Bianca Luna Santoro (giornalista)                 Forte dei Marmi 24.6.2022

                           Intervista di Gianfranco Gramola

“Volevo lavorare con la moda, con l’abbigliamento e così poi è stato perché alla fine, parte del mio lavoro è anche stare a contatto con le collezioni, di parlarne e di farle conoscere al pubblico e in parte devo dire che ci sono riuscita”

La giornalista Bianca Luna si laurea nel 2012 presso l’Università la Sapienza di Roma in Scienze Politiche, conseguendo anche la specialistica in Affari e Relazioni Internazionali. In seguito ottiene un master in Media Communication ala Regent’s University London. Comincia la sua attività di giornalista nel 2012 presso la redazione della Rai, ricoprendo nel tempo diversi ruoli per alcune aziende. Come quello di Project Coordinator e Business Development Manager, e testate giornalistiche, come Il messaggero. Dal 2018 è fashion editor presso il portale Grazia.it. Nel 2022 conquista la scena televisiva partecipando al programma di Rai 1 intitolato Camper, attraverso cui conduce il pubblico presso i luoghi di tendenza e glamour.

Intervista

Sei in TV con “Camper”. Di cosa ti occupi all’interno del programma?

Mi occupo di moda e di life style, quindi tutto ciò che è legato alla moda e al glamour italiano, tutto made in Italy.

Quali sono le tue ambizioni?

Le mie ambizioni sono quelle di portare un programma di moda in TV su Rai1 che abbia come centro focale il made in Italy e le nostre eccellenze e di condurlo.

Tu sei giornalista. Quando hai capito che il giornalismo sarebbe stato il tuo lavoro?

A me piace da sempre scrivere, è una cosa che ho scoperto a scuola. Vedevo che ogni cosa che facevo andavo a scriverla nel mio diario, prendevo appunti e me li segnavo, poi la sera li mettevo a posto. Per quanto riguarda i miei articoli, mi piace molto scriverli e cercare di trasmettere le emozioni e soprattutto le battute divertenti su carta e questo è quello che ho fatto quando ho aperto il mio blog tanti anni fa. Ho fatto vedere i miei lavori all’ex direttore di Grazia e lui mi ha detto: “Vieni a lavorare da noi, scrivi alcune cose, facciamo una prova”. Da lì ho iniziato a scrivere di moda che è sempre stata la mia passione. Però i miei genitori non mi hanno fatto studiare moda, mi hanno fatto scegliere scienze politiche e mi dissero: “Poi dopo la laurea farai quello che vuoi”. E così è stato.

Da bambina cosa sognavi di fare da grande?

Da bambina sognavo di lavorare con i vestiti e con le borse. Anche con le Barbie, le provavo i vestiti come se fossi in un negozio, con gli abiti da piegare e quindi sognavo di lavorare nel mondo della moda, ma non come design, però avevo sempre la voglia di giocare con gli abiti creati non da me. Volevo lavorare con la moda, con l’abbigliamento e così poi è stato perché alla fine, parte del mio lavoro è anche stare a contatto con le collezioni, di parlarne e di farle conoscere al pubblico e in parte devo dire che ci sono riuscita.

I tuoi genitori come hanno preso la tua scelta di dedicarti al giornalismo?

Loro sono molto contenti e hanno sempre rispettato le mie scelte anche se loro hanno una carriera completamente diversa. Mi hanno sempre sostenuta, ovviamente quando hanno visto che avevo più successo erano ancora più contenti. All’inizio erano un po’ spaventati perché spesso la carriera di giornalista non è semplice, è abbastanza travagliata, soprattutto in Italia. Però alla fine sono molto contenta soprattutto perché riesco ad essere giornalista nel campo che più amo che è quello della moda e dell’hair style.

Le doti di un buon giornalista?

Le doti di un buon giornalista secondo me sono la curiosità, quella di andare a fondo e riuscire davvero a capire con una mente limpida, senza avere dei preconcetti né politici né strutturali. Avere solo la mente aperta e voler capire di cosa si va a parlare e volerlo trasmettere al lettore o al telespettatore in maniera assolutamente trasparente, senza avere preconcetti e dei pensieri già elaborati. Essere come dei bambini, si scopre qualcosa con la curiosità e con la passione lo si trasmette a chi ti segue in maniera cristallina.  

 

Una tua ossessione professionale?

E’ quella di essere sempre abbinata. Quando sono in video mi piace avere il mio look perfetto, impeccabile, abbinato anche ai luoghi in cui sto andando, con il posto con cui mi sto interfacciando e quindi essere abbinata giusta per l’occasione. Questo per me è molto importante, è una forma di educazione di fronte all’intervistato e dei telespettatori. Mi piace essere sempre perfetta e poi mi preparo sempre io. Un’altra ossessione è che non mi faccio truccare da nessuno, faccio tutto da sola. Sicuramente è più lavoro per me, ma mi da molta soddisfazione.

Se ti dico Roma cosa mi rispondi?

Roma è la mia casa e anche il lavoro, visto che ho iniziato a lavorare proprio in Rai. Sono cresciuta a Roma e la Rai mi ha permesso di realizzare il mio sogno. A Roma ho sempre abitato in centro e il centro è l’essenza di Roma e la bellezza del centro storico è incredibile, perché ti permette di camminare, di poter vedere degli scorci meravigliosi, dei tramonti unici ed è la Roma che amo di più.

Cosa ti piace ancora di Roma?

Mi piace tutto di Roma, Gianfranco. Da quando mi sono trasferita a vivere a Londra, vedo Roma con gli occhi da turista e quindi la trovo bellissima, nonostante tutti i problemi che ha questa grande città. Di Roma mi piacciono i suoi abitanti, i colori, i ristoranti e le trattorie, gli aperitivi e mi muovo con grande felicità nella città che mi sta dando così tanto.

Di cosa hai bisogno per essere felice?

Ho bisogno della mia famiglia e di essere realizzata nel mio lavoro. Di tornare a casa e essere soddisfatta del mio lavoro, di aver dato tutto e come dicevo prima di trovare la mia famiglia, quindi mio marito e in futuro dei figli, che mi sostengono e che sono la mia forza. Anche i miei genitori sono fondamentali per me e devo dire che adesso che sono tornata a Roma per lavoro, ma che non ho una casa mia a Roma, vivo con loro e sono tornata un po’ bambina e quindi la felicità è vederli accanto a me.

Un peccato di gola che ogni tanto ti concedi?

Il gelato mi piace alla follia e anche la parmigiana di melanzane. Son le mie due golosità preferite. Quindi un po’ dolce e un po’ salato, li amo.

Vicino  piazza Risorgimento c’è la gelateria Old Bridge che è fa un gelato fantastico.

Quella piccola gelateria è famosa a Roma e non è tanto lontana dalla sede della Rai. La conosco molto bene.

Il tuo punto debole?

Intanto io ho un passato da timida, quindi ho sempre cercato di scacciare via la timidezza, anche se non si direbbe, io balbettavo e questo per me era un ostacolo che poi sono riuscita a superare. Adesso sono indecisa su mille cose e mi faccio sempre un sacco di domande e non a tutte riesco a rispondere. L'indecisione è un grande limite. Sicuramente per me la timidezza è stata come una malattia che però sono riuscita a superare con tanto impegno e studiando un po' di teatro e buttandomi. Però ogni volta quando devo andare al lavoro, mi batte il cuore perché in fondo sono ancora timida.

Il tuo rapporto con la Fede?

Purtroppo sono agnostica, mi piacerebbe credere di più, ce la sto mettendo tutta. Quindi mi sto avvicinando alla Fede, anche se di base sono agnostica.

Reality, contraria o favorevole?

Mi piace vederli, però non mi ci vedo ancora. Francamente credo che alcuni siano carini e ben fatti, però io non mi ci vedo. Si vedrà, perché mai dire mai.