Maria Basilicata (attrice, fotomodella e imprenditrice)      28.7.2024

“Mi hanno deluso delle persone, più che il mondo dello spettacolo. Bisogna fare attenzione a chiunque, ecco perché ho l’abitudine di portare sempre con me almeno uno dei miei familiari”

Contatti info.mariabasilicata@gmail.com

Maria Basilicata è nata a San Felice a Cancello, un piccolo paese in provincia di Caserta.

Formazione accademica

Accademia di Belle Arti di Napoli (Laurea  in fotografia e televisione 2015)

Accademia Cinemafiction (recitazione e dizione 2019-2020)

Università Mercatorum (Laurea in scienze e tecniche psicologiche in corso)

Masterclass (seminario con Gabriele Salvatores (2011), con Vincenzo Salemme (2020), con Giovanni Veronesi e Marita D’Elia (2023).

Teatro

Musical “Harry Potter” (2018) – la commedia “L’imperatrice” (2021)

Cinema e televisione

Immoral Love (2019) – Barbie, a not perfect body (2021) – Dating House (2021) – Ti lascio la luce accesa (2021) – Disasthunters (2022) – Non ti sento (2023).

Programmi TV

Tutti pazzi per il calcio (2013) – Apri e vinci (2018).

Intervista

Com’è nata la tua passione per il mondo dello spettacolo?

Per caso, ero al quinto anno di liceo e sono stata scelta per partecipare ad uno spot pubblicitario. Ho amato sin da subito le telecamere e ho deciso di iscrivermi in Accademia di Cinema.

I tuoi genitori che futuro speravano per te? Che lavoro fanno?

I miei genitori non lavorano nello spettacolo, sono persone normalissime. Loro fanno il tifo per me qualsiasi sia la mia scelta quindi sono felici del mio lavoro.

Hai mai pensato ad un nome d’arte?

Assolutamente no. Il mio nome è questo ed ho sempre amato “indossarlo”

Con quali idoli di riferimento sei cresciuta? I tuoi miti?

Tim Burton e Jhonny Depp, li amo in assoluto.

Da piccola cosa dicevi di voler fare da grande?

La criminologa. E nonostante il lavoro, sto quasi terminando la seconda laurea proprio in criminologia.

Come ricordi la gavetta? Hai iniziato come attrice e come fotomodella?

Come attrice. Sono stata fortunata perché sin dai primissimi giorni sono stata affiancata da grandi professionisti che mi hanno sempre spiegato passo per passo ciò che facevo. Quindi la mia gavetta la ricordo con il sorriso.

Cinema, teatro, Tv. In quali di questi due ambienti ti senti più a tuo agio o ti da più soddisfazione?

Nel cinema. Quando recito mi brillano gli occhi, amo infilarmi nei panni di altre vite.

Il mondo dello spettacolo era come te lo immaginavi o ti ha deluso?

Mi hanno deluso delle persone, più che il mondo dello spettacolo. Bisogna fare attenzione a chiunque, ecco perché ho il vizio di portare sempre con me almeno uno dei miei familiari.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

“Sei la donna che io vorrei essere”. Testuali parole da uno dei registi con cui ho lavorato e che adoro da morire. Ma anche “Sei una testolina dura” da parte di Gabriele Salvatores.

Ho letto che hai fatto dei corsi di specializzazione con dei maestri del cinema. Due parole su Vincenzo Salemme e Giovanni Veronesi. Come ti sei trovata con loro?

Due personalità diverse, ma con cui mi sono trovata bene da morire. Vincenzo Salemme possiede un’empatia unica, ricordo che la prima frase appena entrato fu “Lo dite voi che sono famoso e bravo, mica io”. Giovanni Veronesi invece mi ha insegnato molto, facendomi notare gli errori senza girarci intorno. “Non va bene, non sei credibile”: cosi, senza troppi problemi. E me la faceva rifare, finché non sono entrata così bene in parte che ho vissuto il sentimento soffrendo, e facendo piangere con me mezza aula. Lui si è alzato, mi ha accarezzato la testa e mi ha sussurrato “Adesso va bene”.

Fra colleghi c’è più rivalità o complicità?

Dipende dai colleghi. Spesso rivalità, bisogna ammetterlo. Ma ho conosciuto anche anime fantastiche con cui sono ancora in contatto.

Reality e talent televisivi. Ci andresti?

No, sono stata chiamata molte volte per i reality e li ho sempre rifiutati. Mi spaventano: forse perché ho vissuto con chi ne è stata protagonista e ho visto ciò che sono in grado di fare. No, sono troppo spontanea e diretta, creerei caos.

Ho visto una foto in cui hai posato per Playboy. Come hai vissuto quell’esperienza?

Tre anni fa avevo fatto i casting per Playboy Italia e quindi non per il circuito  International, ma solo per quello italiano e sono stata rifiutata. Poi ho accantonato la cosa e ho fatto altri lavori perché poi ho lavorato molto anche all’estero. Mi trovavo in California, a Los Angeles per lavorare ad un progetto di moda, un editoriale e il fotografo mi ha consigliato di provare con Playboy. Gli raccontai che in realtà ero stata rifiutata nel circuito italiano ma lui mi ha consigliato di contattare direttamente la casa madre, quindi proprio Playboy perché c’è l’International che è un circuito diverso da quello delle nazioni. Così ho fatto e dietro il suggerimento del mio agente ho mandato del mio materiale a Playboy International ed entro 5 giorni mi hanno scritto che sono stata ammessa. Abbiamo fatto immediatamente il servizio con il team americano e da due anni li rappresento in Italia come Playboy’s Bunny International, quindi direttamente con la casa madre.

Hai un sogno artistico?

Migliorare sempre di più. Pretendo da me sempre un gradino in più, non mi fermo mai.

Oltre al lavoro curi degli hobby? Fai collezioni?

Si, colleziono Lego: ho una stanza in casa dedicata ad essi.

Tre aggettivi per descriverti?

Gentile, simpatica, estroversa.

Un tuo pregio e un tuo difetto?

Sono molto empatica e questo è sia pregio che difetto. Pregio perché è sempre unito alla gentilezza, difetto perché poi mi tocca difendermi da chi mi fa male.

Chi e cosa porteresti su un’isola deserta?

Il cappuccino. Non potrei vivere senza.

Hai dei complessi?

Il mio corpo, ne sono ossessionata. Mangio bene, mi alleno tutti i giorni. Odio l’idea di poter non starci attenta.

Single o fidanzata?

Sono impegnata.

Quanto contano i soldi nella vita?

I soldi contano molto. Tanto. Non sono ipocrita e non dirò mai: “I soldi non fanno la felicità”. Certo, la salute e i cari sono fondamentali, ma anche i soldi per la serenità.

Ti dividi fra Roma, Milano, Caserta e Rimini. Perché in queste 4 città?

Caserta è la mia città di origine. Milano e Roma ci lavoro. Rimini ci ho vissuto ed è la casa della mia migliore amica e dove mi rifugio appena possibile.

Hai degli oggetti dai quali non ti separi mai:

Si, due peluches. Uno a forma di dinosauro e uno a forma di carota. Sono i miei portafortuna .

Cosa ti fa arrabbiare?

Mi fanno arrabbiare le bugie. Mi mandano in bestia letteralmente. Preferisco la verità e i chiarimenti. Ma mai mentirmi!

L'ultima volta che hai pianto e perché?

Odio piangere e non lo faccio quasi mai. Sono molto forte di carattere, ma non posso dirti quando ho pianto l’ultima volta (sorrisino)

A chi vorresti dire grazie?

A mia mamma. Per avermi trasmessa la sua forza e la sua tenacia. La amo da morire.