Gianni
Mazza (musicista)
Roma 7.10.2005
Intervista di Gianfranco Gramola
Fabrizio Frizzi? Era una persona splendida. Un amico carissimo e sempre pronto a darti una
mano.
Nato
a Roma il 5 ottobre del 1944, sotto il segno della Bilancia, è il personaggio
tra i più popolari della tv e ha lavora ininterrottamente in Rai dal 1978. Anno
in cui con Nanni Loy collabora al programma per Raidue T.I.C. Tutti insieme
compatibilmente. Comincia la sua carriera di arrangiatore e direttore
d'orchestra nel 1965 portando brani di successo alle grandi manifestazioni
canore. In collaborazione con cantanti famosi. L'elenco di tutti i programmi tv
cui ha partecipato è lungo. Un momento determinante per la sua carriera è
sicuramente l'incontro con Renzo Arbore, con il quale realizza, negli anni ‘80, Telepatria
International, Cari amici vicini e lontani, Quelli della notte, Indietro tutta.
Gli anni ‘90 si caratterizzano per la collaborazione con Michele Guardì.
Partecipa, infatti a ben sei edizioni del varietà Scommettiamo che?, per poi
trasferirsi a Domenica in, nel 1997 con Mara Venier e nel 1998 con Fabrizio
Frizzi. Nel mezzo ci sono partecipazioni, anche come cantante, al Festival di
Sanremo. E musiche per film e dischi. Dal marzo 1999 affianca Amadeus in Festa
di Classe per Raidue e sempre per la stessa rete lavora a Piazza Grande (dove
l’ho conosciuto) per poi approdare a Canale 5 a Buona Domenica, condotta da
Paola Perego, dove dirige un’orchestra di nove elementi.
Curiosità
-
Nel 1991
ha partecipato al Festival
di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con la canzone "Il
lazzo".
- Vive
con Paola Lucidi, nel quartiere Flaminio, tra il lungotevere Arnaldo da Brescia
e piazza della Marina e ha una figlia: Simona.
-
Nel 2002, sua moglie Paola, è stata scippata sotto casa da due giovani
malviventi che si trovavano a bordo di una grossa cilindrata.
-
Nel 2001 i ladri sono entrati in casa loro, calandosi dal terrazzo, e hanno
rubato telefonini, due pellicce, un orologio
e le chiavi di una Smart, su cui poi sono fuggiti.
Intervista
Lo
incontro negli studi Rai, di via Teulada. Mentre parliamo, arriva Mara Carfagna,
che il musicista mi presenta e poi Fiordaliso, Paolo Fox e il simpaticissimo
Giancarlo Magalli. Tutti compagni d’avventura del maestro Mazza, a Piazza
Grande, il programma di Michele Guardì, su Rai Due.
Com’è
il tuo rapporto con Roma, Gianni?
Sono
al corrente che Roma è una delle città più belle del mondo. Ho un rapporto
conflittuale, perché è talmente
bella e non posso vederla mai, nel senso che c’è un gran casino e che non si
gira. Troppo caos, troppe macchine, troppi cortei. Si cammina bene solo
l’estate, cioè quando c’è l’esodo dei romani che vanno in massa al mare.
Allora mi godo Roma che è magnifica, splendida. Io sono romano de Roma, ma non
quello delle famose sette generazioni, perché mio padre è emiliano, ma da
parte di mamma, sono romano, perché lei è romana doc.
In
quali zone hai abitato?
Più
o meno nella Roma nord, sulla Cassia e ora al Flaminio, però per un breve
periodo sono stato anche nella Roma sud, tipo all’Eur, esattamente alla
Magliana e ricordo anche un breve periodo nel quartiere Africano.
Ti
piace la cucina romana?
Si
sa che la cucina romana è un po’ pesantuccia, non è dietetica, però è
molto buona. Queste cose prettamente romane, come la pajata, la coda alla
vaccinara le ho mangiate una volta sola, in vita mia e devo dire che sono molto
buone, però non so se le mangerò ancora un’altra volta ( risata ). Mangio
spesso invece i carciofi alla romana e poi la matriciana. Quello è un piatto
che si può tranquillamente frequentare.
C’è
un angolo di Roma che ami frequentare?
Si!
Piazza Navona e le zone intorno a campo de’ Fiori, la zona storica dove ci
sono gli antiquari, o meglio i restauratori. Adesso sono diventati tutti
antiquari. Io mi ricordo, da piccolo, in quella zonas intorno allo storico
mercato di campo de’ Fiori, che c’erano tantissimi veri restauratori e
avevano dei mobili assolutamente improponibili, però li mettevano su e facevano
si che diventassero mobili da mettere in commercio e quindi da vendere come
antiquari. Che bei ricordi in quella zona, in quella bellissima zona.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo un’assenza?
Da
Roma è difficile che mi allontani. Semmai l’estate. Se arrivo prima del
rientro dei romani dalle ferie, cioè verso il 22/23 agosto è bellissimo e non
vedo l’ora di rientrare per godermi la città. Vabbè che ho un po’ di
tristezza, perché ho lasciato il mare, però mi godo questa magnifica Roma,
anche di sera. Poi c’è tanta gente che cammina a piedi, in centro, senza
macchine e si sta benissimo e non si respira lo smog. Provo una grande gioia e
soddisfazione nel tornare, però dopo c’è il risveglio dei romani che
rientrano dalle vacanze e allora è ancora peggio, perché si sente e si vede la
grande differenza.
I
romani, pregi e difetti?
I
romani, apparentemente, sono molto aperti, cordiali e poi invece in realtà non
lo sono. Cose che non si dicono dei milanesi, che sono invece apparentemente un
po’ più schivi, più privati e invece non è vero. Poi dipende anche
dall’individuo, perché non è che tutti
i romani siano uguali.
Com’è
nata la passione per la musica, Gianni?
E’
nata perché avevo un pianoforte in casa e i miei suonavano il pianoforte ed io
mi ci sono appassionato ed ho iniziato a studiarlo. Poi la passione vera e
propria viene con il tempo, perché quando si studia non si ha passione. Ti
innamori e ti appassioni quando
vedi che riesci a suonarlo bene.
Ma
i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Sicuramente
tutt’altro, tipo impiegato statale, dove hai lo stipendio assicurato per
tutta la vita, un posto sicuro, insomma. Io chiaramente ho fatto carte
false per seguire questa mia passione.
Qual è stata la tua più gran soddisfazione in campo artistico?
Beh!
Far vedere ai miei, che erano molto scettici verso questa mia scelta, quanto
valevo.
E
delusioni?
Tante,
Gianfranco. Tante storie che non sono andate come desideravo. Poi, chi non ha
mai avuto delusioni? Altra delusione è stata quella di certi amici che poi si
sono rivelati tutt’altro. Comunque si sopravvive (risata).
Da
ragazzo quali erano i tuoi idoli?
Da
ragazzo abitavo al quartiere Africano, in viale Libia, viale Eritrea e da
ragazzo che si fa? Si studia e poi ci si incontra con gli amici e ci sedevamo
sulle staccionate di un parco, sopra dove abitavo io. Vicino a questo parco, in
una palazzina, abitava Peppino Di Capri. A quei tempi Peppino Di Capri era
all’apice del successo e della carriera ed io non vedevo l’ora che uscisse o
entrasse da quel portone per vederlo. Era un idolo. Io poi già coltivavo un
po’ questo sogno della musica, anche se studiavo. Era Peppino quindi uno dei
miei idoli, con gli americani Ray Charles, ecc… Peppino lo vedevo, quindi era
un personaggio in carne e ossa.
Quando
non lavori quali sono i tuoi hobby?
Il
mio lavoro è anche il mio hobby, cioè la musica. Anche il mare è una mia
grande passione ed un mio hobby. Fino all’altro anno dicevo la barca a vela,
ora dico il mare. Come hobby ho queste cose legate al mare, sub, ecc… e me le
curo e cerco di farle con passione.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Non
è certo quello di essere bello! (risata)
Però
sei simpatico!
Grazie!
Guarda proprio i complimenti non me li ricordo mai. Penso che quando uno mi
chiama per fare un lavoro, è già un complimento perché vuol dire che mi
apprezza e si fida di me. E’ tutto un complimento, capito? Il fatto che dopo
tanti anni che ho fatto, spero bene, il mio lavoro e che l’ho fatto con molta
serietà, per me è una gratificazione perenne e quotidiana.
Che
rapporto hai con la fede?
Non
so che risponderti, diciamo che sono credente, ma non sono molto praticante. Ho
delle cose che non mi tornano. Ho qualche figura, nel campo della Chiesa, parlo
di preti, che non mi va, mentre alcuni dicono che sono amici e che sono persone
che fanno il sacerdote ma in fondo sono uomini, tipo don Marzio che di sicuro
conosci, don Antonio che forse non conosci ma ti assicuro è una persona
fantastica, gli altri sono un po’ più ovattati, un po’ fuori dalla realtà.
E’ questo che io non perdono alla Chiesa, cioè quello di esser continuamente
al di fuori dalla realtà, sempre chiusi nel loro concepire alcuni comportamenti
che sono assolutamente sbagliati. Parlo dell’aborto, dell’uso del
profilattico, che è peccato usarlo, ecc…
Tu
hai lavorato con molti vip . Un aggettivo per Fabrizio Frizzi?
E’
una persona splendida. Un amico carissimo e sempre pronto a darti una mano. Non
ho mai avuto niente da dire con lui.
Renzo
Arbore?
Arbore
è pazzo, ma è diverso e quindi va preso per il suo verso, ma è una persona
intelligentissima. E’ un inventore. Va preso per il suo verso, perché come
tutti quelli del segno del cancro ha
un carattere difficile. Però è uno a cui devo moltissimo.
Giancarlo
Magalli?
E’
simpaticissimo e spiritoso. Ha la battuta sempre pronta.
Fiordaliso?
Fiordaliso
canta benissimo ed è molto simpatica.
Mara
Carfagna?
E’
bellissima e solare. E’ dolcissima ed ha un bel carattere.
Paolo
Fox?
Di
Paolo non posso dire niente. E’ bravo con i suoi oroscopi (risata).
Ti
influenza un po’ l’oroscopo nella vita quotidiana?
No!
Assolutamente. Però mi fa piacere seguire i suoi consigli. Siccome tutto bene
non può andare, allora gli dico:” Paolo, fammi sapere che mi dovrebbe
succedere!” (risata). Uno si
illude, sai?
Hai
un sogno nel cassetto?
Si!
Di fare sempre quello che mi piace, divertendomi. In questi ultimi due anni
mi sto divertendo molto, con “Piazza Grande”, mentre anni indietro ho
avuto un periodo buio, parlo nel senso professionale, perché pur lavorando non
mi divertivo e non mi piaceva. Non mi piaceva il contesto in cui lavoravo.
C’è
mai stato un momento in cui hai penato di mollare tutto e cambiare lavoro?
No!
Assolutamente, no.
A
chi vorresti dire “Grazie”?
A
Michele Guardì, sicuramente, poi a Renzo Arbore perché è stato quello che mi
ha scoperto e mi ha portato in Tv, facendomi conoscere. E poi a Corrado,
con cui ho fatto il mio primo lavoro. Però, come ho detto prima, un
grazie particolare a Guardì, con cui ho fatto un sacco di cose, da
“Scommettiamo che…” a “Piazza Grande”, ecc… Comunque in questi
ultimi due anni ho avuto un sacco di soddisfazioni. Lavoro tutti i giorni, è
faticoso ma molto bello. Adesso sto lavorando a dei pezzi musicali, con molto
entusiasmo. Sto scrivendo delle cose. Boh! Vediamo.