Emanuela Gentilin (giornalista e conduttrice tv)      Roma 6.6.2022

                               Intervista di Gianfranco Gramola    

“Mi piacerebbe avere un programma tutto mio, magari dove si parla del territorio,  fare un qualcosa di itinerante e raccontare la nostra Italia, le sue bellezze, le  tradizioni, il folclore e anche quella che è la nostra cultura enogastronomica”

Contatti (da instagram)  gentilinemanuela@gmail.com

Emanuela Gentilin è nata il 13 maggio 1977 a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. Ha conseguito la Laurea in Pubbliche Relazioni all’Università IULM di Milano ed ha iniziato la sua carriera con Miss Italia 2003, dove poi si è affacciata al mondo dello spettacolo. Alcune esperienze come inviata in Rai e come co-conduttrice in Sky e poi l’approdo a Mediaset. E’ lei una delle più famose inviate di Canale 5. In particolare, la giornalista si occupa di Reality, come l’Isola dei Famosi e Grande Fratello, ma sogna un programma tutto suo. E’ una professionista dell’informazione, iscritta all’Ordine dei giornalisti del Lazio.

Intervista

Cosa ti ha spinto a partecipare a Miss Italia e com’è nata la passione per il mondo dello spettacolo?

Miss Italia è stata un’esperienza inaspettata. Nel 2003 avevo 26 anni, era l’ultimo anno in cui potevo partecipare alle selezioni e ho colto questa opportunità. Da un po’ di tempo capitava, al mare, di trovare il fotografo che mi diceva: “Potresti fare qualche concorso di bellezza” oppure qualche  mio compaesano che mi consigliava  la stessa cosa. Io mi sono sempre sentita una ragazza carina, ma non così tanto da poter competere solo sull’aspetto esteriore. Poi un giorno, mio papà mi ha detto: “Tu non avresti mai il coraggio di gareggiare” ma secondo me, era solo una frase per provocarmi. A casa siamo tutti lontani dal mondo dello spettacolo e mai, i miei, mi avrebbero incoraggiata a fare un percorso di questo tipo. Io l’ho presa come una sfida, come un’ultima chance per provarci, per mettermi in discussione e mi sono detta: “Facciamolo”. E’ stato quasi per gioco, mi sono iscritta su internet e da lì ho iniziato a fare le prime selezioni. Ai miei genitori dicevo che andavo a fare una sfilata di moda (allora lavoravo come indossatrice) ma poi tornavo con una fascia e dei fiori da dover giustificare. La prima competizione è andata bene, poi ne ho fatta una seconda e sono diventata Miss Cinema Veneto e da lì la volata finale è stata veloce. Sono andata a San Benedetto del Tronto e poi a Salsomaggiore dove mi sono classificata quarta, inaspettatamente, almeno per me. Ad ogni eliminazione pensavo di sentire il mio numero, il 73, ero convita che sarebbero andate avanti solo le raccomandate. Arrivare appena sotto il podio è stata una bella sorpresa! Il mondo dello spettacolo è venuto di conseguenza. Classificandomi ai primi posti del concorso sono stata contattata dalla Rai per fare dei provini e da lì hanno iniziato a farmi lavorare; ho cominciato con qualche collaborazione per Rai Uno e in contemporanea conducevo un programma per ragazzi su Sky. Quindi Miss Italia e’ stato l’evento che ha cambiato il mio percorso di vita , un po’ per caso o per destino, come nel film “Sliding doors”.

E la passione per il giornalismo, hai parenti giornalisti?

No, parenti giornalisti, no. Mio padre è un imprenditore, i miei fratelli hanno seguito le orme di papà. Noi abbiamo un’azienda metalmeccanica in provincia di Vicenza, a Trissino, ed io pensavo che il mio destino sarebbe stato quello di lavorare con loro. Ho conseguito una laurea in pubbliche relazioni con indirizzo aziendale presso l’università IULM di Milano e immaginavo il mio futuro nella comunicazione e nell’organizzazione di grandi eventi. Invece la televisione mi ha fatto scoprire un lavoro che mi appassionava giorno dopo giorno ...mi ha dato la possibilità di provare che non fossi solo una bella ragazza che ha fatto un concorso di bellezza, ma che potevo affermarmi anche professionalmente, per le mie capacità. Il percorso del giornalismo è iniziato così. Dopo alcuni anni trascorsi a fare l’inviata per Rai Uno ho cominciato a studiare per l’esame di stato e ho preso il tesserino da giornalista professionista, anche per avere nuove opportunità nelle all news.

Il mondo della televisione era come te lo immaginavi o ti ha deluso?

Ho avuto la fortuna e la sfortuna di entrarci quando ero già “grande” (avevo 26 anni) perché di solito, chi vuol fare televisione, inizia molto prima. Quindi mi sono preclusa diverse opportunità, ma dall’altra parte, l’essere una persona già strutturata, con delle certezze alle spalle e una buona consapevolezza di se’ mi ha aiutata molto. Nessuna fame di fama. Facevo un lavoro che mi piaceva, ma  diversamente da chi vede la tv come un sogno da realizzare ad ogni costo, io l’ho vissuta con un sano realistico distacco....le ingiustizie ci sono e il fatto che non sempre vinca il principio della meritocrazia lo avevo messo in conto. Insomma, non ero una di quelle che si poteva incantare con finte promesse o il luccichio dell’ambiente. Le scorciatoie hanno sempre successo breve quindi meglio “rimboccarsi le maniche”. Il mio è un lavoro molto serio, fatto di impegno, passione, ogni giorno diverso ed è questo aspetto che mi piace molto. Non ci si annoia mai. Mi sento fortunata di poter fare quello che amo.

Come inviata sei un’esperta di reality. Ce n’è uno a cui parteciperesti volentieri?

Io seguo da diversi anni sia il “Grande Fratello” che “L’Isola dei Famosi” e ti posso dire che dal punto di vista dell’esperienza personale, a livello emotivo è più forte l’Isola. Lì sei a stretto contatto con la natura e con te stesso. Conosci i tuoi limiti e impari ad apprezzare tante cose che, nella vita, diamo per scontate, in primis gli affetti dei nostri cari. Tutti quelli che sono tornati da questa esperienza ne parlano con entusiasmo. A prescindere dai rapporti che si istaurano è soprattutto un bel percorso interiore. Il Grande Fratello è sicuramente un reality più facile, non si soffre la fame, il freddo o le avversità di un luogo incontaminato ... la casa è molto bella, grande  e confortevole.... ma è pur sempre una “gabbia dorata”. In questo gioco la difficoltà sta più nel saper condividere con gli altri emozioni, pensieri, esperienze di vita passata  nel sapersi mettere a nudo con sincerità  ma allo stesso tempo con quella sana voglia di vincere.  Da diversi anni racconto le dinamiche di questo programma: gli amori, i litigi, le difficoltà di una convivenza forzata, dove il tempo amplifica ogni emozione. Cambiare la mia prospettava da inviata a concorrente sarebbe sicuramente utile e divertente. Quindi in un modo o nell’altro, per motivi diversi sono due reality che farei.

Quali sono le tue ambizioni?

Ovviamente mi piacerebbe avere un programma tutto mio, magari dove si parla del territorio, di storia, cultura e tradizioni eno-gastronomiche.  Ai mie inizi facevo l’inviata per un programma sulla Rai, dove andavo in giro per l’Italia  a raccontare le storie di persone comuni e il folclore del nostro bel Paese. Forse sono stati gli anni in cui mi sono divertita di più, sempre con la valigia in mano. Ho viaggiato molto, adoravo scoprire sempre posti nuovi ma col tempo sono cambiata e sono cambiate anche le mie esigenze. Oggi preferisco un programma in studio, anche sulla moda, le tendenze, il design... argomenti che, in alternativa, mi piacciono molto.

Ho letto che hai aderito al progetto “Tu non mi fai paura”, contro la violenza sulle donne. Cos’altro si può fare per combattere questa piaga?

Io sono mamma, preoccupata e responsabile del futuro di mia figlia. Credo che gli atti di violenza siano strettamente correlati a una forte insicurezza di chi ricorre a questi orribili gesti per farsi ascoltare, rispettare, amare. Molta importanza ha l’educazione che riceviamo fin da piccoli, quando siamo ancora plasmabili ...quando i genitori e le istituzioni ci posso insegnare i valori importanti, il rispetto dell’altro/a, la consapevolezza del se’ e la capacità di accettare dei “no”, delle sconfitte. Spesso dietro a dei delitti efferati ci sono dei rifiuti nella sfera affettiva. Purtroppo c’è ancora troppa violenza, anche nascosta, non denunciata, come quella domestica. Molte persone tacciono per paura, pudore, speranza che le cose possano migliorare ...ma così facendo continueranno ad essere le vittime del loro carnefice. Bisogna avere il coraggio di interrompere ogni abuso che non ha nulla a che vedere con l’amore.

Con il successo sono cambiate le tue amicizie?

No perché non sono cambiata nemmeno io o le mie abitudini. Mi piacciono le perone semplice, sincere... “genuine” come me, spesso lontane dal mondo dello spettacolo. Nel quotidiano sono abitudinaria, esco sempre con il mio solito gruppetto di girls. Coltivo amicizie di vecchia date, delle scuole, del mio paese d’origine ... persone conosciute durante i miei numerosi viaggi. Magari con qualcuno/a di loro non ci si sente spesso ma quando ci si ritrova è come se il tempo non fosse mai passato. Queste sono le amicizie più belle, quelle che non chiedono nulla in cambio, senza opportunismo, che non pretendono, che non giudicano, che ti fanno sentire sempre a casa.

Alcune domande sulla Città Eterna. Quando ti sei stabilita a Roma e come ricordi l’impatto?

A Roma ci sono venuta nel 2005. Prima vivevo a Milano, dove ho studiato e dove avevo iniziato a lavorare ma, dopo alcuni stage all’estero, al mio ritorno, questa città mi stava “stretta”, la vedevo troppo piccola. Avevo bisogno di altro, di misurami con una realtà più grande ed è arrivata l’opportunità di trasferirmi. L’impatto? Ricordo che la cosa che mi creò un po’ di disagio è stato il ritmo diverso delle persone rispetto a quello di Milano, tutto sembrava più rallentato, gli stessi spostamenti erano molto più complicati. All’inizio l’attesa mi innervosiva . Le persone con le quali collaboravo si prendevano più tempo per la pausa pranzo e terminato il loro compitino  se ne andavano anche un’ora prima della fine del turno lavorativo dicendomi “sono stato bravo, posso andare a casa prima”. Ed era una cosa che mi spiazzava perché mi sembrava strano questo modo di pensare, di vivere. Poi alla fine ho capito che non avevano tutti i torti.....la città è talmente bella, il clima è molto piacevole che ti invita a stare fuori all’aria aperta, a goderti la vita.

In quali zone hai abitato?

Quando sono arrivata a Roma abitavo vicino alla Rai, dove lavoravo, al nord della città, in una zona residenziale. Poi mi sono spostata  a Trastevere, dove oramai vivo da 15 anni e dove ho già cambiato 4 abitazioni. Da non romana volevo godermi il centro per avere tutte le comodità, per sentire ancora di più il cuore pulsante della città. Poi Trastevere mi ricorda molto le logiche del mio paese, dove sono cresciuta, e dove tutti ci conosciamo ...il macellaio sotto casa che ti chiama per nome , il negozio del pane che ti fa le consegne a casa, il barista amico dove scambiare un chiacchiera.

Quindi la domenica mattina vivi il mercato di Porta Portese?

Si, qualche volta ci vado e mi piace perdermi tra le bancarelle. Io amo i mercatini ma basta restare nella mia zona per respirare l’euforica vacanziera ... forse per i tanti turisti che vengono a pranzo e/o a cena ... poi durante il giorno sotto casa, mettono la musica, c’è chi balla ... chi suona, chi canta ... e i numerosi artisti di strada che si esibisco. Insomma qui non ci si annoia e si ha la sensazione di non essere mai soli.

Da qualche mese Roma ha un nuovo sindaco. Hai notato dei cambiamenti?

Nell’immediato c’è stato un tentativo di ripulire la città dai rifiuti, mal gestiti dalla vecchia giusta. Ad ora è difficile giudicare l’operato del nuovo sindaco; Roma è una città molto difficile da governare perché molto estesa e con realtà diverse da quartiere a quartiere. Sicuramente non aiuta l’inciviltà e la maleducazione di molte persone, non solo dei cittadini, ma anche di chi viene a visitare la città Eterna. Purtroppo Roma continua ad essere molto sporca a terra, con i muri per lo più imbrattati di scarabocchi (io li chiamo così) che danno la sensazione di una città decadente, trascurata. Quest’anno grazie al bonus facciate molti palazzi stanno rifiorendo, alcuni che passavano inosservati ora mostrano tutta la loro bellezza.. non so per quanto tempo rimarranno così, perché c’è ancora il malcostume di deturparli.

Come sarà la tua estate? Lavoro o vacanze?

La mia estate sarà un po’ e un po’. Ad ora non ho deciso nessuna metà in particolare. Sfrutterò la vicinanza al mare, per qualche fuga nei week end. Per un pranzo e un po’ di sole, Ostia o Fregene si raggiungono in 40 minuti, ma per un bagno rinfrescante preferisco Capalbio o il Circeo. Così rimango in città a lavorare senza rinunciare a un po’ di vacanza.