Ramona Gargano (attrice)      Roma 1.3.2018

                     Intervista di Gianfranco Gramola

Da bambina sognavo di fare il veterinario, poi l’avvocato, poi la cassiera, per un periodo pensavo anche di voler entrare nella squadra dei R.I.S, ma alla fine ho scelto di fare l’attrice.

 

Per contattare l'attrice, la sua e.mail è ramonagargano@libero.it

Ramona Gargano  è nata a Cosenza il 17 dicembre del 1988.   

Curriculum artistico

2010/12  Diplomata presso “Il Cantiere Teatrale di Paola Tiziana Cruciani

2009 Qualifica professionale Operatore teatrale nel territorio calabrese

(Progetto POR misura 3.8 c Istruzione e formazione permanente).

Stage

2014    Laboratorio intensivo di recitazione in versi condotto da Pierluigi Misasi

2013  “Laboratorio intensivo di drammaturgia - Riccardo III. La deformità del poterecondotto da Barbara Terrinoni

2012    “ Stage intensivo sulla tragedia greca” condotto da Giuseppe Argirò

2011    “ Stage intensivo sulla Commedia dell’arte” condotto da Augusto Fornari

2008  Workshop sui processi della messa in scena teatrale condotto da Giancarlo e Fulvio Cauteruccio, Teatro Studio di Scandicci (FI)

Esperienze teatrali

IL DONO DI HITLER – TEREZIN: 1941 – 1945 scritto e diretto da Daria Veronese - 2018

ATTRAZIONI COSMICHE di Giovanna Chiarilli e Marco Cavallaro, Regia Marco Cavallaro - 2017

THAT’S AMORE scritto e diretto da Marco Cavallaro - 2017

VENUSTRAFOBIA scritto e diretto da Valentina Tramontana e Ramona Gargano – 2016

MOBY DICK. ME STESSO. CERCO. scritto e diretto da Enrico Maria Falconi -2016

ALCAZAR di G. Clementi, Regia Luca Pizzurro – 2016

SE TI SPOSO MI ROVINO scritto e diretto da Marco Cavallaro – 2016

UNA SPECIE DI HARRY TI PRESENTO SALLY scritto e diretto da Enrico Maria Falconi  – 2015

S’AMAVANO scritto e diretto da Enrico Maria Falconi  - 2015

GLI UCCELLI di Aristofane, Regia Claudio Boccaccini – 2015

ORA scritto e diretto da Luca Giacomozzi - 2015

L’ULTIMO VOLO di Gianni Clementi, Regia Claudio Boccaccini - 2015

ANDY & NORMAN di Neil Simon, Regia Marco Cavallaro - 2014

L’AVARO DA MOLIERE tratto da LAvaro” di J.B.Moliere, Regia Sergio Ammirata 2014

ESTETISTE di Silvia Falabella, Regia Enzo Masci 2014

SHAKESCENE scritto e diretto da Francesca Florio - 2014

STATO DI GRAZIA  di Silvia Falabella, Regia Enzo Masci - 2013

E BASTA CO STO SHAKESPEARE! scritto e diretto da Enzo Masci - 2013

CHE CI FAI NEL MIO LETTO? da Perfect Wedding di Robin Hawdon, Regia Enzo Masci - 2012.

CYRANO…DACCI UNA MANO! di Strati/Bognanni, Regia Mimmo Strati - 2012 (Matinèè)

LIFE tratto da “Fiori d’acciaio di R. Harling, Regia Enzo Masci - 2012

LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA saggio Cantiere Teatrale, Regia Cruciani e Profita - 2012

DELITTO IN CANTINA tratto da Trappola per topi” di A.Christie, Regia di Michele Albini - 2011

PERICOLOSAMENTE da La domanda di matrimonio” di Cechov, Regia Francesca Marchese - 2009

LA BOTTEGA DEL CAFFE’ di C. Goldoni, Regia Antonello Lombardo - 2009

UN EREMITA ALLA CORTE DI FRANCIA di Michele Bartelli, Regia Antonello Lombardo 2007

Insegnamento

INVIDIA,FEDELTA’ E CECITA’. IL DRAMMA DELL’ OTELLO -  Stage intensivo condotto nel 2016

DOPPIE IDENTITA’.L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNEST - Stage intensivo condotto nel 2017

Altre esperienze

TORTO O RAGIONE – Raiuno – 2015/2016

CORTI…1 METRO E 40. LA VITA E LA CITTA’ SECONDO ROMOLO - Regia di Mimmo Strati -2011 (CORTOMETRAGGIO)

ILL(1min)ATION (Videoclip) 54° Esposizione Internazionale d'Arte (Biennale di Venezia) - Regia di Emanuele Russo - 2011.

IL MARESCIALLO SBROCCA - Regia di Roberto DAlessandro - 2010.

Intervista

Ramona, sei in tournée con "That's Amore”, che sta avendo un successone. Mi racconti la trama e il tuo ruolo?

“That’s Amore” è la storia di un “Lui” che viene lasciato dalla fidanzata e di una “Lei” che lascia il fidanzato. “Lui” odia tutte le “Lei”, “Lei” odia tutti i “Lui”. “Lui” e “Lei” non si conoscono ma affittano lo stesso appartamento per uno strano scherzo del destino e sono costretti a trascorrere un weekend insieme. Nell’appartamento arriverà anche “l’altro” a spezzare gli equilibri già precari della situazione. “That’s Amore” è una “Commedia da camera”, una favola moderna sul precariato e sul bisogno di amarsi per affrontare la vita.  Io interpreto Manuela Martini, estroversa, nevrotica ed aspirante attrice che, in questa girandola di situazioni, riuscirà nuovamente a riaprire il suo cuore per un buffo, un po’ sciocco, “Lui”.

Prima di entrare in scena, hai un rito scaramantico?

Si, faccio tre volte il segno della croce, ma non perché io sia particolarmente credente, anzi. E’ solo un gesto che ho fatto istintivamente la prima volta che sono salita su di un palcoscenico e che da quel giorno continuo a fare.

Com’è nata la passione per lo spettacolo? Hai qualche artista in famiglia?

Ero la classica bambina che guardava un film e poi riproduceva le scene davanti allo specchio del bagno. Successivamente, al liceo, ho iniziato a frequentare il corso di teatro della scuola e da lì è iniziato tutto. Ho uno zio ed un cugino batteristi, un altro cugino regista cinematografico e mio fratello sta per laurearsi al Dams. Quindi si, nella mia famiglia l’arte non manca!

Hai mai pensato ad un nome d’arte?

No, sinceramente no. Credo che il mio nome “suoni” abbastanza bene se un giorno dovesse mai comparire nei titoli di testa di un film!

Da piccola, cosa sognavi di fare da grande?

Da piccola pensavo di fare tante cose. Prima il veterinario, poi l’avvocato, poi la cassiera, per un periodo pensavo anche di voler entrare nella squadra dei R.I.S, ma alla fine ho scelto di fare l’attrice! E direi che scelta migliore per me stessa non avrei potuto fare!

Chi sono i tuoi idoli?

I miei genitori. L’amore e la dedizione con la quale hanno cresciuto me e mio fratello, il senso di famiglia e i valori che mi hanno trasmesso e che mi rendono quella che sono oggi, me li fanno ammirare ogni volta che li guardo come degli idoli.

Qual è stata la tua più gran soddisfazione artistica? 

Sono artisticamente soddisfatta ogni volta che salgo su di un palcoscenico e dico “grazie” per tutto quello che di bello mi sta capitando. E l’applauso del pubblico è la più grande soddisfazione artistica che possa esserci.

Il mondo dello spettacolo era come te lo immaginavi o ti ha un po’ deluso?

Il mondo dello spettacolo, o meglio il mondo teatrale per quanto mi riguarda, è un mondo complesso e pieno di tante dinamiche a volte difficili da comprendere. E’ un mondo che ti mette davanti ad ansie, che ti sbatte porte in faccia, che ti fa ingoiare rospi, ma quando ho iniziato ero cosciente di tutto questo, sapevo che non sarebbe stato facile ritagliarmi il mio piccolo spazio in questo ambiente. Ho sempre affrontato tutto con un sorriso, senza provare invidie e cattiveria, e forse questa, è l’arma vincente.

I tuoi genitori che futuro speravano per te? Che lavoro fanno?

Mio padre è un impiegato, mia madre è una casalinga. Non hanno mai sperato che io scegliessi di fare un lavoro in particolare, hanno sempre sperato che potessi affrontare il mondo del lavoro per come più mi piaceva e rendeva felice. Sono contenti di quello che faccio, mi seguono e mi sostengono sempre.

Il complimento più bello che hai ricevuto e da chi?

Devo essere sincera, ne ricevo tanti e questo mi rende felice. Ma se devo sceglierne uno, mi torna in mente questo: ero al secondo anno di laboratorio teatrale del liceo e venni scelta per un piccolo ruolo in uno spettacolo con attori professionisti. Per me fu un regalo grandissimo. L’autore del testo venne ad assistere alle prove e mi disse: “Sei molto brava e hai uno sguardo profondo e comunicativo, mi ricorda quello di Monica Guerritore.” Ancora ricordo la felicità che provai nell’ascoltare quelle parole.

Fra colleghe c’è più rivalità o complicità?

Molto spesso si parla di rivalità tra donne, e non solo in ambito teatrale. Io devo smentire. Ho sempre trovato una forte complicità con tutte le colleghe con cui ho lavorato, fuori e dentro la scena. Con alcune di loro ho anche instaurato legami profondi che vanno al di là della condivisione del lavoro, con altre mantengo comunque degli ottimi rapporti. Credo sia solo questione di intelligenza legata all’incapacità di provare sentimenti come l’invidia. 

Quali sono le tue ambizioni?

La mia unica ambizione è quella di poter continuare a vivere esclusivamente di questo lavoro…ed in un periodo storico come questo, mi sembra già una grande ambizione! Se poi andiamo nella sfera privata, da inguaribile romantica quale sono, sogno il matrimonio ed i figli…ma questo è un altro discorso!

Hai un sogno artistico?

Si, il cinema. Mi piacerebbe confrontarmi con un altro tipo di linguaggio e con una tecnica completamente diversa da quella teatrale.

Dopo la tournée quali sono i tuoi progetti artistici?

La tournée di “That’s Amore” si concluderà a metà Aprile in Sardegna, per poi riprendere in estiva. Successivamente ci sarà la ripresa di altri due spettacoli che vanno in giro già da un po’: “S’amavaNo” scritto e diretto da Enrico Maria Falconi e “Se ti sposo mi rovino”, scritto e diretto da Marco Cavallaro (stesso autore e regista di “That’s Amore”). A Maggio sarò impegnata su due fronti tutti al femminile: “Venustrafobia”, scritto a quattro mani con la mia amica e collega Valentina Tramontana, e “Vedove” per la regia di Marzia Verdecchi. A fine Giugno, debutterò con una commedia musicale dal titolo “Sbam! Lo spettacolo più brutto del mondo” per la regia di Enrico Maria Falconi e con le musiche di Vincenzo Incenzo. E poi mi riposerò in attesa della prossima stagione!

A chi vorresti dire grazie?

Vorrei ridirlo a tutte quelle persone a cui l’ho già detto almeno una volta e per qualsiasi motivo, e a tutte quelle che mi vogliono bene, che mi sostengono e che credono in me. A chi mi regala delle possibilità e delle opportunità. A chi c’è. Credo che “grazie” sia una parola molto bella ed io la uso spesso, e se non la pronuncio a voce, la dico con un gesto o con uno sguardo. Anche quello è dire “grazie”.

Parliamo un po’ di Roma. Tu sei di Cosenza. Quando ti sei stabilita a Roma (e il motivo) e come ricordi l’impatto con questa grande città?

Mi sono trasferita a Roma nel 2010. Volevo studiare seriamente recitazione e per farlo dovevo lasciare Cosenza. E così feci. Appena arrivata tutto mi sembrava grande, enorme, le distanze infinite, il caos incessante, vedevo sempre tutti “correre” e solo dopo qualche tempo realizzai che quando ti muovi con i mezzi pubblici, anche un minuto di ritardo può essere fatale in una città come Roma. Ma per me tutto era meraviglia, era quello che volevo, quello che sognavo. Mi sono sentita subito “adottata”, Roma mi ha regalato tante cose belle, ho trovato tanti amici e tanto calore umano, e per una del Sud come me, è una cosa che ti fa sentire a casa.

Quali sono state le tue abitazioni romane (in che zona hai abitato)?

Appena arrivata a Roma, mi appoggiai a casa del mio fidanzato dell’epoca che abitava su Viale Eritrea: un quartiere che ancora oggi trovo molto bello da vivere. Poi presi casa a Piazzale delle Provincie e stetti lì per un anno circa. Nel 2011 mi trasferii In zona Prenestina/Tor dè Schiavi e lì rimasi fino al 2014. Successivamente ho abitato per un altro anno a Piazza Bologna e dal 2016 sto in zona Boccea.

Attualmente com’è il tuo rapporto con Roma?

E’ un rapporto di amore ed odio. E’ una città molto caotica. Ci sono giornate in cui passi ore nel traffico e la maledici, ma poi ti basta ritrovarti sul lungotevere al tramonto e a quel punto le perdoni tutto.

Come ti sei trovata con i romani (pregi e difetti)?

Mi trovo molto bene in mezzo ai romani. Sono dei buoni e quando diventi un loro “pezzo dè core” si fanno in quattro per te. Sono estroversi, calorosi, simpatici, con la battuta sempre pronta. Forse il difetto è che a volte sono troppo gioviali ed esuberanti e vanno un po’ oltre il limite. Ma li si ama lo stesso così.

La cucina romana ti ha conquistata? (cosa ti piace e viceversa)

La amo profondamente. Mi piace molto cucinare e la mia specialità è la carbonara, ne vado molto fiera. Ma anche l’amatriciana, la gricia. Amo i ristoranti tipicamente romani e quando mi capita di andarci, un bel piatto di pasta non me lo leva nessuno!

C’è un angolino di Roma che ami particolarmente? Se si, perché?

Castel Sant’Angelo. Lo trovo meravigliosamente bello. Ogni volta che ci passo mi fermo a guardarlo e contemplarlo. Mi affascina, mi rapisce. Non sono ancora mai riuscita a visitarlo internamente e questa è una pecca che colmerò quanto prima.

Cosa ti manca di Roma quando sei in tournée?

Essendo appena rientrata da Bolzano, mi verrebbe da risponderti il clima. (risata) Ma mi mancano tante cose quando sto fuori, le mie abitudini, casa e i colori di questa città.

Cosa ti dà più fastidio di Roma (esiste una Roma da buttare?)

Roma è una città molto caotica, come ti dicevo prima. Molto spesso si rischia di trascorrere tanto tempo nel traffico, i mezzi pubblici (soprattutto quelli di superficie) non funzionano per come dovrebbero, e ogni giorno tutto diventa un gran caos e la gente nevrotica. Ma c’è anche un problema di sovrappopolazione: tra romani veri, romani adottati e turisti, siamo sicuramente troppi!

Per un’artista Roma cosa rappresenta?

Opportunità e stimoli. Ma bisogna saper cogliere quelli giusti, perché c’è una grandissima offerta, ma non sempre, qualità. Ma è una città che può dare tanto. Con me lo ha fatto e continua a farlo.