Maurizio
Fondriest (ex ciclista) Cles (Trento) 28.12.1998
Intervista di Gianfranco Gramola
Un
ciclista capace di dire "basta" quando è ora
Il
sito ufficiale è www.mauriziofondriest.com
e nella pagina
principale, Maurizio ci accoglie con questo messaggio:” Cari
amici, nel 2008 ricorre il ventennale della mia vittoria ai Campionati del Mondo
di Renaix 1988. Per condividere i ricordi di quella straordinaria giornata, con
tutti coloro che da anni mi seguono con passione, ho ideato l’iniziativa
Fondriest 20° Anniversario. Nel mese di giugno del 2008, partirò da Cles in
bicicletta per raggiungere Roma. Il viaggio sarà diviso in sette tappe durante
le quali incontrerò i volti degli amici e dei colleghi che hanno fatto parte
della mia carriera sportiva. L’iniziativa è motivata da un intento benefico
in quanto sostiene il progetto Piccolo Fratello, promosso da Fondazione
Mediolanum e Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia Onlus. Non tutti potranno
pedalare con me “dal vivo”. Molti però potranno farlo seguendomi attraverso
il mio blog dove, giorno dopo giorno, racconterò le emozioni e i momenti più
divertenti della mia avventura. Vi invito fin da ora a seguirmi. Con la consueta
amicizia. Maurizio Fondriest”.
Maurizio
Fondriest è nato a Cles (Trento), il
15 gennaio 1965.
E’ stato un egregio ciclista
professionista italiano.
Attualmente svolge l'attività industriale come produttore di bici,
con il proprio marchio,
oltre che svolgere attività di commentatore sportivo per alcune reti
televisive. Corridore da classiche di un giorno, faceva spesso valere la sua
potenza in allunghi a pochi chilometri dal traguardo. E'
stato campione del mondo su strada nel 1988. Ha vinto 2 volte la Coppa del Mondo
nel 1991 e 1993. Tra le sue principali vittorie oltre al mondiale del 1988,
ricordiamo la stagione d'oro del 1993 di cui vince la Milano - Sanremo, la
Freccia Vallone il Campionato di Zurigo e a fine
stagione la Coppa del Mondo.
Nelle lunghe corse a tappe, non ha dimostrato la necessaria resistenza fisica e
mentale, nonostante le sue buone qualità, oltre che negli allunghi finali,
anche in salita, in discesa e soprattutto a cronometro, specialità in cui ha
ottenuto il quarto posto alle olimpiadi di Atlanta
nel 1996.
Breve
elenco di alcune delle sue vittorie
1987
(Ecoflam) - 2 vittoria: 1tappa Giro di Catalogna,circuito Asiago
1988
(Alfa Lum) - 7 vittorie: 1tappa Tirreno-Adriatico, GP Prato,1tappa Giro
di Svizzera, GP d'Europa a Cepagatti, Campionato del Mondo, circuiti di Messina,
Scordia
1989
(Del Tongo) - 5 vittorie: Giro di Toscana, Coppa Sabatini, GP
Europa a Cepagatti, circuiti di Nanno, Messina
1990
(Del Tongo) - 4 vittorie: 1tappa Settimana Siciliana, 1tappa Giro
di Gran Bretagna, Coppa Agostoni, Giro del Lazio
1991
(Panasonic) - 5 vittorie: 1tappa Settimana Siciliana, 2tappe Giro di
Catalogna, Coppa del Mondo, circuito di Nanno
1992
(Panasonic) - 3 vittorie: 1tappa Ruta del Sol, Trofeo Melinda, 1tappa
Giro di Catalogna
1993
(Lampre) - 26 vittorie: 1tappa Ruta del Sol, 1tappa Settimana
Siciliana, 2tappe e classifica finale Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Freccia
Vallone, 3tappe e classifica finale Giro del Trentino, 1tappa Giro d'Italia,
3tappe e classifica finale Midi Libre, Campionato di Zurigo, 2tappe Giro di
Catalogna, GP Baden-Baden (con Bugno), Giro dell'Emilia, Coppa del Mondo,
Firenze-Pistoia, 2prove e class.finale Scalata del Montjuich
1994
(Lampre) - 9 vittorie: 1tappa Settimana Siciliana,2tappe e classifica
finale Giro di Gran Bretagna, 2tappe e classifica finale Giro di Polonia,Giro
del Lazio,Coppa Sabatini
1995
(Lampre) - 3 vittorie: 1tappa Tre giorni di La Panne, 1tappa Giro
d'Italia, 1tappa Giro di Catalogna
1996
(Roslotto) - 3 vittorie: 1tappa Tre giorni di La Panne, 1tappa
Giro di Polonia,circuito di Cagliari
1997
(Cofidis) - 1 vittoria: 1tappa Vuelta Valenciana
Ha
detto:
-
Il “Trofeo Melinda” è una corsa tra le più belle in Italia: il profilo
altimetrico è impegnativo, lo sponsor è solido ed è organizzata bene. Ha
tutte le carte in regola per ospitare nuovamente il campionato nazionale.
-
In 12 stagioni il più grande che ho visto correre è stato Miguel Indurain,
come persona e come atleta.
-
Il mondiale di Renaix e la Milano - Sanremo sono i successi più cari. Il giorno
della Milano - Sanremo è nata mia figlia Maria Vittoria.
-
Ho una sciatalgia cronica che sotto sforzo mi procura un dolore intenso al
gluteo e alla gamba sinistra. Potevo ancora continuare a galleggiare in gruppo,
ma la sofferenza mentale di dover andare alle corse così, era troppo forte.
-
Ho sempre voluto fare di testa mia e all’inizio mi è costato, perché gli
anziani del gruppo mi hanno messo i pali tra le ruote.
Curiosità
- Ha
partecipato per 9 volte ai campionati del mondo: nel
1987-1988-1989-1990-1991-1992-1993- 1994-1997.
- E’ stato il primo corridore italiano ad
indossare la casacca di una formazione straniera, l’olandese Panasonic ed è
stato il primo vincitore del “Trofeo Melinda”.
- E’
sposato con Ornella Springhetti e ha due figlie: Maria Vittoria e Carlotta.
- Dopo essersi ritirato dal ciclismo, si
occupa del negozio di biciclette di Cles (Tn), dell’azienda di Peraga di
Vigonza (Padova) dove si assemblano i telai che portano il suo nome e
soprattutto della produzione delle mele: circa 1500 quintali l’anno.
Intervista
E’
nella sua abitazione “nonesa” di Cles ( Trento ), di via Bartolomeo Antonio
Bertolla, 10. Disponibile e alla mano, accetta l’intervista con molta
disponibilità, nonostante i suoi molteplici impegni.
Ricordi
Maurizio, quando sei andato a Roma la prima volta?
La
prima volta che sono andato a Roma, se ricordo bene è stato per il Giro del
Lazio di tre anni fa, cioè nel 1995, da professionista. A Roma mi sono fermato
per dormire, per riposare fra una tappa e l’altra e lì Roma mi è rimasta
impressa per la sua grandezza e per la quantità di monumenti che possiede,
inoltre che per la sua storia. Ma a Roma poi ci sono stato tante altre volte, ma
sempre di sfuggita e quindi senza il tempo necessario di ammirarla come si
dovrebbe e come merita.
Tradiresti
la tua piccola cittadina della val di Non per andare a vivere a Roma?
No!
Assolutamente, Gianfranco. Non perché è Roma, ma perché è un a città troppo
grande ed io sono abituato a vivere in questo piccolo paese dove sono anche
nato. Penso che a Roma non riuscirei a vivere. Qui non c’è lo stress della
metropoli e poi ci conosciamo tutti e poi qui ho le mie mele (risata).
Ti
piace la cucina romana?
I
bucatini li adoro. Quando ero in giro per le gare si mangiava sempre le
specialità del posto. A Roma era d’obbligo certe pastasciutte da far
resuscitare i morti, come la matriciana e la carbonara.
Ma
di Roma cosa ti ha colpito di più?
Ripeto
i tantissimi monumenti che ci sono nel centro storico. In ogni angolo ce n’è
uno, ti giri ce n’è un altro. Roba da rimanere a bocca aperta, talmente belli
e carichi di storia. Adesso capisco come mai c’è tutto questo turismo a Roma
e perché vengono da tutto il mondo per ammirarla.
Un
monumento in particolare che t’ha “preso
l’occhio”?
Il
Colosseo è magnifico. Mi immagino attraverso i film gli spettacoli che ci
facevano dentro. Anche San Pietro visto da via della Conciliazione è stupendo.
Mi hanno colpito le colonne. Guardandole in qualsiasi direzione si coprono una
con l’altra. M’ha colpito la perfezione del progetto, della costruzione
fatta a quell’epoca e anche l’obelisco in mezzo alla piazza fa la sua bella
figura. Il colonnato sembra proprio che voglia abbracciare chi entra nella
piazza, no?
I
romani come ti sembrano?
I
pregi è che sono molto simpatici, allegroni, hanno la battuta sempre pronta e
se tu hai come amico un romano non ti annoi sicuramente. Come difetti trovo che
a volte sono un po’ megalomani, un po’ sbruffoni. Penso che tutti gli
abitanti di tutte le nostre città abbiano pregi e difetti. Noi trentini ad
esempio siamo un po’ chiusi come carattere, ma non scontrosi. La parola giusta
forse sarebbe un po’ “orsi” (risata). I romani sono un po’ più aperti, più chiacchieroni. Una cosa è
sicura, cioè che i romani sono meno concreti di noi trentini. I romani hanno
sulla bocca le solite frasi:” Nun te preoccupà - nun ce so’ problemi - ma
lassa perde - ma chi me lo fa fa’ “. Vivono più alla giornata di noi
trentini e poi non ti puoi mai fidare. Noi trentini invece se diamo la parola è
una cosa molto importante, è una cosa sacra.
Nelle
tue brevi visite a Roma cosa non ti è piaciuto?
Non
mi è piaciuto il sistema diverso di vivere, ma questo non è solamente a Roma,
è il sistema delle metropoli. La pulizia non è proprio esemplare. Io faccio il
paragone con il mio Trentino, perché quando ti trovi a Roma ti viene
d’istinto fare questi paragoni, non so, le macchine in sosta in doppia e terza
fila, da noi in Trentino è impensabile. Non esiste. Dopo 5 minuti c’è il
carro attrezzi. A Roma invece è normale. Il sistema di giuda dei romani non è
esemplare, ma questo è dovuto al traffico caotico. Solo a Roma ho visto
sorpassare sulla destra. Sono cose che mi hanno colpito, non irritato, anche se
ti ripeto che tante cose sbagliare non sono solo di Roma ma di tutte le grandi
città dove esiste una certa frenesia.
Tu
che hai girato mezzo mondo, trovi che Roma sia la città più bella che ci sia?
Secondo
me la più affascinante è Venezia, perché è unica nel suo genere, con i suoi
canali, i ponti, le sue calle e le sue gondole. E’ molto romantica. Però Roma
ha una storia che nessun’altra città possiede.
Se
tu potessi, cosa faresti per migliorare Roma e la vita dei romani?
Sicuramente
farei delle zone un po’ più pedonali, dove non ci sia traffico. Però questo
non è detto e fatto, non è una cosa semplice. Salvaguardare il più possibile
il centro storico e tutti i suoi monumenti millenari che sono il vanto di noi
italiani.
Parliamo
un po’ di ciclismo. Com’è nata questa passione?
La
passione l’ho avuta da mio padre, ex corridore ed ex giudice di gara e quindi
era già nel sangue. Fin da piccolo sognavo di fare il corridore, il ciclista e
papà mi ha incoraggiato molto. Mi piaceva anche il calcio, come a tutti i
ragazzini però il ciclismo mi dava più emozioni.
Le
tue vittorie a chi le hai dedicate?
Le
prime vittorie ai miei genitori e le ultime, quelle più importanti a mia moglie
Ornella, quando è nata la mia prima bambina Maria Vittoria. Pensa che ho vinto
la Milano - Sanremo lo stesso giorno che è nata mia figlia.
Un
tuo sogno nel cassetto?
Adesso
per quanto riguarda la mia carriera di ciclista non ho sogni, perché ho vinto
tutto quello che c’era da vincere, cioè un mondiale, due coppe del mondo e
quindi posso accontentarmi. Se non avessi avuto problemi alla schiena avrei
sicuramente vinto di più. Sogni particolari non ne ho. Auguro tanta salute a me
e ai miei familiari.
Hobby?
I
mie hobby sono tutti legati allo sport, cioè sci d’alpinismo, discesa e poi
ogni tanto farmi un giretto in bici con gli amici.
Com’è
la tua giornata tipo?
Per
adesso non mi sono ancora organizzato bene con una giornata “tipo”. Adesso
che mi sono ritirato dalle gare seguirò la mia azienda di biciclette Fondriest
e poi il tempo libero lo passerò con la famiglia e facendo un po’ di sport
alternativi che prima non avevo il tempo di fare.
Ad
un ragazzo che volesse fare il ciclista che consigli gli daresti?
Gli
direi che per fare il ciclista professionista ci vogliono tanti, tanti e tanti
sacrifici.