Vittoria Risi (pornostar e pittrice)    Venezia  27.7.2011

                  Intervista di Gianfranco Gramola

Una simpatica ed esuberante veneziana che ama esibirsi per il gusto di essere desiderata

Il sito ufficiale di Vittoria è www.vittoriarisi.it

Sono nata a Venezia il 3 novembre del 1978. Ho seguito la mia vena creativa fin dagli studi superiori (istituto d’arte) terminati con l’Accademia di Belle Arti. Per diversi anni ho fatto l’agente immobiliare, sempre a Venezia, città del mio cuore e fonte delle mie fantasie artistiche e sessuali.  Rappresentare una donna, simbolo del desiderio sessuale per gli uomini, mi stuzzicava da un po’ di tempo, poter esprimere una certa libertà nei confronti del sesso in maniera naturale (quasi a voler emulare i fumetti di Manara… Donne eleganti e compite ma pronte a seguire e conseguire le proprie pulsioni sessuali). Ho deciso di esprimermi, oltre che con la pittura anche con il mio corpo, volendo diventare attrice hard inizialmente contattando il responsabile del sito www.deltadivenere.com, sito specifico del settore che facendomi partecipare all’edizione del Misex ha cercato di farmi capire se poteva interessarmi o meno questo mondo. Mi sono interessata ed ho firmato un contratto in esclusiva con la casa di produzione storica del settore, la “MGR Communications”, distribuita in Italia da Topline Video. Ho esordito, quindi, con il mio primo film “Barcellona in love” uscito a Febbraio 2008. Il secondo, “Le mie storie intime”, è uscito a Giugno, il terzo, girato a S.Domingo, uscirà a Settembre. Sono, da Giugno 2008, in onda su Sky Canale FX (canale 113) tra i protagonisti, come attrice, della docu-fiction “Ciak, si giri!”, da un’idea di Serena Castana e Lillo Iacolino, retroscena della produzione di film hard attraversando un po’ l’Europa. E parodiando con i titoli, film del cinema cosi detto comune, serie che ha segnato un po’ il mio esordio. Ho nel frattempo partecipato ad alcune trasmissioni televisive quali “Ciao Darwin” facendo la sfilata in intimo nella puntata “Micro VS Macro”. Sono inoltre stata ospite ad una puntata di “Artù” condotta da Gene Gnocchi su Rai2. Nel Gennaio 2009 sono stata intervistata durante un corso di Burlesque, trasmesso da Oden TV durante il programma condotto da Irene Pivetti “Iride”. Nel Febbraio 2009 divento madrina della “Fiera del Gioco e del Gusto” al Carnevale di Venezia, sfilando sul Canal Grande ed interpretando la figura di Veronica Franco, cortigiana e poetessa veneziana. Nel mese di agosto 2010, da poco nominato sovrintendente al Polo Museale di Venezia, Vittorio Sgarbi lancia l'idea di accostare tre riproduzioni umane al fianco di altrettante opere del Giorgione (Zorzi da Castelfranco), per lanciare la riapertura di Palazzo Grimani e la mostra sull'artista: se per "La Vecchia" e "La Tempesta" non sembrano esserci grandi problemi, a destare scalpore è la scelta della pornostar Vittoria Risi come partner ideale del quadro “La Nuda”. Tra Sgarbi e Vittoria Risi però sembra che ci sia qualcosa di più, in quanto nello stesso periodo il giornale "Novella 2000" li pizzica mentre si scambiano un intenso bacio. Dopo aver interpretato Moana Pozzi nella sua biografia cinematografica in chiave hard (dal titolo “Moana - Il film”, ideato e diretto da Riccardo Schicchi), tra i suoi progetti futuri spicca quello di una pellicola hard in 3D, che rappresenterebbe una rivoluzione per il cinema per adulti.

Ha detto:

- Amo l’esibizionismo e il fatto che molte persone guardandomi in quel momento mi possano desiderare. È un aspetto che amo. E che mi eccita.

- Al giorno d’oggi sui set a luci rosse ammetto che ci sia troppa crudezza e che l’atto venga mostrato con eccessiva insistenza. Si dovrebbe dare un’immagine più intellettuale del sesso. Cosa che in effetti è, nella realtà delle cose.

- Venezia è la città in cui sono nata e, come per le altre persone, ogni ricordo più caro ha il sapore del luogo da dove provieni. Se devo eleggere un posto particolare, direi il Ponte delle Tette, vicino a Campo San Polo. Si chiama così perché è il luogo nel quale il doge aveva permesso alle prostitute di offrire i loro servizi in un momento in cui si pensava che a Venezia ci fosse un’esplosione di omosessualità.

- Ho ricevuto molte proposte indecenti: case stupende, weekend lussuosi, ecc…

Intervista

Ciao Vittoria. Come va? Sei a Venezia?

Sto bene, grazie. Fino a ieri ho lavorato e ora sono a Venezia per riposarmi.

Cominciamo l’intervista. Com’è nata la decisione di entrare nel mondo dell’hard? Prima cosa facevi?

Partiamo dall’inizio. Non so se hai visto qualcosa di me su internet…

Si! Ho visto il tuo sito.

OK! Io avevo gia fatto degli studi artistici. Prima all’istituto d’Arte e poi mi sono diplomata all’Accademia delle Belle Arti. Dipingevo e ho sempre disegnato fin da piccolina tanto che i miei mi regalavano in continuazione dei colori e album. A scuola venivo continuamente richiamata perché invece di seguire le lezioni, mi mettevo a disegnare. Quindi quello dell’artista è un po’ nel mio spirito. Io provengo da un’isola di Venezia, che si chiama Pellestrina, ovviamente sono sempre stata legata a quello che era l’aspetto di vita che era quello paesano. La mia famiglia che è molto per bene, una classica famiglia cattolica, non mi ha mai supportato anche quando mi venivano proposte delle cose di spettacolo o tipo concorsi di bellezza o proposte di servizi fotografici. I fotografi mi lasciavano il loro numero, però mia madre mi negava sempre tutto. Allora ho continuato con i miei studi, poi ho fatto per sei anni l’agente immobiliare, sempre a Venezia. Probabilmente grazie a questo mio aspetto da esibizionista, dovuto anche dal fatto che io gia guardavo i film spinti americani e italiani, inoltre leggevo fumetti erotici, perché mi intrigava e mi piaceva la sessualità e la sensualità e magari esprimerla con il mio corpo, mi ha portato a cercare e contattare le case di produzione del settore. Solo che io ho sempre voluto fare la protagonista e quando ho contattato il sito “Delta di Venere” che è un sito abbastanza forte del settore e poi, una volta introdotta, ho deciso con quale casa di produzione fare un contratto in esclusiva.

Come ricordi il debutto?

Il mio primo film è stato “Barcellona in love”, girato ovviamente a Barcellona. Siamo stati in quella splendida città una decina di giorni, insieme a tutta la produzione. Ogni anno a Barcellona c’è una Fiera, dove si trovano attori e attrici da tutte le parti del  mondo. Ad un certo punto hanno scelto attori e attrici per girare delle scene a Barcellona. In questo tipo di filma l’attrice deve aspettare di entrare in scena, non è che ti mettono in scaletta, anche perché ci sono sempre degli imprevisti. Per farla breve io sono stata l’ultima ad esibirmi, però nell’attesa ho avuto modo di osservare com’era la parte tecnica della scena. Devo dire che l’ho fatta abbastanza tranquilla, perché era una cosa che volevo, che desideravo fare. Poi l’idea di essere vista, osservata, ha fatto in modo che questo si vedesse anche nei miei film.

Com‘è nato il tuo nome d’arte? Risi mi ricorda il grande Dino Risi.

Quando ho iniziato il mio nome era Vittoria Guidi, che è un cognome veneto. Solo che io facendo pittura e avendo contatti con dei galleristi, che trattavano gia il pittore Virgilio Guidi (Roma, 1891 – Venezia, 1984), mi avevano sconsigliato questo cognome d’arte per evitare ripercussioni e poi per via del lavoro che faccio, Quindi ho messo Risi solo per un’attinenza i suono. Non c’entra per niente Dino Risi.

Prima della pornostar, oltre all’agente immobiliare hai fatto altri lavori?

No! Prima studiavo.

Da quando lavori nel mondo dell’hard, sono cambiate le tue amicizie o sono rimaste le stesse di prima?

Cambiando professione, avviene una selezione naturale, perché le persone che mi vogliono bene e mi conoscono fin da piccola, sanno come sono e non è che cambia il mio modo di comportarmi nei loro confronti. E’ ovvio che ci sono state delle persone che si sono allontanate e questo mi ha fatto anche male, credimi. Il settore dove lavoro, in fin dei conti, è cinema, un po’ spinto, ma pur sempre cinema, un arte come  un’altra. Diciamo che il lavoro di agente immobiliare non era creativo e quindi è venuta fuori la mia vena esibizionista. Adesso la mia parte creativa la metto anche nei miei spettacoli dal vivo.

Il mondo del porno è tutto rose e fiori o ti ha un pochino deluso?

No! Non mi ha deluso. Forse sono stata fortunata. Ho fatto delle scelte, ponderandole bene proprio perché ho voluto iniziare questa nuova avvenuta “da protagonista”. Ci sono state delle colleghe che prima di fare film lavoravano nel notturno, cioè facevano spettacoli dal vivo. Anche quello degli spettacoli live è stata una scelta molto ponderata, perché non sapevo neanche come era questo mondo notturno. Quello che volevo fare erano i film e diventare un’icona, un simbolo sessuale forte. Diciamo che io quando mi ci metto sono molto testarda e se voglio una cosa, faccio a testate pur di raggiungerla.

Un ammiratore un po’ troppo focoso di Eva Henger, ha dato fuoco al suo appartamento. A te è mai capitato un fans un po’ esagerato?

Forse la persona che infastidiva Eva Henger era un innamorato, una persona che ha perso la testa per lei. Io sono molto attenta ad avere la mia privacy e lo sarà stata sicuramente anche Eva. Le persone che mi incontrano, mi incontrano appunto nei locali dove mi esibisco e sono molto attenta a dare recapiti o telefoni. E’ ovvio che possono esserci persone fuori di testa che possono farlo anche nei locali stessi. Ci sono persone che mi seguono da tutta Italia e spesso li trovo nei locali, però non ho mai avuto problemi o ripercussioni. 

Un tuo sogno professionale?

Adesso sono abbastanza soddisfatta di quello che sto facendo e di quello che ho raggiunto, però il mio sogno, quando smetterò con il porno, è quello di affermarmi come artista, come pittrice.

La pittura: chi ti ha trasmesso questa passione?

Io ho sempre avuto l’atmosfera di Venezia nel Dna, perché comunque ho sempre seguito un po’ i pittori romantici e anche un po’ atmosferici di fine ‘800, tipo Costa, Volpi, Darner, ecc… anche se si possono definire anche degli astrattisti negli ultimi quadri. Io mi rifaccio molto a quel tipo di pittura rarefatta che ricorda un po’ l’atmosfera che c’è qua, in laguna, quando c’è la nebbia o quando c’è la cappa di afa che rende tutto così poco nitido. Ecco, io uso quella sorta di tecnica anche nei miei quadri, difatti sono velature e sono dei  quadri astratti che però ricordano anche dei paesaggi. Inoltre mi piace tutto quello che è la letteratura romantica che riguarda lo stesso periodo della pittura che amo, ossia il fine ‘800, quindi adoro Proust e il suo “Alla ricerca del tempo perdutoe sono molto legata a quello che è il ricordo di quello che rimane immerso nell’immagine.

Quanti quadri hai dipinto fino ad ora?

Abbastanza, però non sono mai troppi. Quando ne fai uno non riesci mai a capire dove sei arrivata o se sei arrivata comunque ad un punto dove posso dire che ho trovato il mio stile. Io ovviamente l’ho trovato in questa modalità, però bisogna continuare a lavorarci e mostrarlo alle persone, perché le persone che non sono solo quelle del settore, possono farti capire se i tuoi quadri trasmettono emozioni. Con i miei spettacoli trasmetto emozioni e vorrei fare uguale con i miei quadri.

Cos’ha detto l’On. Sgarbi dei tuoi quadri?

Non glieli ho ancora fatti vedere. Io ho una sorta di pudore in questo. Secondo me Vittorio è una persona molto abituata a vedere delle immagini. Lui ha visto dei miei cataloghi e sono convinta che lui sappia nella sua testa qual’è il mio valore artistico. Secondo me Vittorio è molto più afferrato nell’arte storica più che in quella contemporanea.

Cosa ti piace di Vittorio Sgarbi?

Mi piace quello che ti fa vedere quando andiamo in giro per le mostre, come spiega, come ti fa capire la storia di questa arte.

Chi porteresti con te su un’isola deserta?

(risata) Che domandina… Non so se Vittorio gli andrebbe di venirci, perché lui è uno che riempie molto (risata). Secondo me lui non è una persona capace di stare in isolamento.

Hai dei complessi?

No! O meglio, come tutte le donne a volte vediamo dei difetti che il giorno dopo non vediamo. Non ho un complesso che mi fa paura o che mi rovina la giornata.

A chi vorresti dire grazie?

Un po’ a tutte le persone che mi vogliono bene per quella che sono.

Progetti?

Ho un calendario molto fitto di produzioni e questo mi fa molto piacere. Ho avuto delle proposte di girare dei film in America e un progetto a cui tengo moltissimo è una mostra personale che farò alla grande a Milano. Dopo Venezia voglio farmi conoscere e apprezzare come pittrice anche a Milano.