Franco Oppini (comico)    Roma  19.12 2004  

                  Intervista di  Gianfranco Gramola  

L'ex Gatto di Vicolo Miracoli che ama i libri e odia la tv

Franco Oppini è nato a Quistello (Mantova) il 15 febbraio 1950, quindi acquario, ascendente Capricorno. Nel ’71 entra a far parte del gruppo de “I Gatti di Vicolo Miracoli” che nello stesso anno debuttano al Derby di Milano, locale storico dove sono nati molti attori comici. E’ l’inizio di una lunga e brillante carriera. Indimenticabile  il programma TV “Non stop” con la regia di Enzo Trapani. Per il grande schermo il “Gruppo” interpreta “Gioco città – Arrivano i Gatti (di Carlo Vanzina)  e Vacanze bestiali “. Inoltre va ricordata la loro partecipazione al varietà televisivo di Antonio Ricci “Drive In”. Nell’85 il Gruppo di scioglie e ognuno sceglie la propria strada pur rimanendo amici.  

Curriculum:

Teatro

Skandalon - 1981 "Il bugiardo" - 1991 Estate teatrale veronese al Teatro Romano" - 1992 "Le telefono e le dico" - 1992 "La Maria Brasca"- 1993/94 "Cincillà " -  1995 "L'uomo che incontrò se stesso" - 1997 “Re  Lear”- "La vita è un canion" - "Io, l'erede"- 1998/99 “Toccata e fuga" -  2000 "La Maria Brasca" - 2000/01 "Nei panni di una bionda"- 2002/03 "Amici miei" - 2003/04 “Bersagli di vetro” - 2005 “Due scapoli e una bionda”. 

Cinema

1991 "Abbronzatissimi" - 1992 "Le mele marce"- 1993 "Abbronzatissimi 2" - 1995 "Selvaggi" - 1996 "Gli inaffidabili" - 2002 "Poco più di un anno fa" - 2002 "Per giusto omicidio" - 2005 "L' anno mille".

Televisione

1991 "Un invitato molto speciale" - 1992 "Nonno Felice - 1992 "Avanspettacolo" - 1992 "I ragazzi del muretto" - 1993 "Nonno Felice 2"- 1993 "I ragazzi del muretto 2"- 1994 "Nonno Felice 3" - 1994 "Tg rosa" - 1995 "Italia plurale" - 1995 "Norma e Felice" - 1995 "Fuori i denti" -  1996 "Cascina Vianello" - 1997 "Striscia la notizia" -  97/98 "Happy dictionary" -  1999 "Voglia di cabaret on the beach" -  1999 "Tequila e Bonetti" -  99/00 "Gimmi's Fever" - 2003 "Domenica In" -  2004 "La stagione dei delitti" . 

Ha detto:

- Il nostro letto nella suite dell' Hotel della nostra prima notte, è  stato fatto da Ada con quattro ragazze non sposate, perché per loro porta bene.

- Dirigo una scuola, L'Accademia dei Laghi. E' a Stresa, nel vecchio Istituto Rosmini. Insegneremo recitazione ma anche canto e danza.

Curiosità

- E' separato dall’attrice e show girl Alba Parietti, dalla quale ha avuto un figlio, Francesco, che lavora in una concessionaria d’auto.

- Attualmente vive a Roma con Ada Alberti, nota l’astrologa siciliana.

Intervista

"Trovo" Oppini al teatro  “La Cometa” di Roma.

Com'è il tuo rapporto con Roma?

Guarda, Gianfranco, io abito a Roma, ho scelto Roma per vivere il mio secondo matrimonio e quindi spero di finire qui la mia esistenza. Roma è una città molto aperta, adoro viverla all’aperto, nelle piazze e nei suoi parchi. Adoro il clima romano e poi mi piacer fare delle passeggiate notturne quando non c’è troppo traffico, in mezzo alle antichità e ai monumenti. Professionalmente è la città che più mi “confà”, per il teatro, la TV e il cinema.

In quale zona abiti?

Io sto nella zona nord, sulla Cassia, anche perché così, essendo al nord, sono più vicino al nord (battuta), anche se ho sposato una del sud, profondo sud, perché mia moglie, Ada Alberti, l’astrologa, è catanese.

Ricordi la prima volta che sei “sceso” a Roma?

La prima volta che sono venuto a Roma è stato nelle prime tournee con i Gatti di Vicolo Miracoli. E’ stato un impatto straordinario, perché passavo delle giornate intere a passeggiare per Roma, con il naso all’insù, nel centro, i Fori, Trastevere ecc... Giorni e giorni a passeggiare, curiosare e pensavo: “…non è possibile che sia così bella così imponente!”. Dall’impatto ho capito lo spirito degli antichi romani e ho capito anche perché i romani attuali sono così, cioè che lasciano fare, non hanno orari… perché quando uno ha conquistato il mondo, poi nel Dna resta questo fondo di regnanti, di imperatori. 

E con la cucina?

Ottima, adoro la cucina romana anche le cose più difficili come la coratella, la pajata, la coda alla vaccinara. Poi apprezzo l’amatriciana che a Roma si mangia molto bene e amo tutti primi che sono una meraviglia, vedi la carbonara. Io ho una trattoria sotto casa, che è quella che frequento di più, ma la mia trattoria preferita è sempre quella di casa mia, perché Ada, mia moglie, cucina benissimo, cucina siciliana chiaramente, aggiornata ed alleggerita. Per cui quando posso, visto che sto poco a casa, facciamo delle cenette con i vinelli giusti cioè quelli veneti capito?

Vino bianco, come il Tocai?

Anche, però preferisco i rossi tipo un bell’Amarone, forte e corposo.

Cosa ti manca di Roma, a parte la moglie quando sei via?

A parte mia moglie mi manca molto il clima che a Roma è troppo bello ed è sempre dolce anche quando è brutto tempo. Quando a Roma piove il clima è diverso rispetto a Milano, al nord. A Milano quando piove l’aria è pungente, è cruda. A Roma c’è questo ponentino che è una bellezza. Poi a Roma non c’è mai nebbia.

La tua più grande soddisfazione in campo artistico?

Ce ne sono tante. Intanto è il periodo dei “Gatti” dove riempivamo le discoteche e i teatri con la coda fuori che non riusciva ad entrare. Lo ricordo benissimo e con piacere. Poi la mia ripresa con il teatro nel 1990, a Spoleto, dove interpretai un dramma su Fausto Coppi che mi riaprì le porte al teatro. Questa è stata una cosa importantissima. Poi altra soddisfazione la “Striscia alla Notizia” condotta con Jerry Scotti e poi tantissimi altri spettacoli che ricordo con piacere e tanta soddisfazione.

Com’è nata la passione per lo spettacolo?

Io vengo da Verona, da una città che all’epoca del beat tutti cantavano, pure io. In città ognuno aveva un gruppo in cui suonava nelle cantine ‘sta musica rock e beat. Da lì è nata l’idea di salire sul palco e poi ho cominciato a frequentare Umberto Staila che aveva sempre cantato e suonato con Jerry Calà, che suonava la chitarra, e Ninì Salerno. S’è formato questo gruppo in cui però non ci bastava solo cantare e allora abbiamo cominciato a dire delle stupidaggini, delle battute comiche e con queste battute siamo passati dalla musica al cabaret ed è partita l’avventura. Praticamente è cominciato tutto, dai banchi di scuola, dal Liceo e abbiamo continuato nella vita.

Ma i tuoi genitori che futuro desideravano per te?

L’avvocato. No! Non scherzo, mi volevano avvocato. Io ho fatto mezza laurea in legge, poi ho subito mollato perché andavo a lavorare al Derby di Milano e cominciavo già ad essere sui giornali. Mia madre alle prime foto se l’è messa via, però fino ai 25-26 anni mi diceva spesso: "Almeno laureati".

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Quando ho affrontato il teatro vero, serio per la prima volta, era il 1990, è uscito un pezzo di un critico feroce, non ricordo se di Panorama o dell’ Espresso, e ha scritto su di me, molto bello e preciso, senza neanche conoscermi. Per cui quello per me fu il complimento più bello che mi è rimasto nel cuore. L’essere criticato così positivamente da un grande critico alla mia prima uscita seria in uno spettacolo in un Festival come quello di Spoleto che è importante oltre che storico. Poi devo dire che l’anno dopo, grazie la mio successo al Festival di Spoleto, ho recitato con Eros Pagni e anche lì, oltre che un onore fu una grande soddisfazione, come quella di aver lavorato con Adriana Asti, Anna Galiena e tanti altri grandi dello spettacolo.

Che rapporto hai con la Fede?

Io ho Fede nell’uomo, non sono religioso nel senso che ho una religiosità spirituale mia e non ho bisogno di attaccarmi a niente e a nessuno, anche perché come sempre non si può dimostrare che esiste o non esiste Dio. Se esiste io credo che il mio comportamento sarà giudicato in maniera positiva, se non esiste mi comporto in maniera positiva ugualmente perché anch’io ho una morale.

Hai un sassolino nelle scarpe che vorresti toglierti?

Me ne sono tolto proprio uno adesso… Sassolino, no! Ho un sogno, cioè riuscire a fare al cinema quello che sono riuscito a fare in teatro, cioè oltre ad essere un attore brillante riuscire a fare ruoli drammatici e tosti come Goldoni, Moliere e Sakespeare. Sembra che il cinema sia meno sensibile, meno attento con gli attori e poi scoprono all’ultimo momento attori come Valter Chiari o altri grandi.

Quanto ti influenza l’oroscopo che ti fa tua moglie?

Influenza mia moglie, perché a me non mi ha mai interessato, però conoscendolo a fondo attraverso mia moglie e conoscendo a fondo tutte le sue doti di sensibilità, lo ascolto con curiosità. Poi c’è da dire che in giro ci sono un sacco di ciarlatani. L’oroscopo è una para-scienza, l’astrologia però ha bisogno della sensibilità e della sensività di chi la esercita, non è una scienza esatta, è una scienza probabile. Per cui conoscendo la sensibilità e la serietà di mia moglie l’ascolto con curiosità si, ma anche con serietà.

Chi vorresti ringraziare di cuore?

Soprattutto a mia madre che ha allevato io e mio fratello con grande educazione e libertà e poi devo dire grazie, a distanza di anni, ad Ada che è entrata nella mia vita nella mia seconda gioventù, a cavallo della terza (risata) e devo dire che è la donna che aspettavo da tutta una vita. Quindi grazie a due donne, a mia madre e a mia moglie. Grazie anche a mio figlio, perché nella vita un figlio ti insegna molte cose se sei molto attento. Ti insegna ad essere molto essenziale e ad amare senza riserve.