Laura Torrisi (attrice)    Firenze 30.12.2011

                    Intervista di Gianfranco Gramola

Una bellissima attrice che ama le persone che fanno sorridere e le persone che sanno ironizzare anche dei propri difetti. E il suo Leonardo è un maestro in questo

Laura Torrisi con il compagno Leonardo Pieraccioni 

L’attrice Laura Torrisi è nata a Catania il 7 dicembre del 1979, ma è cresciuta in Toscana, esattamente a Prato. Nel 1998 partecipa al concorso di Miss Italia, giungendo tra le finaliste, e ha una piccola parte nel film di Francesco Nuti “Il signor Quindicipalle”. L’anno dopo compare nel film Lucignolo, diretto da Massimo Ceccherini. Nel 2006 raggiunge la popolarità partecipando alla VI° edizione del Grande Fratello, su Canale 6. Nel 2007 è la protagonista femminile del film di Leonardo Pieraccioni “Una moglie bellissima”. Nel 2009 debutta come attrice sul piccolo schermo con la miniserie televisiva in sei puntate “L’onore e il rispetto – parte seconda”, in onda su Canale 5. Nel 2010 torna sul grande schermo con il film commedia “Sharm el Sheikh – un’estate indimenticabile”, diretto da Ugo Fabrizio Giordani. Nello stesso anno partecipa alla miniserie “Il peccato e la vergogna”. Laura è legata sentimentalmente a Leonardo Pieraccioni, con cui ha avuto una figlia, Martina (la sua cuccioletta).   

Ha detto

- Penso di avere in animo l’impulsività dei siciliani e l’arte di sdrammatizzare toscana… un mix tosto.

- Puoi essere seduto sul trono più alto del mondo, ma... sarai sempre comunque seduto sul tuo sedere! (da Facebook)

Curiosità

- Ha prestato la sua immagine per la pubblicità della Nuova Honda Jazz

- Laura è stata uno dei volti del calendario benefico a favore dell'associazione Golf my passion, un’associazione di disabili. Con gli incassi sarà acquistato un mezzo di trasporto per loro.

- Laura è cintura marrone di karatè.

- E’ arbitro di calcio (E’ arrivata fino alle Interregionali).

Intervista 

Com’è nata la passione per lo spettacolo? Chi te l’ha trasmessa?

A dire la verità la mia passione è sempre stato il canto. Io cantavo con la spazzola, cantavo con il bastone che serve per tirare le tende e a chiunque mi chiedesse su cosa volessi fare da grande, rispondevo sempre la cantante. Poi crescendo e guardando i film di Totò e della Loren, dicevo che il mio secondo lavoro sarebbe stato quello dell’attrice. Non ti so dire che può avermi trasmesso questa passione. Credo che su certe cose, un po’ ci si nasca. 

Hai qualcuno in famiglia che è un po’ artista?

No! Assolutamente. Mia mamma faceva l’insegnante alle Magistrali e alle scuole Medie e mio papà è un gessista quindi un artigiano, per cui niente artisti in famiglia.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Visto che ho preso l’indirizzo come economo dietista e mi sono anche diplomata, penso che i miei genitori mi vedevano nell’ambito medico, al limite avvocato.

Hai mai pensato ad un nome d’arte?

Non seriamente. C’ho pensato scherzando con gli amici. Tutto qui. Mi piace il mio e va bene così.

Qual è stata la tua più gran soddisfazione in campo artistico?

Partecipare al festival di Venezia nel 2009. E’ stata una grande emozione.

E delusione?

Dovevo girare una fiction che però non è andata molto bene e quindi, con il senno di poi, è stato meglio che non l’abbia girata, perché ero incinta. Prima mi avevano detto che andava bene ugualmente, che si poteva usare una controfigura, poi invece hanno cambiato idea, perché mi hanno fatto lavorare fino al quinto mese, perché la pancia non si vedeva ancora. E’ stata un po’ una delusione appunto perché non è andata bene come si sperava.  

Il complimento più bello che hai ricevuto e da chi?

L’ho ricevuto da Rocco Papaleo il quale ha detto che il mio lato migliore non è quello che si vede, ma è quello davanti agli occhi di tutti. 

Qual è il tuo motto?

Non ho un motto. Ho tante belle frasi che leggo su internet. Invece quando nelle interviste mi chiedono qual è l’accessorio da indossare a cui non so rinunciare, rispondo sempre con una frase di Katharine Hepburne, che è “il sorriso”.

Cos’è per te la felicità?

In questo momento per me è Martina. Poi la felicità è anche la libertà di pensiero, la libertà di fare ciò che ti piace, la libertà di poterti esprimere. Felicità è libertà.

Adesso vivi con un mito del cinema, Leonardo Pieraccioni. Come ti ha conquistata?

Con le risate (risata). Amo le persone che ridere, che fanno sorridere e le persone che sanno ironizzare anche dei propri difetti. E Leonardo è un maestro in questo.

Leonardo ti coinvolge nei suoi progetti professionali? Ti chiede consigli?

Si! Assolutamente si. Lui non ha bisogno di me, perché lui è molto bravo, però a volte mi chiede un parere, un consiglio. Comunichiamo molto sulle sue scelte e lui sulle mie. Ci confidiamo molto e parliamo molto.

Se tua figlia volesse fare l’attrice, che consigli daresti?

Di cambiare lavoro (risata). Mi auguro voglia fare altro, poi in realtà qualunque cosa voglia fare per me va bene, basta che lei sia contenta e si ritorna al discorso di prima, sulla libertà. Quando uno fa quello che le piace, ha già conquistato gran parte della libertà. Per cui, aldilà della ladra e della tossico dipendente, per  il resto può fare quello che vuole, basta che sia felice. 

Chi e cosa porteresti con te su un’isola deserta?

Più che “chi” direi “cosa” e quindi porterei la musica. Io non so stare senza musica. Quindi porterei tanta musica e un buon libro.

Un sogno professionale?

Lavorare con Tornatore e Almodovar. Per me sarebbe il massimo.

Hai dei complessi? 

Ne ho due mila, Gianfranco (risata). Ma per una donna è normale che sia così. Non tutte si piacciono e trovano sempre qualcosa che non va. Ci sono dei giorni che ti accetti e viceversa.

Che rapporto hai con la Fede?

Porto sempre al dito un rosario. Ho un buon rapporto con la Fede, da cristiana, anche se non sono molto praticante. Credo che Dio ci sia dappertutto e che una preghiera si può dire anche da casa. In linea di massima penso di essere una buona cristiana che non crede nella serietà umana, nel senso che gli uomini sono imperfetti e così anche i parroci non sono così del tutto perfetti. Però credo che ci sia qualcuno di grande sopra di noi.

Attualmente com’è il tuo rapporto con Roma?

Io e Leonardo abitiamo a Firenze, in campagna, però abbiamo anche una casa a Roma e quando lavoriamo in periodi stretti, stiamo lì. Però il fine settimana abbiamo bisogno di tornare nella nostra Firenze e a sentir parlare fiorentino, a gustarci l’aria buona delle nostre colline e chiaramente a trovare i nostri genitori.

In quale zona di Roma state?

In zona Cortina D’Ampezzo, Cammilluccia. Da quelle parti sta anche Fiorello.

Com’è il tuo rapporto con la cucina romana? Cosa ti piace?

L’amatriciana è fantastica. Ma tutta la cucina in generale è meravigliosamente buona. Io poi cucino anche bene, anche perché è una delle mie passioni. Essendo siciliana di origine ho imparato a cucinare diversi piatti. Il mio piatto forte sono le penne strascicate, ed è un piatto che mi ha insegnato la mia nonna e la mia mamma. E’ composto da penne strascicate o altro tipo di pasta corta, del pomodoro, del soffritto di cipolla, pancetta e funghi. Fantastico.

C’è un angolino romano che ami particolarmente?

Io la amo tutta Roma. Dico sempre che se non esistesse Firenze, Roma sarebbe la città dove avrei voluto vivere. Di Roma mi piace molto che riesca ad essere antica e moderna, dove si possono trovare degli squarci di antico paurosi, tipo la chiesa, ecc… Io non ho ancora visto Trastevere e gli amici mi hanno detto che è un angolo di Roma molto suggestivo.

Come trovi i romani (pregi e difetti)?

Sai Gianfranco, come dice il detto:”Tutto mondo è paese”. Ci sono i simpaticoni e ci sono quelli un po’ meno simpatici. In generale i romani sono molto simpatici e soprattutto schietti. Hanno la battuta bella e verace come i fiorentini.

Per un’artista, Roma, cosa rappresenta?

Roma è fondamentale, soprattutto per gli attori. Da piccolina abitavo in provincia e non si sapeva di scuole e di accademie, altrimenti mi sarei stabilita a Roma per studiare e imparare. Probabilmente Roma significa questo. Se uno vuole fare l’attore,  Roma è il posto giusto per iniziare. Qui hai più probabilità di sfondare.