Franca Fiacconi (atleta) Roma 14. 11. 1998
Intervista di Gianfranco Gramola
Dall'Alberone
alla vittoria della maratona di New York
Franca
Fiacconi è nata a Roma il 4 Ottobre 1965. E’ coniugata con Luciano Milani (che fa il bancario) che è anche il suo allenatore. Ha una laurea in Scienze
Motorie ed è consulente sportivo. Ha fatto la testimonial di: Roma
City Maraton (1996 – 1997) - Maratona
della Citta' di Roma (1999) - Olimpiadi
Roma (2004) - Candidate City Telethon (1996 - 1997 - 1998 – 1999) -
A.D.M.O. - Associazione Donatori Midollo Osseo (1998). E’ stata
soprannominata “l’airone dell’Alberone”.
Palmares maratona
(dal sito ufficiale)
Vincitrice
della Maratona di New York 1998 - due volte 2° posto nella
Maratona di New York: 1996 e 2000 - 3° posto nella Maratona di New York 1997 - Campionessa
Italiana di Maratona: 1996 e 1998 - Medaglia d'Argento
alle Universiadi di Buffalo 1993 - Medaglia di Bronzo a Squadre nella Coppa
Mondo: Atene 1997 - Medaglia d'Argento a squadre nella Coppa Europa: Budapest
1998 - 4° posto ai Campionati Europei di Budapest 1998.
Presenze in maglia azzurra
Medaglia
d'argento alle Universiadi di Buffalo 1993 - 30° posto nella Coppa del Mondo di
Maratona: S. Sebastian 1993 - 13° posto ai Campionati Mondiali: Atene 1997
Medaglia di bronzo a squadre - 4° posto ai Campionati Europei: Budapest 1998
Medaglia d'argento a squadre - 27° posto ai Campionati Mondiali di 1/2
Maratona: Zurigo 1998.
Vittorie nella maratona
Vincitrice
maratona Europea di Trieste 2002 (migliore prest. Italiana dell'anno) -
Vincitrice della Ultramaratona Boa Vista 2001 (2 tappe per un totale di 150km.)
- vincitrice della Maratona di Enschede (Olanda)2001 - Vincitrice
della Maratona di Trieste 2001 - Vincitrice della Maratona delle Sabbie 2001
(Ultramarathon-6 tappe nel deserto del Sahara per un totale di 243 km.) -
Vincitrice della Maratona di Padova 2000 - Vincitrice della Maratona di Praga
1999 - Vincitrice della Maratona di New York 1998 - Vincitrice della Maratona di
Roma 1998 - Vincitrice della Maratona di Torino 1998 - Vincitrice della Maratona
di Torino 1996 - Vincitrice della Maratona di Carpi 1996 - Vincitrice della
Maratona di Cesano Boscone (MI) 1995 - Vincitrice della Maratona di Penang
(Malesia) 1994 - Vincitrice della Maratona di Egna - Alto Adige 1994 -
Vincitrice della Maratona di Enschede (Olanda) 1994 - Vincitrice della Maratona
di Livorno 1993 - Vincitrice della Maratona di Bologna 1990.
I numeri
nella maratona
41
Maratone corse: 22 all'estero e 18 in Italia - 2 ultramaratone corse: 2 vittorie
- 16 vittorie in Maratona - 9 secondi posti in Maratona - 11 record gara nella Maratona - Seconda al mondo nella
speciale classifica per maggior numero di maratone corse sotto le 2h30' - Nel
1998 ha ottenuto la 5° prestazione mondiale dell'anno - Il tempo 2h25'17"
alla Maratona di New York 98 è la 21° prestazione Mondiale All-Time e record
Italiano - 5 presenze in Nazionale e 3 Medaglie con la maglia della Nazionale:
1) Argento Universiadi di Buffalo 1993, 2)
Bronzo a squadre nella Coppa del Mondo di Atene 97.
Ha
detto:
- Al
rientro dopo la vittoria alla maratona di New York, all’aeroporto gli amici mi
hanno accolta con degli striscioni che dicevano: "Sei grande, sei verace, sei
la Franca che ci piace" e “Eri la Principessa della maratona, ora sei la
Regina”.
- Quattro
maratone in un anno non sono troppe. Dal punto di vista fisico, posso reggerle
benone.
- Quando
ho un momento di crisi, penso alle persone che mi vogliono o che mi hanno voluto
bene: mio marito, i miei genitori, anche mio nonno che non c’è più e che
sicuramente è felice dei miei progressi.
- Quando
corro ascolto il mio fisico. Se avverto qualche dolorino, scarico il peso su di
un altro arto. Valuto con attenzione tutti i segnali positivi che ricevo dal mio
corpo e sono concentratissima.
- Sogno
uno scudetto della Roma, perché sono tifosissima di questa squadra e poi perché
stimo l’allenatore Zeman. Anche alla Lazio auguro la vittoria, ma solo se non
dovesse riuscirci la Roma. Meglio uno scudetto alla Lazio che un altro alla
Juventus.
Curiosità
- E’
stata l’unica atleta al mondo ad avere 3 prestazioni tra le prime 50.
(1998) e la seconda atleta femminile ad avere nella maratona più prestazioni
sotto il tempo di 2 ore e 30.
- Il
nonno Assuero era conosciuto per la sua forza incredibile, operaio nelle
Ferrovie dello Stato, consumava le sue giornate sui binari e per arrotondare lo
stipendio andava a caricare di carbone le caldaie delle magnifiche locomotive,
usando una pala forgiata appositamente per lui per 50 kg a colpo.
-
E’ stata esclusa dal gruppo di atleti azzurri che seguono il programma per le
Olimpiadi di Sydney, per non essersi sottoposta ai test della campagna Coni
“Io non rischio la salute”.
- Ama
suonare la chitarra e a disegnare, inoltre ha l’hobby delle filosofie
orientali e ama i cartoni animati (Speedy Gonzales e il suo preferito).
-
Spesso si allena sulle colline laziali di Rocca Canterana, seguita dal marito in
bicicletta.
Intervista
Franca, che da ragazzina sognava di fare
l’astronoma (ha un telescopio piazzato in casa), è nella sua bella casetta
in piazza dell’Alberone 10.
Com’è
il tuo rapporto con Roma?
Il
mio rapporto con Roma è bellissimo, perché sono romana de Roma. Poi io mi
alleno proprio nella zona che è il simbolo di Roma, cioè quella zona intorno
al Colosseo, la zona storica, Circo Massimo e dentro le Mura. Amo tantissimo
questa città anche se ha tantissimi problemi.
C’è
un angolo di Roma a cui sei particolarmente legata?
Sono
molto legata al Colosseo. Vuoi sapere Il motivo? Ho fatto la maratona di Roma e
comunque ho sempre collaborato con gli organizzatori, proprio a titolo di
passione. Quando provavamo il percorso e facevamo le prove, io ogni volta che
correvo intorno al Colosseo, provavo una sensazione bellissima di grandiosità e
anche di mistero. Sono sempre stata orgogliosa di questo monumento che abbiamo
noi a Roma. Però devo dire che sono molto legata anche al mio quartiere che è
l’Alberone, un quartiere antichissimo che sta sull’Appia Nuova e che è nato
dove c’era una grande quercia, non so quanto vecchia e che però ha dato il
nome appunto al quartiere. Dal punto di vista affettivo sono legata all’Alberone,
dove sono nata e dove vivo attualmente con mio marito. Mentre nella zona del
Colosseo mi sento legata dal punto di vista di “sensazione” cioè di
emozione che provo girandoci intorno.
Come
trovi i tuoi concittadini?
I
romani sono molto sinceri, forse anche troppo. Dicono quello che pensano e alla
fine con la loro troppa sincerità rimangono fregati. Poi sono molto cordiali.
Il romano vero è molto buono ed ha il cuore in mano. Ed è proprio perché il
romano è sincero e ha questo grande pregio, che spesso e volentieri rimane
fregato. Tu considera che Roma è una città dove i suoi veri abitanti, cioè i
romani, sono scappati via. Praticamente molta gente è venuta ad abitare a Roma
da fuori, da tutta Italia e alla fine ci hanno un po’ sfalsati. Di romani veri
a Roma ce ne sono rimasti molto pochi. Il più grande difetto del romano e
questa grande disponibilità, il "volemose bene, lassamo perde, ecc ...
", cioè
questa mancanza di cattiveria, di malizia, secondo me, alla fine c’ha creato
questa sorta di difficoltà nell’ottenere nella nostra città i nostri
migliori risultati e mi riferisco al fatto del lavoro. Gli altri, venendo da
altre regioni, si sono impegnati di più per ottenere più spazio e alla fine i
romani sono stati un po’ messi da parte, sono stati scansati, anche a livello
lavorativo e anche di posti di lavoro seri. La bonarietà è un pregio da una
parte e dall’altra è un difetto. Sta tutto dal punto di vista.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo un’assenza?
Quando
sono fuori non vedo l’ora di ritornare a Roma e quando metto piede nella città
eterna allora mi sento veramente a casa. Come scendo dall’aereo, sono
felicissima mettendo i piedi per terra. E’ una sensazione bellissima, che
prova solo chi ama veramente la propria città.
Il
tuo rapporto con la cucina romana?
E’
abbastanza buono e cucino anche abbastanza bene. La cucina romana ha anche delle
cose piccantine. Quando me lo posso permettere cucino e mi gusto qualche piatto
della tradizione romana.
Nei
momenti liberi in quale angolo di Roma ami svagarti?
Nei
momenti liberi amo fare delle passeggiate, qui, all’Alberone, nella mia zona e
vedere negozi e vetrine. Non amo spostarmi più di tanto dal mio quartiere.
Quali
sono i mali di Roma che più ti feriscono?
Il
traffico selvaggio sicuramente. C’è il traffico organizzato e quello
disorganizzato. Noi a Roma abbiamo quello disorganizzato, selvaggio proprio.
Questa è una cosa che mi dà molto fastidio, questo parcheggiare dove capita,
questo intasamento delle strade, gente che passa con il rosso, chi si mette in
mezzo, chi parcheggia in doppia e tripla fila. Un’altra cosa che mi dà
fastidio e che centra sempre con il traffico e lo smog, ossia l’inquinamento
che c’è. E poi vorrei una Roma più pulita, perché Roma non lo è. E questa è una cosa che mi irrita molto. Io alle volte
quando vado a correre per allenarmi in zona Colosseo e Caracalla, incontro degli
addetti alle pulizie che fanno
poco o niente e spesso chiedo il perché non puliscono meglio. Lo so che
basterebbe sporcarla di meno questa città, però ci sono i maleducati,
purtroppo. Gli addetti alle pulizie sono pagati dal comune per tenere pulita
questa città. E’ anche una questione di stile il far vedere alla gente e ai
turisti che questa città oltre che bella è anche pulita.
Un
suggerimento a Rutelli per migliorare Roma, oltre al fatto della sporcizia?
No!
Voglio tornare sul discorso sporcizia. Da quello che sento girando per
l’Italia e per il mondo, suggerirei al sindaco Francesco Rutelli, di
potenziare il discorso degli addetti alle pulizie delle strade e anche di far
installare più cestini per i rifiuti. Sicuramente questa sarebbe una carta
vincente perché è la prima cosa che guardano quelli che vengono da fuori Roma,
sia dall’Italia che dall’estero. Poi a Rutelli suggerirei di risolvere i
problema che ti ho detto prima, cioè il traffico balordo, magari facendo
qualche legge un pochino più duretta, come fanno da altre parti per
disciplinare un pochino di più gli automobilisti e poi risolvere il problema
dell’inquinamento atmosferico. Anche se questi sono i problemi che riguardano
tutte le grandi città, non solo Roma.
Un
consiglio ai turisti che verranno a Roma in occasione del Giubileo?
Prenotare
per tempo per evitare malintesi, perché Roma ha anche problemi sotto questo
aspetto. Perciò informarsi bene sul tipo di albergo dove andranno, sui prezzi,
ecc… perché penso che in quel periodo ci saranno parecchi furbacchioni
che ne approfitteranno. Fate molta attenzione.
Un
tuo sogno nel cassetto?
La
medaglia d’oro alle prossime Olimpiadi.
Che
lavoro svolgi attualmente?
Sono
insegnante di educazione fisica, diplomata Isef.
Sei
sposata?
Si,
dall’89 con Luciano Milani, che è anche il mio allenatore.
Com’è
nata la passione per la corsa e chi ti ha maggiormente incoraggiato?
E’
nata a 12 anni, per caso. Mio zio mi ha portato ad una gara a piazza Navona.
Erano tre giri della piazza, per un totale di 1500 metri. Prima di allora io non
avevo mai corso e non sapevo neanche che fare. Lui mi ha portato lì per caso,
c’erano queste gare per ragazzini e sono arrivata anche con un po’ in
ritardo e volevano farmi correre con i maschi e senza numero, perché quelli
della mia età avevano già corso. Io ho detto di no, senza numero non corro e
poi voglio correre con i ragazzi. Alla fine mi hanno detto che se volevo il
numero dovevo correre con le ragazze più grandi. Ho accettato. Allo sparo sono
partita come un cavallo selvaggio e sono stata in testa per tutta la gara. Io
poi correvo all’esterno e mio zio che gridava che dovevo stare alla corda. Io
non sapevo neanche cosa significava, avevo solo 12 anni. Alla fine sono arrivata
terza, perché mi hanno battuta allo sprint finale.. C’è da dire che le
ragazze erano tutte più grandi di me e più allenate. Mio zio, da quel giorno
mi ha incoraggiato moltissimo. Così è nata la passione per la corsa e non
sarei mai più andata via da quella piazza.
Tuo
marito ti allena. E’ severo?
Molto
severo. Per lui, quando è immerso nel ruolo di allenatore, sono uguale agli
altri atleti che lui allena. Con me è ancora più severo perché dice che io
devo dare il buon esempio. Il quel momento è come se non fosse mio marito, bensì
il tecnico. Ma questo mi fa piacere, nel senso che questo ti aiuta a non
sottovalutare mai l’impegno che devi fare in quel momento. Perché magari uno
si rilassa un po’ e magari pensa:” Vabbè, tanto è mio marito!”.
Tagliando
il traguardo a New York qual è stato il tuo primo pensiero?
“Sono
grande”. Finalmente ho ottenuto quello che volevo.
Progetti?
Adesso
sto facendo un periodo di recupero, perché quella di New York era l’ultima
gara della stagione. A dicembre inizio la preparazione invernale e mi preparo
per una maratona a Primavera che non ho ancora deciso dove farla. Potrebbe
essere quella di Roma, di Londra e di Boston. Poi ci sono i campionati del mondo
di Siviglia e poi vorrei ritornare a New York.