Manila Gorio (opinionista, conduttrice TV e giornalista)            Bari 21.12.2021

                                             Intervista di Gianfranco Gramola

“Il mondo dello spettacolo non è proprio roseo come spesso viene descritto, perché ho trovato dei colleghi che ti tendono la mano, ma ho avuto anche molti scontri, molte ripercussioni di gente che non riconosceva le mie qualità e le mie capacità professionali”

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Manila Gorio nasce a Bari il 16 aprile 1989. Inizia il suo percorso già da adolescente. La notorietà, però, è stata raggiunta grazie alle frequenti ospitate da Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque. Professionalmente, la Gorio ha organizzato i provini di Grande Fratello e Uomini e Donne. Attualmente è la conduttrice televisiva ad Antenna Sud con il suo programma “Il Punto”. Le piace tantissimo la moda e ama viaggiare.

Intervista

Da anni lavori in televisione. Com’è nata la passione per il mondo dello spettacolo?

Da piccola i miei personaggi di riferimento televisivi erano Raffaella Carrà, Heather Parisi e Lorella Cuccarini. Davanti alla televisione sognavo di diventare come loro. Quindi la passione per lo spettacolo e per la televisione in generale me l’hanno trasmessa proprio loro negli anni in cui crescevo ed ero poco più che una adolescente e appunto sognavo questi miti.

Com’è nato il tuo nome d’arte?

In realtà il mio cognome è Giangregorio, però mi rendevo conto che suonava male e ho deciso che quel cognome doveva essere ridotto. Quindi ho lasciato il finale del cognome, cioè Gorio e ho aggiunto  Manila.

I tuoi genitori che futuro pensavano per te?

Mio papà era costruttore, lavorava nel mondo edile e sognava per me che facessi la ragioniera ovviamente, questo non è avvenuto perché io volevo fare un lavoro completamente diverso. Sognavo la televisione sperando che mio padre non lo sapesse, infatti non era contento quando ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. Mia madre in realtà mi appoggiava di più, però sognava che portassi a termine gli studi, cosa che ho fatto.

Come ricordi gli inizi, la famosa gavetta?

La gavetta l’ho iniziata che avevo poco più di 18 anni, in Puglia. C’era un programma televisivo per una rete privata in cui cercavano una conduttrice e io mi sono proposta, anche se non mi illudevo che mi avrebbero presa. In realtà arrivai nella redazione di questa emittente privata e il risultato fu positivo e mi tennero per tutta la stagione televisiva, praticamente per quasi 9 mesi ed è stata una bella scuola.

Fra colleghi hai trovato più complicità o rivalità e competizione?

In questi miei primi 20 anni di carriera ho trovato tanta competizione, a prescindere che siano uomini o donne. Il mondo dello spettacolo non è proprio roseo come spesso viene descritto, perché ho trovato dei colleghi che ti tendono la mano, ma ho avuto anche molti scontri, molte ripercussioni di gente che non riconosceva le mie qualità e le mie capacità professionali. Però non voglio fare di tutta un’erba un fascio, sia chiaro, perché ho incontrato anche molti colleghi per bene.

Hai subito discriminazioni?

Le discriminazioni si riferiscono al fatto di essere una donna trasgender per molte persone, per quella divergenza di gente stupida. Io non avevo la velleità e le caratteristiche professionali per poter diventare quella che oggi sono. Sono una conduttrice impegnata verso il giornalismo professionale, di inchiesta, di politica. Il fatto di vedere comunque una conduttrice transessuale che voleva in qualche modo diventare quella che sto diventando oggi, probabilmente questo non veniva visto di buon occhio nei confronti dei miei colleghi. Quindi le discriminazioni le ho ricevute anche da parte di molti editori che non avrebbero mai immaginato che sarei diventata una figura di spicco, di grande importanza. Ho ricevuto parecchie porte in faccia e quelle porte in faccia le ho ricevute in realtà perché ero una donna transessuale, quindi non veniva valutato il mio talento, le mie capacità. Ero un trans, quindi non meritavo di fare la giornalista, la conduttrice, la moderatrice. Questo è chiaro che ha segnato molto la mia vita e oggi  vivo un momento molto fortunato di lavoro per questa importante famiglia che si chiama Antenna Sud e sono felice perché sono alla guida di un programma importante e in prima serata, che fa quasi un milione di telespettatori. Un programma dove ospito identità professionali d’altissimo profilo. Comunque è inutile nasconderci perché nella mia vita ho avuto tante forme di discriminazione. Però io dico sempre che se sei una persona meritevole puoi riuscirci, al di là della tua sessualità, che io credo di aver abbondantemente sdoganato in questo paese. Sto facendo lo stesso percorso che ha fatto Vladimir Luxuria, che si è dedicata in prima persona alla politica. Io invece sono su un altro fronte, cioè intervisto la politica. Comunque entrambi stiamo facendo un percorso di sdoganamento per farci apprezzare attraverso le nostre capacità professionali.

Hai mai avuto dei fan un po’ invadenti, fastidiosi?

Si, è chiaro e questo fa parte del gioco. Ci sono stati degli episodi morbosi. Ho un immagine prorompente molto forte, sono stata una mannequin, una modella transgender che ha rotto gli schemi e comunque si sa, una donna transessuale ha una bellezza tipica. Questo per certi versi mi ha aiutata ma ha attirato anche dei fan un po’ morbosi. Però per il momento è tutto sotto controllo perché poi l’allarme rientra perché ovviamente bisogna sempre  mantenere un distacco.

Cosa ne pensi delle molestie che ha subito la giornalista fuori dallo stadio?

Io credo che questa ragazza con tutto il mio rispetto, e la mia solidarietà, stia cavalcando un po’ l’onda. La sta vivendo come quando, il vice questore di Roma, Nunzia Alessandra Schirilò, in una manifestazione diceva che era contraria al green pass, e poi è stata invitata in 200 trasmissioni televisive. Possono essere sicuramente delle donne esempio. Questa ragazza, questa giornalista, ha subito una volgarità in diretta tv. Credo sia assolutamente  assurdo condannare una persona a qualche anno di carcere per una stronzata di questo genere, anche se è una cosa che va condannata e non va ripetuta. Però vedo che in Italia alle volte si perde la misura delle cose. Ci sono persone che ammazzano e dopo 6 anni sono fuori dal carcere e mi sembra esagerato che per una volgarità imperdonabile, venga condannato con il carcere un tifoso. Mi sembra una esagerazione.  Credo che questa ragazza faccia bene a lanciare questo messaggio, sta cavalcando l’onda e proviene da una televisione privata della Toscana e vuole avere un suo momento di gloria. Lo stadio per gli uomini è il momento di maggiore euforia. Di certo la giornalista non era in una posizione facile. Poteva fare benissimo il servizio da una postazione più protetta, tipo sugli spalti. E’ chiaro che se ti metti sulla strada dove passano i tifosi euforici, dopo una partita vinta o persa che sia, ti aspetti che qualcuno alzi le mani, il che non va consentito. Ma è la posizione scomoda di una ragazza in jeans, molto attillati.. una posizione scomoda che ha generato quel tipo di reazione.

Nella tua trasmissione  “Il Punto” mi ricordo che invitati personaggi di ogni settore, dal farmacista Lemme alla pornostar, attrice, cantanti, ecc…Ultimamente però ti sei buttata sulla politica. Com’è avvenuto questo cambiamento, questa trasformazione del tuo programma?

Si, ho avuto un cambiamento completo della trasmissione dovuto anche alla mia crescita professionale. E’ tutto molto spontaneo, niente di costruito, non c’è nessuna imposizione da parte della linea editoriale della televisione. E’ stata proprio la mia voglia di andare a scrutare, ad indagare nuovi mondi. E’ da quasi due anni che la politica ha preso il sopravvento sul mio interesse personale e mi rendo conto che mi piace molto fare politica d’inchiesta e approfondimento. Quindi il programma da circa due edizioni ha cambiato completamente la sua natura. Non mi dispiace di aver fatto in precedenza della televisione di intrattenimento più leggero, cioè di aver invitato in trasmissione dalla pornostar al personaggio famoso, attrici e attori e personaggi popolari, però in questo momento la mia carriera pende più su un argomento più impegnato, che ritengo più sulle mie corde.

Hai lavorato anche nel programma di Barbara D’Urso, vero?

Barbara è una grande professionista, una stakanovista, non ho mai visto una donna lavorare in quel modo e lavorare tutte quelle ore. Ho fatto parte come opinionista per due anni nel suo programma e devo dire “chapeau” alla sua grande energia. E’ chiaro che ora Barbara sta attraversando un momento diverso, perché la linea editoriale le sta chiedendo di fare altro, però Barbara è la regina della cronaca e soprattutto della leggerezza. Togliere a Barbara la leggerezza significa snaturarla e renderla un pesce fuor d’acqua.Quindi mi auguro che lei in Mediaset possa pensare ad un ritorno  un po’ più leggero e in un programma dove lei si indentifica meglio, perché ho paura che Pomeriggio 5 stia perdendo la sua natura. Spero che lei possa tornare ad un ruolo che le spetta.

Hai lavorato anche con Patrizia D’Addario.

Lei è stata una mia amica tanti anni fa. Stiamo parlando di 15 anni fa e abbiamo condiviso spettacoli e degli eventi insieme e c’è stato un periodo in cui ci siamo frequentate. Poi dopo quello che è accaduto (l’inchiesta sui festini a casa Berlusconi) le nostre strade si sono praticamente divise.

Non siete più amiche, non vi sentite più?

No, purtroppo non abbiamo più rapporti da quando è accaduta quella famosa inchiesta.

Nel mondo dello spettacolo hai notato più raccomandati o talentuosi?

Sicuramente più raccomandati che talentuosi. I talentuosi vengono premiati più di rado nel mondo dello spettacolo. Io tutto quello che so fare, me lo sono costruita da sola e anche se non lavoro su una rete nazionale, mi difendo molto bene a  livello locale e per me è una grande soddisfazione, perché per tutto quello che ho fatto non devo dire grazie a nessuno. Però è un dato di fatto che nel mondo dello spettacolo ci sono mogli di …., figli di…, e compagni di…

Ti piacerebbe lavorare in una rete televisiva nazionale?

Io ho avuto diverse esperienze e due anni da Barbara D’Urso facendo l’opinionista. Adesso vorrei riappropriarmi della visibilità nazionale ma per quello che so fare oggi. Mi piacerebbe condurre un format su scala nazionale, ci stiamo già lavorando con la mia squadra. Oppure mi piacerebbe fare l’opinionista nei programmi di maggior riferimento legati all’approfondimento e all’informazione sulla politica.  

Compromessi si o compromessi no?

Compromessi no, i compromessi non si accettano mai. Se sono di natura ideologica, possono andare bene, perché bisogna capire bene per chi lavori e per dare una linea editoriale e quindi si può trovare una via di mezzo. Dal punto di vista sessuale e personale preferisco di no. Se sei una professionista e nel lavoro entri dalla porta sul retro e cerchi una scorciatoia, non verrai mai apprezzata come professionista del settore. Preferisco non utilizzare il compromesso. Ripeto, se è di natura ideologica, ci sta, perché se lavori per un’azienda che ha una immagine e una linea editoriale, devi rispettarla, rispettando la libertà di pensiero.

Ti hanno mai proposto dei reality?

Assolutamente si. Mi hanno proposto meno di un mese fa per uno dei reality più famosi della televisione italiana, ma non posso dire quale.  C’è molto interesse da parte degli autori per avermi in questo reality, ma in questo momento sono in una fase di valutazione, da parte di entrambi, però se me lo avessero chiesto 2 o 3 anni fa, probabilmente avrei accettato ad occhi chiusi, perché era una Manila completamente diversa. Oggi sono impegnata sul fronte giornalistico ed è quello che voglio fare in questo momento della mia carriera. La visibilità è una cosa che mi è sempre piaciuta, ma non deve esserci a tutti i costi. Oggi posso lavorare per una emittente più piccola, ma sono soddisfatta perché quando vado in onda, sono quella che voglio essere. Ovviamente c’è grande interesse da parte degli autori di questo reality per la prossima edizione, ma sono in una fase di valutazione, di trattativa e ci sto pensando attentamente.

Vuoi levarti qualche sassolino?

Si, spero che tutte le persone che mi hanno sbattuto le porte in faccia, quelle che non hanno creduto in me, si ricredano perché poi tutto viene a galla, il talento, la bravura e le mie capacità. Quindi a tutte le persone che hanno vissuto questo pregiudizio a monte, senza neanche conoscermi, o semplicemente perché ero una donna transessuale, e quindi non mi veniva concessa neanche l’opportunità di esprimermi, di raccontarmi, sappiano, compromessi o no, pregiudizi o no, che il talento e la bravura se ci sono emergono. Quindi sono contenta che tutta l’Italia stia riconoscendo il mio talento e ne sono onorata. Bisogna provare ad immedesimarsi un po’ in quello che è lo stato d’animo adesso. Io sono l’unica transessuale in Italia, come conduttrice televisiva, che sta dando una  immagine completamente diversa, che spesso viene edulcorata in maniera completamente differente.

Come passerai il Natale?

Come da tradizione, avendo sei sorelle e un fratello e 15 nipoti, compresi i pronipoti, farò il giro dei parenti, rispettando le regole anti covid. Natale per me è la famiglia.

Cosa ti auguri per l’anno nuovo?

Per l’anno nuovo spero che in qualche modo riusciamo a convivere un po’ meglio con la pandemia, perché gli italiani si sono comportati bene, a parte qualche milione di no vax. Non possiamo vivere l’incubo delle chiusure dopo che abbiamo chiesto agli italiani di rispettare le regole e di vaccinarsi. Con questa pandemia che morde, non possiamo per il 2022 attraversare momenti di difficoltà, soprattutto per l’economia, per i lavoratori. Quindi mi auguro che l’Italia possa affrontare un po’ meglio la condizione pandemica, e dare a tutti la dignità di vivere, perché stiamo entrando nuovamente in una fase critica e gli italiani sono stanchi. Quindi per il 2022 mi auguri che possiamo trovare delle soluzioni più efficienti per vivere meglio.