Gabriella Carlucci (conduttrice, giornalista e politico)         Roma 11.1.2016

                          Intervista di Gianfranco Gramola

Un’artista simpatica, spiritosa e frizzante con le idee molto chiare per un’Italia migliore. “Roma è la città più bella del mondo, però è tenuta male. E’ sporca, disordinata, traffico selvaggio, niente parcheggi … vorrei il modello svizzero applicato a Roma”

Gabriella Carlucci è nata ad Alghero (Sassari) il 28 febbraio 1959. La sua carriera televisiva ha inizio nelle TV private romane, per passare in Rai nel 1983 quando è al fianco di Enzo Tortora nello spettacolo Portobello. Nella sua carriera ha presentato numerose trasmissioni canore come Azzurro, Festivalbar, Nuovo Cantagiro, Festival di Sanremo (nel 1988 e nel 1990), Cocco e Buona Domenica. Negli anni si è divisa tra RAI e Mediaset; ha anche condotto Buona domenica e la Serata dei David di Donatello. Conduceva il programma Melaverde, salvo ovviamente nei periodi elettorali nei quali non le era permesso andare in onda. Ha due lauree, conseguite entrambe presso la Sapienza di Roma: la prima in Lingue (tesi in Letteratura Nordamericana), la seconda in Lettere (percorso storico-artistico).

Trasmissioni televisive

Portobello(1983) - Azzurro (Canale 5, 1985) - Festivalbar (Canale 5, 1985) - 1ª Olimpiade sulla neve del mondo dello spettacolo (Rai 1, 1986) - Aspettando l'88 (Rai 1 1987) - Giallo (Rai 2, 1987-1988) - 38º Festival della Canzone Italiana di Sanremo (Rai 1, 1988) - Palcoscenico Italia 1988 (Rai 1, 1988) - Cocco (Rai 2, 1988-1989) - Eurovision Song Contest 1989 (Rai 1, 1989) - Una notte mondiale a Roma (Rai 1, 1990) - La televisione può attendere (Rai 1, 1990) - Cantagiro (Rai 2, 1991) - Arriva la Banda (Tmc, 1991) - Luna di miele (Rai 1, 1992-1993) - E venne una stella (Rai 2, 1992)- Donna sotto le stelle (Canale 5, 1993-1995) - Buona domenica (Canale 5, 1993-1995) - Quelli di Buona domenica in Partita Finale (Canale 5, 1995) - Vado al Massimo (Canale 5, 1995)- David di Donatello (Rai 1, 1995) - Casa Castagna(Canale 5, 1996) - Piccolo Grande Amore (Rete 4, 1996-1997) - Melaverde (Rete 4, 1998-2008)

Carriera politica in Forza Italia, Popolo della Libertà e Unione di Centro

Nel 1994 si è iscritta a Forza Italia ed è stata eletta alla Camera nelle elezioni politiche italiane del 2001, del 2006 e nel 2008. Come deputato si è occupata anche di leggi sullo spettacolo, e si è adoperata per l'istituzione della provincia Barletta-Andria-Trani,suo collegio elettorale di elezione. È stata correlatrice di maggioranza della legge 21 maggio 2004, n. 128, nota come legge Urbani. È stata presidente del comitato bicamerale per l'infanzia. Nel 2010 è candidata a sindaco di Margherita di Savoia, per le elezioni comunali, sostenuta da una coalizione di centrodestra, risultando poi eletta il 29-3-2010 con 5.641 preferenze. Gabriella Carlucci è relatrice insieme a Gioacchino Alfano (PdL) del ddl Omnibus approvato definitivamente alla Camera il 25/5/11 con 313 si, 291 no e 2 astenuti dopo che il governo ha posto la questione di fiducia. Il 6 novembre 2011 annuncia tramite comunicato stampa di abbandonare il partito del Popolo della Libertà per aderire all'Unione di Centro. Il 7 novembre 2011 è formalizzato il cambio di gruppo parlamentare. Il 2 ottobre 2012 propone le proprie dimissioni da sindaco, adducendo come motivo l'eccessivo condizionamento da parte del gruppo consiliare Primavera Salinara. Nel pomeriggio dello stesso giorno, l'opposizione e 3 membri della maggioranza firmano lo scioglimento del consiglio comunale con atto notarile, impedendo così il ritiro delle dimissioni

Ha detto

- Sono una forte sostenitrice delle mie capacità. Giro il mondo illustrando le mie idee a ministri e premier. Con le mie sole forze.

- Il fatto di essere presentabile dal punto di visita fisico fa si che nessuno o quasi al primo approccio prenda in considerazione quello che stai dicendo. Glielo leggo in faccia. Pensano: questa è carina, quindi non può anche avere un cervello funzionante.

- Sono figlia di un generale, uno dei fondatori dell’aviazione leggera dell’esercito. Padre abruzzese-toscano e madre americana-abruzzese.

- Come riesco a conciliare i mie impegni? Con alzatacce, corse in aeroporto, rientri precipitosi per non perdermi niente.

Curiosità

- Nel 1995 ha fondato una casa di moda.

- Appassionata di motori, ha partecipato alla Mille Miglia.

- Dal 29 marzo 2010 al 1º ottobre 2012 è stata sindaco della cittadina pugliese di Margherita di Savoia.

- Ha sposato prima l’attore Gianfranco Jannuzzo, poi l’avvocato Marco Catelli, da cui ha avuto il figlio Matteo.

Intervista

Mi puoi raccontare i tuoi inizi nel mondo dello spettacolo?

Ho iniziato giovanissima. Mi ero laureata in Lingue a 21 anni e mia sorella lavorava già in televisione e faceva “L’altra domenica” con Renzo Arbore a Milano. Milly  mi disse:  “Guarda che fanno dei provini perché cercano una ragazza che faccia l’inviata speciale per Portobello, la trasmissione di Enzo Tortora. (Parliamo del 1982, ndr). Cercano una persona che conosca bene le lingue. Vediamo che succede”. Io parlavo molto bene l’inglese e lo spagnolo e me la cavavo anche con il tedesco e il francese. Allora vado a fare questo provino ed effettivamente loro cercavano una persona disinvolta e spigliata e che parlasse bene le lingue. Supero questo provino e Tortora mi da l’incarico di inviata speciale. Quindi ho iniziato subito dalla porta principale, perché nel 1982 non esistevano le televisioni private, c’era solo la Rai e quindi stare nel programma di Enzo Tortora, che era un programma che faceva 18 milioni di spettatori ogni puntata, voleva dire debuttare alla grande. E questo è stato il mio inizio e devo dire che è andata molto bene perché la trasmissione era seguitissima, io facevo dei collegamenti dai posti più belli del mondo, facendo delle vere e proprie cartoline turistiche e culturali sui posti che visitavo. Ho girato il mondo e devo dire che non c’è un posto bello dove non sia andata. Quindi è stato un inizio molto importante, perché mi ha permesso intanto di imparare a fare questo lavoro, peraltro in diretta …

In diretta?

Si. Portobello era una trasmissione in diretta e di conseguenza i collegamenti da tutte le parti del mondo erano in diretta. Devo dire che questa trasmissione per me è stata una palestra, perché fare l’inviata in diretta vuol dire che te la devi cavare in qualche maniera fra mille difficoltà e imprevisti, perché ne sono successe di tutti i colori. E da lì è partita  la mia avventura nel mondo dello spettacolo.

A proposito di Enzo Tortora, hai un aneddoto che riguarda il noto presentatore?

Io non mi dimenticherò mai il giorno che l’ho incontrato bene per la prima volta, nel senso che io faccio questo provino, vengo presa da lui. Tra l’altro lui al termine del provino, mi strinse la mano dicendomi che ero proprio la persona che cercava. “Cercavo una ragazza giovane e disinvolta – mi disse - e tu hai tutte queste caratteristiche, quindi sono molto felice per te e ti auguro veramente tanta fortuna”. Poi ci vedemmo da lui perché voleva spiegarmi qual'era obiettivo dei servizi che avrei realizzato per Portobello dall'altra parte del mondo. Quindi sono andata a casa sua. Lui abitava in via dei Piatti 8 a Milano, una via nel centro di Milano, vicino al Duomo. La cosa che mi ha colpito di questa casa è che era praticamente foderata di libri, al posto delle pareti c’erano delle librerie. Tutte le stanze dal pavimento fino al soffitto piene zeppe di libri di tutti i generi, soprattutto libri di storia, filosofia, perché Tortora era un uomo molto colto. Una tale quantità di libri difficilmente si incontra nelle case delle persone che tu reputi normali, perché è chiaro che uno studioso, un archeologo, un professore, possiedono tanti libri così, perché fanno parte del loro mestiere. Lui era un giornalista, un intrattenitore, quindi quest’incontro a casa sua in questa casa foderata di libri non me lo dimenticherò mai.

Il mondo dello spettacolo era come ti immaginavi o ti ha deluso?

Guarda, l’unica cosa che mi ha deluso nel mondo dello spettacolo è la superficialità dei rapporti umani. Nel senso che tu puoi lavorare per lunghissimo tempo con delle persone ed essere amico, frequentarle, ma questo rapporto nella maggior parte dei casi finisce lì. Cioè io non ho stretto amicizie con tutte quelle persone con le quali ho lavorato nel mondo dello spettacolo, forse è colpa mia, però li trovo o li ho trovati in generale rapporti  molto superficiali e strettamente legati al periodo di lavoro che si trascorre insieme.

Hai mai accettato dei compromessi pur di lavorare?

No, però mi è capitato di dover rinunciare a tante opportunità per non aver voluto accettare i compromessi, per cui non sono stata scelta ed è stata scelta un’altra persona.

Gabriella Carlucci in veste di sindaco di Margherita di Savoia, comune pugliese

Cosa hai sacrificato per arrivare al successo?

Tantissimo nella vita privata. Tu considera che io mi sono sposata una prima volta e il mio matrimonio è fallito dopo un anno e mezzo e poi mi sono sposata la seconda volta a trentasei anni, per cui ero già bella grande e diciamo che fino ai 36 anni la mia vita privata l’ho sacrificata molto perché sei preso da una serie di impegni che poi ti portano ad andare fuori di casa e non essere mai presente. E questo sicuramente mi ha impedito di avere più figli, perché avendo avuto il primo figlio a 37 anni è stato poi complicato averne altri, tant'è che poi non ho avuto un altro figlio, anche se avrei voluto avere almeno due figli. Avrei voluto una famiglia più numerosa, perché ho sempre pensato di replicare il modello dal quale vengo, cioè la mia famiglia, i miei genitori, le mie sorelle, una famiglia molto unita. Questo lavoro ti porta via da casa per lunghi periodi. Per molto tempo ho abitato a Milano ma ogni tanto venivo a Roma. Ho abitato a Milano per lavoro, poi con Portobello ho viaggiato tantissimo, e anche  con altri lavori che ho fatto in televisione,  è una vita un po’ da zingara. Non è che timbri al mattino e ritorni all’ora di pranzo. Nel mio caso stai fuori per tantissimo tempo, poi ho sempre lavorato molto all’estero. Conoscendo bene le lingue mi hanno sempre utilizzata per fare tanti servizi all’estero. E quindi diciamo che la mia vita privata per tanto tempo ne ha sofferto. Poi mi sono sposata e anche all’inizio della mia carriera politica ho continuato a fare televisione e ho dovuto sacrificare moltissimo il mio privato, soprattutto la quotidianità con mio figlio, che era piccolissimo per cui io non potevo stare con lui tutti i giorni . Mio figlio ora ha 18 anni ed è un ragazzo equilibrato anche perché ha avuto la fortuna di avere dei nonni che sono stati molto presenti, però io non ho potuto essere la mamma che avrei voluto.  

Hai mai avuto un sogno artistico?

A me sarebbe piaciuto tantissimo fare dei programmi di approfondimento giornalistico un po’ all’americana, un po’ come “Sixty minutes” . Avendo frequentato tanto gli Stati Uniti ho notato che ci sono molti modelli di intrattenimento al femminile. Io ci pensavo circa vent’anni fa a questo progetto di donne che da sole facessero un programma giornalistico,  perché allora non ne conoscevo e non ne conosco molte adesso. Altro programma che mi sarebbe piaciuto fare era sulla telemedicina, sull’interattività della medicina con i mezzi di comunicazione e questo quando ancora  internet non era così presente nella società e nella vita dei cittadini. Diciamo che avevo dei sogni  un po’troppo all’avanguardia, un po’ troppo avanti e non sono riuscita a realizzarli perché appunto ero troppo in anticipo sui tempi. Quindi c’erano degli argomenti, dei format che averi voluto replicare in Italia ma che alla fine non ho realizzato. In America ci sono donne conduttrici di programmi d’intrattenimento tra cronaca, politica ed attualità, programmi di approfondimento rivolti ad un pubblico generalista. Programmi così in America esistono già da 30 anni. Diciamo che avrei voluto farli a quell’epoca ma qui in Italia non c’era assolutamente la possibilità.

La decisione di scendere in politica com’è nata, Gabriella?

Anche lì casualmente. Lavoravo per Berlusconi a Canale 5, presentavo Buona Domenica nel 1994. Io sono una che si è sempre occupata di politica, sono una che vuole sapere quello che vota, vuole sapere i programmi politici, ecc … Anche da ragazzina, perché con i miei genitori abbiamo sempre discusso, parlato. Ho avuto anche uno zio che era consigliere regionale nel Lazio, per cui  la politica ha sempre fatto parte della nostra vita come famiglia. Nel 1992/1993 scoppia lo scandalo tangentopoli e nasce il partito di Berlusconi e devo dire che sin dall’inizio ho provato un grande interesse, intanto perché lo conoscevo personalmente, lavorando per lui, e poi perché l’impronta del suo programma era molto americano, era molto moderno, la sburocratizzazione del nostro Paese, internet, l’inglese, l’abbassamento delle tasse sullo schema americano, ecc … Quindi mi sono subito interessata e proprio nel momento in cui debuttava Forza Italia e c’erano le elezioni, il Corriere della Sera mi chiama perché facevano delle interviste a tutti gli artisti di Berlusconi per sapere cosa pensavano di questo nuovo partito e io ho detto quello che pensavo, cioè che mi piaceva veramente, che mi piaceva il programma di Berlusconi, mi piaceva il fatto che lui avesse questo spirito imprenditoriale  e che se lo avesse trasmesso al nostro Paese, la modernizzazione sarebbe certamente  avvenuta, semplificando le procedure, e dico tutto questo nell’intervista. Scopro poi leggendo il giorno dopo l’intervista del Corriere che gli unici ad aver parlato  bene di Berlusconi eravamo stati io, Mike Bongiorno, Raimondo Vianello e la Mondaini. Fui chiamata dal consulente di Berlusconi che faceva i sondaggi per lui a quell’epoca e che seguiva la campagna elettorale, per incontrare Berlusconi e parlare di candidatura. Era il 1994, erano gli inizi, non avrei mai pensato all’epoca di potermi candidare non avendo il minimo di esperienza anche se poi lui effettivamente ha candidato gente completamente priva di esperienza. Io gli dissi di no alla candidatura, però gli dissi di si al supporto ai suoi candidati. Quindi non alle politiche ma alle elezioni europee del ‘95 ho sostenuto i suoi candidati e fatto campagna elettorale per loro e da quel momento sono entrata anche lì dalla porta principale nel partito, in Forza Italia.

Le tue idee per un’Italia migliore?

Le cose che ci siamo già detti ma che non sono mai state realizzate, come la sburocratizzazione, la semplificazione delle procedure, il fatto di poter mettere veramente il cittadino nelle condizioni di non dover fare le file, di poter avere i servizi a portata di mano. Io abito a Roma e se io confronto Roma con le grandi capitali del mondo, Roma è una città caotica, senza parcheggi, con un trasporto pubblico che fa pena, non possiamo competere. Quindi c’è ancora tantissimo da fare e le ricette per un’Italia migliore sono quelle che sono state dette ampliamente ma che purtroppo non sono poi state realizzate. Quindi la modernizzazione di questo Paese che passa per esempio anche attraverso il rapporto tra scuola e lavoro. Noi ancora non siamo riusciti a mettere in rapporto la scuola e il mondo del lavoro. Mentre in tutti i posti civilizzati si, perché già mentre studi ti viene fatto l’indottrinamento su quale è lo sbocco lavorativo del tipo di studio che tu stai facendo, ti vengono sottoposte le esperienze lavorative mentre studi sia al liceo, non parliamo poi all’università. Tra l’altro all’università è proprio obbligatorio fare l’esperienza lavorativa e se non la fai non ottieni il credito per il voto finale degli esami. Tutte cose che noi non siamo riusciti a mettere in pratica pur avendo le proposte dette un  po’ da tutti i governi sia di destra che di sinistra non è riuscito tutto questo. Poi io penso che oggi in una società e in un’economia come la nostra dovremmo puntare tutto per esempio sull’economia verde, sull’economia rinnovabile, perché a parte il problema ambientale, l’inquinamento che causa i danni che sappiamo tutti, è l’unico modo per far ripartire la nostra economia. Però quando tu vedi per esempio che gli incentivi per dotare la tua casa di energia rinnovabile sono così farraginosi, così diluiti nel tempo  che alla fine non ti conviene farlo. In altri posti quando hanno voluto, con uno schioccare di dita l’hanno fatto. Per esempio in Inghilterra è stato lanciato il piano per l’edilizia non solo popolare ma anche residenziale. Perché? In Inghilterra  dove la crescita del Pil è prevista del 2,8% per il 2016 (in Italia è dello 0,8%), il premier David Cameron ritiene  troppo basso questo incremento di crescita, ha pensato perciò di stimolare l’economia con l’edilizia. Quindi ha messo a disposizione suolo demaniale, ha preparato un bando per cui non possono partecipare le grandi aziende di costruzione, che sono quelle che poi normalmente monopolizzano i bandi, impedendo ai piccoli di parteciparvi e creare così posti di lavoro. Ed è un piano di sviluppo enorme in un paese sicuramente più sviluppato del nostro. Bisognerebbe copiare questa idea per lo sviluppo e la crescita, perché se tu fai lavorare le piccole aziende di costruzione e permettendo loro di partecipare a questi bandi, metti in moto lavoro e crei posti di lavoro. Non ci vuole molto per iniziative di questo genere, basta copiare. Purtroppo non siamo neanche in grado di copiare. Io ho lavorato tanto all’estero, ho girato in lungo e in largo il mondo, conosco veramente tantissime realtà e ho visto delle cose fatte veramente bene in tutte le parti del mondo, anche nei paesi dell’est. Frequento molto la Serbia e devo dire che questo paese si è dotato di un decreto di incentivi fiscali per le attività produttive, che io copierei per l’Italia. Loro lo hanno fatto perché hanno capito che l’unico modo per creare occupazione è togliere le tasse a chi va ad investire nel loro  paese per sviluppare attività produttive e quindi creare posti di lavoro. Basta vedere in giro dove le cose funzionano. Però noi non lo facciamo. 

Quali sono i politici con cui vai più d’accordo e quelli con cui litighi spesso?

Io adesso sono nell’UDC e NCD, ma sono stata per tantissimi anni prima con Forza Italia e poi con PDL. Devo dire che quando in Parlamento ho presentato le mie leggi sugli incentivi fiscali per la cultura e per lo spettacolo, ecc …  ho avuto una grandissima collaborazione da tantissimi esponenti del partito democratico. Quando  ero in Parlamento c’era anche l’Italia dei Valori, quindi persone che non hanno niente a che vedere con me, ma sulle buone idee, sulle proposte concrete che ho proposto ho  trovato tantissimi di loro d’accordo con me. Devo dire che io non ho avuto problemi, non ho mai litigato con nessuno, anzi ho trovato una grandissima condivisione non solo dalla mia parte politica ma anche dagli  avversari politici. Come ti dicevo prima, quando le idee sono buone, condivisibili e servono a dare una mano a dei comparti, ho sempre trovato una grandissima disponibilità. Se tu pensi allo spettacolo … lo spettacolo è veramente un settore molto depresso in Italia. Ci sono pochi fondi, ci sono pochi incentivi affinché i privati investano nella cultura.

Com’è il tuo rapporto con la Fede?

Io credo e ho un rapporto abbastanza personale con Dio, nel senso che non vado tutte le domeniche a Messa. Però ho questo rapporto con Dio, credo tantissimo nella vita dopo la morte perché in fondo è una grandissima speranza nel sapere che non finisce tutto qui. Purtroppo mia mamma è morta un anno fa ed è stato un dolore devastante, però diciamo che io la penso tutti i giorni e penso che un giorno la rivedrò. E questo è il maggior contributo che la fede da alla mia salute mentale, nel senso sapere che le nostre esistenze non sono fine a se stesse, che tutto quello che noi facciamo di buono serva a chi resta e che aiuti gli altri e questo è sicuramente un insegnamento cristiano. Parlo di misericordia, il non cercare la vendetta, il rispetto verso il prossimo, l’essere disposti ad aiutare gli altri lo reputo un grande insegnamento cristiano. Però ti ripeto io ho questa grandissima speranza di fondo, di una vita dopo la morte e quindi ho questo rapporto in cui io prego e ho un colloquio personale con Dio, aldilà di andare a Messa. Ogni tanto ci vado a Messa e faccio anche la Comunione e mi  confesso, però mi piace avere questo rapporto quotidiano, personale, questa riflessione e il fatto magari a fine giornata di pensare alle cose fatte bene, di cose fatte male.

Papa Francesco ti ha conquistata?

Mi piace tantissimo. Lo adoro perché ha un suo modo di essere di grande cristiano. Perché oltre alle parole che sono piene di misericordia, piene di bontà e piene di dolcezza, mi piace quel suo modo di essere, questo suo voler accarezzare le persone, la sua disponibilità nei confronti di tutti e questa sua vera povertà, perché è si il Papa, però da come si comporta, come vive, che porta la sua valigetta in mano, va a comperare gli occhiali da solo, ecc … questi gesti a volte sono più importanti delle parole. Anche se a me piacciono molto anche i suoi discorsi, perché sono molto semplici e allo stesso tempo toccanti e vanno veramente nella profondità del cuore. Trovo questo papa eccezionale e se la chiesa si salva, lo deve a lui, perché con tutti questi ultimi scandali devo  dire che hanno calato un panno nero sulla Chiesa. Hanno dimostrato che c’è corruzione, ingordigia e qualcosa che non deve assolutamente appartenere alla Chiesa.

Ho letto che sei appassionata di motori, paracadutismo e fai tantissime cose. Dove trovi tutta questa energia?

E’ vero, però adesso ne faccio un po’ meno, perché ho 55 anni. A me piace lo sport  in assoluto, perché trovo che faccia bene e che non serve solo per stare bene in salute ma serva anche per scaricare le tensioni. A me piace tantissimo il tennis, lo adoro anche se sono una schiappa patentata (risata). Non c’ho mai giocato da bambina dove infatti praticavo gli sport estremi e facevo anche pattinaggio artistico. A quell’epoca il tennis mi sembrava abbastanza banale come sport e troppo scontato. Imparare il tennis da adulti e fare partite competitive è  praticamente impossibile, però mi piace tantissimo praticarlo e anche vederlo. Quindi gioco a tennis, vado in palestra, corro però non faccio più sport estremi perché non ho più tempo, ma soprattutto perché ho una certa età.

Hai un portafortuna?

No! Non ne ho.

Qual è la tua ossessione?

Più che ossessione direi una paura, cioè le malattie che ti fanno star male. Io sono in grado e amo tenere sotto controllo qualsiasi cosa, qualsiasi situazione e sapere come trovare una soluzione se c’è un problema, vedere e raggiungere un obiettivo. Ci sono delle cose, purtroppo che non ti danno questa possibilità e ti fanno stare molto male. Questo è la mia paura più grande però non c’è modo di trovare una soluzione. Mia madre è stata male,ha avuto un bruttissimo male e la mia disperazione era quella di non poterla aiutare e di non trovare nessuna soluzione. Quello che più mi spaventa è l’essere completamente impotenti in certe situazioni.

Oltre che di politica e di spettacolo di cosa ti occupi?

A me piace molto l’arte, la cultura, tanto è vero che adesso sto preparando un festival del cinema in Spagna, a Palma de Majorca, un Festival del Cinema a Belgrado, ho preparato un progetto di arte contemporanea che viaggerà su un grande TIR e che attraverserà l’Italia, Montenegro e la Serbia. Poi sono molto interessata a promuovere l’Italia attraverso questo progetto. Per esempio una mia cara amica archeologa ha scritto un libro bellissimo che è una fiction, però ha come ambientazione gli ultimi 15 anni di Pompei, ossia gli anni precedenti all’eruzione. Siccome lei è un’archeologa che ha partecipato agli scavi di Pompei, quindi conosce perfettamente proprio dai ritrovamenti  fatti negli scavi, la storia della gente che abitava lì, perché Pompei e anche Ercolano hanno messo in luce utensili, oggetti, libri e tutto quello che succedeva quotidianamente in quella città. Hanno riportato alla luce la vita dei romani di 2000 anni fa. Lei ha potuto scrivere questa storia in un contesto vero, ossia la storia romana di quegli anni, la storia di Pompei, Ercolano e Rieti, la città dell’imperatore Vespasiano e la Spagna, perché una parte di questo viaggio nel romanzo si volge anche in Spagna. La storia è vera ma i personaggi sono di fantasia, anche se sono verosimili. Io sto cercando di far tradurre questo libro in inglese perché penso che questo libro sarebbe un bel biglietto da visita per l’Italia, per la campagna per Pompei. Ho già fatto una serie di incontri e ho anche ricevuto l’invito ad andare al festival Letterario di Oxford. Ti ripeto che secondo me l’arte e la cultura italiana sono un bel biglietto da visita per l’Italia nel mondo, quindi si possono fare veramente tante iniziative promuovendo questi aspetti dell’Italia per farla conoscere meglio e incrementare il turismo non solo quello vacanziero, ma anche quello culturale.

Qual è il tuo punto debole?

E’ che dormo poco perché sono una adrenalinica. Dormo poco anche se avrei bisogno di dormire e spesso prendo un sonnifero e questo non mi piace, perché a me non piace prendere medicine. Però se non dormo il giorno dopo rendo meno. Questo è un problema e non so come risolverlo perché è come un cane che si morde la coda, nel senso che io son una persona iperattiva, lo sono sempre stata e questa iperattività che mi serve tantissimo per fare tante cose, mi danneggia nel momento in cui mi dovrei riposare. Ho molte difficoltà ad addormentarmi perché sono sempre piena di energia.  Ci sono persone che hanno talmente tanta concentrazione di adrenalina nel sangue che poi ti impedisce di avere quel rilassamento che ti fa poi dormire.

Qual è il tuo motto?

Più che un motto, ho un pregio che è la tenacia, cioè il non darsi mai per vinti, il cercare di superare gli ostacoli, trovare in tutti i modi delle soluzioni e non scoraggiarsi di fronte a delle difficoltà. E’ difficile che io dica che ci rinuncio, però non è detto che ci riesca, però ce l’ha metto tutta pur di arrivare all’obiettivo.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Quando lavoravo per la Rai, nel 1986-1987 ero a Napoli ed erano gli anni di Maradona. Il complimento più bello che mi hanno fatto è stato quando mi hanno detto: “Lei è più bella di Maradona” (risata).  A quei tempi Maradona era un idolo per i napoletani .

Cosa ne pensi della battaglia contro il fumo?

Sono assolutamente d’accordo e sono felice che in Italia ci sia una legge molto severa che non ti faccia fumare praticamente da nessuna parte, perché il fumo è deleterio, perché il fumo passivo fa molto male. A me non piace fumare, non mi piace l’odore del fumo, mi dispiace se qualcuno mi fuma vicino, prego sempre di non finire nella macchina di un fumatore.

La dichiarazione d’amore o la lettera più stramba che hai ricevuto?

Ho ricevuto un quadro bellissimo quando facevo “Buona Domenica” praticamente a dimensione naturale, un bellissimo ritratto fatto con una tecnica particolare, con piccoli sassolini che si trovano sulla spiaggia. Con questa tecnica mai vista con dei colori molto belli e questo era un innamorato segreto, cioè lui era innamorato ma non me lo diceva e mi mandò questo quadro enorme dicendomi che lui mi ammirava profondamente. È un quadro che ho conservato, perché è veramente bellissimo.

A chi vorresti dire grazie?

Sostanzialmente ai miei genitori, perché se noi, e lo dico anche a nome dei miei fratelli, siamo così, lo siamo per dei genitori che hanno dedicato tutta la loro vita a noi. Molto di più di quanto io abbia fatto per esempio nei confronti di mio figlio. Dei genitori che hanno rinunciato a tutto per stare con noi, per farci crescere nel modo migliore, per darci tante opportunità e ci sono stati sempre vicini. Tutt’ora mio padre ha quasi novant’anni e c’è sempre vicino. Quindi io penso che le persone in assoluto a cui devo dire grazie siano loro. 

Parliamo un po’ di Roma. Tu non sei romana …

No, assolutamente. Sono capitata qui che ero già grandicella. Roma è una città meravigliosa, detto da una che ha viaggiato tanto, in lungo e in largo il mondo, ti dico che secondo me è la città più bella del mondo, però è tenuta male. È proprio sporca, disordinata, traffico selvaggio, niente parcheggi, trasporto pubblico inesistente. È un peccato perché è una città davvero fantastica, dovunque guardi ci sono delle cose meravigliose, strade, palazzi, monumenti, chiese, però come ripeto è troppo sporca, troppo disordinata. Spessissimo vado a trovare mio figlio a Londra, città dove studia e vive e devo dire che lì è una meraviglia. Prendi la metropolitana, ti porta dovunque, scendi dalla metropolitana e c’è l’autobus di fronte che ti porta in maniera capillare dovunque. E’ difficile prendere la macchina a Londra, non ti viene proprio in mente, perché puoi andare dovunque con una metropolitana ordinata, pulita e perfetta, con indicazioni perfette, che anche se uno è straniero e non conosce la lingua riesce ad arrivare nel posto dove vuole, con persone gentilissime che ti dicono dove andare e cosa fare. Il confronto è con Londra ma ti potrei dire anche Madrid, ti potrei dire Barcellona, ti potrei dire la Serbia, ti potrei dire Parigi.

Quali sono state le tue abitazioni romane?

Io ho abitato vicino a Piazza Navona, in piazza Lancellotti, che è una traversa di via dei Coronari, ossia proprio alle spalle di Piazza Navona, e poi ho abitato in via Rasella, dove c’è stato il famoso attentato. Con i miei genitori ho abitato sulla via Cassia e adesso abito ai Parioli.

La tua Roma in tre zone diverse.

A me piace moltissimo il centro, cioè i Fori Romani e il Campidoglio. Io starei lì giornate intere ad ammirarli. Quest’estate hanno fatto finalmente una cosa molto bella, cioè uno spettacolo di luci raccontato, quindi c’era la visita ai fori e potevi scegliere una sera il Foro d’Augusto, un’altra sera il Foro di Cesare. Insomma ti spiegavano tutta la storia della costruzione, la storia sociale e politica della città nel periodo di quei Fori, raccontata da Piero Angela. Veramente un’esperienza fantastica. Altra zona di Roma che mi piace moltissimo è l’Aventino, una zona molto bella e affascinante, dove ci sono tante strade belle e poi Villa Borghese, perché comunque è tenuta bene, ha dei bellissimi viali dove puoi fare bellissime passeggiate, dove posso portare a pattinare mio figlio e andare in bicicletta.

Come trovi i romani, pregi e difetti?

I romani sono divertenti, sono un po’ come i napoletani, sono delle persone di natura simpatica. Il dialetto romano come quello napoletano è un dialetto simpatico, se tu pensi ad Alberto Sordi, il suo modo di parlare già solo quello ti faceva ridere o Carlo Verdone. Il romano è questo, i romani sono così, i Sordi e i Verdoni li incontri per la strada. Il loro principale difetto è quello di essere un po’ così superficiali, arruffoni, disordinati ed è quello che poi è nella loro città che poi è la mia città, solo che io nella mia città vedo questi difetti che vorrei correggere.

Chi vedresti adesso come sindaco?

Guarda è una bella domanda perché non vedo nessuno. Non vedo in quelli che potrebbero essere ipotetici candidati qualcuno che abbia voglia di fare piazza pulita, perché qui bisogna ripartire da zero con le società che puliscono le strade, la raccolta dei rifiuti. Bisogna esser talmente determinati, però avere anche la forza dietro, perché quando tu sei nel Consiglio comunale e non hai dietro di te una maggioranza forte, non riesci a farle le cose. Anche se sei un sindaco bravo e determinato ma non hai i numeri, non riesci a fare le cose e la città ha bisogno veramente di tanto e quindi non vedo una persona anche per la debolezza oggi dei partiti, non c’è un partito forte in Italia e tantomeno a Roma. Un partito che possa avere talmente tanti voti da poter conquistare una maggioranza fortissima ed avere quindi la capacità di cambiare tutto quello che non va e che è stato un po’ quello che è successo a Marino. Marino si è reso conto che la città aveva un debito spaventoso, che la società dei trasporti faceva acqua da tutte le parti, gli mancavano i soldi, gli mancava il personale, i mezzi erano vecchi. Lì bisognava chiudere tutto e ripartire da zero, commissariare tutto e ripartire da zero. Stesso dicasi per la società che fa la raccolta dei rifiuti. Però lui non ha avuto la forza perché non aveva i numeri con sé per poter azzerare tutto e ricominciare tutto da capo. E’ una città molto difficile Roma anche visti i precedenti, visto quello che è successo.

Quando sei all’estero ti manca qualcosa di Roma?

Di Roma mi manca il clima che c’è e anche quelle passeggiate che io mi faccio nel centro storico di Roma con quelle stradine, per esempio vicino al Pantheon è pieno di stradine piccoline uniche, quelle stradine che portano da piazza Navona sul lungotevere o a via Giulia, dove guardi e ti giri ci sono posti che  sono dei quadri. Quello mi manca, anche se io devo dire che a me piace molto camminare, quindi in tutte le città dove vado, normalmente vado a piedi e quindi trovo quello che trovo. Ma io lo ho detto, secondo me Roma è veramente la città più bella del mondo. Pur essendo Londra bellissima, Parigi bellissima, ma nessuno regge il confronto, pensa se Roma fosse una città pulita, se i giardini fossero tenuti bene, se i marciapiedi fossero tenuti bene, se le strade fossero ordinate perché le macchine vengono parcheggiate bene … un sogno. Io dico sempre modello svizzero applicato a Roma.