Martina Fusaro (attrice)
Civitavecchia 20.12.2022
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Vorrei dire grazie per primo a me stessa,
perché se sono arrivata dove sono oggi è proprio grazie a me che ho superato
delle sfide, i giudizi degli altri e tantissime altre cose che fanno parte del
mio passato e che mi rendono quella che sono oggi”
Intervista
Mi
racconti com’è nata la tua passione per la recitazione? Hai artisti in
famiglia?
Nessun
artista in famiglia. L’unico artista era mio zio che era musicista e suonava
la batteria, quindi non sono figlia d’arte. La mia passione per il cinema è
nata in realtà attraverso il teatro, perché ho iniziato a 15 anni a studiare
teatro, qui nella mia città e ho continuato per pura passione perché non era
un lavoro, era un hobby e poi piano piano è diventato qualcosa di più serio e
ho deciso di intraprendere un percorso nel campo cinematografico. A 16 anni sono
entrata in un agenzia di Roma, la Black & White Management e ho iniziato a
fare dei corsi di cinema e da lì è iniziato tutto.
I
tuoi genitori come hanno preso la tua scelta di dedicarti alla recitazione?
Sognavano un futuro diverso per te?
Diciamo
che non sognavano per me un futuro diverso, anche perché sognare non è il
termine più adatto, però credevano che diventassi una ginnasta professionista
oppure una fisioterapista, perché io stavo nel campo dello sport fin da piccola
e ci sono rimasta per una decina di anni. Ho iniziato a 3 anni e a 13, quando ho
iniziato con il teatro, ho deciso di lasciare lo sport. Quindi sono una ex
atleta e loro pensavano che fosse quella la mia via, la mia strada.
Hai
iniziato con il cinema lavorando con due grandi nomi, Ivano Marescotti e Ugo
Dighero nel film “Criminali si diventa”. Come hai vissuto questa esperienza?
Essendo
la mia prima esperienza ero molto emozionata e anche in ansia. Il primo giorno
di set non riuscivo neanche a respirare bene perché ero piena di emozione ed
ero anche agitata. Però poi il cast ha saputo mettermi a mio agio, soprattutto
i miei colleghi professionisti. Nel film c’erano attori emergenti e attori
professionisti, come Marescotti e Dighero. Loro hanno saputo farmi sentire molto
serena e con loro ho lavorato benissimo. Ugo Dighero mi ha fatto morire dalle
risate perché è una persona molto divertente ed entrambi hanno una
professionalità diversa, ma comunque si vede che sono molto esperti e da loro
ho imparato tante cose di questo lavoro.
Quali
sono ora i tuoi progetti?
I
miei progetti in realtà sono molti perché in questo periodo sto facendo
soprattutto tanti provini e quindi mi sto concentrando sullo studio della
recitazione, facendo tanti corsi. Adesso inizio un altro corso con Francesco
Apolloni, che è un regista abbastanza conosciuto e poi si vedrà. Io intanto
continuo a studiare e quest’anno avrò anche la maturità, quindi oltre a
pensare al lavoro, penso anche a finire le Superiori.
Hai
mai pensato ad un nome d’arte?
No,
non c’ho mai pensato, ma forse potrebbe essere Maggy, perché è un nome che
mi piace moltissimo.
Ho
letto che ami molto cantare. Da chi hai preso, da mamma o da papà?
In
realtà da nessuno dei due perché i miei genitori con l’arte non hanno niente
a che vedere e a livello di intonazione è
un po’ complicata la questione (risata). Però la musicalità l’ho presa da
mio zio perché lui era un batterista abbastanza conosciuto nel suo campo e mi
pare che abbia suonato anche in un concerto di Vasco Rossi e come batterista era
molto bravo e quindi il senso del ritmo l’ho preso da lui. Negli anni ho fatto
qualche corso di canto corale e da lì è nata questa passione per il canto,
anche se io mi vergogno molto a cantare in pubblico, quindi recitare si, ma
cantare no e questa cosa ancora non l’ho capita.
Oltre
al lavoro curi delle passioni nella vita?
Oltre
al lavoro come passione ho lo sport fino all’anno scorso, perché quest’anno
con la maturità e tutto un po’ complicato e non ho molto tempo. Ho fatto vari
sport oltre alla ginnastica artistica. Poi amo cantare, come ti dicevo prima e
mi piace moltissimo il disegno, prevalentemente disegnare fumetti e volti
femminili. Diciamo che queste mie passioni sono la mia valvola di sfogo.
Sei
fidanzata?
Si.
Tre
aggettivi per definirti?
Caotica,
determinata ed empatica.
Reality
e talent. Ti piacciono?
Io
non guardo molto i reality e i talent. A volte mi capita di vedere degli
spezzoni, delle clip e ci sono alcune persone che veramente fanno uscire il loro
talento. Per la prima volta c’è la reazione a livello di pubblico per quanto
riguarda quel talento e quello è quello che mi interessa. Cioè quando
veramente una persona fa uscire il talento davanti a tutti e tutti rimangono
estasiati. Quindi si, quelle clip mi
piacciono e mi toccano il cuore.
A
chi vorresti dire grazie?
Vorrei
dire grazie per primo a me stessa perché se sono arrivata dove sono oggi è
proprio grazie a me che ho superato delle sfide, i giudizi degli altri e
tantissime altre cose che fanno parte del mio passato e che mi rendono la
“me” di oggi, che mi ha portato a girare un film per la prima volta grazie
al mio coraggio, alla mia tenacia e alla mia determinazione. Poi grazie ai miei
genitori che a livello affettivo anche finanziario mi hanno sempre sostenuta e
grazie anche a chi ha ostacolato il mio percorso, che mi ha detto brutte parole,
a chi mi ha “voluto male” perché mi ha fatto crescere, mi ha insegnato e mi
ha fatto evolvere. Con le loro critiche mi hanno fatto sentire ancora più
forte, quindi grazie anche a loro.