Iaia
De Rose (attrice - soubrette) Milano 8.2.2011
Intervista di Gianfranco Gramola
Una
ragazza preparata, coerente e orgogliosa di essere arrivata al successo con le
sue forze e con tanta grinta e passione.
Iaia
De Rose (all’anagrafe Francesca) è nata il 27 Luglio 1981 a Imperia. Occhi
chiari ha un fisico invidiabile. Dal 2001, con una media di 60/65 serate a
stagione, matura la sua esperienza di conduttrice in occasioni di tour musicali,
festival nuove voci, festival cabaret, concorsi di bellezza, concerti, serate di
gala, inaugurazioni, convention, premi e sfilate di moda. Nel 2004 viene
insignita del titolo di “Miglior conduttrice di piazza”, successo che
replicherà l'anno successivo (2005). Ha partecipate a molte trasmissioni
televisive, tra le più importanti ricordiamo, 2000: La vita in diretta
(showgirl); 2000: Scherzi a parte (attrice); 2002: Bulldozer (showgirl); 2006:
On the road (conduttrice); 2007: Buona domenica (showgirl): Saturday Night Live,
ecc... La bellissima Iaia ha partecipato nel 2002 a “Veline”, arrivando 2ª.
Sempre nel 2002 ha conseguito il titolo di Miss Padania. Nel 2007 ha partecipato
al reality show di Canale 5 “1, 2, 3...stalla”. Iaia fà anche molto teatro,
nel 2006 è Clementina in “Aggiungi
un posto a tavola”, Censiosa nel 2007 in “Forza venite gente”.
Ha
detto:
- Sono
la dimostrazione che si può far convivere la bellezza e la cultura.
- Mi
piacerebbe confrontarmi in un varietà tipo Fantastico. Apprezzo quel genere di
conduzione e donne come Loretta Goggi, capaci di condurre, cantare, recitare,
ballare, rappresentano per me un modello.
- Adoro
Facebook, adoro Internet in generale. E non li uso solo per intrattenere
rapporti con i miei fans ma anche per chiacchierare con i miei amici e tenermi
informata… Ah… Spesso anche per farmi i fattacci altrui… ;-)
-
Se
mi chiamasse all’Isola dei Famosi, sarebbe davvero difficile dire di no a
Simona Ventura. Inoltre credo che
L’isola dei Famosi sia l’unico reality che possa dirsi tale a livello di
esperienza umana con e per sé stessi. quello che posso dirti che non mollerei
mai… Anche a costo di perdere 20 kg. Anche se sono una biondina tutta curve
nascondo un’anima da guerriera!
- Prima
di diventare famosa ho preso tante di quelle porte in faccia e ho subito
innumerevoli umiliazioni di tipo morale.
Curiosità
- Grazie
alla sua passione per il teatro, nel 2004 ha fondato compagnia “Musical è”,
mettendo insieme i talenti incontrati durante i suoi tour.
- Delle
sue passioni dice:” I miei interessi comprendono lo studio approfondito di
tecniche comunicative e linguaggio, da Cicerone in poi!Tutto quello che riguardi
la comunicazione verbale corretta ed accurata: sono maniaca di dialettica,
grammatica, sintassi e tutto ciò di connesso anche indirettamente! E poi,
naturalmente... letteratura e poesia! I miei pregi? Acume, relativa cultura e
super memoria.
- Il
suo carattere? E’ cocciuta, intraprendente, realista, buona e passionale.

Intervista
Com’è
nata la tua passione per lo spettacolo, per la recitazione? Chi te l’ha
trasmessa?
Io
in realtà arrivo da una famiglia che con il mondo dello spettacolo non ha nulla
a che fare. Quindi questa passione non me l’ha trasmessa nessuno, se non il
nonno materno che, purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere perché è
venuto a mancare che io avevo 2 anni e mezzo. Mia mamma dice che lui aveva una
certa vena artistica, gli piaceva recitare, amava ballare, quindi potrei in
effetti aver ereditato da lui questa passione. In casa mia non c’è nessuno
che ha una vena artistica, in casa sono l’unica, perché quando ero molto
piccola mi piaceva gia recitare e mettermi al
centro dell’attenzione. Forse quelli erano già dei segnali di quella
che poi sarebbe stata la mia strada.
Come
ricordi il debutto?
Il
primissimo ero veramente piccola. Facevo le recite tipo quelle scolastiche e gia
a quell’età mi sentivo a mio agio. Era una cosa che mi dava soddisfazione,
perché mi piaceva molto cimentarmi in tutto quello che era artistico. Come
anche il dipingere. Per quanto riguarda la mia vera professione dobbiamo andare
molto più avanti con tempo, perché ho cominciato come indossatrice e modella.
Ricordo che la vita da modella era molto dura e non mi appassionava
particolarmente, ma non tanto perché non mi piacesse il lavoro che facevo,
quanto perché era veramente molto dura e stressante dal punto di vista fisico.
Subito dopo ho cominciato a fare televisione, era il 2002 e l’anno dopo ho
fatto il mio primo programma che è stato “La grande notte” con Gene Gnocchi
e lì ho imparato tantissimo, perché lui è un grande.
Ma
i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Ma i
miei genitori sognavano semplicemente che io fossi felice e quando hanno capito
che la mia direzione sarebbe stata l’arte e lo spettacolo, sono stati molto
contenti e non mi hanno ostacolato in nessun modo, anzi. Se sono riuscita a fare
quello che ho fatto è stato sicuramente merito anche dei miei genitori. Perché
quando ero ancora minorenne mi hanno seguita tantissimo in tutte le mie cose e
anche da grandicella mi hanno dato un enorme contributo morale e soprattutto
molta presenza. Loro per me c’erano sempre. Io da piccola avevo moltissimi
interessi e li ho mantenuti, quindi non ero fissata con il mondo dello
spettacolo, anzi mi piacevano tantissime altre cose. I miei genitori non avevano
bisogno di mantenermi con i piedi per terra, perché mi ci mantenevo gia da sola.

Che
lavoro fanno i tuoi genitori?
Mio
padre è operaio e mia madre è casalinga. Una bella famiglia italiana,
normalissima, come tante. Ancora adesso sono una famiglia come tante, solo che
adesso che tutti sanno che lavoro fa la loro figlia, li fermano per strada e gli
chiedono cosa sto facendo, gli fanno i complimenti, ecc… e loro sono contenti
perché sono molto orgogliosi del mio percorso artistico. Una famiglia
semplicissima. Ho anche un fratello che fa l’istruttore di nuoto.
Qual
è stata la tua più grande soddisfazione artistica?
La
mia più grande soddisfazione artistica, soprattutto nel panorama attuale, è
stata ed è riuscire a fare questo lavoro rimanendo assolutamente pulita,
coerente, una persona che è esattamente come è sempre stata. Ho gli stessi
amici e le stesse frequentazioni che avevo quando ero ragazzina. E poi ho
conosciuto nel mondo dello spettacolo tantissime persone che fanno il loro
lavoro faticando e lavorando duramente in maniera onesta ed io mi riconosco in
questa schiera. Sono una persona che non deve ringraziare nessuno tranne se
stessa e mio padre e mia madre. Ogni giorno mi guardo allo specchio e mi dico
che se sono arrivata fin qui devo esserne orgogliosa di come ci sono arrivata.
Oggi se ne sentono di tutti i colori, perché nel mio mondo, soprattutto quello
delle show girl e presentatrici, l’offerta è molto più alta della richiesta.
Ci sono sicuramente dei fenomeni dove si è disposti a tutto pur di apparire. Io
ho sempre fatto il discorso inverso, cioè ho studiato tanto, mi sono preparata
nel mio lavoro e quindi non ho assolutamente bisogno di svendermi, di chiedere o
di scendere a compromessi con me stessa che è una cosa che proprio non mi
appartiene. Sono orgogliosa di quello che faccio e come lo faccio. Altra
soddisfazione sono i molti complimenti che mi arrivano dagli addetti ai lavori.
Io sono giovane e sentirsi dire da chi fa da 20 anni questo lavoro:” Sei
bravissima a condurre – hai talento – come te ce ne sono poche”, sono
soddisfazioni, non credi, Gianfranco?
Certamente!
C’è qualcosa che ti ha delusa del mondo dello spettacolo?
Spesso
vengo delusa. Non voglio dirti tutti i giorni, ma quasi. E’ un mondo
durissimo, dove molto spesso ti vedi tagliare la strada da gente che utilizza altre vie per emergere. La forza delle
persone che fanno questo lavoro sta nel essere sempre coscienti del proprio
talento e andare avanti con coerenza e sperare nel lungo termine, perché quello
che ho verificato fino ad oggi è che sul lungo termine la professionalità e il
talento paga sicuramente. Ecco perché molto spesso, vedi in televisione persone
e ti chiedi come possono essere arrivate fino a lì e magari l’opinione
pubblica pensa che non ci sono talenti. Non è vero, talenti ce ne sono tanti,
il problema è riuscire ad emergere, perché come ti dicevo prima l’offerta è
molto più altra della richiesta. Per fortuna che ci sono questi fenomeni che
durano l’arco di una stagione televisiva o due
e poi svaniscono. Poi ci sono quelle come me che lavorano grazie ai
passaparola degli addetti ai lavori, cioè autori e registi con cui hai gia
lavorato, che ti conoscono, sanno che sei brava, ti chiamano e poi ti richiamano
un’altra volta e intanto cresci sempre di più fino ad arrivare a risultati
apprezzabili.

Tu
ti chiami Francesca. Come mai ti fai chiamare Iaia?
Questo
nome d’arte è nato quando ho partecipato al programma “Un due tre…
stalla” di Barbara D’Urso. Gli autori, per un episodio che era accaduto,
volevano un po’ differenziarmi dalle altre ragazze e quindi mi hanno dato
questo soprannome un po’ da fumetto, anche perché mio fratello, quando era
piccolo e anche mio padre, mi chiamavano Iaia. E da allora mi è rimasto
appiccicato addosso, perché anche quando appunto sono uscita da quel programma,
data la grande visibilità che ho avuto, per strada tutti mi chiamavano Iaia.
Però sono molto contenta perché ci sono affezionata a questo nomignolo.
Hai
mai fatto delle gaffe?
Magari
solo una. Ne ho fatte tantissime. Più che gaffe ho un episodio carino da
raccontare. Quando facevo la modella, durante una sfilata, sono caduta in una
piscina. C’era una filata su una passerella aerea al centro della piscina e
sono scivolata e ho fatto un tuffo (risata). Però l’ho presa con mola ironia
e mi sono divertita ugualmente. Non è stato niente di traumatico, anzi, lo
ricordo con molta simpatia.
Adesso
che sei famosa, sicuramente hai amici nuovi.
Gli
amici storici, quelli di una volta sono rimasti. I miei più grandi amici sono
gli attori che stanno all’interno della compagnia teatrale in cui lavoro e
sono persone che conosco da anni e in cui ripongo più fiducia e a cui voglio
molto bene. Tutte queste persone, come ti dicevo prima, sono tutti talenti che
purtroppo restano nell’ombra perché non hanno una grande ribalta.
Il
tuo prossimo progetto?
Sto
preparando un nuovo spettacolo che si chiama ”Parigi 1899” ed è un Musical
enorme, con un allestimento gigantesco. Debuttiamo nel gennaio 2012. Sarà
veramente un grande evento, lo sto preparando con largo anticipo. Ci sarò io
nel ruolo della protagonista femminile, Gianni Fiorellino nel ruolo di
protagonista maschile e un cast di altissimo livello, composto da oltre 38
elementi, fra cantanti e ballerini. Stanno stagliando in questo momento le prime
collaborazioni. Ti posso dire che lo spettacolo è ispirato al film “Moulin
Rouge” e sarà interamente tradotto in italiano
e tra le collaborazioni più prestigiose avremo la “Mezzobusto” che è la più
importante corsetteria artigianale che c’è in Italia e che si occuperò dei
costumi della protagonista, poi Maddalena Triggiani, che è una grande stilita
di Alta Moda, che è bravissima.
Quindi sono due collaborazioni veramente prestigiose. Sarò un progetto molto ma
molto grosso a cui tengo tantissimo.
Com’è il tuo rapporto con la Fede?
Sono
assolutamente credente, non sono praticante però credo in Dio. Non solo credo
in Dio, ma credo anche negli angeli custodi e credo che le persone che
abbandonano questa vita, ci siano vicine, perché io ho i miei nonni che sento
sempre vicini, ogni giorno. Sono una persona abbastanza spirituale perché credo
che la realtà sia di per sé molto spirituale e che dovessimo basarci solamente
su quello che vediamo, la vita sarebbe piuttosto triste.
A
parte il progetto del tuo Musical, hai qualche sogno nel cassetto?
Si!
Ho tantissimi altri progetti, nel senso che in questo momento sono uno dei volti
di La3, che è il canale 143 di Sky, ed è un impegno a cui tengo molto perché
è una rete giovane, dove si sperimenta moltissimo e dove posso fare veramente
il mio lavoro che è la conduttrice televisiva. Poi continuo “Pomeriggio 5”
con Barbara D’Urso, che è un’altra persona a cui devo moltissimo, una
grandissima donna di televisione che mi dà molta visibilità, che crede in me.
Persona che stimo molto. Il mio sogno nel cassetto è quello di arrivare a fare
in maniera stabile e con un relativo successo, la mia professione di conduttrice
televisiva. Spero di poter arrivare a livelli alti. Ma c’è tempo, perché
sono ancora molto giovane.
Adesso
stai a Milano, però hai vissuto un anno e mezzo a Roma. Quando sei andata a
Roma la prima volta e come ricordi l’impatto?
La prima volta è stata nel 2002 e avevo
appena cominciato a fare televisione. Ero andata ospite alla “Vita in
diretta” e mi ricordo che mi impressionò moltissimo il fatto che fosse così
grossa ma con un imprinting più da paese grande. Io ero abituata a Milano,
che è una città più metropolitana, cittadina un po’ fredda, mentre Roma è
come se fosse un grande paese. Mi ricordo che tutti mi salutavano, entravi nei
bar e la gente era molto cordiale e tutti molto sorridenti. Ero rimasta
affascinata da questa cosa. Poi non ci sono più tornata per tantissimo tempo.
Finché non mi sono fidanzata con un ragazzo che viveva a Roma e quindi ho
cominciato a frequentarla un po’ più assiduamente. Contemporaneamente facevo
“Buona Domenica”, era il 2007/2008 e lì per lavoro mi sono dovuta
trasferire. E mi sono letteralmente innamorata di Roma e quando più avanti
l’ho dovuto lasciare, sono stata malissimo e ancora adesso la rimpiango. Proprio oggi
dicevo:“Vorrei tanto tornare a vivere a Roma,
perché è una città meravigliosa”. E’ meravigliosa sia a livello
storico che a livello di gente, oltre al clima che è fantastico. Come arrivava
la primavera, andavo praticamente tutti i giorni a Fregene, nella pausa pranzo.
Con
i romani come ti sei trovata?
Benissimo.
Li adoro i romani. Fanno dei complimenti che fanno morire dal ridere, però sono
simpatici. Magari camminando per strada, ti senti dire“Ah bella” oppure
“Ah fata” (risata). Sembrava di stare in un film di Sordi. Io poi sono
piuttosto appariscente, bionda e fatta bene. Quindi era tutto uno strombazzare
di clacson e di complimenti, qualcuno anche colorito.
Che
mi dici della cucina romana?
Ho
un rapporto buonissimo, infatti sono ingrassata un po’ quando stavo a Roma.
Andavo spesso ad Ariccia a mangiare la porchetta. All’inizio pensavo che non
mi piacesse, perché io non amo molto la carne. Invece la porchetta l’ho
trovata buonissima e non è l’unico piatto che mi piace della cucina romana.
In
che punto abitavi?
Abitavo
sulla Cassia, zona Le Rughe.
Un
angolo di Roma che ami molto?
Adoro
tutto il centro e soprattutto piazza di Spagna che la trovo meravigliosa. Da
passarci le giornate. Anche la zona del Vaticano la trovo stupenda. Ma
Roma è bella tutta ed è una città che ci invidia tutto il mondo. Ci sarà un
motivo.
Come
vivevi
la Roma by night?
In
realtà io sono molto casareccia, quindi più che locali alla moda o da fighetti,
a me piacciono più le trattorie, i ristorantini, i pub dove si può parlare
tranquillamente. Quindi da questo punto di vista mi trovi un po’ impreparata,
nel senso che io frequentavo posti molto spartani, molto normali. Tranne
prendere l’aperitivo in via Veneto, che è un altro posto che adoro di Roma.