Luca
Laurenti (cantante)
Roma 28.03.1999
Intervista di Gianfranco Gramola
Un pianista con la voce di Paperino
Luca
Laurenti è nato a Roma il 29 aprile del 1963 ed è del Toro. E’sposato dal
‘94 con Raffaella, addetta alle pubbliche relazioni nella Moda ed insieme
hanno un figlio, Andrea. Ha iniziato a lavorare in televisione nel 1986 in
“Notti bianche”, al fianco di Gianni Ippoliti. Ha un enorme successo ad
inizio 1991 con Paolo Bonolis in “Urka” in onda su Italia 1 e fa parte anche
del cast de “Il gioco dei nove” presentato da Gerry Scotti. Con Bonolis darà
vita ad un sodalizio artistico e i due lavoreranno insieme in Tira e molla (1996 – 1998) , Il Gatto e la Volpe, Ciao Darwin (1998 – 2000-2003 e 2007),
Chi ha incastrato Peter Pan? (1999 – 2000) , Italiani (2001), Striscia la notizia (1999 – 2004) , Il senso
della vita (2005 – 2008), Fattore C (2006) e nel 2009 la 59° edizione del Festival di Sanremo, durante il quale,
nell'ultima puntata, presenta una canzone da lui scritta: “Sogni d’oro”.
Un altro suo brano famoso, interpretato in diverse trasmissioni televisive è
"Innamorarsi Noi". Apprezzato per la sua vena ironica e le sue qualità
canore, ha fatto parte del cast di Buona Domenica per diverse edizioni:
memorabili gli sketch che lo hanno visto protagonista con Claudio Lippi. È
stato anche protagonista delle due serie della due sit-com “Don Luca”,
andate in onda su Canale 5, e della terza serie, intitolata “Don Luca c’è”,
su Italia 1. Luca
Laurenti ha lavorato dal 1992 al 1995 a Radio DeeJay, nel programma "Baldini–Ama-Laurenti",
per poi passare a Radio Capital per condurre insieme ad Amadeus e Dj Angelo il
programma “Due meno dieci”. Era tanto che volevo intervistare questo artista, perché
è un personaggio disponibile, simpatico e molto professionale. Quando lo vedi
in TV mette allegria con le sue gag e le sue gaffe, finte o vere che siano e le
sue battute in dialetto romanesco. E’ unico, direi. Luca ha cominciato la sua
carriera appena ventenne cantando e suonando nei locali e nei cabaret romani.
Ha detto:
- Ho vissuto quasi 30 anni chiuso dentro di
me come una cozza, ma adesso è tutto passato grazie al mio lavoro e alle mie
passioni.
- Vorrei consigliare ai cani che non hanno
un buon padrone, di non aspettare che sia lui a lasciarli, ma di abbandonarlo
prima loro, giocando d'anticipo. Perché è l'uomo che non li merita.
- Casa mia è fuori Roma ed è così nascosta
che per farmi consegnare la posta ho dovuto incontrare il postino e fargli fare
una visita guidata.
- La vita sta nel cuore non nelle barriere
che ci creiamo in testa, che sono poi quelle che ci portano dallo psicanalista.
Invece di entrare nel suo studio, chiuditi nel tuo: spegni la luce che c'è
fuori, accendi quella dentro e cerca te stesso.
- Mio padre era un battutaro formidabile. Una
volta era fermo al semaforo e uno in moto gli ha chiesto:" Per andare al
Cimitero del Verano che devo fare?". E mio padre:" Sparete!".
- Uscivamo insieme da tre mesi, ma non avevo
mai dato un bacio a mia moglie. E se non fosse stata lei a dichiararsi, non ci
avrei mai provato.
- Sono felice da quando mi sveglio fino a
quando vado a dormire. Sono gli altri che ti vogliono rendere triste con le
brutte notizie che diffondono e sono pesanti come botte in testa.
- Una volta temevo gli ascensori, l'aereo e
le altitudini. Sulla Mole Antonelliana di Torino sono persino svenuto. Oggi ho
superato queste paure.
- Da bambino ero timidissimo. Lo spettacolo
mi ha guarito: hai paura di una cosa? Falla! Dopo un po' di volte la paura
passerà. Sai quante volte ho vomitato per l'emozione prima di una serata!
Curiosità
- Luca
possiede una MV Agusta, ma in garage ha altre tre motociclette. “Per girare
per Roma sono molto più pratiche e veloci”.
- Quando
è andato per un periodo a vivere a Londra, ha fatto il lavapiatti in un
ristorante di Leicester Square: lo Swiss Centre.
- E’
un naturista convinto e si interessa di medicina alternativa e di astronomia.
- Ha una moglie (Raffaella), un figlio (Andrea), quattro cani (Trudy,
Molly, Kira e Bobo), una gatta (Lilli) e due
conigli (Joe e Black), tutti trovatelli, meno la moglie e il figlio. (tratto
dal suo libro)
- In
famiglia, il nonno materno era direttore d’orchestra e la mamma, Annamaria,
autrice di testi.
- E’
stato soprannominato il Forrest Gump italiano e anche Paperino per via di quel
timbro di voce disneyana.
- E’
uscito il libro biografico "Ci fai o ci sei?" (Mondadori) con la
seguente dedica:"A mio padre che mi ha accompagnato fino a qui, e a mio
figlio che accompagnerò fino a lì".
- Nel 2000 ha vinto il Telegatto, come
personaggio maschile dell'anno.
Intervista
Luca
non è negli studi di Buona Domenica, insieme a Maurizio Costanzo e company, per colpa di una colica renale che
lo costringe a stare a letto. Io, quindi, ne approfitto per telefonargli e fare
l’intervista qui sotto riportata.
Auguri innanzitutto per la tua colica.
Grazie
Gianfrà, non sai che male…
Allora Luca, sei romano doc…
Certo
che so’ romano. Che nun se sente (risata)?
Si sente eccome. Mi racconti com’era la Roma della
tua infanzia?
La
mia infanzia l’ho passata all’Aurelio, vale a dire in quell’angolo di Roma
che confina con il Vaticano, Trastevere e il Granicolo. La Roma di allora, caro
Gianfrà, me la ricordo poco perché stavo sempre chiuso in casa. Dove stavo io
c’era sicuramente meno traffico che al giorno d’oggi ed era tutto più
tranquillo. Mo’ adesso non so se sia stato per il Giubileo, ma hanno fatto dei
collegamenti che hanno reso Roma ancora più caotica. Quand’ero piccolo io….
Altri tempi.
Ma tu hai sempre abitato nella zona Aurelia?
Si!
Sempre.
Che rapporto hai con Roma?
Adesso
da poco vivo un po’ fuori Roma per cui a Roma non ci passo più. Diciamo che
frequento molto Cinecittà per lavoro. Lì si registra Buona Domenica, il
programma di Costanzo. Praticamente vivendo fuori Roma faccio l’autostrada, il
raccordo anulare e quindi Cinecittà, dove appunto lavoro. Poi sto parecchio a
Milano dove, come sai, vive mia moglie e mio figlio.
In un’intervista hai detto “ Per
mia natura mangio per vivere e non vivo per mangiare“. Ma per la cucina romana
fai un’eccezione e ti lasci tentare?
Beh!
Gianfrà, quella è imbattibile, ma direi che tutta la cucina italiana è
imbattibile. Io vado matto, ma non so se è un piatto romano, per gli spaghetti
in bianco con il tonno. Pure l’amatriciana è bona però. C’ho' l’acquolina in bocca, Gianfrà.
Caratterialmente i romani come li vedi?
Io
ce lavoro a Cinecittà, in mezzo ai ragazzi romani. Mi trovo bene, ma non me va
de giudicà gli altri. Io odio i pregiudizi quindi i pregi e i difetti degli
altri non li dico, ma non per essere diplomatico, bensì per rispetto perché
ognuno è fatto come è con
i suoi pregi e con i suoi difetti. Me capisci ? Ognuno ha il suo
carattere ed è bello che sia così. Per cui per me un pregio può sembrare un
difetto e viceversa. Poi ognuno cresce secondo le proprie responsabilità,
ognuno è artefice del proprio destino. Poi
si sa che il romano è socievole, è chiacchierone e ti fa diventare socievole
pure se non vuoi. Il discorso è che Roma sta diventando una città disumana e
quindi anche il suo abitante. Tu guarda quelli che per andare a lavorare si
devono alzare alle 5 per trovarsi sul posto di lavoro alle 8. Roma ti
disumanizza. Il suo traffico è una cosa impressionante. Fortunato te, Gianfrà,
che stai su in cima all’Italia, nel Trentino e di questi problemi non ne
hai…
Se tu avessi la bacchetta magica cosa faresti per
migliorare Roma ?
Leverei,
appunto, tutte le macchine. Risolverei il problema dei parcheggi. Poi il
problema è questo: se il Comune facesse i parcheggi, i vigili non ti possono più
fare le multe e il Comune poi come incassa ? E’ un cane che si morde la coda,
è tutta una ruota. Penso che a Roma non cambierà niente, perché ad esempio
serve quello che sporca, così c’è lavoro per gli spazzini. Se a Roma fosse
tutto pulito, lo spazzino che se magna se lo licenziano? Sembra una battuta però
se ci pensi è così.
Parliamo del tuo lavoro. Che rapporto hai con i tuoi
colleghi?
Buonissimo!
Vado d’accordo con tutti perché c’ho una natura semplice, un carattere
bello,
per cui non mi faccio nemici , almeno penso e spero. Per come so’ fatto io, se
sei mio amico rimani sempre amico, capito? Io sono un tipo in pace con me
stesso. Penso:”
Se vuoi arrabbiarti, arrabbiati tu… al mio fegato ci tengo, quindi non ti do
spago”.
Luca, c’è un collega con cui ami lavorare più che
con altri?
Co’
Paolo Bonolis, perché c’ho vissuto insieme nei primi anni di televisione.
Co’ Paolo ci lega una profonda amicizia. Praticamente è come un fratello. Poi
lo devo ringraziare di cuore perché è grazie a lui se nel ’90 ho conosciuto
la ragazza che ora è mia moglie e che m’ha dato un figlio che è la fine del
mondo.
Un’ultima domanda. Un tuo sogno nel cassetto?
Non
ho cassetti! A parte gli scherzi il mio sogno nel cassetto è un sogno
umanitario. Perché per me basta un piatto de pastasciutta, io non c’ho voje
particolari o ambizioni esagerate. Anzi, tutto quello che ho me pare pure
troppo. Mi ritengo molto ma molto fortunato rispetto a quello che vive gran
parte della gente. Il mio sogno con la esse maiuscola è che non ci siano più
guerre. E’ una cosa che me piagne er core quando vedo in televisione un
bambino piccolo, con il ciuccio, che scappa dalle bombe o alla ricerca della sua
mamma. Questo è il mio sogno nel cassetto, caro Gianfrà, ma penso che sia il
sogno di tutti noi, vero ?
Parole sante, caro Luca. Auguri di ogni bene.
Ciao
Gianfrà. Un abbraccio.