Mariana Falace (modella e attrice)    Roma 31.5.2021

                      Intervista di Gianfranco Gramola

“Non è per essere presuntuosa, ma io vorrei arrivare al David di Donatello, un premio importante"

Il sito ufficiale è www.marianafalace.it Contatti: cda@cdastudiodinardo.com       

Mariana Falace è nata il 6 luglio del 1994  a Castellammare di Stabia. Il suo percorso di studi l’ha portata a laurearsi in economia, anche se in realtà il sogno di Mariana è sempre stato quello di fare l’attrice. Nessuno in famiglia è d’accordo con le sue scelte lavorative, ma Mariana è determinata a raggiungere i suoi obbiettivi. Ed è proprio per inseguire il suo sogno che si è trasferita a Roma per studiare recitazione e dizione. Ha intrapreso la carriera da modella, comparendo sugli schermi in diverse trasmissioni televisive e video musicali. La bellissima modella ha poi partecipato alle selezioni di Miss Italia 2017 e nell’aprile 2018 entra nella casa del Grande Fratello 15. Mariana Falace è stata madrina dell’evento #Aiutiamole, iniziativa benefica di raccolta fondi in favore delle donne vittime di violenza.

Intervista

Come ti sei avvicinata alla recitazione? Chi ti ha trasmesso la passione?

Ho sempre avuto la passione per la recitazione fin da quando ero bambina. Mio nonno quando avevo sei anni, mi portò al teatro Theatre Royal Drury Lane di Londra a vedere un’opera teatrale del drammaturgo inglese William Shakespeare e mi sono innamorata di questo mondo. E’ stato un colpo di fulmine, però ce l’avevo intrinseca, perché mia madre mi ha raccontato che quando avevo tre anni mi mettevo davanti allo specchio e ripetevo le battute finali dei film. Poi crescendo ho continuato a cercare di coltivare questa passione, pur non avendo l’appoggio della mia famiglia.

I tuoi genitori pensavano ad un futuro diverso per te?

Adesso ovviamente sono contenti di quello che sto facendo, perché mi vedono felice, mi vedono realizzata. Mio padre avrebbe voluto per me un lavoro più sicuro, perché il lavoro di attrice è un po’ precario, oggi lavori, domani non si sa. I genitori hanno sempre paura di questo e per me sognavano un futuro da manager, da medico o di avvocato.    

Chi per primo ha creduto in te, nel tuo talento?

Quella che ha creduto in me è stata mia nonna, la madre di mia madre, a cui ancora adesso sono molto legata. Anche mia madre credeva in me, ma non immaginava che sarebbe diventato il mio lavoro. Quello avverso è sempre stato mio padre.

Chi sono i tuoi miti, i tuoi artisti di riferimento?

In generale non ho miti, perché mi piace tutto il cinema italiano. Noi abbiamo dei grandi del cinema come Sofia Loren e Marcello Mastroianni e attualmente abbiamo tanti attori che sono bravissimi. Te ne potrei citare un milione che al momento mi piacciono da morire.

Con chi ti piacerebbe lavorare?

Vorrei lavorare con Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Claudio Santamaria e Pierfrancesco Favino. Tutti attori con cui avrei il piacere oltre che l’onore di recitare insieme. Abbiamo anche molte brave attrici, ma il mio mito a livello di bellezza, di charme, di colpo d’immagine è Monica Bellucci. Come attrice però il mio mito nella storia del cinema italiano è Sofia Loren. Ne parlo anche da napoletana.

Hai partecipato al Grande Fratello del 2018. Come hai vissuto quell’esperienza televisiva? Ti piacerebbe rifarla, magari come Vip?

Con la maturità e la donna consapevole che sono diventata oggi non lo rifarei. Se tornassi indietro nel tempo, lo rifarei. Non mi ha aiutato nel mondo del cinema, perché la televisione è una cosa, il reality è un’altra cosa ed il mondo del cinema è tutt’altra cosa. Quindi se vuoi fare il cinema in modo serio devi venire a Roma e studiare recitazione. Quindi se potessi tornare indietro, partirei direttamente con il cinema non da un reality. Ma non rinnego l’esperienza del Grande Fratello.

Ti piacerebbe gareggiare a “Ballando con le stelle”?

Non escludo quel tipo di format come “Ballando con le stelle” o “Tale e Quale show”, perché sono dei programmi interessanti. Anche la bravissima attrice cantante napoletana Serena Rossi, che stimo molto, ha partecipato a “Tale e Quale show”. Ma  reality come il Grande Fratello, l’Isola dei Famosi e Pechino Express non sono abbinabili con il mondo del cinema, secondo me, ma sono dei reality comunque interessanti, però come ti dicevo prima, potessi tornare indietro, non partirei da lì, però non rinnego la mia esperienza al Grande Fratello.

Il mondo del cinema era come te lo immaginavi o ti ha deluso?

Il mondo del cinema ancora devo scoprirlo, perché fino ad ora ho scoperto delle piccole sfaccettature. In realtà non me lo immaginavo diverso da quello che è naturalmente, cioè è un mondo più professionale di quello di cui parlano, di quello che si sente dire. Davvero si va avanti per meritocrazia e per bravura. Non esistono le raccomandazioni nel cinema e l’ha detto anche Pierfrancesco Favino nella trasmissione “Che tempo che fa” ed è vero. Perché anche se prendi la particina, poi più avanti non vai se non vali, perché hai a che fare con registi che hanno un nome e sotto quel nome ci mettono la faccia. Quindi in un cast importante ci stai se hai talento.

Hai lavorato nell’ultimo film di Carlo Verdone “Si vive una volta sola”. Come hai vissuto quell’esperienza?

Una cosa che mai dimenticherò è che il primo giorno, che sono andata sul set di quel film, Carlo Verdone mi ha abbracciata e mi ha presentata a tutto il cast come se fossi la figlia e ho ricevuto lo stesso calore da Rocco Papaleo, Max Tortora e Anna Foglietta. Sono grandi artisti con una umiltà da far paura, un’umiltà da vendere. Mi hanno insegnato questa umiltà che è quella che poi ti porterà in alto se la riesci ad usare. Ero molto emozionata, perché era il mio primo film e andavo a recitare con un colosso del cinema italiano come Verdone. Ma lui mi ha messo a mio agio e io non mi sono sentita diversa da loro.

Recentemente hai lavorato anche con Gabriele Muccino. Ne vuoi parlare?

Nel momento che sono stata presa nel cast del film di Carlo Verdone, ho partecipato ad un master class di Gabriele Muccino e lui mi ha notata. Ho fatto subito un provino per “Gli anni più belli”, dove poi ho recitato con Nicoletta Romanoff e Pierfrancesco Favino. Poi mi ha preso come protagonista del suo cortometraggio insieme a Francesco Scianna “Open Your Eyes”, che è stato presentato al Film Festival di Roma e da lì poi ho fatto il provino per la sua nuova serie tv movie che è stata presa dall’omonimo film “A casa tutti bene”, campione d’incassi nel 2018. Stiamo ancora girando e le riprese finiranno a metà luglio e io sono molto contenta. Non ci credevo quando sono stata presa, perché comunque essere una delle protagoniste della serie tv di Muccino e andare a recitare con attori del calibro più alto di me, ti lascia un attimo spiazzata.

Per fare l’attrice ti sei trasferita a Roma. Come ricordi l’impatto con la capitale e  dove sei andata a vivere?

Io da subito sono andata a vivere a san Giovanni, ma ora vivo in zona Prati. Si sa che Roma è caotica, è molto grande e molto ampia, ma io mi sono trovata subito molto bene, ho trovato tanti amici, soprattutto in accademia. Ho frequentato per un anno “La Fondamenta”, che è una scuola di teatro e per due anni mi sono iscritta  al Duse International di Francesca De Sapio. Adesso inizierò il terzo anno e continuerò a studiare perché è  quello che voglio.

Quali sono le tue ambizioni, i tuoi obiettivi?

Non è per essere presuntuosa, ma io vorrei arrivare al David di Donatello, un premio importante ed essere riconosciuta nella rappresentazione di un mio film, direttamente sul red carpet che probabilmente ci sarà quest’anno, ma non posso dire altro perché è ancora top secret. Però il mio obiettivo è essere riconosciuta con un premio importante, come il David.

In un’intervista hai detto: “Mi piace avere gli occhi addosso”. Sei vanitosa?

Ma no, quello l’ho detto quando ho fatto il Grande Fratello, ma chiaramente era una battuta. Quel personaggio che avete visto al Grande Fratello ero io, ma non era la mia persona, diciamo che ero un po’ Mariana e un po’ un qualcosa di pilotato.  Era comunque un gioco e quella frase mi è stata messa un po’ lì, in base alla persona che avevano visto, ma che in realtà non era. No, non mi piace avere gli occhi addosso, anzi, sono una che durante la giornata mi metto sempre in tuta e vesto in modo molto  semplice.

Oltre alla recitazione, curi degli hobby, delle passioni nella vita?

No, al momento mi sto concentrando su questo, sulla scuola di recitazione, sul mio lavoro, perché sembra facile fare l’attrice, ma in realtà non lo è. Fare l’attrice è un lavoraccio, perché devi lavorare sempre su te stessa e quindi ogni giorno cerchi di studiare e fare lezioni private. Ovviamente per via del covid non posso fare alcune delle didattiche che facevo prima, come il movimento del corpo. Ho lasciato per il momento l’accademia per via del film di Muccino e adesso mi sto concentrando su quello. L’unica cosa che mi concedo è fare delle lunghe passeggiate. Amo tantissimo passeggiare per Roma e son capace di fare anche 18 chilometri in un giorno.

Hai mai pensato di fare teatro?

Ho studiato teatro quando ero piccola, alla “Ribalta” di Napoli. Ho studiato teatro  anche qui a Roma, ho fatto per un anno teatro. Però il metodo che usiamo adesso da Francesca De Sapio è il metodo Stanislavskij Strasberg, un metodo tutto interiore che   si basa sull'approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell'attore (si basa sulla esternazione delle emozioni interiori attraverso la loro interpretazione e rielaborazione a livello intimo, ndr.). Mi trovo molto bene con questo metodo, poi penso che nessuno ti può insegnare come fare l’attore, anche perché ognuno ha il suo metodo. Il metodo stanislavskij strasberg,  tra l’altro è stato usato anche da Robert De Niro, tanto per farti un nome.  

Il complimento più bello che hai ricevuto?

A parte Verdone che me ne ha fatti tanti e che mi ha sempre ripetuto che sarei arrivata lontano, perché quando recito ci metto l’anima. E pensa che era il mio primo film, che di solito uno alla prima esperienza cinematografica è un po’ più freddo, anche nei movimenti. Adesso sul set di Muccino mi sto riscaldando e Gabriele, ricordando il lavoro che avevo fatto con lui di due anni fa, mi ha detto che sono cresciuta professionalmente e che sono diventata una bomba. Mi vede già pronta e che potrei arrivare a livelli alti. Devo solo continuare a rimanere me stessa e concentrarmi su quello che voglio fare, senza avere la smania di crescere.

Un tuo pregio e un tuo difetto?

Il mio pregio è che sono molto dolce, sono molto disponibile con le persone e ho un cuore grande, come tutti quelli nati sotto il segno del cancro. Sono meteoropatica e quindi cambio umore rispetto al tempo. Un difetto è che al primo impatto non mostro bene chi e come sono e spesso le persone che incontro mi dicono che ho la puzza sotto il naso invece sono tutt’altro.  

Sei una bella ragazza e anche molto corteggiata. La dichiarazione d’amore più divertente che hai ricevuto?

Questa non me la potrò dimenticare mai ed è quella di un mio ex fidanzato di quando avevo 20 anni. Si chiama Alexy, è francese e ora vive a Casablanca. L’ho conosciuto a Formentera e io ero lì in vacanza con le mie amiche. Lui annullò il suo volo di ritorno per Parigi, dove peraltro doveva lavorare, mi ha seguito a Formentera e mi ha fatto una sorpresa al “Rigatoni”, che è un locale molto famoso di Formentera. Si è presentato lì con una maglietta dove c’era scritto “Mariana, sei il mio sole, il mio cuore”. E’ stato molto carino e tra l’altro ho tenuto quella maglietta come ricordo, perché fu un corteggiamento molto inaspettato e molto gradito.

A chi vorresti dire grazie?

Vorrei dire grazie a mia nonna, la mamma di mia mamma, che mi ha cresciuta nell’umiltà più totale. Mi ha insegnato ì valori più importanti, quelli che sto rispettando e rispetterò. Per questo la ringrazierò sempre, ma oltre ad essere una donna all’antica, dai valori sani, ama ancora mio nonno  come il primo giorno e mi sta insegnando tutto. Vorrei dire grazie a lei e ai miei genitori che mi stanno appoggiando in quello che voglio fare. Senza di loro penso che non sarei arrivata  dove sono.