Giancarlo Fisichella (pilota di Formula 1)
Montecarlo 22.5.2008
Intervista di Gianfranco Gramola
"Sono tutto corse e casa e non amo fare
il Vip"
Giancarlo Fisichella è nato a Roma il 14
gennaio del 1973. Il pilota romano, sposato con Luna Castellani (ex soubrette di Non è la Rai) e padre di due bambini, ha
iniziato con il Kart e ha militato nei campionati nazionali e internazionali,
sempre con ottimi risultati. Poi ha partecipato tre stagioni alla Formula 3, per
la RC Motorsport. Nel 1994 ha conquistato il “Titolo piloti”. Il debutto
nella massima serie avviene nella stagione 1996, con la Minardi. Passa poi alla
Jordan, disputando una buona stagione. Nel 1998 arriva alla Benetton e ci rimane
fino al 2001. Nel 2002 ritorna alla Jordan e nel 2004 passa alla Sauber per poi
passare l’anno dopo alla Renault a fianco di Fernando Alonso, dove vince la
gara d’esordio nel Gran Premio d’Australia. Nella stagione 2006 vince il
Gran Premio della Malesia, contribuendo alla conquista del titolo costruttori
per la Renault, con diversi podi e piazzamenti a punti. Nella stagione 2007, a
causa della perdita di competitività da parte della scuderia francese rispetto
alle ultime stagioni culminate in due titoli piloti e altrettanti titoli
costruttori, Fisichella si classifica ottavo con 21 punti. Il migliore
piazzamento nel mondiale del pilota romano è stato il quarto posto ottenuto sul
tortuoso tracciato del Gran Premio di Monaco. Nella stagione 2008 è alla guida
di una monoposto della scuderia esordiente dell'imprenditore indiano Vijay
Mallya “Force India F1”, a fianco del tedesco Adrian Sutil. Dalla stagione
2008 ha stipulato un contratto con la rete televisiva Sky come commentatore
sportivo riguardo al comparto tecnico del campionato mondiale di F1.
Ha detto:
- I
miei riti scaramantici prima di una gara? In macchina salgo e scendo sempre dal
lato sinistro, metto prima il guanto destro e poi l’auricolare sinistro.
- Roma per me è una droga, non posso farne a
meno. Sono orgoglioso della mia città.
- I
soldi mi hanno permesso di comprarmi auto, case e una barca (un Canados 25, dal
nome Frizzy). Eppure, anche se ho il giardiniere, al prato da pulire provvedo
io.
- A
scuola media venivo strapazzato ogni giorno dalla professoressa che portava il
mio cognome. Non ero portato per lo studio. Agli esami di terza media mi
disse: "Ti promuovo, ma sappi che mi vergogno di chiamarmi come te".
- Ho impiegato dieci anni a salire su una
macchina competitiva, meglio tardi che mai, ma la colpa è della Ferrari, perché
loro si portano via tutto, ingegneri, fornitori, sponsor e per i piloti italiani
mai un aiuto.
Curiosità
- Nel 2005 ha fondato una propria squadra
automobilistica, in società con la Coloni, la Fisichella Motor Sport, che
gareggia nei campionati GP2 Series e Formula 3000.
- Giancarlo Fisichella è testimonial di
Drive Beer, una birra a bassa gradazione alcolica.
- Il papà Roberto è proprietario di
un’officina a Roma, in via Tiburtina, dove lavorano anche il fratello e la
sorella di Giancarlo.
- Il Bar Ideal di Fabrizio Stilli di Roma (zona Tiburtina) è la sede dei tifosi sfegatati di Giancarlo. Si trova vicino
all’officina di papà Roberto.
- In
collaborazione con Leo Turrini, ha pubblicato il libro “ Ma chi ti ha dato la
patente?” (Mondadori).
- I
suoi fan gli hanno dato due soprannomi: “Fisico” e “ La freccia del
Tiburtino”.
Intervista
E’ a Montecarlo. Si sta preparando per il
Gran Premio di domenica.
In quale zona
di Roma hai passato l’infanzia e come ricordi la Roma di allora?
Sono nato in via Carlo Riva, che è una
traversa di via dei Durantini e cresciuto nel quartiere di Pietralata. Ricordo
il mio quartiere e il mio campetto di calcio dove ho passato gli anni della mia
infanzia. Era una Roma meno caotica e più a misura d’uomo.
Quali sono state le tue abitazioni romane
e attualmente in che zona di Roma vivi?
Dopo aver vissuto con i miei genitori a
Pietralata, mi sono trasferito nei pressi di Formello, dove vivo attualmente. Lì
ho una bella villa con la piscina
per i miei bambini.
Attualmente com’è il tuo rapporto con
Roma?
Roma è la mia città, ne sono innamorato al
punto che ho rinunciato a risiedere a Montecarlo, come fanno numerosi sportivi,
per risiedere in Italia e a Roma.
E il tuo rapporto con la cucina
romana?
Mi piace la cucina tradizionale romana, adoro
i piatti a base di pesce in particolare. Amo anche la pizza. Spesso mi diletto
nel fare le pizze per gli amici, a casa mia.
C’è un angolino romano che ami
particolarmente?
Mi piace tutto di Roma, dal centro storico
alla periferia dove ho vissuto.
Cosa provi nel tornare a Roma dopo una
lunga assenza?
Mi sento a casa e ogni volta ci torno con
molto piacere anche perché significa riabbracciare la mia famiglia.
Ti manca Roma quando sei lontano per
lavoro?
Mi manca molto e faccio di tutto per tornare
il prima possibile.
Come trovi i
romani?
I romani sono molto particolari e non è un
caso se siamo molto amati o molto odiati, bisogna saperli prendere. Amo la loro
ironia ed il sapersi divertire, non sopporto l’eccessivo lassismo e da romano
non mi ci riconosco per nulla.
Cosa ti dà più fastidio di Roma o meglio esiste una Roma da
buttare?
Se potessi rifarei da zero quei quartieri
dormitorio, per costruire dei quartieri vivibili e più a misura d’uomo. Poi
non sopporto il traffico e soprattutto chi guida in modo pericoloso, mettendo a
repentaglio la vita altrui.
In quale Roma del passato ti sarebbe
piaciuto vivere e nelle vesti di chi?
Sarei curioso di vivere nella Roma antica…
ovviamente nelle vesti di un condottiero, tipo Giulio Cesare.
Nei momenti liberi in quale zona di Roma
ami rifugiarti?
Quando sono a Roma, passo la maggior parte
del tempo libero a casa con la mia famiglia, la sera spesso esco per mangiare
assieme ai miei amici e a farmi un po’ di risate. I romani sono divertenti,
Gianfranco.
Com’è nata la passione per le corse?
Come ricordi il debutto?
E' nata per puro caso, quando mio padre mi
portò alla pista d’oro sulla Tiburtina. Vidi dei ragazzi della mia età che
giravano in kart e provai anch’io. Mio padre faticò non poco per farmi
scendere dal kart. Fu un amore a prima vista e da allora non ho più smesso di
correre. Pensa che allora avevo otto anni.
Quali sono stati i tuoi maestri o meglio i
tuoi idoli?
Da piccolo ricordo che seguivo molto Nicky
Lauda, davanti alla tv, poi crescendo ho apprezzato la maestria di Senna,
sicuramente è stato il più grande campione di formula 1.
Qual è stata la tua più gran
soddisfazione in campo sportivo?
Oltre alle mie tre vittorie personali, cioè
quella al gran premio del Brasile, quello dell’Australia e quello della
Malesia, sicuramente l’aver vinto due campionati del mondo costruttori, con la
Renault. Attualmente sono molto contento di contribuire alla crescita del mio
nuovo team, la Force India di Mallya.
Hai avuto momenti difficili nella carriera
in cui volevi mollare tutto?
Ho avuto brutti momenti, ma non ho mai
pensato di mollare, sono testardo e credo nelle mie possibilità.
La popolarità crea più vantaggi o
fastidi?
Sicuramente vantaggi, non rifiuto mai di
firmare un autografo, perché so di avere una vita fortunata e mi piace che la
gente apprezzi il mio lavoro.
Cosa hai sacrificato per arrivare al
successo?
Tantissimo lavoro. Non mi hanno mai regalato
nulla e tutto ciò che ho ottenuto è frutto del mio lavoro e del mio talento.
Ma i tuoi genitori che futuro sognavano
per te?
Mio padre ha sempre creduto nelle mie capacità
fin da piccolo. Sapeva che sarei diventato un pilota. Mia madre forse preferiva
qualcosa di meno rischioso, ma mi è sempre stata vicina, come del resto tutta
la mia famiglia.
C’è un collega che stimi molto?
Ho corso per molti anni con Schumacher e lo
apprezzo molto. Apprezzo molto anche Fernando Alonso.
La cosa più cattiva che hanno detto o
scritto su di te?
Non ricordo una cosa in particolare. In
genere non sopporto chi mi giudica senza conoscere il nostro sport e ciò che
esiste dietro.
Il complimento più bello che hai ricevuto?
Nel 2002 sono stato nominato “Pilota dei
Piloti” da tutti i miei colleghi e dagli addetti ai lavori. E’ stato un bel
riconoscimento non credi, Gianfranco?
Ricevi molte lettere dai fan?
Si! Molte lettere e soprattutto dal Giappone,
dalla Germania e dall’Inghilterra. In Italia la Ferrari oscura i piloti
italiani. Quindi posso dire di essere più apprezzato all’estero che in
Italia.
Che rapporto hai con la Fede, Giancarlo?
Sono cattolico e quando posso anche
praticante.
Il tuo rapporto con il denaro?
So di essere fortunato, ma ritengo di aver
meritato tutto con il mio lavoro. Il denaro è importante, ma non deve diventare
un fine. A me serve per realizzare i miei desideri.
Hai mai fatto delle scelte in cui dopo ti
sei pentito?
In campo professionale si, forse avrei dovuto
restare con la Renault nel 2002, invece di scegliere la Jordan.
Con il successo sono cambiate le tue
amicizie?
Le mie amicizie sono le stesse della mia
infanzia, cioè quelle vere e che sono cresciute con me e delle quali posso
fidarmi.
Quali sono le tue ambizioni?
Vincere il mondiale di Formula 1.
Un tuo vizio e una tua virtù?
Il vizio è che devo essere sempre motivato,
una virtù è sicuramente il credere nelle mie possibilità.
Qual è il tuo tallone d’Achille, il tuo
punto debole?
Attualmente la mia vettura di Formula 1.
Ti ritieni fortunato?
Sicuramente sono fortunato, ma come ho detto
sempre, la fortuna devi anche guadagnartela.
Quali sono le tue paure?
A volte c’è la paura di sbagliare, ma ciò
non deve distoglierti dal dare comunque il massimo.
Quanto ti influenza l’oroscopo nella
vita quotidiana?
Non sono uno di quelli che legge gli oroscopi
ogni mattina e quindi l’oroscopo non mi fa ne’ caldo, ne’ freddo.
Hai un sogno nel cassetto?
Chi non ne ha? In questo momento vincere il
mondiale di Formula 1.
A chi vorresti dire grazie?
A mio padre ed a tutta la mia bella famiglia.
Un domani, come vorresti essere ricordato?
Vorrei essere ricordato come un grande
pilota. Domenica ho corso il mio Gran Premio numero 200, e a fine stagione sarò
il quinto pilota di tutti i tempi ad aver corso più gran premi. Penso che
questo significhi qualcosa.
Ti ringrazio, Giancarlo, sei un grande.
Ciao Gianfranco. Quando vieni a Roma,
chiamami.