Andreea Duma
(modella e attrice)
Roma
11.2.2024
Intervista di Gianfranco Gramola
“Cercavo
casa, mi hanno dato un numero di un’agenzia immobiliare, ho chiamato e preso
appuntamento senza chiedere nulla sulle case disponibili. Quando sono arrivata
all’agenzia ho scoperto che non si occupava di immobili ma era un’agenzia di
moda! Avevo semplicemente sbagliato numero di telefono! Quando mi hanno vista in
questa agenzia, mi hanno immediatamente proposto di fare dei provini fotografici
e mi hanno scritturato”
Andreea Duma
è nata nel 1984 a Brasov (Romania) da mamma tedesca-austroungarica e papà
romeno. Avrebbe voluto essere una giornalista di cronaca, ma la laurea in
Giornalismo e Relazioni pubbliche presa in Romania l'ha messa nel cassetto,
insieme all'altra, quella in Psicologia Infantile e ha proseguito la carriera
sulle passerelle. Un metro e ottanta di eleganza innata e un fisico scolpito da
anni di pallamano nella squadra della nazionale giovanile rumena, Andreea vive a
Roma da tanti anni. Ha sfilato per i
più importanti stilisti, da Valentino a Gattinoni, passando per lo show-room di
Fendi e uno dopo l'altro, arrivano i lavori: sfilate, cataloghi, show-room,
pubblicità e persino la televisione. Partecipa e vince un reality che va in
onda su un canale Sky: un trampolino di lancio che le apre diverse porte. Come
quella delle piste del MotoGp e del Superbike: inizialmente Andreea mostra la
sua bellezza come “ragazza-ombrello” ma presto viene notata e dotata di un
microfono per fare interviste ai piloti per un programma televisivo su Gold Tv.
Le confezionano anche una rubrica su misura, “A tu per tu con Andreea Duma”.
Il passo è breve e la modella si trasforma anche in autrice: si inventa
un reality per dodici ragazze che vengono “rinchiuse” in una villa e messe
in competizione con prove fisiche, psicologiche, di recitazione e di moda che si
chiama “Twelve Girls” viene prodotto per tre anni, poi il progetto naufraga.
Ma nel frattempo la modella è lanciatissima e arrivano le prime proposte dal
cinema: nel maggio 2015 è nel cast del film di Max Nardari “Di tutti i
colori”, con Tosca D'Aquino, Nino Frassica e Giancarlo Giannini.
Prossimi obiettivi: “Fare quello che ancora non ha fatto: punto alle
passerelle di Doce&Gabbana e di Versace”.
Intervista
Ho letto
che volevi fare la giornalista di cronaca. Com’è nata questa passione? Avevi
qualche parente giornalista?
Non ho
parenti che hanno svolto l’attività di giornalista ma un carissimo amico,
purtroppo scomparso recentemente, che svolgeva questa professione e mi ha
coinvolto facendomi svolgere un corso.
Che
ricordi hai della tua infanzia nel tuo paese d’origine?
Infanzia
meravigliosa a contatto con la natura e le tradizioni visto che vivevo in un
piccolo centro e i miei nonni gestivano un mulino per la macinatura del grano.
Com’è
nata la decisione di trasferirti in Italia e perché proprio l’Italia?
Mi sono
trasferita in Italia in quanto già ci viveva mia madre.
I tuoi
genitori come hanno preso la tua scelta di venire in Italia? Che futuro
speravano o pensavano per te?
I miei
genitori erano separati ed io ho raggiunto mia madre a Roma e credo che siano
soddisfatti del percorso che ho fatto sinora nella vita.
Ora da
molti anni vivi a Roma. Come ricordi i primi tempi a Roma e in quali zone hai
abitato?
I primi anni
sono stati difficili perché capivo l’italiano ma rispondevo in inglese,
francese o spagnolo. Mi sono scontrata con abitudini diverse e soprattutto con
mentalità diverse. Tuttavia ben presto ho imparato l’italiano e, attraverso
il cibo, mi sono integrata. Ho abitato sia in periferia che in centro.
C’è un
angolo di Roma a cui sei molto legata? Se si, perché?
L’angolo di
Roma a cui sono legata di più è il Campidoglio dal lato della Rupe Tarpea dove
si vede il Foro. E’ una veduta bellissima dove mi ha portato mio marito la
prima volta che siamo usciti insieme.
La cucina
romana ti ha conquistata? Cosa ti piace e viceversa?
Si, come ho
accennato prima, la cucina mi ha aiutato ad integrarmi in quanto ho scoperto
sapori e cibi che non conoscevo, quindi chiedendo e sperimentando ho avuto modo
di conoscere meglio la lingua e le tradizioni italiane.
Fare la
modella era un tuo obiettivo o è capitato per caso?
E’ capitato
per puro caso. Cercavo casa, mi hanno dato un numero di un’agenzia
immobiliare, ho chiamato e preso appuntamento senza chiedere nulla sulle case
disponibili. Quando sono arrivata all’agenzia ho scoperto che non si occupava
di immobili ma era un’agenzia di moda! Avevo semplicemente sbagliato numero di
telefono! Quando mi hanno vista in questa agenzia, mi hanno immediatamente
proposto di fare dei provini fotografici e mi hanno scritturato.
Hai
frequentato scuole o corsi di portamento per sviluppare le tue capacità come
modella?
Non ho mai
frequentato corsi, la mia è stata una dote totalmente naturale.
Chi sono
state le tue modelle (i tuoi miti) di riferimento?
Cindy
Crawford, Claudia Schiffer e Naomi Campbell, con quest’ultima ho avuto la
fortuna di sfilare insieme a Parigi.
Cosa ti
piace e viceversa del tuo lavoro?
Per molti
anni mi piaceva tutto: la possibilità di viaggiare tanto, i rapporti umani con
le colleghe e con gli stilisti. Poi, purtroppo, è cambiata la società e,
giocoforza, anche il mio lavoro: sono finiti i rapporti umani e tutto è
diventato una competizione feroce dove ognuno pensa per sé.
Fra
modelle hai notato più complicità e amicizia oppure competizione?
Anni fa tanta
amicizia e rispetto. Ormai da qualche anno tutto ciò è finito, c’è solo
competizione e si va avanti solo per compromessi.
Quanto
contano i social nel tuo lavoro?
Nel mio
lavoro servono molto, ma io non li amo.
Le modelle
per lavoro devono avere un fisico perfetto. Tu fai delle diete particolari
oppure ogni tanto fai uno strappo e ti concedi un peccato di gola?
Fortunatamente
non ho mai fatto diete e solo peccati di gola. La natura mi ha aiutato
regalandomi un metabolismo che mi consente di mangiare di tutto senza
ingrassare. L’unica cosa che mi ha fatto ingrassare è stata la gravidanza,
anche se dopo qualche mese dal parto ho ripreso il mio peso solito.
Il mondo
della moda era come te lo immaginavi o c’è stata qualche delusione ?
Inizialmente
corrispondeva alle mie aspettative perché ho incontrato bellissime persone,
rispettose e empatiche. Poi, purtroppo, si sono persi questi valori.
Sei una
bella donna. Hai mai avuto dei fan invadenti, fastidiosi? (molestie, stalker)
Si,
purtroppo, ho avuto fan fastidiosi ed invadenti e sono stata costretta a
denunciarne uno per stalking.
Come hai
vissuto l’esperienza di attrice? In futuro quali ruoli ti piacerebbe
interpretare?
L’esperienza
da attrice è stata sempre divertente anche se è stata dura per le ore di
attesa sul set. In futuro spero di poter indossare i panni di una donna
dell’800 perché adoro quell’epoca.
Quali sono
le tue ambizioni?
Non sono una
donna ambiziosa, vivo giorno per giorno decidendo cosa fare.
Hai un
sogno nel cassetto o un obiettivo professionale? E privato?
Sono una
donna fortunata che ha avuto la possibilità di fare tantissime cose nella vita,
quindi il mio sogno è quello di vedere i miei figli crescere sani, tutto qui.
Tre
aggettivi per definirti?
Schiva,
schietta ma simpatica soprattutto una volta che entri nelle mie grazie e diventi
mia amica. L’amicizia, infatti, è un valore basilare della mia vita.
Il tuo
punto debole?
Il cibo!
Penso di essere una donna che ha le voglie sempre anche quando non è incinta.
Il tuo
rapporto con la Fede?
La fede aiuta
a vivere ma, per le mie debolezze, ho spesso alti e bassi.
Quando non
lavori, curi delle passioni?
Ho la
passione di viaggiare ma ultimamente ci riesco poco.
Con quali
valori sei cresciuta?
Con i valori
tipicamente cristiani.
Di cosa
hai bisogno per essere felice?
La felicità
è un sentimento passeggero, si può essere felici per le piccole cose in vari
momenti della giornata. Mi fa stare bene un sorriso dei miei figli o un loro
discorso articolato. Mi fa stare bene un caffè con un’amica, una serata
conviviale con amici, una passeggiata con mio marito o cucinare un piatto
particolare per la famiglia.