Cristina Parodi (giornalista e conduttrice tv)   Bergamo 12.6.2000

                     Intervista di Gianfranco Gramola  

La più bella e affascinante giornalista di Canale 5

 

Cristina Parodi è nata ad Alessandria, il 3 novembre del 1964. Dopo essersi laureata in lettere moderne inizia l'attività giornalistica lavorando per Odeon Tv alla trasmissione sportiva "Forza Italia", per poi passare, nel 1990, alle reti Mediaset. In quegli conduce la tramissione calcistica Calciomania con Cesare Cadeo e Maurizio Mosca ed il telegiornale sportivo di Italia 1 per poi passare a Pressing come inviata dai campi. Nel 1993 entrò ufficialmente nell'albo dei giornalisti, potendo in tal modo passare alla conduzione di un TG. Nel 1995 entra nella redazione del TG5, di cui diventa uno dei volti più popolari. L'anno seguente crea e presenta il noto rotocalco quotidiano di cronaca Verissimo, di cui è rimasta alla conduzione fino al 2005, anno in cui è tornata al telegiornale della rete ammiraglia di Mediaset per condurre l'edizione delle 20. Nel corso degli anni, si è cimentata anche nel varietà conducendo il programma Strano ma vero con Gene Gnocchi e prendendo parte, nel ruolo di sé stessa, ai film comici Bodyguards e Tutti gli uomini del deficiente. Si è anche cimentata nel mondo dei reality show presentando nel 2003 The Bachelor - L'uomo dei sogni. È sposata con il presidente della Casa di produzione televisiva Magnolia, Giorgio Gori ed ha tre figli: Angelica, Benedetta e Alessandro.

Ha detto:

- Ho iniziato come spesso succede collaborando con il quotidiano della mia città, che è Alessandria. Il giornale si chiama Il Piccolo e io scrivevo ogni tanto durante il Liceo Classico.

- Io ce la metto tutta a fare il mio lavoro nel migliore dei modi, sono una persona molto critica con se stessa. Non mi rivedo mai in tv perché non faccio altro che trovarmi difetti.

- Ricordo con grande piacere un incontro con Lady Diana durante una sua visita in Italia. Ebbi l'onore, insieme a pochi altri, di poterle rivolgere alcune domande e di quella conversazione mi rimane ancora in mente la sua dolcezza ma anche la sua tristezza, soprattutto quando le chiesi se riusciva a passare molto tempo con i suoi figli e lei mi rispose di no.

- E pensare che io volevo fare la cantante rock – country, in giro per le piazze con la mia chitarra e i fiori nei capelli.

- Giorgio sa che ho degli spasimanti, è normale. Alcuni li conosce, altri magari no e lo fanno arrabbiare. Ma è sano ogni tanto fare anche una bella litigata, se non altro per il piacere poi di fare la pace.

Curiosità

- La sorella Benedetta, anche lei giornalista, conduce l'edizione delle 12.25 di Studio Aperto, su Italia Uno.

- I suoi ammiratori hanno fondato anche un “'Fans Club”. 

- E’ iscritta all'albo dei giornalisti professionisti dal 29/09/1993.

- Nel corso della sua attività, ha vinto numerosi premi: il “Premio Internazionale di Giornalismo”, a lschia, il “Premio Alghero Donna” nella sezione giornalismo, e il “Premio Barocco” per i successi di Verissimo e la fascia di Lady Costa Smeralda.

- Insieme a Didi Leoni, è stata definita una delle giornaliste più raffinate della tv.

- Ha una fratello, Roberto, che è un vero fanatico della moto e il papà un appassionato di auto d’epoca.

Intervista

Cristina è nella sua bella ed accogliente casa di v. P.ta Dipinta, a Bergamo alta. Gentile e simpatica è molto impegnata, ma per un’intervista fa uno strappo e mi dedica un po’ del suo tempo.

Quando sei venuta a Roma la prima volta, Cristina?

Non ricordo la prima volta. Sicuramente ci sono stata con i genitori, da bambina. Ho un vago ricordo del Colosseo. Ho poi vissuto a Roma per quattro anni e quindi ho avuto il tempo per conoscerla meglio, godermela e apprezzarla in tutta la sua bellezza.

In che zona hai abitato?

All’inizio stavo in via del Babuino, praticamente vicino a piazza del Popolo e poi ho preso casa a Trastevere, in via del Mattonato e attualmente ho sempre casa a Roma, sempre in Trastevere, poco distante dalla bellissima chiesa di Santa Maria.

Hai un buon rapporto con la Capitale?

Ho un rapporto di chi vorrebbe andarci più spesso e non può andarci, perché è una città che amo molto e che mi piace molto, tant’è vero che ho tenuto casa a Roma. Poi per ragioni di lavoro e per i troppi impegni giornalieri riesco ad andarci pochissimo.

E il tuo rapporto con la cucina romana?

Buono. Presa a piccole dosi perché è un po’ pesantuccia, però mi piace parecchio.

C’è un angolo di Roma a cui sei particolarmente legata?

Sicuramente Trastevere. E lì dove ho vissuto di più ed è una zona che mi emoziona sempre. Quando ho preso casa in quel quartiere, mio marito non voleva, perché era su due piani, però poi alla fine si è ricreduto e adesso siamo contenti tutti e due.

Cosa provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?

La trovo sempre più bella. Poi attraversando il ponte per arrivare a Trastevere e scoprire i colori e i monumenti che si vedono è una cosa unica. Io credo che Roma sia la città che dà più gioia agli occhi per una persona che arriva e non ci vive o comunque non è abituata a vederla tutti i giorni, perché in qualsiasi parte tu passi si ha una sensazione di gioia, di una bellezza come non capita in nessun’altra città del mondo.

Come trovi i romani?

Come pregi ne hanno molti, perché sono simpatici, sono aperti e divertenti. Mi ricordo il periodo romano come un periodo molto divertente, parlo come vita sociale. Difetti? Forse un po’ più di pigrizia, rispetto ai nordici, sul lavoro.

Vivi la Roma notturna?

Quando stavo a Roma nel periodo che ti dicevo prima, uscivo spesso, molto più di quanto faccia ora, proprio perché a Roma un po’ per il clima, un po’ per la gente, ti veniva la voglia di uscire. A quei tempi non ero sposata e facevo una vita ovviamente più mondana e così mi spingeva ad uscire molto. Nel periodo romano, ammetto che mi sono divertita molto.  

Se tu avessi la bacchetta magica, cosa faresti per Roma?

Migliorerei le periferie, che sono delle zone terribili.

Progetti per il tuo lavoro?

Andare in vacanza, caro Gianfranco, altro che lavoro (risata). Questo è il mio prossimo obiettivo.

Un tuo sogno nel cassetto?

Potrebbe essere lo stesso, cioè di andare in vacanza. In questo momento, che tu ci creda o no, sono veramente alla frutta. Sogno un po’ di riposo. Ho un altro sogno, caro Gianfranco. Mi piacerebbe, insieme a mio marito, diventare una produttrice di vino (risata).