Giuliana Chiara Filippi (atleta paralimpica)
Faedo (Trento) 5.11.2024
Intervista di Gianfranco
Gramola
“L’esperienza di Ballando con le stelle
è stata veramente importante per me e la porterò per sempre nel mio cuore. Ho
partecipato per una motivazione, non per la fama o la notorietà, ma
semplicemente per portare un messaggio, ovvero che anche noi disabili possiamo
fare quello che fanno i normodotati, cioè fare qualsia altra cosa senza avere
limiti”
Giuliana Chiara Filippi (Trento, 16 settembre
2005), nata senza il piede destro, inizia a praticare l'atletica leggera durante
le scuole medie, gareggiando con una protesi sotto il ginocchio. Nel 2023 fa il
suo esordio nella nazionale maggiore, partecipando ai campionati mondiali
paralimpici di Parigi, dove raggiunge l'ottava posizione in classifica nei 100
metri piani T64 e il nono posto nel salto in lungo T64. Nel 2024, dopo aver
fatto registrare il record italiano nei 60 metri piani, 100 metri piani, 200
metri piani (su pista standard e su pista corta) e nel salto in lungo, prenderà
parte alle gare dei 100 metri piani e del salto in lungo T64 ai Giochi
paralimpici di Parigi, dove sarà l'atleta più giovane della delegazione
italiana. Vive a Faedo, un piccolo paese del Trentino.
Intervista
Come ti sei avvicinata allo sport? So
che facevi danza.
Da piccolina, per 4 anni ho fatto danza
classica e moderna. Mi sono avvicinata allo sport grazie al professore di
ginnastica Massimo Gioberge alle scuole medie, che aveva visto in me del
talento. Mi ha detto: “Giuliana, io ti vedo bene nell’atletica, perché non
fai quello come sport?”. Quindi ho accantonato la danza per provare a fare
atletica e devo dire che mi è piaciuto molto. Dopo di che sono entrata
nell’Atletica Rotaliana, ho deciso di rimanere e mi sono trovata molto bene e
mi alleno nel loro campo con due allenatori della società che sono Chiara
Vulcan e Daniele Bergamo. Poi sono entrata nel gruppo paralimpico della Difesa e
ho trasformato la mia passione in un lavoro. Mi alleno a Mezzolombardo.
Dove hai frequentato le scuole?
Ho frequentato le scuole medie a
Mezzolombardo perché a Mezzocorona che è il paese più vicino a casa mia, le
stavano ristrutturando e le superiori sempre a Mezzolombardo al Martino Martini,
indirizzo amministrazione finanza.
Marketing.
Ho letto che hai subito atti di bullismo e
sfottò da parte dei tuoi compagni.
Si. Ho affrontato degli atti di bullismo alle
medie e devo dire che è stato un periodo bruttino e mi sono portata dietro un
po’ di paura, ma grazie allo sport e da quando sono entrata nel mondo del
comitato italiano paralimpico della Fispes, ho visto la realtà e non mi sono più
vergognata della mia disabilità, perché non aveva senso. Alle medie venivo
bullizzata, mi guardavano male, fissavano il piede che non avevo o si
allontanavano perché non volevano stare con una ragazza che era senza una
gamba. Un esempio banale, quando andavamo in cortile a giocare, ero sempre sola,
gli altri stavano lontani da me.
Chi sono i tuoi miti sportivi di
riferimento?
Come mito sportivo ne ho uno importante che
è il velocista di colore Jesse Owens, vincitore di 4 medaglie d’oro ai giochi
olimpici di Berlino 1936. Mi sono ritrovata in lui ovviamente con storie
differenti, però nonostante la sua diversità rispetto agli altri, ha
dimostrato a tutti quanti che non gli interessava e che era uguale a tutti gli
altri e poteva fare meglio degli altri e mi sono detta: “Giuliana, tu sei
senza una gamba, puoi comunque dare
il meglio di te stessa e far vedere agli altri che sei uguale a loro”.
I tuoi record?
I miei record sono i 60 metri piani (26
gennaio 2024), 100 metri piani (23 marzo 2024), 200 metri piani (19 maggio
2024), 200 metri piani pista corta (21 gennaio 2024) e in salto in lungo (14
giugno 2024).
La tua più grande soddisfazione sportiva?
Ho dei record ma non ho proprio una vera
soddisfazione sportiva perché sono ancora alle prime armi. Faccio atletica
ormai da 7 anni però sono ancora piccolina, devo crescere sportivamente
parlando e sono contentissima del percorso che ho iniziato e che in poco tempo
ho partecipato agli Europei, ai Mondiali e alle Paralimpiadi. Quindi è stata
una crescita molto importante che mi ha aiutata parecchio e tutte e tre queste
competizioni le porterò sempre nel mio cuore perché mi sono divertita, mi sono
sempre trovata bene con la squadra e mi hanno aiutata parecchio.
Dove trovi la forza, l’energia per non
mollare mai?
La forza per non mollare mai la devo ai miei
genitori, alla mia famiglia. Ma anche all’associazione Art4 Sport perché loro
mi sostengono, mi sono sempre stati vicini e mi hanno fornito loro la prima
protesi, quindi è grazie a loro che ho potuto iniziare questa crescita
esponenziale nel mondo paralimpico e devo sempre ringraziare loro perché mi
hanno sempre aiutata anche nei momenti di sconforto, nei momenti un po’ giù,
come l’infortunio che ho avuto, loro si sono subito attivati e hanno cercato
di darmi una mano. In qualsiasi maniera, in qualsiasi momento loro ci sono
sempre, sono una squadra eccezionale e ci sosteniamo a vicenda con tutti i
ragazzi.
Giuliana Chiara Filippi a "Ballando con
le stelle" con il maestro di ballo Moreno Porcu
Come hai vissuto l’esperienza di
Ballando con le stelle? Come ci sei arrivata?
L’esperienza a Ballando con le stelle è
stata molto bella. Ho ballato sulle note di “Piccola stella” di Ultimo ed è
stato molto emozionante. Devo ringraziare Giusy Versace e anche un allenatore
della nazionale che mi hanno messo in contatto con Milly Carlucci, perché
volevano portare avanti il mondo paralimpico e quindi hanno pensato di chiamarmi
e all’inizio mi hanno chiesto di fare la concorrente ma per impegni sportivi
ho dovuto rifiutare e abbiamo trovato un compromesso
per fare la ballerina per una notte. Sono stati tutti quanti molto carini, mi
hanno sostenuta e mi hanno accolta molto bene. Il ballerino, il maestro Moreno
Porcu mi è stato vicino, mi ha aiutato con qualsiasi passo perché non potevo
rischiare di infortunarmi. Questa
esperienza è stata veramente molto importante per me e la porterò per sempre
nel mio cuore per una motivazione, non per la fama o la notorietà, ma
semplicemente per portare un messaggio, ovvero che anche noi disabili possiamo
fare quello che fanno i normodotati, cioè ballare e fare qualsia altra cosa,
“senza avere limiti”, come diceva anche Carolyn Smith a Ballando. E’ molto
importante che possiamo fare tutto e il fatto che in quella serata c’era sia
il mondo paralimpico che il mondo olimpico, aveva il significato di inclusione e
il fatto che tutti possono veramente fare qualcosa. Questo è stato
il mio messaggio, cioè di aiutare magari quelli che hanno paura di
mostrarsi ma di essere orgogliosi.
Tre aggettivi per definirti?
Sono testarda, tenace e molto allegra.
Il tuo punto debole?
Il mio punto debole è il fatto di mettere
tutto in dubbio, cioè di avere paura di come faccio le cose. Il fatto che ho
paura che non sia la scelta giusta quella che faccio e metto tutto in dubbio e
allora rifletto e tentenno molto prima
di fare le cose invece di agire d’istinto.
Ascolti musica? Cosa guardi in TV?
In televisione non guardo praticamente nulla
perché ho poco tempo e quel poco tempo non lo passo davanti alla TV. Ascolto
molta musica e mi piacciono i BTS, un gruppo coreano.
Tifi per qualche squadra di calcio?
Si, la Juventus. Sono juventina da sempre.
A chi vorresti dire “grazie”?
Dico grazie a tutte le persone che mi hanno
sostenuta fino ad ora e che mi sosterranno anche in futuro. La mia famiglia,
l’Atletica Rotaliana, il gruppo sportivo paralimpico della Difesa. L’Art4
Sport, la Fispes e il comitato italiano paralimpico. Io faccio parte di tutte
queste piccole famiglie, di queste realtà e mi piace parecchio perché mi hanno
trattato bene fin dall’inizio, hanno sempre creduto in me e sono contenta di
questo sostegno. Grazie anche ai miei amici che mi supportano quando sono in
trasferta e alle ragazze che mi fanno sentire il loro supporto morale. Grazie
anche al mio staff.