose che non mi piacciono o che non mi appartengono come tipologia, tipo reality, non li faccio.

Quali sono i tuoi obiettivi o progetti?

Ho una scuola molto ben avviata, dove lavoro tanto e mi trovo stupendamente bene e mi piace tantissimo. Oltre al mio lavoro ho fatto tanta direzione artistica… ad esempio l’anno scorso la direzione artistica del balletto, scenografia e costumi di Domenica 5, era mia. Poi mi hanno appena offerto una parte in un film, ma finora non mi è ancora arrivato né il copione, né il contratto… quindi per scaramanzia è meglio non parlarne. Però mettiamo che questa parte non mi piacesse, non la faccio e  mi faccio un bel viaggio (risata). Prendo i miei figli, la macchina e mi faccio un giretto. Sono felice ugualmente. Questa è la mia filosofia.

Parliamo di Roma. Com’è il rapporto con la tua città?

Io sono innamoratissima della mia città. Ha anche degli enormi difetti, sicuramente, però la amo immensamente. Per me andare a Roma, ora che vivo un po’ fuori, è un sollievo. Spesso prendo la macchina, i figli e vado a visitare i Fori Imperiali e me la posso godere anche in momenti particolari, perché non ho orari d’ufficio e quindi mi posso muovere liberamente senza incappare nel traffico di punta. Perché il traffico romano è uno dei mali più grossi di Roma e sta diventando sempre peggio. Tantissime macchine, motorini, incidenti… pensa che caos. Però Roma è la mia città e mi sono sempre resa conto della fortuna che ho avuto di nascere e vivere a Roma. E più viaggio e più si rinnova questa grande consapevolezza.

C’è un angolino romano che ami particolarmente?

Si! I Fori Imperiali e tutta la zona intorno. Mi piace anche vederla cambiare. Mi ricordo quando ero piccola, avevo 16 anni, e passeggiavamo ai Fori e il Colosseo era tutto aperto e noi potevamo entrare e uscire cento volte. Sembra tantissimo tempo fa, invece era fino a poco tempo fa. Ora si paga e si fa la fila per entrare, è tutto transennato. Invece quando ero piccola noi giravamo, tranquilli, potevamo passeggiare dentro e fuori dal Colosseo… Un grosso dolore invece è piazza Vittorio perché è una piazza che non è più di Roma, ma è un quartiere cinese. Ricordo mia mamma, con il passeggino e noi quattro figli, che prendeva  l’autobus dal Pigneto e fermava a piazza Vittorio per fare la spesa. Lì si trovava la carne buona, la frutta fresca, le verdure nostrane, ecc… ed era un mercato rionale romano, ma proprio romano di quelli belli, caciaroni per intenderci. Tipo campo de’ Fiori, solo molto più grande. Poi campo de’ Fiori è un altro posto che ho nel cuore. A campo de Fiori ci viveva Gabriella Ferri ed io ci passavo intere giornate a casa sua, a parlare e anche a guardare dalla finestra quello che succedeva in quella stupenda piazza romana. E girare a campo de’ Fiori con Gabriella non era come girare in una piazza, ma era come stare a casa. Ma di posti così te ne potrei dire cento, perché Roma è tutta bella e ogni posto ha il suo fascino, la sua storia.

Parlami dei romani (pregi e difetti)?

Io sono talmente innamorata di Roma e dei romani ed è anche vero che i romani hanno tanti difetti, però io non li voglio vedere ‘sti difetti (risata).

Beh, avranno anche dei pregi, no?

Si! E’ vero. Il pregio è che siamo dei compagnoni, dei caciaroni… quando c’è da divertirsi, noi siamo i numeri uno. Il difetto è che abbiamo il fuso orario spostato, capito? Se tu vuoi andare in un ufficio qualunque, alle nove di mattina non ci trovi nessuno. Poi altro difetto è l’arroganza e questa la senti anche nel traffico. Altro difetto è quello di prendere subito confidenza con una persona. Bisogna cercare di capite quando lo puoi fare o non lo puoi fare. Ripeto… io amo la mia città e non vivrei in nessun’altra parte del mondo, nonostante tutti i difetti di Roma e dei romani. Io sono romana e quindi nei difetti me ce metto pure io (risata).

In quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere e nelle vesti di chi?

Forse mi sarebbe piaciuto vivere verso la fine dell’800.

Per un’artista, Roma, cosa rappresenta?

La creatività, l’ossigeno… io parlo chiaramente per me e amando Roma, interpreto spessissimo ruoli romani. Io riesco a trovare spigoli di bello anche dove non ce n’é. Per me Roma è una boccata di aria, perché è una città che dà creatività. Roma è incredibile, perché oltre alle bellezze storiche che vediamo girandola, ha nelle cantine e nel sottosuolo dei veri tesori nascosti. Io quando vado in giro nei ristorantini, i proprietari mi fanno vedere delle cantine che non sono cantine, ma delle piazzette romane con i sampietrini, dove ci sono ancora le cisterne di una volta… insomma uno scrigno, un museo. Roma ti regala emozioni incredibili.

Mi dici un nome di uno di questi ristoranti?

Sei mai stato a “La Cisterna”? Se vieni a Roma fammelo sapere e avvertirò il proprietario di portarti nel sotterraneo, dove c’è una piazzetta romana rimasta com’era in origine. Rimarrai a bocca aperta, Gianfranco. A me piacerebbe che i giovani di adesso si rendano conto e apprezzino l’immenso patrimonio che abbiamo qui a Roma e in Italia. Questi ragazzi sono talmente bombardati dal superfluo, dalle idiozie e purtroppo c’è una manipolazione totale dei loro cervelli, fra Internet, Facebook, telefonini, ecc…e non riescono a vedere le cose belle, quelle ricche e che ti danno emozioni importanti e a portata di mano. Basta staccare gli occhi da ‘sti monitor e andarsene in giro a fare una bella passeggiata e osservandosi in giro si fa il pieno di cultura.