Alessandro Paci (attore) Scandicci (Firenze) 3.4.2020
Intervista di Gianfranco Gramola
Ho
fatto una canzone che esce il 6 di aprile e si chiama “Chi
me l’ha fatto fare”. Sarà disponibile su tutte le piattaforme musicali e
tutto il ricavato andrà in beneficenza alla onlus dell’ospedale Careggi di
Firenze.
La locandina del film "Non ci resta che
ridere"
Se volete scrivere al comico toscano, il suo
sito ufficiale è www.paci.it
Alessandro Paci è nato a Scandicci (Firenze) il
21 dicembre del 1964. Il comico toscano, esordisce nel duo I Duemendi, con
Massimo Ceccherini. Ha partecipato al programma Aria fresca, in onda su
Video Music (e poi su TMC) a metà degli anno ‘90, interpretando un
improbabile buttafuori, e ironizzando sul suo fisico asciutto; ha inoltre
portato in teatro un riadattamento comico della storia di Pinocchio, Fermi
tutti questo è uno spettacolo, Pinocchio dove si esibisce assieme al suo
amico-collega Massimo Ceccherini: il dvd dello spettacolo è diventato poi il
dvd teatrale più venduto d'Italia. Ha anche girato tre film, sempre con
Ceccherini: prima Lucignolo, poi Faccia di Picasso e Tutti
all'attacco. Realizza inoltre i film in dvd "Cenerentolo",
"Gli abiti nuovi del Granduca", "La nipote di Barbablù",
"La piccola fiammiferaia". Dal 2002 è impegnato nello spettacolo
teatrale Grande Paci, rappresentato tuttora nei teatri di tutta la
Toscana. Esordisce alla regia nel 2003 con Andata e ritorno. Nel 2007
torna in coppia con Massimo Ceccherini per lo spettacolo teatrale Quei bravi
racazzi, e appare in due film 2061 - Un anno eccezionale, di Carlo
Vanzina e Una moglie bellissima , di Leonardo Pieraccioni; inoltre
ritorna in televisione su RaiUno con il programma I Fuoriclasse condotto
da Carlo Conti. Nel dicembre 2007 ha ultimato le riprese del film Cenci in
Cina, di Marco Limberti con Francesco Ciampi, in uscita il 27 marzo 2009. Da
ottobre 2008 torna in teatro con Massimo Ceccherini e Carlo Monni con la
ripresa, dopo 10 anni, di "Pinocchio". Nel 2010 torna a lavorare su
Raiuno, all'interno del cast della trasmissione Voglia d'aria fresca. Dal
2011 al 2013 ha condotto quotidianamente Ridi col tubo con Alessio
Nonfanti su Italia 7. Da novembre 2015 fino al giugno 2016 ogni lunedì ha
condotto con lo speaker radiofonico il gatto il programma radiofonico
Manikomio 77 su Radio Rosa. Nel 2020 è uscito il film Non ci resta che ridere.
Intervista
Mi racconti come’è nata la tua
passione per il mondo dello spettacolo, chi te l’ha trasmessa?
Accidenti
Gianfranco, i miei inizi? Si sta parlando della preistoria (risata). La passione
me l’ha trasmessa mia cugina che faceva la cantante. Io andavo sempre a
vederla cantare in queste manifestazioni e questi concorsi.
Era bravissima. Il mio sogno era quello di salire sul palco. All’inizio
volevo fare il cantante anch’io, però per fare il cantante mi toccava stare
sul palco ed esibirmi da solo e questo non mi piaceva. A quei tempo c’era
Massimo Ceccherini che faceva veramente da ridere e lo convinsi a venire con me
a fare il cabaret, a fare il comico insieme a me. Questi sono i miei inizi e una
volta partiti, non ci siamo più fermati.
Hai
fatto altri lavori prima di dedicarti alla recitazione?
La
mia famiglia aveva un bar e io lavoravo con loro.
Come
hai conosciuto Massimo Ceccherini?
Siamo
nati e cresciuti insieme e abitavamo nello stesso paese, a Scandicci, nella
periferia di Firenze. Siamo molto amici ma ora non ci frequentiamo più. Lui
vive a 100 km da casa mia e io vivo 100 km da casa sua (risata).
Chi
erano i tuoi idoli da ragazzo?
I
miei idoli erano Bud Spencer e Terence Hill e i mitici Blues Brothers.
Quali
sono le tue ambizioni?
A
55 anni le mie ambizioni sono quelle
di continuare a fare questo lavoro e farlo sempre al meglio.
C’è
un’artista con cui ti piacerebbe lavorare?
Non
voglio essere presuntuoso, ma ho lavorato con tutti, ma proprio tutti. Pensa che
ho iniziato a recitare che avevo 16 anni.
Hai
mai pensato ad un nome d’arte?
Io
e Ceccherini avevamo un nome d’arte agli inizi, eravamo “I due Mendi”. Poi
dopo abbiamo capito che era molto più comodo usare il proprio nome, perché
quando tu vai nei posti, ti fanno lo sconto. Se vai in un ristorante ed è tutto
pieno, ti trovano un tavolo libero. La popolarità ha i suoi vantaggi, caro
Gianfranco.
Prima
di entrare in scena hai un rito scaramantico?
Rito
scaramantico, no. Però mi scappava sempre di andare al gabinetto (risata).
Prima di entrare in scena, forse per l’agitazione o non so cosa, mi scappava
sempre di fare la pipì. Ora non ho più questa esigenza.
Oltre
alla recitazione curi delle passioni?
Io
ho la fortuna di vivere in campagna, quindi la mia passione è quella di fare
manutenzione, quindi curare le piante, aggiustare la veranda, sistemare la
stradina per arrivare a casa, cambiare il cancello, ecc …
Hai
dei rimpianti?
Rimpianti
no, magari se avessi fatto altre cose, avrei potuto ottenere di più, non voglio
dire successo, ma più soddisfazioni.
Chi
e cosa porteresti con te su un’isola deserta?
Se
si potesse, porterei delle donne e porterei il telefonino, perché a questo
punto non posso farne a meno.
Ti
hanno mai proposto dei reality?
Mi
proposero per “La Talpa”, ma non
l’ho fatta perché in quel momento non me la sentivo. Poi dopo quando
Ceccherini andò all’Isola dei Famosi, la nostra agenzia mi chiese se volevo
andare anch’io sull’Isola. Però Ceccherini mi disse: “Se non hai proprio
bisogno non andare, perché se patisce veramente”.
Hai
fatto teatro, radio, cinema e tv. In quali di questo ambienti ti senti più a
tuo agio?
Mi
sento molto più a mio agio in teatro, anche perché c’è il contatto diretto
con il pubblico e senti subito la risata. Il cinema è bello, perché ti da
tante soddisfazioni. La televisione ti da tanta popolarità. Però ora c’è
You Tube, dove metto le barzellette e mi ha rimesso al mondo. Mi piace molto You
Tube, perché mi ha fatto conoscere ai giovanissimi.
Un
collega che stimi molto?
Ce
ne sono tanti, Gianfranco. Se devo dirtene uno, ti dico Carlo Conti, che secondo
me oltre ad essere un grande artista è anche una gran brava persona.
Una
tua ossessione professionale?
E’
quella di far ridere. Quando sto sul palco e dopo due minuti
il pubblico non ride, per me è un insuccesso.
Hai
dei progetti?
Ora
ho fatto un film su Amazon Prime Video, dal titolo “Non ci resta che
ridere”. Il questo periodo mi stanno arrivando tantissimi messaggi che mi
emozionano molto.
Che
dicono?
Mi
dicono: “Ho passato un’ora e mezza senza pensare al corona virus, ci hai
tirato su il morale, ecc …”. Non immagini quanto mi gratificano queste
parole. Non mi immaginavo un così grande successo, perché mi arrivano messaggi
che mi emozionano fino alle lacrime. Ora ho fatto anche una canzone che esce il
6 di aprile e si chiama “Chi
me l’ha fatto fare” e sarà disponibile su tutte le piattaforme musicali.
Tutto il ricavato andrà in beneficenza alla onlus dell’ospedale Careggi di
Firenze. Parlando di beneficenza, questa cosa del film e della canzone, mi ha
aperto un mondo, perché non ero mai stato sensibilizzato così, capito?
Un
peccato di gola che ogni tanti ti concedi?
La
pastasciutta, con tutti i sughi, però più che altro a me piacciono molto le
minestre.
Quanto
ti influenza l’oroscopo nella tua vita quotidiana?
Nulla.
Non lo leggo nemmeno. O meglio, lo leggo solamente quando è positivo (risata).
Un
tuo sogno artistico?
Mi
piacerebbe tornare a fare teatro con Massimo Ceccherini, come quando abbiamo
fatto insieme “Pinocchio”.
Con
voi c’era anche Carlo Monni, l’attore toscano.
Si,
che non c’è più. Con Carlo avevo un rapporto bellissimo. Ho fatto dieci film
con lui e in tutti i film facevo sempre la parte di suo figlio.