Valentina Caruso (giornalista e conduttrice Tv e radio)   Cagliari 13.6.2022

                                 Intervista di Gianfranco Gramola

“La radio, la televisione, Sky e la  emittente per cui lavoro mi abbiano fatto fare davvero un percorso di crescita molto importante e a loro devo tutto”

 

Valentina Caruso ha un percorso di spicco nel mondo dell’informazione ed è uno dei volti noti del giornalismo sportivo. La sua carriera di giornalista è iniziata in testate e emittenti locali come Unione Sarda, Videolina, Radiolina, ed è poi decollata verso Quelli che il calcio e Sky Sport. In passato è stata una calciatrice e ha giocato nel Flumini Quartu. Tra le sue più grandi passioni ci sono la recitazione e il calcio.

Intervista

Com’è nata la passione per il giornalismo? Hai giornalisti in famiglia?

La passione per il giornalismo è nata perché mi piaceva scrivere e mi piaceva tutto ciò che riguarda la comunicazione, si è sviluppata anche e soprattutto attraverso il calcio.  Sono laureata in archeologia. Ho iniziato a lavorare a Tele Costa Smeralda parlando di eventi e di cultura. Tele Costa Smeralda è una emittente legata al gruppo editoriale L’Unione Sarda, dell’Editore Zuncheddu. Ho iniziato così e non ho più smesso. Dopo un anno sono approdata nella trasmissione sportiva sul Cagliari calcio a Videolina TV, prima emittente sarda, e poi ho proseguito nell’ambito del settore sportivo, iniziando a collaborare con “L’Unione Sarda” nelle pagine di cronaca, cultura, spettacoli e naturalmente sport, ma anche con molto spazio inerente al mio titolo di studio. Da ragazzina giocavo a calcio ed ero tifosa del Cagliari, questo mi ha permesso di inserirmi nel settore sportivo in modo spontaneo e graduale.

Ti hanno paragonata come la nuova Diletta Leotta. Cosa ne pensi?

I paragoni non esistono in questo settore. Ognuno ha le proprie caratteristiche, ognuno ha il suo modo di lavorare. Non abbiamo molto in comune se non il fatto che lavoriamo nell’ambito del mondo del calcio. Ma il mio curriculum e il mio percorso professionale è molto diverso. Questi confronti esistono più a livello mediatico che a livello concreto.

Con quali miti del giornalismo sei cresciuta?

Sono cresciuta con i miti del giornalismo sportivo, come la voce inconfondibile di Sandro Ciotti, ed altre figure che sono un simbolo del settore, come Bruno Pizzul, Fabio Caressa, Sandro Piccinini. Sono cresciuta con figure così, che raccontavano le imprese della Nazionale, della Serie A, della Champions.

Dicevi che ami molto l’archeologia. Cosa ti affascina di questa professione?

Sono laureata in archeologia e la passione è nata a 9 anni, studiando sui libri di storia, della preistoria e dell’archeologia. Tutto mi affascinava anche vedere le foto di scavi, reperti, scoperte, come quella relativa alla tomba di Tutankhamon, immortalata in una foto come apparve per la prima volta agli occhi degli scopritori. Mi aveva così tanto affascinata che dissi che da grande avrei fatto l'archeologa per andare alla scoperta del passato. Ho intrapreso questo percorso di studi e l’ho portato a termine, però poi a livello professionale è arrivato il calcio, perché si era aperta per prima la porta del giornalismo sportivo, proprio mentre stavo ultimando gli studi. Ma ho continuato ugualmente ad occuparmi di archeologia, quando è stato possibile l’ho fatto e continuo a farlo anche attraverso i social, un ottimo modo per divulgare.

Parlando di giornalismo, mi è venuto in mente quella giornalista toscana che fuori dallo stadio, in diretta, è stata palpeggiata da un tifoso. Se fosse capitato a te, come avresti reagito?

Per come sono fatta io lo avrei inseguito. Probabilmente avrei detto al mio cameramen: “Riprendi quella persona e seguiamola, perché devo denunciarla”. Avrei reagito così e avrei interrotto la trasmissione. 

Quali sono le tue ambizioni e i tuoi progetti?

Ben venga tutto ciò che arriva nella conduzione, nel giornalismo, nel calcio. A me piace molto la conduzione generalista che sto facendo a Radiolina. Una sfida che ho accettato con entusiasmo mettendomi alla prova. Trovo che la radio, la televisione, Sky  mi abbiano fatto fare davvero un percorso di crescita molto importante e a loro devo tutto. Le mie ambizioni sono quelle di continuare in questo senso, magari con nuovi progetti e se ci saranno nuove proposte le coglierò con grande entusiasmo.

Qual è il tuo punto debole?

Io sono una persona che si impegna tanto e cerca sempre di dare il massimo. Penso però che tra i mali del mondo professionale ci siano in primis le raccomandazioni a discapito della meritocrazia.  Le scorciatoie non mi sono mai piaciute. Credo che forse dovrei essere più ribelle quando capita di vedere o subire la classica persona raccomandata che passa davanti a tutti.

Se ti chiamassero per partecipare ad un reality, ci andresti?

Il “Grande Fratello” mi è stato proposto a livello interlocutorio, ho ringraziato ma ho rifiutato la proposta. Mentre sono stata vicinissima al reality “Pechino Express”. Quello lo farei molto volentieri, con lo spirito dell’archeologa e dell’avventura che è nel mio dna.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Un bel complimento e una grande soddisfazione è quando mi riconfermano per un lavoro e magari me ne propongono un altro più impegnativo. Quando insomma c’è un bel riscontro da parte dei capi ma anche e soprattutto da parte del pubblico.

Un peccato di gola che ogni tanto ti concedi?

I dolci e certi piatti non proprio leggeri. Io sono una buona forchetta e me ne concedo diversi di peccati di gola, però cerco sempre di non esagerare. Faccio molta palestra, molto sport e mi piace tenermi in forma, non ho mai seguito diete, sono magra di costituzione.

Sei una bella ragazza. C’è stato qualcuno che ha fatto pazzie per te?

È capitato, ma preferisco non raccontarle (risata).

Di cosa hai bisogno per essere felice?

Intanto che le persone a me care stiano bene, siano serene e in salute. Questa è già una cosa che mi rende serena e felice. Poi chiaramente affermarmi nella mia professione, nel mio lavoro, nelle mie passioni ed essere appagata a 360 gradi. 

Ho letto che ami molto Roma per via dell’archeologia. Hai intenzione di trasferirti?

Mi trasferisco là dove può capitare un occasione di lavoro. Ora come ora lavoro a Cagliari e sto alla grande, però mai dire mai. Roma è la città più bella del mondo, la adoro. Ci ho vissuto e ci sono stata molto bene, ho vissuto e sono stata benissimo anche a Milano.

Dovresti trovare un fidanzato romano, così hai l’occasione di trasferirti nella Città Eterna.

(risata) C’è già ed è sardo.

Come vivi la popolarità?

Bene, nel senso che non ci penso alla popolarità. Può capitare che qualcuno mi riconosca, mi fermi per fare una foto e questo mi fa piacere, questo tipo di popolarità la vivo in maniera molto serena. L’unico lato negativo è che può capitare di imbattersi in persone un po’ troppo invadenti. Sono situazioni poco piacevoli che è meglio evitare da subito. Due volte purtroppo mi sono dovuta rivolgere alla Questura.