Antonella Elia (attrice e showgirl)
Roma 24.11.2008
Intervista di Gianfranco Gramola
Un’attrice piena di talento e con mille
passioni
Antonella Elia è nata a Torino il 1 novembre
del 1963 (Scorpione). Conseguita la maturità classica si trasferisce a Roma e
inizia la sua carriera come modella. Dopo essere comparsa in alcuni spot
pubblicitari negli anni ‘80 e alcuni spettacoli teatrali, debutta in
televisione nel 1990 come valletta di Corrado nello storico varietà del sabato
sera di Canale 5 "La Corrida", ruolo per il quale verrà
confermata anche l’anno dopo. Dal settembre 1991 affianca Enrica Bonaccorti
nella conduzione della prima edizione di “Non è la Rai”. Con “Non è la
Rai” andrà in onda ogni pomeriggio e parteciperà anche ai vari spin off,
come lo speciale di Capodanno. Nell' estate 1992 affianca Paolo Bonolis alla
conduzione del varietà estivo "Bulli & pupe" e partecipa al
"Gran Premio Internazionale dello Spettacolo". L’anno dopo partecipa al
varietà "Questo è amore", per il quale canta anche l'omonima
sigla, mentre nella stagione 1994/1995 conduce insieme a Beppe Fiorello quella
che sarà l'ultima edizione dello storico varietà musicale di Italia 1 "Karaoke", che rimasto orfano di Fiorello non riscuote gli stessi consensi è
verrà eliminato dai palinsesti a fine stagione. Nel 1995 conclude anche una
biennale esperienza al fianco di Raimondo Vianello per la conduzione del
programma calcistico Pressing. Nell' estate del 1995 partecipa al varietà di
Alberto Castagna "Cuori e denari" con Simona Ventura, mentre nel
settembre dello stesso anno inizia un travagliato sodalizio lavorativo con Mike
Bongiorno. Lui la sceglie infatti per affiancarlo nella conduzione dei suoi quiz
e varietà "La ruota della fortuna", "Ma l'amore si" e
"Bravo bravissimo", ma il sodalizio si scioglie dopo quella stagione
per l'incompatibilità dei caratteri dei due. Nel 1996 lascia la neonata
Mediaset per condurre, su TMC2, un programma giornaliero intitolato "Dritti al cuore". L'esperienza nella giovane rete dura però solo una
stagione: nel 1997 Antonella porta all'esordio insieme a Claudio Bisio il
programma "Zelig – Facciamo cabaret", in seconda serata su Italia 1.
Contemporaneamente recita nel ruolo di Antonella, la nipote della bidella della
scuola nella fiction Mediaset "Caro maestro" con Marco Columbro,
Elena Sofia Ricci e Stefania Sandrelli. Nel
1998 conduce su TMC il programma "Centocittà" e, l'anno successivo,
prende parte al programma "Duri Quotidiani" insieme a Demo Mura, per
l’allora neonata emittente satellitare Mediaset
Happy Channel. Nel 2002 è di nuovo su Canale 5 assieme a Mike Bongiorno
per condurre il varietà dedicato agli animali : "Qua la zampa". Nei primi anni del 2000, la Elia è fuori dalle scene televisive. Vi
torna solo nel 2004 come concorrente del reality "L’isola dei famosi", dove ottiene un buon riscontro da parte del pubblico. Nel frattempo
recita in alcuni spettacoli teatrali e, dal 2002 al 2004, studia da attrice
negli Stati Uniti prendendo parte come figurante ad alcuni film americani.
Tornata in Italia, nel 2004 ricomincia a frequentare i salotti televisivi, tra
cui quello di Buona Domenica. Torna alla co-conduzione solo nel 2006, quando
presenta "Il Derby del cuore" e nello stesso anno è inviata del
programma di attualità di Rai 1 "La vita in diretta" e partecipa
alla trasmissione d'informazione ed attualità politica "Alice e le altre". Dal 2004 ricomincia anche a calcare le scene teatrali e nell'autunno del
2005 posa per il calendario “Woman for Planet 2006”, realizzato dal
fotografo Enrico Ricciardi e venduto in allegato alla rivista “Lifestyle Goo!”,
parte del cui ricavato viene devoluto all'associazione ambientalista “ForPlanet” (presieduta dalla giornalista e presentatrice Tessa
Gelisio). Negli ultimi anni è stata ospite a Miss Italia (2007) e a “Tutti
pazzi per la tele” (2008) e ha recitato in "Bello di papà" (2006 / 2007), a
fianco di Vincenzo Salemme e "Il
Re di New York" con Biagio Izzo e la regia di Claudio Insegno, fratello di
Pino.
Ha detto
- Non
mi sento in colpa se mi comporto da ragazzina. Mi auguro di non perdere mai il
mio lato “bambino”, voglio continuare a sognare e a stupirmi.
- Sono a
favore dell’eutanasia, dei Pacs, di quei valori in cui crede il movimento
radicale e socialista.
- Gli uomini in questo momento mi attirano
zero. Entro in un posto e nemmeno li guardo. Mi interessa assai di più il
rapporto umano con le donne, in senso buono, intendo.
- Sono stata in analisi per un anno e m’è
servito per decidermi a partire dall’Italia e affrontare la mia vita. Ho
sempre una smania dentro che mi divora.
Curiosità
- Grazie alla notorietà raggiunta con la
televisione, è stata testimonial di importanti campagne pubblicitarie, come
"Ammorbidente Lip – Curtiriso -
Fiesta Ferrero - Pandoro Balocco".
- Nel
2006 Antonella ha prestato la propria immagine a scopo benefico posando per il
calendario " Woman for planet " dell'organizzazione for planet,
associazione ambientalista.
- Dal
maggio 2006 scrive per la rivista mensile " LOOK"
edita da Italia Mediagroup S.r.l. curando interviste a personaggi di rilievo
della cultura, dell'arte e della scienza.
- E’
una convinta animalista e ama le immersioni tanto da conseguire il brevetto di
Master di sub. E’ anche esperta di yoga, pugilato, sci.
- Il suo sogno nel cassetto è laurearsi in
Biologia marina.
- In
America, per mantenersi, ha fatto la comparsa in film come The Aviator, Ocean’s
Twelve e Terminal.
Intervista
Contatto la bella torinese, al teatro
Brancaccio di Roma, dove sta recitando nella commedia scritta da Biagio Izzo
“Re di New York”, con le musiche di Paolo Belli e la regia di Claudio
Insegno.
Che ruolo hai nella commedia?
Diciamo che è un ruolo che Biagio Izzo ha
scritto apposta per me, che è un ruolo un po’ fuori dalle righe, un po’
fuori dai miei canoni. Però è un ruolo molto divertente e molto intrigante,
che ha un risvolto incredibile alla fine. Per cui è un personaggio molto bello
e che mi piace fare. Però non è la ragazza della porta accanto, è tutto
un’altra cosa. Lascio un po’ di mistero (risata).
Com’è nata la passione per lo
spettacolo, Antonella?
Ho iniziato presto, da ragazzina, perché ho
fatto la scuola di recitazione e ho iniziato a fare teatro, per cui io ho sempre
voluto e sognato di fare l’attrice e la ballerina.
Ci sarà qualcuno che ti ha trasmesso
questa passione.
Non lo so. Io da bambina volevo fare la
ballerina, poi crescendo un po’,
volevo fare l’attrice, quindi non ho idea di chi mi ha trasmesso questa
passione. Forse ce l’avevo nel dna, nel sangue o forse è nata pian piano.
Che futuro sognavano per te i tuoi
genitori?
Mio papà voleva che facessi l’avvocato,
anche perché lui era un avvocato.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
Non voglio essere immodesta, ma di
complimenti ne ricevo parecchi dalle persone che incontro o che mi vengono a
vedere. Quello che più mi piace è quando mi dicono che dico sempre la verità,
che la dico in faccia e che sono vera, sincera.
La cosa più cattiva che hanno detto o
scritto di te?
Quando ho fatto un musical hanno scritto che
ero una cagna (risata). Non sono sicura se hanno scritto proprio cagna, però
che non ero assolutamente brava a cantare l’hanno scritto. Sono passati 10
anni e questa è una critica che sto dimenticando.
So che c’è stato un battibecco tra te e
il critico Alessandro Rostagno, in una trasmissione.
In quell’occasione mi ha offeso molto.
Acqua passata, Gianfranco.
Ti sei mai infatuata di un collega durante
la lavorazione di uno spettacolo?
No! Non sono molto affascinata dai miei
colleghi. Le persone del mondo dello spettacolo non suscitano i miei interessi.
Sei severa con te stessa?
Si! Molto. Sono severa perché voglio dare il
massimo, voglio essere brava, voglio essere una persona di valore e voglio
trasmettere felicità ed emozioni. Voglio che la gente gioisca, voglio fare
questo lavoro non soltanto per appagare il mio egocentrismo, ma per portare
anche felicità alle persone.
Che rapporto hai con la fede?
Bella domanda, Gianfranco. Io tengo molto a
fare un cammino spirituale. Fin da piccola sono sempre stata molto attratta
dalla spiritualità e continuo imperterrita il cammino verso la mia ricerca
spirituale.
Hai un sogno nel cassetto?
Vincere l’Oscar (risata). Come miglior
attrice protagonista o non protagonista e poi
fare un film con Pupi Avati.
Chi vorresti ringraziare?
A Corrado,
perché Corrado mi ha voluto molto bene, perché Corrado mi ha lanciata,
è stato il mio pigmalione, perché Corrado è stato un grande uomo dello
spettacolo e che per me è stato anche un grande padre.
Dopo questo lavoro teatrale, hai qualche
progetto?
Si! Ho un’altra proposta teatrale per la
prossima stagione.
Adesso ti sei buttata sul teatro. Basta
televisione?
Si! Mi sono buttata sul teatro. In
televisione non vado perché non mi offrono niente di interessante. C’è da
dire inoltre che la mia prima e vera passione è recitare, per cui devo dire che inizio a sentire un grande senso di appartenenza al
teatro, per cui sono riconoscente di poter continuare questo cammino.
Tu sei nata a Torino. Quando sei venuta a
Roma e come ricordi l’impatto?
L’impatto è stato bellissimo, Gianfranco.
Mi sono trovata subito bene a Roma. Ci sono venuta ben 18 anni fa, per lavoro,
da sola, con il mio cane. Si! Perché il voler fare l’attrice e recitare a
teatro mi ha portato a spostarmi da Torino. E iniziare a vivere a Roma è stata
da subito un’avventura.
In quale via hai abitato?
All’inizio sono andata ad abitare in via
Ubaldo degli Ubaldi. Lì avevo casa con un attore simpaticissimo, Piero Nicosia.
Mi aveva affittato una stanza a me e al mio cane. Poi sono andata a vivere in
via dell’Acqua Traversa e adesso vivo in via Cortina d’Ampezzo. E’ una
bella zona, tranquilla.
C’è un angolo di Roma che ami
particolarmente?
Mi piace molto la zona dove attualmente vivo.
Una volta avevo un fidanzato che viveva a via dei Giubbonari, però a me faceva
impazzire aprire il portone e trovarmi di colpo in mezzo alla folla e al caos.
Per cui il centro storico non fa per me, perché c’è troppo rumore, troppi
esseri umani (risata) e troppa frenesia. Io ho bisogno di stare nel verde,
nello spazio e nella solitudine.
Con i romani, come ti sei trovata,
Antonella?
Benissimo, Gianfranco. L’accento romano mi
è sempre piaciuto, i romani sono calorosi, gioviali, simpatici e hanno la
battuta sempre pronta. Mi sono sempre piaciuti molto.
La cucina romana?
E’ un po’ troppo pesante per me (risata). La coda alla vaccinara, la pajata e tutte ‘ste cose qui, non le mangio.
Nemmeno la matriciana. Mi piacciono i carciofi fatti alla giudia e alla romana.
Questo è il piatto che prediligo.
Cosa ti manca di Roma quando sei via?
Di Roma mi manca la bellezza, i monumenti, il
clima e il calore. Perché poi quando vado via, io vado a Los Angeles che è il
deserto, che è solitudine, non vedi tanta gente in giro. Dopo un po’ che sei
a Los Angeles soffri un po’ di solitudine, per cui un po’ di manca Roma, con
le sue strade piccole e caotiche.
Come mai vai spesso a Los Angeles?
Perché ho la Green Card, perché mi piace
Los Angeles, perché c’ho vissuto lì due anni e mezzo e quindi mi piace ritornarci ogni anno.
Per un’artista, Roma cosa rappresenta?
E’ la mecca, Roma caput mundi. Il cinema è
a Roma. A Milano c’è la pubblicità e la moda e forse anche un po’ di
televisione. Roma invece è il centro di tutto il mondo dello spettacolo. Uno
che vuole sfondare, a Roma ha maggiori possibilità, se ha talento.
Come vivi la Roma by night?
Esco molto, nel senso che vado spesso a cena
fuori, ma non faccio vita mondana per locali.