Alex Rivetti (mago - prestigiatore)             Molveno (Trento)  18.7.2022

                           Intervista di Gianfranco Gramola

“Spero di poter continuare a fare questo lavoro che mi piace tanto e sempre con l’ottica di migliorarmi”

Io e Alex Rivetti a Molveno (Trento) prima del suo spettacolo  

Contatti www.alexrivetti.it  email info@alexrivetti.it

Prestigiatore professionista, nel 1995 inizia giovanissimo a interessarsi di magia, approfondendo sia lo studio della magia a distanza ravvicinata sia della magia da palco. Nell'ottobre 2006 collabora con il Festival Montecarlo Magic Stars, intrattenendo gli ospiti del teatro Principessa Grace a Monaco. Nel luglio 2009 la più importante rivista statunitense del settore,  Magic Magazine, gli dedica la rubrica "Expertalk" per parlare di magia con le carte. Abituato ad esibirsi in inglese se il pubblico è composto da persone di diverse nazionalità, nel febbraio 2011 e 2012 ha lavorato nel Regno del Bahrain, esibendosi durante eventi organizzati dall'ambasciata italiana. Con il suo numero da palcoscenico ad aprile 2013 si è esibito al  Congresso Magico Internazionale di Saint Vincent, in qualità di finalista del  Campionato Italiano di Magia 2013. Da marzo a luglio 2013 è tra gli ospiti fissi della trasmissione "Bingo in famiglia" di Lottomatica TV. Nel marzo 2017 Rai Scuola trasmette in onda la sua esibizione in teatro nell'ambito del Festival della Scienza di Genova, manifestazione con cui collabora da oltre 10 anni. Da marzo ad agosto 2019 Alex ha portato in centri commerciali di tutta Italia "La magia del riciclo". Uno spettacolo per sensibilizzare il pubblico su temi ecologisti, un progetto del Ministero dell'Ambiente. Che sia una cena aziendale o di gala, un matrimonio, una festa privata o di piazza, ha sempre avuto come unico obiettivo generare divertimento e meraviglia. Per un evento che possa essere indimenticabile.

Intervista

Alex Rivetti è il tuo nome d’arte?

E’ il mio nome vero, perché all’anagrafe mi chiamo Alessandro Rivetti, ma ho usato Alex perché è un nome più breve, ma soprattutto non ho usato il nome “mago Alex” perché ci sono tanti personaggi che magari fanno altri mestieri, altre discipline tipo il clow e si potrebbero chiamare così e magari confondere. Invece così mi identifica un po’ meglio e chi vuole cercarmi, mi trova.

Ti identifichi più come mago, prestigiatore o illusionista?

Sono perfettamente sinonimi per cui  chiamami come preferisci, fai un fischio e io mi giro (risata). Sono sinonimi, il termine classico può essere prestigiatore o a volte si usa il nome di illusionista, ma sono veramente intercambiabili.

Da bambino cosa pensavi di fare da grande?

Il dermatologo o il prestigiatore. Quindi cosa ho fatto? Dopo le superiori mi sono iscritto a medicina, ho fatto i miei dieci anni d’università, poi ad un certo momento mi sono reso conto che c’era la necessità di scegliere, perché non è che uno si sveglia la mattina e dice: “Vado a fare uno spettacolo”. Non è così, perché c’è una preparazione quotidiana e poi magari andare via per alcuni giorni in trasferta e ci sono spettacoli che chiedono una disponibilità a tempo pieno. Per cui ho scelto questa svolta artistica, ho lasciato il settore sanitario per fare a tempo pieno l’illusionista.

I tuoi genitori come hanno preso la tua scelta di dedicarti alla magia?

La cosa più incredibile, più straordinaria è che nessuno ha fatto nessun tipo di obiezione, perché hanno visto che è stata una scelta molto ponderata, non una scelta dalla mattina alla sera, una scelta un po’ incauta. Pensa che io non ho mai chiesto un euro ai miei genitori per le tasse universitarie di medicina, perché con i primi spettacoli che facevo, mi pagavo i libri, per cui nessuno mi poteva dire nulla da quel punto di vista.

Quante ore al giorno dedichi alla magia?

Dipende. Ci sono dei periodi in cui mi dedico ad altri aspetti, magari alla costruzione di attrezzature, con la collaborazione di artigiani specializzati, oppure curo l’aspetto creativo, facendo delle ricerche nella storia della magia che è molto affascinante, ricchissima e piena di spunti. Oppure mi alleno, il che è molto importante, soprattutto quando stai provando dei numeri nuovi, oppure se voglio presentare al pubblico dei numeri che sono un po’ di tempo che non faccio. Come quando un musicista  suona uno strumento, deve fare un pezzo al pianoforte che non fa da tempo, deve comunque ripassarlo prima dell’esibizione. Vanno allenati anche i numeri che si fanno quasi tutti i giorni, è importante farlo e poi c’è l’aspetto creativo di trovare delle presentazioni interessanti. Cioè riuscire ad incuriosire e divertire le persone con dei numeri che altrimenti sarebbero solamente dei rompi capo, dei puzzle.

Sei mai stato tentato dal numero della donna tagliata a metà?

Si, infatti la mia vecchia assistente vive a Roma e a Milano (risata). A parte gli scherzi, quello delle grandi illusioni, è legato al luogo in cui si lavora. Se per esempio ci sono degli ingaggi sulle navi da crociera, che sono gli unici grandi teatri che funzionano molto bene, le grandi illusioni sono adatte. Per l’esibizione che faccio stasera a Molveno, sono più da cabaret, sono più adatte, perché sono più presentabili nelle piazze.

Nel tuo lavoro esistono gli inconvenienti?

Certo, possono sempre succedere perché quando hai a che fare con il pubblico, salta fuori l’imprevisto, che potrebbe essere anche uno spunto divertente che arricchisce lo spettacolo. Perché magari si incontrano persone un po’ eccentriche e io lavorando molto nei matrimoni e ricevimenti, alle cene può succedere che uno ha bevuto un bicchiere di troppo e allora si comporta un po’ strano e suscita grande ilarità e questo  aggiunge al mio spettacolo un po’ di comicità. Quindi certe situazioni possono essere uno spunto molto interessante per improvvisare e rendere il mio spettacolo più divertente, più interessante.

Ci sono degli apprendisti maghi che si rivolgono a te per dei consigli?

Si. Io mi occupo di alcune associazioni che fanno dei corsi d’introduzione alla magia, di tecnica e di diverse discipline come la cartomanzia. Oppure faccio delle lezioni private per degli appassionati, sia ragazzini che persone avanti con l’età.

Ma la magia funziona anche con le donne?

Purtroppo questo è un falso mito, nel senso che non c’è  facilità di corteggiamento, ma è soltanto un argomento di cui parlare, però se non si è interessati al mago, finisce lì. Non c’è speranza.

Quali sono le tue ambizioni?

Io spero di poter continuare a fare questo lavoro che mi piace tanto e sempre con l’ottica di migliorarmi, perché tutti abbiamo l’ambizione di migliorare costantemente. In campo artistico non si è mai arrivati, ma come disse un grande: “I dettagli fanno la perfezione, ma la perfezione non è un dettaglio”. Lo disse Leonardo Da Vinci. In campo artistico vorrei continuare a cercare di prerfezionarmi e a crescere, studiare, perché praticamente si rimane studenti tutta la vita e c’è sempre da imparare e migliorare.

Hai un sogno artistico?

Si, quello di collaborare con alcuni personaggi che stimo molto. Ho avuto la fortuna di lavorare con dei personaggi da cui ho imparato molto. Spero che il futuro mi riservi delle esperienze stimolanti, emozionanti non solo per il pubblico ma anche per me.

Con quali maestri della magia sei cresciuto?

Con tanti personaggi. Sicuramente conoscerai quello che è il numero uno in Italia che è Michele Foresta, in arte Mago Forest. E’ un personaggio molto noto grazie alla televisione, è un comico inarrivabile, un punto di riferimento molto importante che ho avuto la fortuna di conoscere e con cui sono in contatto. Il mondo dei maghi è piccolo e ci si conosce un po’ tutti, anche con i grandi professionisti come lui. Non vorrei fare un elenco perché non vorrei dimenticarne alcuni e fargli un torto e questo mi dispiacerebbe.