Mary
Petruolo (attrice)
Tianjin (Cina) 16.1.2015-01-16
Intervista di Gianfranco Gramola
Una
bella intervista dove la giovane attrice racconta le sue esperienze artistiche, il ricordo
bellissimo di Virna Lisi e di Pino Daniele (conosce tutte le sua canzoni). E la
sua grande passione per la Cina.
Per
contattare la simpatica Mary Petruolo, l’e-mail del suo agente (Cristiano
Cucchini) è direzione@cucchini.com
Mary Petruolo è nata a Marcianise il 28
marzo del 1989. Esordisce nel 2002 interpretando il ruolo della giovane Maria
José del Belgio nella miniserie televisiva Maria José - L'ultima regina,
diretta da Carlo Lizzani e trasmessa da Rai 1. L'anno successivo, come Mary
Petruolo, debutta sul grande schermo con il film Uomini & donne, amori &
bugie, sceneggiatura e regia di Eleonora Giorgi, al suo debutto come regista. Tra
il 2004 e il 2006 partecipa a varie produzioni televisive, tra cui le serie
televisive La squadra, in onda su Rai 3, e Diritto di difesa, in onda su Rai 2,
e le serie di Rai 1 Gente di mare, regia di Vittorio De Sisti e Alfredo Peyretti,
Orgoglio, in cui interpreta il ruolo di Gabriella Obrofari, e Raccontami, regia
di Tiziana Aristarco e Riccardo Donna, nel ruolo, che le dà la popolarità, di
Francesca Fortini. Nel 2007 è tra
i protagonisti delle miniserie Il segreto di Arianna, regia di Gianni Lepre, e
Chiara e Francesco, regia di Fabrizio Costa, in cui interpreta il ruolo di Santa
Chiara. Nello stesso anno partecipa all'Incontro nazionale dei giovani 2007. Nel
2008 ritorna sul piccolo schermo con la seconda stagione di Raccontami e con la
co-produzione italo – franco – americana Coco Chanel. Nel 2009 appare
nuovamente sul grande schermo come protagonista, insieme ad Emanuele Bosi, del
film Questo piccolo grande amore di Riccardo Donna; il film è ispirato
all'omonimo concept album di Claudio Baglioni del 1972. Nello stesso anno appare
per la prima volta in una produzione di Canale 5, nella miniserie Doc West,
diretta da Giulio Base e Terence Hill, dove interpreta il ruolo di Millie
Mitchell. Nel
2010 è protagonista, nel ruolo del sottotenente Costanza Moro, della serie di
Canale 5 R.I.S. Roma - Delitti imperfetti, regia di Fabio Tagliavia e Cristian
De mattheis. Nel 2012 appare ancora sul piccolo schermo, nell'episodio La
traccia del serpente della serie televisiva Nero Wolfe. Nel 2014 è nuovamente
su Rai 1 in Madre, aiutami, miniserie con protagonista Virna Lisi, in cui
interpreta il ruolo di Suor Vera.
Cinema
Uomini
& donne, amori & bugie, regia di Eleonora Giorgi (2003)
- Il
dono dei Magi, regia di Gianni Quaranta – cortometraggio (2007) - Questo
piccolo grande amore, regia di Riccardo Donna (2009)
Televisione
Maria
José, L'ultima regina, regia di Carlo Lizzani (2002) – Maria José del
Belgio
- Orgoglio
– serie TV, 8 episodi (2003) - La
squadra – serie TV, (2004)
- Diritto
di difesa – serie TV, 1 episodio (2004)
- A
casa di Anna, regia di Enrico Oldoini – miniserie TV (2004)
- Gente
di mare – serie TV, (2005)
- Raccontami
– serie TV, 34 episodi (2007-2008) - Il
segreto di Arianna, regia di Gianni Lepre – miniserie TV (2007)
- Chiara
e Francesco, regia di Fabrizio Costa – (2007) – Coco
Chanel, regia di Christian Duguay – miniserie TV (2008)
- Doc
West, regia di Giulio Base e Terence Hill – miniserie TV (2009) - R.I.S.
Roma - Delitti imperfetti (2010) - Nero
Wolfe (2012)
- Madre,
aiutami, regia di Gianni Lepre (2014) - Una
pallottola nel cuore, regia di Luca Manfredi (2014).
Riconoscimenti
2007
- Festival del Cinema di Salerno -
Premio per l'interpretazione (Chiara e
Francesco) - 2008
- Città di Siena Premio Santa Caterina d'Oro - 2009
- Festival La Primavera del Cinema Italiano Premio Agis Scuola
- 2009
- Magna Grecia Film Festival Premio Magna Grecia
Ha detto
-
Mi
piacciono le attenzioni, sentirmi importante, protetta. Vorrei una persona con
la quale parlare di tutto senza dover pesare le parole. Mi rendo conto che un
ragazzo mi piace quando mi lascio sconvolgere la vita, perché generalmente sono
abbastanza quadrata.
- Se
dovessi scegliere un film, sceglierei “Ghost: piango tutte le volte”.
-
Claudio
Baglioni è arrivato sul set un giorno che nessuno se lo aspettava. Era il
giorno del matrimonio, io ero issata sulle spalle dei ballerini e l’ho visto
dall’alto. Mi ha salutato, volevo chiedergli un autografo per mia zia che è
una sua grandissima fan. Non ho avuto il coraggio.
- E’
bello che in ogni città in cui lavoro io trovi tante chiese. Le visito tutte,
mi sento a mio agio.
-
In
casa fin da piccolissima ero assidua della televisione, in particolar modo di
“Fantaghirò”. Mi vedevo in Fantaghirò con i suoi cavalieri, i suoi amori,
i suoi combattimenti … guai a chi mi distraeva … e non ascoltava i miei
racconti e non imparava a memoria le battute giuste.
Curiosità
-
Mary all'anagrafe si chiama Maria Palma Petruolo. Maria Palma era il nome della
nonna.
- Il
suo fiore preferito è il girasole.
-
Il
primo settembre (2007) sul palco di Loreto, davanti a Benedetto XVI, ha letto un
brano biblico molto intenso, dopo aver accompagnato l’ingresso della statua
della Madonna di Loreto.
-
E’
figlia di Giuseppe, un maresciallo dei Carabinieri e di Consiglia, maestra di
scuola elementare. Ha una sorella maggiore.
Intervista
Com’è nata la passione per la
recitazione?
E’
una passione che avevo fin da piccola. Io ho fatto danza classica per sei anni.
Mio padre e mia padre si sono accorti che avevo questa passione per l’arte in
genere. La recitazione in realtà è stata una cosa che è capitata, non è che
l’ho cercata. Mi piaceva quando ero a scuola, ma non era niente di ufficiale.
Hai mai pensato ad un nome d’arte?
Al
nome d’arte non ci ho mai pensato, anche perché il mio nome completo è Maria
Palma Petruolo, ma fin da piccola i miei mi hanno sempre chiamato Mary, e così
ho deciso di tenerlo anche nel lavoro.
Quali sono stati i tuoi idoli?
Devo
dire che fin da piccola Monica Vitti mi è sempre piaciuta molto. Anche Virna
Lisi, perché
era l’attrice preferita di mia madre. Crescendo ho ammirato molto anche Elena
Sofia Ricci.
Qual è stato l’incontro che ti ha
cambiato la vita?
E’
stato l’incontro con il regista Gianni Lepre. L’ho conosciuto che avevo
sedici anni. Con lui ho girato “Il segreto di Arianna” per la Rai. Lui mi ha
fatto capire che cosa volesse dire recitare e capire anche la passione che avevo
dentro, perché a sedici anni c’è solo da imparare. Mi ha insegnato a scavare
dentro me stessa e a recitare con emozione.
Qual è stata la tua più gran
soddisfazione nel campo artistico?
Così
di getto direi Santa Chiara, perché è stato un lavoro molto duro, avevo solo
diciassette anni. La Rai all’epoca mi affidò quel ruolo così importante e
penso che il risultato sia stato soddisfacente.
Hai lavorato anche con Virna Lisi. Che
ricordo hai dell’attrice da poco scomparsa?
Ho
un ricordo bellissimo. E’ stata dura all’inizio sia come persona che
lavorativamente parlando. Ricordo quando l’ho conosciuta, quando il regista
Gianni Lepre ci ha presentato, lei non mi ha neanche guardata, come se io non
fossi neanche lì in quel momento. Lei ha detto a Gianni:”Carina è carina,
vediamo se è pure brava”. Mi ha messo una tensione addosso per tutto il film.
Poi piano piano abbiamo fatto tantissime scene insieme e lei si è rilassata e
ha iniziato a fidarsi di me. Ho girato con lei una scena molto difficile ed
evidentemente è rimasta sorpresa e alla fine della scena mi ha detto: “Vuoi
andarti a riposare nel mio camerino? Fatti dare le chiavi”. E lì ha iniziato
ad apprezzarmi. Un altro complimento che mi ha fatto è quando mi ha detto:
“Mi ricordi tanto me alla tua età”. Questo è un complimento che porto nel
cuore e mi reputo fortunata ad avere conosciuto e lavorato con Virna Lisi.
In un’intervista hai detto: “Ma
l'invidia e i bastoni tra le ruote non mi sono mai stati risparmiati”. Ne vuoi
parlare?
Sinceramente
nel dettaglio non me lo ricordo. Però penso sia una cosa abbastanza scontata,
nel senso che all’inizio per una che non viene da una famiglia di artisti non
è facile. Non è facile nella vita in generale in qualunque tipo di lavoro e in
questo lavoro ancora di più.
Il mondo del cinema era come te lo
immaginavi (una grande famiglia) o ti ha deluso?
Non
direi che mi ha deluso, ma credimi non è tutto oro ciò che luccica. Questo è
poco ma sicuro. Diciamo che è una fantastica “gabbia dorata”, ma pur sempre
una “gabbia”.
La popolarità crea più vantaggi o
fastidi?
Più
vantaggi sicuramente. Diciamo che le persone sono sempre molto carine con me.
E’ sempre un piacere fermarsi a chiacchierare con chi mi apprezza.
Hai
detto “Il
massimo sarebbe girare una scena romantica con Raul Bova”. Hai avuto una
infatuazione per l’attore romano?
(Risata)
Ma quale donna italiana non ha avuto una infatuazione per lui? Ebbene si.
L’hai
conosciuto?
L’ho
visto un paio di volte a dei festival ma non c’ho mai parlato insieme. Non
l’ho fatto ancora ma succederà. Abbiamo però una cosa in comune… lo stesso
agente (risata).
Ma i tuoi genitori che futuro sognavano
per te?
Non
lo so, di certo non questo. Mia madre forse sognava per me la carriera
accademica, perché sono sempre stata abbastanza secchiona. Mia madre è maestra
quindi studiare, studiare, studiare (risata).
Nella tua carriera hai ricevuto anche dei
premi. A quale sei più legata e a chi l’hai dedicato?
Sono molto legata al Premio ricevuto a Siena
nel 2008, il Santa Caterina d'Oro, intanto perché l’ho preso per
l'interpretazione di “Chiara e Francesco”, un lavoro importante. L’ho
dedicato alla mia famiglia ovviamente, perché mi hanno sempre supportato. E’
stato il premio più importante per me e quindi è anche un onore.
Prima
di girare una scena hai un portafortuna
o un rito scaramantico (quasi tutti gli attori ne hanno)?
Da
buona napoletana faccio le corna rivolte in basso perché mai dire mai.
Qual
è la tua ossessione professionale?
Probabilmente
riuscire a dare tutto il possibile in quel momento, perché quando mi rendo
conto in una scena di avere ancora qualche cosa dentro a livello emotivo da
tirare fuori poi è frustrante. Sono molto pignola in quello che faccio. Anche
nello studiare le scene sono molto maniacale.
Ti sei mai infatuato di un collega?
A
parte Emanuele Bosi con cui sono
stata insieme sei lunghi anni, direi di no.
C’è un collega o un regista con cui
ameresti lavorare?
Giuseppe
Tornatore non mi dispiacerebbe.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Prima
di tutto quello di Virna Lisi che ti dicevo prima. Invece se devo pensare
indietro negli anni ricordo che a dieci anni ho fatto un provino con Giulio Base
che mi disse: “Sei un animale da palcoscenico”. Non so se è un bene o un
male, però l’ho preso come un complimento.
Hai fatto delle gaffes?
Chi
non ne fa? Sul set me ne capitano di tutti i colori, dall’inciampare a far
cadere delle cose, tipo un vassoio e cercare di andare avanti nella scena
inutilmente, tanto la scena è rovinata. Al voler dire delle battute e
impappinarsi. Ero sul set di R.I.S. e dovevo
dire una frase dove c’era il nome del personaggio negativo dell’antagonista
che era Lily Paravidino e quel giorno non riuscivo a dirlo. L’avrò ripetuto
cento volte Lily Paravidino però in quel momento non mi veniva. Hanno riso
tutti.
Hai un sogno artistico?
In
generale che il cinema italiano torni ad essere quello che era anni fa.
Quali sono i tuoi obiettivi e i tuoi
progetti?
Diciamo
che da settembre 2014 ho cambiato momentaneamente un pochino la mia vita e mi
sono trasferita qui in Cina perché mi sono laureata in cinese. Quindi prendere
il Master e laurearmi definitivamente e concludere la carriera universitaria.
Lavorativi “mai dire mai”, vediamo cosa succede, perché ho cercato di
tenermi aperte più strade. Diciamo che la Cina è la mia seconda passione.
Quindi
in Cina sei solo per studio.
In
Cina sto continuando i miei studi. Mi sono laureata con il massimo dei voti in
“Interpretariato e traduzione” inglese e cinese, quindi era già da tempo
che vedevo la Cina nel mio futuro. Credo che studiare sia una delle cose più
belle da fare per se stessi, arricchisce la mente e apre nuove prospettive. Sono
una persona curiosa e ho sempre amato studiare per saziare la mia curiosità.
Cosa ti manca dell’Italia?
A
parte la famiglia ho nostalgia del cibo (il nostro cibo non si batte!), della
mia macchina (perché guidare mi rilassa e mi dà tempo per pensare) e del
sole… 4 giorni su 7 qui c’è una certa “foschia”... i cinesi la chiamano
“nebbia”, noi stranieri sappiamo che la parola corretta è “smog”. Ma ci
tengo a dire che la Cina non è solo questo, non è solo industrie. E’ un
mondo bellissimo fatto di persone sempre disponibili e sorridenti. I cinesi
sorridono in continuazione a noi “laowai” (stranieri), non perché siamo più
belli come molti sostengono, ma perché loro non temono il diverso, lo amano.
Credo che tutti noi dovremmo imparare da loro a sorridere ad ogni forma di
diversità perché al di là della fisionomia, della lingua, del colore della
pelle e degli orientamenti sessuali, siamo tutti “solo” esseri umani.
L’ultima volta che hai pianto e perché?
Qualche
giorno fa perché mi mancava casa.
Qual è il tuo punto debole?
Sono
molto sincera e fragile. Quindi in realtà reagisco male però dopo sto male. E
questo purtroppo è un male nella vita in generale ma anche sul set.
Qual è il tuo motto?
Carpe
Diem.
La
dichiarazione d’amore (lettera) più stramba, più divertente che hai
ricevuto?
Una
volta un mio ammiratore ha spedito un pacco, uno scatolone enorme alla Rai e
all’interno di questo pacco c’era di tutto. C’era una lettera, poi c’era
uno stereo e delle cassette che io dovevo ascoltare, c’era una bambola tipo
Barbie che si chiamava Mary. In questa lettera un po’ assurda lui diceva che
mi aveva scelta come sua moglie e che quindi dovevo chiamarlo perché ero nel
suo destino. Questo lo ricordo con un po’ di simpatia.
Mai avuto problemi di stalking?
Per
questioni lavorative, no. A parte questa cosa che io ho preso con molta
leggerezza e che per fortuna è finita lì.
Che rapporto hai con la Fede?
Ho
un buon rapporto in generale. Le scuole elementari le ho fatte dalle suore. Mia
madre è molto ma molto cattolica e vengo da una famiglia credente e quindi ho
un buon rapporto. Vorrei fare più cose e vorrei andare di più in chiesa, però
in generale credo in Dio e ci tengo in qualche modo ad alimentare la mia Fede.
E il tuo rapporto con il denaro?
Il
mio rapporto con i soldi è un rapporto abbastanza sano. Mio padre e mia madre
mio hanno insegnato il vero valore dei soldi. Mi hanno insegnato a dare un
valore anche alle mille lire. Cerco di avere un rapporto sano con i soldi e
aldilà del lavoro di attrice cerco di guadagnarmi il pane.
Cosa ne pensi della battaglia contro il
fumo?
Sono
d’accordo al cento per cento. Mia madre fuma ed è una vita che sto cercando
di farla smettere. Vediamo se ci riesco. Mio padre ha fumato per tanti anni e ha
smesso più di 15 anni fa.
Cosa ne pensi della solidarietà?
Ho
partecipato a diverse serate per beneficenza, soprattutto a Marcianise, il paese
da cui vengo. A questo tipo di serate partecipo sempre volentieri quando posso.
In queste occasioni ho sempre la percezione di un’energia positiva. Comunque
è bello fare qualcosa per il prossimo.
A proposito di Marcianise, il tuo paese,
ho letto un articolo che parla di Clemente Russo, il pugile che è anche tuo
concittadino. Nel suo libro ha detto: "Marcianise, terra di camorra di
fuochi e di pugili". Sei d'accordo?
Per quanto riguarda l'affermazione di
Clemente Russo, credo che Marcianise, insieme a tutto il sud, sia molto di più.
In questo momento mi viene in mente la canzone di Pino Daniele "Napul’è".
Credo che questa canzone sia la rappresentazione più corretta di quello che
Napoli, insieme tutte le cittadine limitrofe, sia; Marcianise inclusa.
Hai nominato Pino Daniele, il grande
cantante napoletano che è venuto a mancare qualche giorno fa. L’hai
conosciuto?
Io
sono cresciuta con Pino Daniele. Io so tutte le sue canzoni, ho tutti i suoi cd
e sono una sua grandissima fans. Sono andata a tantissimi concerti, uno anche di
recente e quando ho partecipato a “Wind Music Award” per “Questo piccolo
grande amore” c’era anche lui. Io ho avuto l’opportunità di conoscere
molti personaggi più o meno famosi per mia grande fortuna, però non sono mai
stata una di quelle che si avvicina e dice: “Dai la facciamo una foto? Mi fai
un autografo?”. Mai. So che in certi momenti può dare fastidio e quindi
evito. Quando ho visto Pino Daniele non gli ho chiesto niente, però avevo il
cuore che batteva a mille all’ora. Poi per noi Pino Daniele, Massimo Troisi,
Totò e tanti altri, sono dei veri pilastri della nostra cultura.
Alcune domande per conoscerti meglio. Un peccato di gola
che ogni tanto ti concedi?
Patatine, di ogni tipo. Ne vado matta!!!
Cosa non deve mai mancare in frigo?
Una tavoletta di cioccolata fondente.
Una cosa che non hai ma che desideri?
Ho desiderato per tanto tempo cose che non avevo per poi
imparare che il fine non era l'oggetto del desiderio, ma solo il desiderio in se
stesso. Ci troviamo tutti in una sorta di circolo vizioso, inconsapevoli. Quindi
ho semplicemente smesso di desiderare quello che non ho e ho iniziato ad
apprezzare le cose che ho.
Le vacanze più belle che ricordi?
Quelle della mia infanzia, quando si andava alla solita casa
in montagna, ma si stava insieme e ci si divertiva con poco.
Quali sono i tuoi hobby i tuoi passatempi preferiti,
quando non lavori?
Questa sarà una risposta scontata: amo guardare film e serie
tv. Queste ultime in particolari, ne inizio una e la vedo fino all'ultimo
episodio. È il mio modo di rilassarmi e liberare la mente.
Fai collezioni?
No, faccio fatica a tenere le cose in ordine... Non potrei
collezionare niente perché finirei col perdere pezzi di continuo!
Cosa ne pensi dei reality in generale?
I primi erano interessanti, era un nuovo format, un
esperimento e ha funzionato.
Chi e cosa porteresti con te su un’isola deserta?
La mia famiglia e dei libri.
Ultimo libro letto?
Di recente per via del Master che sto frequentando leggo solo
libri di politica/ relazioni internazionali. L'ultimo che ho letto per
puro piacere è "Un indovino mi disse" di Tiziano Terzani.
A quale trasmissione televisiva non rinunci?
le Iene.
Quali sono le tue paure? (Di cosa hai paura)
Di farmi sfuggire le occasioni e quindi vivere con dei
rimpianti.
Hai dei complessi?
Chi non ne ha!
Quanto ti influenza l’oroscopo nella vita quotidiana?
Direi per niente, lo leggo solo se mi capita tra le mani.
A chi vorresti dire grazie?
Ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le
mie scelte.
A chi vorresti dire scusa?
A tutti coloro a cui ho fatto del male.
Parliamo un po’ di Roma. Com’è il tuo
rapporto con la capitale?
Io
la amo Roma. O meglio la amo e la odio come tutti. Però devo dire che Roma è
la mia seconda casa.
In quale zona vivi?
Io
sto in un appartamento all’Eur. Conosci la zona?
Come no. E’ un bel quartiere, con il
laghetto artificiale, il palazzo della civiltà e del lavoro, il Palasport, la
pasticceria “Conca d’Oro” che sta di fronte alla piscina delle rose...
Si!
La conosco, ci vado anch’io. Al laghetto c’è una passeggiata che si chiama
“la passeggiata del Giappone”. Quando è primavera è bellissima perché è
tutta un fiore.
Cosa ti piace di Roma e viceversa?
Mi piace perché ogni volta che vai in giro
trovi sempre qualcosa di nuovo. E questo me l’hanno confermato anche delle
persone che ci vivono da una vita. Ci sono monumenti, angoli nascosti, delle
fontane stupende nei cortili interni dei palazzi e tante altre meraviglie che
non sai nemmeno che esistono. Roma è una città che ti ispira ed è veramente
la città eterna. Cosa non mi piace? Il traffico (risata). Io uso tanto la
macchina, direi che faccio tutto in macchina, guido molto e trovare parcheggio a
Roma è una cosa stressante. Però quando sono bloccata in mezzo al traffico ne
approfitto per riflettere.
Ti piace la cucina romana? Trattoria
preferita?
La
cucina romana mi piace, ma da buona napoletana amo la cucina del sud che trovo
imbattibile. Sono molto golosa di pizza, mentre a Napoli facciamo il
“casatiello” che è un dolce rustico. E’ buonissimo, quello che fa mia zia
è una cosa fantastica. Anche lo strudel del tuo Trentino mi piace molto, con le
mele e l’uvetta.
Perché non vieni in Trentino a sciare così
ti fai una scorpacciata di strudel?
Io
non so sciare purtroppo. C’ho provato un paio di volte però ho passato più
il tempo con il sedere per terra
che in piedi sugli sci e allora ho desistito.
Come ti trovi con i romani (pregi e
difetti)?
Mi
sono trovata bene con i romani, anche se, tra virgolette, sono un popolo
diverso. Però mi piacciono perché sono schietti. Diciamo che l’umorismo
romano all’inizio per me è stato difficile capirlo, però una volta che entri
nella modalità romana, va bene. Li apprezzo molto perché sono persone dirette
e con loro ti diverti sempre.
Tradiresti la tua Marcianise per vivere
per sempre a Roma?
Si e
no. Un po’ si perché come ti ho detto prima Roma la vedo come la mia seconda
casa. Un po’ no perché in fondo le mie origini stanno sempre a Marcianise. La
famiglia, gli amici di sempre, il bar di
sempre, la mia scuola, il quartiere dove sono cresciuta…
Un consiglio al sindaco di Roma?
Facesse
qualcosa per la metropolitana. Lo so che è un problema, lo capisco che siamo
pieni di cose antiche e che non possiamo distruggerle, non possiamo buttarle giù.
Io ho avuto la fortuna di girare il mondo e fare qualche confronto ed è molto
difficile spiegare agli stranieri perché Roma ha soltanto due linee di
metropolitana. E’ veramente
difficile. Altro problema sono le strade di Roma, Sono un disastro, si allagano
e sono piene di buche e quindi sono pericolose soprattutto per quello con i
motorini. L’inverno scorso Roma era tutta allagata, non si poteva prendere la
macchina e mia sorella è rimasta bloccata in un sottopassaggio per via
dell’acqua.