Marco Del Vecchio (ex-calciatore)   Roma 6.3.2012

                   Intervista di Gianfranco Gramola 

Un grande calciatore, un grande ballerino con una grande stima per capitan Totti

Marco Del vecchio è nato a Milano il 7 aprile del 1973. Inizia a giocare da professionista nella squadra nerazzurra nella stagione 1991 - 1992. Qui però non trova spazio e viene perciò mandato a maturare prima al Venezia e poi all’Udinese. Nel 1994 - 1995 è di nuovo all’Inter, dove gioca 29 partite. A novembre dell’anno dopo viene ceduto alla Roma. Durante le prime stagioni coi giallorossi Delvecchio gioca da prima punta, ed in particolare nel 4 –3 – 3 zemiano, occupando il ruolo dell’attaccante più avanzato. Nel biennio con l’allenatore boemo mette a segno parecchi gol, meno nelle stagioni seguenti. Nel 1999 - 2000, con l’arrivo di Fabio Capello, Delvecchio arretra la sua posizione e va a giocare come seconda punta, lasciando il ruolo di attaccante più avanzato al neo-acquisto Montella. E lo stesso farà l’anno seguente, dopo l'acquisto di Batistuta. Nell'anno dello scudetto infatti Capello fa giocare il tridente Totti – Del vecchio – Batistuta, lasciando Montella in panchina e facendo giocare Delvecchio quasi da esterno di centrocampo, ruolo che ricoprirà sempre più frequentemente con l'andare degli anni. Nella stagione 2004 – 2005 i vari allenatori succedutisi sulla panchina giallorossa non lo vedono più come titolare, e perciò nel gennaio 2005, dopo dieci anni di Roma, se ne va dalla capitale per giocare nel Brescia e poi, l'anno seguente, nel Parma. Nei derby con la Lazio ha messo a segno 9 gol, diventando il bomber più prolifico nella storia dei derby di Roma in campionato. Con la Roma, complessivamente, ha disputato 269 gare, mettendo a segno 77 reti (di cui 231 gare e 62 reti in Serie A). Dopo una stagione di solo 8 presenze nel Parma a causa dei suoi lunghi infortuni nell’agosto 2006 passa all’Ascoli. Qui firma un gol contro la sua ex squadra senza esultare (a fine partita si reca sotto la Curva Sud, scusandosi per la rete e ricevendo applausi). Ancora prima della fine della stagione 2006-2007, rescinde il contratto con l’Ascoli per via di un infortunio al ginocchio, e dopo aver segnato solo 2 volte in 10 apparizioni, uno dei due proprio contro la Roma. Nell’agosto 2007, ancora senza contratto, ottiene il permesso dalla Roma di allenarsi insieme alla squadra titolare, per acquisire un buon stato di forma per cercare un ingaggio. Nella stagione 2008 – 2009  è approdato al Pescatori Ostia, nel campionato di Eccellenza. Segna 34 reti con la squadra, e alla fine del campionato chiude la sua carriera agonistica. Delvecchio ha giocato diverse volte con la Nazionale Under 21, e con essa ha partecipato anche a due campionati europei, nel 1994 e nel 1996 e alle Olimpiadi del 1996 ad Atlanta. Con la Nazionale maggiore ha collezionato 22 presenze e 4 gol, dei quali il più importante fu quello del momentaneo vantaggio azzurro contro la Francia nella finale dell’Europeo 2000,  persa dagli azzurri per 2-1 al golden gol. Delvecchio ha poi fatto parte anche della selezione italiana al Mondiale 2002. Ha giocato sotto la direzione dei ct Dino Zoff e Giovanni Trapattoni. Dal gennaio 2012 partecipa all’ottava edizione del talent show di Rai 1 “Ballando con le stelle”, in coppia con Sara Di Vaira con la quale si è classificato al secondo posto finale.

Ha detto:

- Ho giocato anche il derby di Milano e la vera differenza con Roma sta nel fatto che qui il derby, soprattutto in squadra, comincia un mese prima, mentre a Milano dura soltanto il giorno della partita.

- Quando arrivai a Roma mi dissero che la partita più importante era il derby e che dovevo assolutamente segnare alla Lazio. Non ho fatto altro che prendere alla lettera la richiesta dei tifosi.

- Ho un rimpianto… non aver vinto un derby con Mazzone in panchina. Avrei voluto vedere la sua faccia dopo una vittoria sulla Lazio.

Curiosità

- Sposato con Sara, hanno tre figli: Nicolas, Federica e Greta.

- Attualmente fa il commentatore per Sky Sport e Teleradiostereo e l’allenatore.

- Ha prestato la voce a Wong Kai Tug nel ruolo di Testa d'acciaio nel film Shaolin Soccer.

- I tifosi romani lo chiamavano affettuosamente “Super Marco”.

- E’ stato nominato Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana il 12 luglio 2000, dal Presidente della Repubblica.

Intervista

Quando eri ragazzino, qual’era il tuo idolo calcistico?

Il mio idolo era Gianluca Vialli. Mitico.

Quando è esploso il tuo talento?

Verso i 18 anni.

Ma i tuoi genitori che futuro avevano in mente per te?

Facevo la scuola di ragioneria e speravano un futuro appunto da ragioniere, perché con il calcio non sai come va a finire. Invece è andata bene e loro sono contenti così.

Un collega che stimi molto?

Senza dubbio Francesco Totti.

Un allenatore a cui sei molto legato?

Sono due gli allenatori a cui sono molto legato. Sono Carletto Mazzone e Fabio Capello.

Qual è il tuo motto?

Di non mollare mai.

Qual è stato l’incontro che ti ha cambiato la vita?

Forse quello con Giampiero Marini (allenatore di calcio ed ex giocatore).

Qual è stata la tua più gran soddisfazione in campo professionale?

Sicuramente la vittoria dello scudetto della Roma.

Delusione?

Aver perso nella finale dell’Europeo contro la Francia.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Quello che ancora deve arrivare.

Cosa consigli a chi volesse intraprendere la carriera di calciatore?

Di mettercela tutta, di non mollare mai e di metterci tanto sacrificio e costanza.

A chi vorresti dire grazie?

Ai miei genitori.

Cosa ti ha spinto a partecipare a “Ballando con le stelle”?

La voglia di mettermi in gioco e soprattutto la passione per il ballo.

Come ti sei trovato in questa nuova avventura?

Devo dire che mi sono trovato molto bene. Qui siamo tutti amici, ridiamo scherziamo però quando balliamo facciamo sul serio. Vinca il migliore (risata).

Marco Del Vecchio con Sara Di Vaira a "Ballando con le stelle"

Quando non sei sui campi di calcio, quali sono i tuoi hobby?

Mi piace molti l cinema e poi tutto ciò che riguarda l’ambiente sportivo.

Beneficenza, solidarietà, volontariato?

Lo faccio. Quando posso, lo faccio molto volentieri.

Che rapporto hai con la Fede?

Credente ma non praticante.

Un tuo pregio e un tuo difetto?

Testardo il pregio e il difetto… che sono testardo (risata).

Chi porteresti con te su un’isola deserta?

Non lo so. Spero comunque di non trovarmi su un’isola deserta da solo.

Tu sei milanese ma da anni vivi nella capitale. Come ricordi i primi tempi a Roma?

Sono stati un trauma, perché non sono stato accolto benissimo, però poi è scoppiato l’amore sia da parte mia che della gente e adesso mi trovo molto bene qui.

Tua moglie è romana?

No! Anche lei è milanese, trapiantata a Roma. Siamo cresciuti insieme, in un paese alle porte di Milano.

Quali sono state le tue abitazioni romane?

Ho sempre abitato nella zona dell’Axa e adesso a Casal Palocco, una zona meravigliosa e tranquilla.

Com’è il tuo rapporto con la cucina romana? Cosa ti piace? Trattoria preferita?

Mi piace moltissimo, Gianfranco. Amo la matriciana e la carbonara e tutti i primi in generale. Quando posso vado in una trattoria di Casal Balocco che è “La Locanda”.

C’è un angolino romano che ami particolarmente?

Amo moltissimo la Roma storia, con tutti i suoi monumenti che hanno un grande  fascino.

Come trovi i romani (pregi e difetti)?

Non hanno difetti, anzi, sono simpaticissimi, sono positivi, sono persone che  sdrammatizzano molto e hanno un umorismo unico.

Qual è il fascino di Roma, secondo te?

Roma è una città molto solare, ha una luce particolare e ha un clima unico. Questo è il suo fascino, a parte i suoi monumenti e certi angoli che ti lasciano a bocca aperta.

Cosa ti dà più fastidio di Roma, a parte il traffico?

Le strade che sono tenute molto male. Sono piene di buche, anche profonde.