Nadia Lanfranconi (cantante e attrice)
Los Angeles 18.4.2018
Intervista
di Gianfranco Gramola
“Sono stata influenzata dalla musica di
Cheryl Crow. Mi piacerebbe molto suonare ad un festival dove c’è anche lei.
Los Angeles? Dà tante opportunità che in Italia mancano”
Nadia Lanfranconi è nata e cresciuta nel
lago di Como, in Italia. Dopo aver vissuto a Milano per un paio d'anni si è
trasferita a Los Angeles all'inizio del 2007 per registrare
un album come cantautrice, dal titolo “Bad Story” . Nel 2011 ha anche inciso la
sua personale interpretazione di "Wake Me Up When September ends" dei
Green Day. Lavora a tempo pieno
nell'industria dell'intrattenimento come musicista, attrice e modella. Oltre
alla musica è una pittrice attiva che utilizza principalmente acrilici su tela
e mosaici su specchio.
Intervista
Cantante, attrice e modella. Hai
qualche artista in famiglia che ti ha trasmesso queste passioni?
No. E’ una passione che c’è sempre
stata. E’ una cosa strana e, se vuoi ridere, io ho fatto anche lo Zecchino
d’oro. Da quanto ho capito, da piccola rompevo le scatole ai miei, perché
cantavo e facevo sempre casino. Ad un certo punto mia mamma mi ha iscritta allo
Zecchino d’oro, per farmi stare zitta (risata).
Mi racconti i tuoi inizi nello
spettacolo?
Io sono di Como e
lavoravo per la Camel, quella delle sigarette, ma non era un lavoro a
tempo pieno. La sera registravo con la mia band e un giorno mi sono arrabbiata
di brutto e ho piantato tutto, il lavoro e anche il fidanzato. Non è che ho
cambiato vita, ma ho cambiato atteggiamento. Conoscevo un ragazzo che aveva uno
studio di registrazione a Como. L’ho chiamato non sapendo cosa fare, e lui mi
ha invitata ad andare nel suo studio perché c’era una band che stava
registrando. Io ci sono andata e ho trovato una band di Torino che stava facendo
un disco e gli serviva una voce femminile per
un loro pezzo. Mi hanno invitata a cantare il pezzo ed è piaciuto molto. Poi
loro sono partiti per un tour e sono andati a suonare ad Atlanta e mi hanno
portata con loro. Siamo andati a suonare in America, anche se la metallica non
era il mio genere musicale. Ricordo che con loro mi sono divertita molto ed ero
contentissima di far parte della band, inoltre ero pure pagata. Quindi si può
dire che ho iniziato per caso.
Hai mai pensato ad un nome d’arte?
C’ho pensato, però l’ho fatto troppo
tardi, cioè quando avevo fatto un bel po’ di cose in giro e sul web. Ho un
cognome un po’ troppo lungo, è vero. Ma io me ne sono fregata e al massimo mi
chiameranno la ragazza italiana oppure Nadia e basta.
Ti trovi più a tuo agio come cantante
o come attrice?
Dipende da cosa devo fare, come cantante mi
sento più a mio agio se faccio le mie canzoni e la musica che mi piace, che è
il mio pane, mentre come attrice a volte ci sono delle parti e dei ruoli che non
mi piacciono e che non mi fanno sentire a mio agio.
Tu sei anche autrice delle tue canzoni.
Quando arriva l’ispirazione?
Arriva quando arriva, Gianfranco. Anche nei
momenti meno opportuni.
Quante ore al giorno dedichi alla
musica?
Io alla musica ci penso sempre, qualsiasi
cosa stia facendo, il mio pensiero è lì. Quindi l’ispirazione, come dicevo
prima,che può arrivare in qualsiasi
momento, mi trova sempre attenta a riceverla. Adesso iniziamo dei concerti e
dovrò fare delle prove con la band e lì per forza ti devi mettere a
suonare. Se prendo la chitarra faccio altre cose inerenti la musica, tipo
ascolto delle cose nuove oppure vado ai concerti. Qui a Los Angeles fanno
tantissimi concerti fortunatamente e quando torno a casa sono abbastanza
ispirata. Quando vedo gli artisti che suonano mi arricchiscono dentro. Oppure
incontri delle persone che suonano, scambi opinioni con loro e poi torni a casa
e ti viene voglia di scrivere musica e testi.
La tua più grande soddisfazione
artistica?
Lo scorso novembre, David
Foster, che è un produttore discografico mega galattico, era
incaricato di provvedere alla musica della serata per le truppe israeliane. Il
giorno prima del gala mi hanno chiesto se volevo cantare in quella serata. Ho
accettato con entusiasmo. Il bello è che dopo di me cantava Seal. La cosa
curiosa è che quando sono andata alle prove non sapevo chi ci fosse a cantare
al gala. Ad un certo punto sento l’orchestra intonare le note della canzone di
Seal “Crazy” e poi
“Kiss from a Rose”. E’ stato molto emozionante. Altra cosa curiosa è che
qualche mese dopo sono andata ad un altro gala e c’era ancora Seal ed ero
seduta al tavolo insieme a lui. Tornando alla serata del gala, devo dire che è
stata molto emozionante perché c’erano i soldati, le donne soldato, le truppe
israeliane, c’erano autorità, generali, comandanti ed era una serata
organizzata per una causa importante, per raccogliere fondi. Per me è stata una
bellissima esperienza. Altra soddisfazione è quella di suonare al festival che
fanno qui e sono contentissima di esibirmi dal vivo. Ci sono tantissime band ed
è un festival molto interessante che mi regala l’occasione per fare le prove
con tutta la band. Alcuni concerti sono solo acustici, invece per questo
festival posso riportare la band ed è molto più stimolante.
Cosa
ti manca dell’Italia, Nadia?
Io
ho tanti amici italiani qui a Los Angeles, quindi non sento tanto la mancanza
dell’Italia. Con gli amici esco, ci ritroviamo e parliamo tutto il giorno in
italiano. E’ come stare in vacanza (risata). Ti dirò di più, non solo non
abbiamo lasciato le nostre tradizioni, ma le abbiamo esportate e le abbiamo
fatte conoscere ai nostri amici americani. Ad esempio ai miei amici americani ho
insegnato a condire le verdure con l’olio di oliva extravergine che non
bisogna usarlo per friggere o per fare le uova fritte. Loro usano molto il
burro. Ora tutti i miei amici americani usano l’olio d’olive e sono contenta
di aver portato qualcosa di buono e di tenere in alto le nostre tradizioni
culinarie.
Cosa ti piace di Los Angeles?
Los Angeles dà tante opportunità che in
Italia mancano. E’ una città soprattutto di passaggio per tutti. E’ grande
e varia e c’è di tutto. Anche a livello di amicizia ha un assortimento
straordinario. Qui sembra di stare sempre in vacanza, un’avventura che non
finisce mai. Poi quando le cose non vanno tanto bene, c’è solitudine, non
c’è il senso di solidarietà e di unità che c’è in Italia. Quindi quando
ci sono momenti negativi, si sta male e ci si sente soli, però in cuor tuo sai
che domani è un altro giorno e puoi reinventarti il domani che vuoi.
Hai fatto altri lavori a Los Angeles?
Quando mi sono trasferita qui, ho iniziato
facendo la modella, facevo la pubblicità e altre cose. Lavoravo in una galleria
d’arte, perché dipingo e facevo appunto mostre d’arte. Questa è una
passione che non ho messo da parte, ma dipingo privatamente, perché stare tutto
il giorno a dipingere è un lavoro molto introverso. Poi mi viene un
mal di schiena potente (risata).
La tua giornata tipo?
Non c’é. Ogni giorno è diverso
dall’altro, anche se ovviamente ci sono delle date fisse che so cosa devo
fare. Poi certe cose succedono completamente al volo. E’ allucinante. Magari
tu vuoi fare una passeggiata, invece ti chiamano per fare una cosa all’ultimo
momento. Come il gala che ti raccontavo, l’ho saputo due giorni prima. Quindi
ogni giorno è una sorpresa e a volte può essere anche una brutta sorpresa.
Hai un sogno artistico che vorresti
realizzare?
C’è un’artista che non ho avuto
l’occasione di vedere o incontrare. E’ Cheryl Crow. Sono stata tanto
influenzata da lei, soprattutto all’inizio, quando mi sono trasferita qui e mi
piacerebbe molto suonare ad un festival dove c’è anche lei.
Una curiosità. La tua storia con Mel
Gibson è vera o è una bufala?
Eccola là, me l’aspettavo. E’ vera, è
vera. Non so cos’hanno scritto in Italia, ma è vera. E’ stata una storia
come tante, durata un paio di anni. In Italia ha fatto notizia, mentre qui non
è uscito quasi niente, anche perché stavamo attenti nelle uscite. In America
spesso le cose se le inventano sui
giornali, perché non hanno niente
da dire e per vendere giornali.
Ti ho vista nella trasmissione di Pio e
Amedeo “Emigratis”.
Sono stati dei grandi. Io avevo già fatto
parte in una puntata di tre anni fa e li avevo portati
a casa di Ronn Moss, il Ridge Forrester della soap opera
Beautiful. Invece nella puntata di quest’anno loro sono venuti dalle mie
parti, mi hanno chiamata all’ultimo momento senza dirmi tante cose. Dovevo
sostituire una certa Valentina, che dopo ho scoperto che era Valentina Nappi, la
pornostar. E’ stato un pomeriggio molto
divertente con Pio e Amedeo.