Sarah Maestri (attrice)         Roma 30.3.2008

                       Intervista di Gianfranco Gramola

Una ragazza semplice con il sogno di farsi una famiglia

  

Il suo sito ufficiale è www.sarahmaestri.com

Sarah Maestri è nata a Luino (Varese), il 21 dicembre del 1979, da papà Edoardo e da mamma Daniela. Inizia a studiare recitazione nel 1996 presso la scuola “Teatro Blu “ e dal 1998 al 1999 frequenta la scuola di recitazione “ Quelli di Grock “. Successivamente continua a studiare recitazione, frequentando vari seminari e, inoltre, studia canto. Esordisce come attrice in teatro nel 1997 con “ Puk “, tratto da “ Sogno di una notte di mezza estate “, in seguito lavora prima in cinema, dove esordisce con il film “ I cavalieri che fecero l’impresa “ (2001) di Pupi Avati e poi in televisione, dove, dopo il debutto in Vivere, nel 2003 entra nel cast di Centovetrine, entrambe soap opera trasmesse da Canale 5; grazie alla sua interpretazione del ruolo di Virginia Forti, vince la Telegrolla d’oro (2003), come migliore attrice di soap opera. Nel 2006 è coprotagonista, nel ruolo di Alice, del film, che ha ottenuto un grande successo, “Notte prima degli esami “ di Fausto Brizzi. Alla fine del 2006 gira, sempre con la regia di Brizzi, “ Notte prima degli esami – Oggi “, che esce nelle sale il 14 febbraio del 2007 e nello stesso anno riceve il Magna Grecia Awards "Edizione Speciale X° Anno".

Cinema

I cavalieri che fecero l’impresa (2001) - Oltre il confine (2002) – Il cuore altrove (2003) – Notte prima degli esami (2006) – Notte prima degli esami – Oggi (2007) – Il nostro messia (2008) – La morte di pietra.

Televisione

Centovetrine (2003-2004) – Benedetti dal Signore (2004) – Amiche (2004) – La freccia nera (2006).

Cortometraggi

Punto di vista (2007).

Ha detto:

- Nella mia Luino, un paese di 15mila abitanti, sono stati girati grandi film tratti dai libri di Piero Chiara, come “ Venga a prendere il caffè da noi” e “La stanza del vescovo”.

- Recitare, fare foto, interviste e fare autografi, per me è una pacchia. Io ci sto come un topo nel formaggio. Non capisco certi colleghi che fanno i preziosi.

- Noi attori viviamo nell'ansia di cosa si farà dopo, con l'assillo che non ci chiami nessun regista o produttore. Per fortuna ho contratti fino al 2008.

- Un mio sogno nel cassetto è diventare un giorno mamma, avere una figlia che mi venga magari ad applaudire in teatro. Professionalmente spero di continuare a fare tanto cinema, soprattutto italiano.

- Proposte indecenti? A me, a dir la verità, non è mai successo. Forse perché non mi trovano abbastanza bella o perché hanno sempre saputo che non mi sarei mai prestata a questi giochetti.

Curiosità

- Una cosa che la fa imbestialire è quando sui giornali scrivono il suo nome senza la “H” finale.

- Ha il diploma di maestra d’asilo.

- Nella sua casa di Luino ha due gatti: Ringhio e Sky e a Roma, sul suo comodino, tiene una loro foto.

Intervista

E’ in partenza per la Tailandia, dove si reca in vacanza con degli amici.

Dalla tua Luino a Roma. Come ricordi l’impatto?

Io ho amato Roma ancora prima di venirci, perché il mio sogno nel cassetto era vedere Roma. Una volta rifiutai un viaggio per l’Europa con i miei genitori, perché mi avevano promesso di portarmi a vedere la capitale e tre giorni prima hanno cambiato idea, optando per un giro per l’Europa, in visita alle capitali e ai campi di concentramento. Io ho detto no, perché volevo vedere Roma e allora rimasi a casa. La prima volta che sono venuta a Roma, l’ho amata ancora di più, perché m’è piaciuta moltissimo e adesso sono venti anni che ci vivo la amo ancora di più. Io adoro Luino, che è il posto dove sono nata e dove ho la mia famiglia e quindi il mio cuore è là, però io so che starò per tutta la vita qui a Roma. La mia casa ormai è qua.

In quali zone hai abitato?

Ho girato un po’ tutta Roma. La prima casa era a Testaccio, quando vince la Roma lo scudetto non puoi immaginare che casino da queste parti (risata). Poi ho iniziato a girare e adesso vivo nel quartiere Prati. Hai presente il Cupolone? Io dalla mia finestra lo vedo. Pensa quando mi alzo la mattina, vedendo cartoline di quel tipo. Come si fa a non essere felici?

Ti piace la cucina romana?

L’adoro, Gianfranco. La carbonara e l’amatriciana mi piacciono molto e anche a cucinarli sono molto brava. Faccio spesso la carbonara per gli amici. Ogni tanto esco a mangiare con gli amici e ci sono dei posti dove vado abitualmente, però non ce n’è uno in particolare che mi sento di nominare. A Roma si mangia bene in tutte le fiaschetterie e in tutte le trattorie.

C’è un angolo di Roma a cui sei particolarmente legata?

Sicuramente San Pietro, perché è sempre bello. Io da casa, come ti dicevo prima, vedo la cupola ed è veramente una grande emozione. Io adoro questa zona, adoro borgo Pio e il quartiere Prati è la zona che amo di più e quella in cui amo passeggiare e curiosare. Dopo otto anni che gironzolavo per Roma, finalmente ho trovato casa in questo meraviglioso quartiere. E questo è un altro sogno nel cassetto che ho realizzato.

Cosa ti manca di Roma quando sei via per lavoro?

Mi manca molto l’estate romana, il tempo di Roma, il suo clima veramente bello. Sono due settimane che ho sofferto tanto perché qui a Roma pioveva a dirotto. Adesso è arrivato il sole ed io sono tornata felice. Roma ha un clima pazzesco e ha la fortuna di farti vivere in un museo. 

Come ti sei trovata in mezzo ai romani?

(risata) Io sono una nordica anomala, Gianfranco. Sono una che è nata vicino alla Svizzera e che quindi che va avanti con un grande rigore, però ammetto che sto benissimo anche da Roma in giù, io. I romani hanno questa apertura mentale che poi hanno anche i varesotti e sono molto loquaci. I romani per me hanno solo pregi. Certo sono un po’ ritardatari e non rispettano gli appuntamenti, ma queste sono cose che, vivendo a Roma, ho imparato anch’io (risata).

Hai detto che Roma ti piace, la cucina, anche, i romani sono adorabili. Ma c’è qualcosa di Roma che non ti piace?

Il traffico non lo sopporto, però la bellezza di Roma è che non è Milano che è una metropoli e ovunque è un casino. A Roma hai la fortuna di poterti scegliere il quartiere dove vuoi vivere ed io ho anche casa e lavoro lì e quindi vado a piedi e questa è una grande fortuna, perché Roma in macchina ti puoi sparare un colpo in testa. Ti viene l’esaurimento dopo tre minuti.

Come vivi la Roma by night?

Io non sono una grande by night. Io dormo la notte, oppure vado al cinema, a teatro. Purtroppo sono una ragazza un po’ noiosa.

Sarah, com’è nata la passione per la recitazione?

E’ stata una cosa innata, una vocazione. Da bambina pensavo di fare la suora (risata) e il primo attore che ho visto sul palcoscenico era il prete in chiesa e l’ho sempre copiato e imitato, imparando la Messa a memoria e quindi la recitazione è nata spontanea. 

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Mio papà sognava che facessi la tennista professionista. Non ho mai iniziato a giocare, però mio papà ha detto questo che ero ancora nella pancia della mia mamma. Così mi ha raccontato (risata). Penso che i miei genitori abbiano sognato una vita più stabile per me. Io ho studiato come maestra d’asilo. C’è da dire che non erano d’accordo della mia carriera di attrice, fino a quando non è uscito il film “Notte prima degli esami “.

Hai mai pensato ad un nome d’arte?

No! Perché credo che mia madre mi abbia dato un nome così bello che non serviva cambiarlo. Poi, Maestri è anche il cognome di una grande attrice, Anna Maestri.

Quali erano i tuoi idoli da ragazza?

I miei idoli da ragazza sono quelli che sono anche adesso. Uno fra tutti è Stefania Sandrelli. Sogno una carriera come la sua.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Che sono brava. Quando ti dicono in modo sincero una frase così, penso che sia la cosa più bella, il complimento più grande. La prima volta me lo disse Pupi Avati, sul set de “ I Cavalieri che fecero l’impresa”. Ero molto intimorita e lui dopo avermi diretta sul set tutto il giorno, mi ha abbracciata e mi ha detto:” Ricordati che tu sei una brava attrice. Faccelo vedere”. E quel complimento mi consolò molto. Ero una ragazzina e quello era il mio primo set e poi piano piano, con l’esperienza uno poi prende la consapevolezza diversa.

Ti sei mai infatuata di un collega?

Beh! In ogni film mi sono innamorata dei miei colleghi (risata). Però un po’ è vero, nel senso che quando interpreti la ragazza che si innamora dell’altra persona è molto facile. Però quando torni a casa la sera hai la tua vita, ma il personaggio vive molto dentro di noi. Io non sogno un fidanzato attore, sono gia un po’ pazzarella io, e quindi vorrei una persona completamente al di fuori dell’ambiente.

Che rapporto hai con la Fede?

Io sono una cattolica praticante. Ho un ottimo rapporto con Dio ed è una persona che mi sta molto vicino.

E il tuo rapporto con il denaro?

Sono abbastanza meticolosa, sono una molto attenta, non mi piacciono gli sperperi, non sono attaccata alle cose e quindi non sono una di quelle che va pomeriggi interi a fare shopping. A me piace molto viaggiare, domani parto per la Tailandia, mi piacciono i dvd, i libri, ecc… Non sono una da shopping, insomma. I miei genitori dicono che mi hanno messo al mondo per ricordare a loro di cosa hanno sbagliato (risata), perché sono una grande rompiscatole. Loro sono molto più sperperoni di me.

Ti ritieni fortunata?

Molto! Sono fortunata prima di tutto perché vivo, perché amo molto la vita e ho imparato ad apprezzare la vita che ero una bambina, perché non ho mai avuto una grande salute. Quindi apprezzo la vita e sono felice di vivere e sono fortunata anche perché ho realizzato il sogno di fare l’attrice. Io, una ragazzina di paese che non sapeva nemmeno come si faceva l’attrice, che però ha studiato e con costanza e tenacia ha realizzato un sogno, perché quando ho iniziato non avrei mai pensato di arrivare dove sono arrivata. Non avrei mai pensato che la gente mi fermasse per strada per chiedermi l’autografo. Invece questo è avvenuto. Sono fortunata, come ti dicevo prima, perché vivo, perché ho una famiglia meravigliosa e sono fortunata perché non mi manca niente e mi accontento di quello che ho, quindi mi ritengo fortunata.

Qual è il tuo punto debole?

Io sono una persona apparentemente molto sicura di se, ma sono molto fragile e quindi ho sempre terribilmente bisogno di affetto. Sono una persona che mi si conquista veramente con poco.

Hai progetti artistici?

Ma stai registrando, Gianfranco o scrivi molto veloce?

Sto registrando, Sarah, così poi copio l’intervista direttamente sul computer.

Ah! Ecco, perché pensavo “ammazza come scrive veloce” (risata). Dicevi?

Ti chiedevo dei tuoi progetti.

Adesso escono due film. Uno il 23 maggio, che è “Il nostro messia” che è un film che ho girato prima di “Notte prima degli esami”, in cui sono la protagonista e poi “La morte di pietra”. Poi sono in teatro. Adesso parto per le vacanze in Tailandia e poi devo valutare delle offerte di lavoro. Adesso ho preso un pochino di tempo, appunto per riposarmi e poi per decidere i lavori da fare. Io faccio sempre tutte le cose che mi spingono sempre ad amare questo mondo, perché ho molto rispetto per le persone che poi mi guardano ed anche per me stessa, chiaramente. Il mio lavoro è proprio l’amore della mia vita, sai, Gianfranco? Io non ho un compagno e amo tantissimo quello che faccio, quindi ho molto rispetto per questo.