Nino Frassica (attore)
Roma 21.5.2018
Intervista di Gianfranco Gramola
“Solidarietà, beneficenza? Appena posso lo
faccio molto volentieri. A volte mi sento in colpa perché ne faccio poca. Cosa
porto su un’isola deserta? Sicuramente una spillatrice (risata), non si sa
mai”
(Gianfranco Gramola insieme a Nino Frassica)
Nino (Antonino) Frassica è nato a Messina l’11
dicembre del 1950 (è del Sagittario). Grazie a un eccentrico messaggio lasciato sulla
segreteria telefonica si fa notare da Renzo Arbore, che nel 1983 lo chiama per
interpretare la parte del tecnico di Tele Ottaviano in "FF.SS."
- Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più
bene?". Sempre con Arbore partecipa nel 1985 al varietà Quelli
della notte, nella parte di frate Antonino da Scasazza, organizzatore di un
improbabile concorso a premi, e nel 1987 a Indietro tutta!, dove veste i
panni del "bravo presentatore". Presenta poi su Raidue la trasmissione
"Ritira il premio" e partecipa successivamente a Fantastico, Domenica
in, Scommettiamo che...?, I cervelloni, Acqua calda al
fianco di Giorgio Faletti e, più di recente, in Colorado Cafè e nella
prima stagione di Markette condotto da Piero Chiambretti. Uno degli ultimi
successi è la fiction televisiva Don Matteo,
cominciata nel 1999 e giunta alla dodicesima serie, con Terence Hill, in cui è
coprotagonista e interpreta il maresciallo dei Carabinieri Nino Cecchini. Nel
2009 viene scelto dalla regista Sofia Coppola per interpretare il ruolo di
presentatore del Telegatto nel suo film Somewhere. Nel marzo del 2010 ha un
piccolo ruolo in The Tourist , dove interpreta un carabiniere che insegue
il personaggio di Johnny Depp per i canali di Venezia. È anche testimonial
della Fratres per una campagna nazionale per la donazione del sangue, e
dell'Associazione Sclerosi Tuberosa. Lo stesso anno torna a I migliori anni,
in cui interpreta il giudice del reality show Disfactor. Sempre nel 2010
partecipa come ospite fisso alla trasmissione radiofonica di Lillo e Greg 610, dove interpreta il ruolo del mago Acirfass, fornendo oroscopi surreali e
strampalati. L'anno seguente è protagonista assieme a Giulio Scarpati della
serie televisiva Cugino & cugino per Rai Uno. Dal luglio dello stesso
anno conduce, insieme al cantautore Simone Cristicchi, il programma radiofonico Meno
male che c'è Radio2. Sempre nell'estate del 2011 prende parte a L'agnellino
con le trecce, un cortometraggio per il sociale. Dal 14 marzo 2012 prende
parte al nuovo programma di Sabina Guzzanti in onda su La7 dal titolo Un due
tre stella, nel quale ripropone alcuni suoi personaggi come il Mago Acirfass
e il critico televisivo Anno Ghiotti. Nella stagione autunnale 2012 de Le
Iene, lavora da inviato sotto il nome di Tommi Paradais utilizzando
come gancio il suo amico Pietro Pulcini per disturbare le riprese di alcuni
programmi e film televisivi. Nel 2013 partecipa ad alcune puntate della serie
televisiva Mario, scritta e diretta da Marcello Macchia, che va in onda
su MTV Italia, nel ruolo del pompiere Pompiero. Dal 6 aprile partecipa al nuovo
talent di Rai 1 Altrimenti ci arrabbiamo, con la conduzione di Milly
Carlucci. In primavera fa di nuovo parte del cast de I migliori anni
condotto da Carlo Conti. Nel 2014 ha pubblicato il libro a sua firma La mia
autobiografia (70% vera 80% falsa). Nel corso del 2015 diventa il
testimonial della campagna di comunicazione del Ministero della Salute contro il
fumo: per la campagna realizza tre spot televisivi e tre spot radiofonici che
vengono trasmessi sulle reti della Rai e in internet per tutto il corso del 2015
e del 2016. La campagna ha vinto il premio Agorà 2016. Dal 2015 fa parte del
cast fisso del programma Che fuori tempo che fa, spin-off di Che tempo
che fa. Il 10 febbraio 2016 è ospite della seconda serata del Festival di
Sanremo, dove ottiene consensi di critica e pubblico per la sua intervista
doppia con Gabriel Garko e per la canzone A mare si gioca, scritta con
Tony Canto. Il 9 settembre 2017 è giurato del concorso di bellezza Miss Italia
andato in onda su La7; quindici giorni dopo affianca Fabio Fazio alla conduzione
di Che tempo che fa su Rai 1. Nella serie tv La mafia uccide solo
d'estate Frassica interpreta il prete colluso con la mafia Fra' Giacinto. È
stato ospite del Festival di Sanremo 2018 durante la terza serata interpretando
il Maresciallo Cecchini insieme a Pietro Pulcini, nei consueti panni di Ghisoni.
La rubrica domenicale a Che fuori tempo che fa di Fabio Fazio ha ottenuto
così tanto successo da spingere Frassica a pubblicare il 25 maggio 2018 il
libro Novella Bella, edito Mondadori.
Ha detto:
- Con Terence Hill mai nessun litigio. Però
gli invidio una cosa: la calma. E’ un po’ la sua energia … vuole fare
tutto lui e rifiuta la controfigura.
-
Ora sto scrivendo una nuova sitcom che vorrei proporre alla Rai. Fare l’autore
mi dà una grande carica.
-
Da ragazzo, quando studiavo ragioneria, mi davo da fare più per la recita di
fine anno che per la pagella.
- Ci sono due tipi di
comici quelli che raccontano le barzellette e quelli che distruggono le
barzellette. Io appartengo al terzo tipo.
- La mia vita ha al centro il
lavoro, poi la famiglia, i nipoti e la squadra del Messina.
Curiosità
- Ha scritto diversi libri: Il libro di Sani Gesualdi,
(1985) - Terzesimo libro di Sani
Gesualdi ( 1986) - Il libro di
sani Gesualdi. Con l'aggiunta del dizionario di frassichese (1988) - Il
manovale del bravo presentatore (1988) - Come
diventare maghi in 15 minuti con
Michele Foresta (1993) - Il Maresciallo
Frassica. Il dietro le quinte, il di lato, il davanti, il dopo, il prima e il
mentre Don Matteo ( 2005) - La
mia autobiografia. (70% vera 80% falsa) ( 2014) - Novella
Bella (2018).
- E’ stato sposato
con l’attrice teatrale Daniela Conti. Dal 2011 è fidanzato
con Barbara Exignotis, un’attrice teatrale.
- Il papà era impiegato-archivista comunale
e la mamma casalinga.
- Per sbarcare il lunario ha fatto molti
mestierini. Dal presentatore di defilè all’animatore nelle scuole e nelle
feste di piazza e anche il dj.
Intervista
Nino, com’è nata la passione per lo
spettacolo?
E’ nata dalla noia. Avevo voglia di
distrazione e da grande appassionato di cinema, di televisione, di teatro l’ho
voluto fare pure io. Sono sempre stato un grande spettatore.
I tuoi genitori erano d’accordo che
tu facessi l’artista?
In realtà mi hanno sempre accontentato perché
io non chiedevo niente. Quando c’era da studiare,
studiavo, poi non lavoravo però non ho mai chiesto niente. Mangiavo e
dormivo e i soldi che guadagnavo facendo dei piccolo spettacolini, me li tenevo
per vivere. Loro stavano a vedere cosa faceva il loro figliolo. Non mi hanno mai
ostacolato nelle mie scelte.
Quali sono le tue ambizioni?
Di diventare una “maschera”, non essere
solo un bravo attore. Non so se ci riuscirò mai, però ci provo.
Fra voi colleghi c’è più rivalità
o complicità?
Dipende. Quando si fa un genere molto simile
e si è in concorrenza stretta stretta, allora
può esserci un po’ di gelosia. Io e uno scenografo, per dire, non
possiamo farci concorrenza, ma possiamo essere amici. Uno che fa il genere mio,
che ha la stessa età mia, potrebbe fregarmi il posto e qui scatterebbe la
rivalità, ma questo non succede o succede di rado.
Don Matteo è arrivato alla 12°
edizione. Ti aspettavo un successo così grande?
In realtà no, non me l’aspettavo un
successo così grande. Montalbano è arrivato dopo, e molti avevano un successo
medio e si faceva una serie o al massimo due e poi
si smetteva perché non si usava andare avanti con le stagioni. Don Matteo sta
preparando la 12° edizione … sarà un successone.
Come vivi il successo?
Godo dei vantaggi e so che non sono solo
canzonette, come dice Edoardo Bennato. Diciamo che mi godo il momento.
Ti hanno mai proposto dei reality?
Si, all’inizio si, poi non me l’hanno più
chiesto. Quando sono nati questi reality non si sapeva come o cosa fossero, se
avrebbero avuto successo o no, e quindi c’era un po’ di diffidenza. Ora s’è
capito cosa significa reality e chi ha altro da fare, non lo fa, mentre chi non
ha niente da fare, lo fa.
Cosa e chi porteresti con te su
un’isola deserta?
Sicuramente una spillatrice (risata), non si
sa mai. Chi porterei? Un gruppetto di amici per giocare a carte.
Hai mai lavorato per solidarietà?
Si, come no. Appena posso lo faccio molto
volentieri. A volte mi sento in colpa perché ne faccio poca. Quando faccio del
bene, sto bene ed è un peccato non fare beneficenza e solidarietà. Mi rivolgo
anche ai miei colleghi, aiutiamo quando possiamo chi è più sfortunato.
Ad un ragazzo che vuole avvicinarsi al
mondo dello spettacolo, cosa consigli?
Di fare tutto, sperimentare e provare tutto e
poi decidere qual è la strada giusta, cioè quella dove è più bravo. Se è
portato per il cabaret, faccia il cabaret. Se è portato per il doppiaggio,
faccia doppiaggio, se è portato per la prosa, faccia prosa. Scoprire qual è la
sua dote migliore e coltivarla e soprattutto studiare.
Hai un sogno artistico?
Si, ce l’ho. E’ quello di avere carta
bianca quando faccio qualcosa. Però non è così facile.
Parliamo un po’ di Roma, Nino.
Metà della mia vita l’ho trascorsa in
Sicilia e l’altra metà a Roma. Prima di fare l’attore o quasi in
contemporanea, il mio sogno era quello di venire a Roma. Roma mi affascinava da
quello che vedevo in tv. Oltre alle sue bellezze mi affascinava la vita, gli
abitanti ossia dal principe al barbone, una città dove c’è tutto, dove si
spazia in ogni cosa. Roma mi piaceva molto ancora prima di arrivarci e viverci.
Venendo a Roma ho realizzato due sogni: uno, appunto, venire a Roma e l’altro
di fare l’attore.
In quali zone hai abitato?
Io ho sempre abitato in zona Prati, a due
passi da via della Giuliana.
Come ti trovi in mezzo ai romani?
Molto bene, perché i romani sono simpatici,
sono scaltri, sono intelligenti, sono furbi, ironici e schietti.
Con la cucina romana come ti trovi?
La cucina romana mi ha conquistato.
Fortunatamente a Roma c’è una
grande varietà di ristoranti e ce n’è per tutti i gusti. Qualsiasi tipo di
cucina cerchi, a Roma la trovi. A me
piace mangiare di tutto, però quello che preferisco sono gli antipasti. Io
mangerei solo quelli.
C’è un angolo di Roma che ami molto?
Mi piace molto la zona di Trastevere, poi amo
piazza Navona e dintorni. Mi piacciono quei posti dove c’è un turismo soft,
tranquillo, non quelle zona dove trovi violenza. Amo i posti dove puoi stare
tranquillo, con i bambini che giocano, tipo villa Borghese. Amo la Roma dove
puoi rilassarti. Quei posti lì fanno diventare più belle le città stesse,
perché sai che puoi stare sereno e non trovi ubriachi, delinquenti, e zingari.
Cosa ti dà più fastidio di Roma,
Nino?
Il traffico. Quando per raggiungere un posto
ci metti un’eternità e ti innervosisci.
Un consiglio alla sindaca Raggi?
Di non stare a sentire nessuno e insistere e
di fare tutto quello che ha iniziato in buona fede. Andare avanti con il suo
programma e rivolgersi a persone serie e competenti.