Benny Green (attrice hard)                              Roma 21.9.2023

                            Intervista di Gianfranco Gramola

“Da ragazzina ovunque c’era un palco, una telecamera o una fotocamera, ero al centro dell’attenzione che si mostrava in tutte le sue performance, sia nel ballo e quant’altro. Diciamo che non ho mai peccato di timidezza”

Benny Green (all’anagrafe Serena Benedetta D’Anna) è nata a Torino il 12 aprile 1980, è un'attrice nel mondo dell’hard. Piemontese di nascita ma siracusana di adozione, lavorava nella filiale di un istituto di credito del capoluogo siciliano. Ex impiegata di banca, è stata licenziata dopo che i suoi superiori hanno scoperto la sua passione per l’hard, tra spettacoli nei club e foto osé su OnlyFans. Oggi è una pornostar, che ha lavorato anche con Rocco Siffredi.

Intervista

Benny, mi racconti come ti sei avvicinata al mondo dell’hard e come ricordi il debutto davanti alla telecamera?

La scelta, per chi conosce la mia storia, è dovuta ad un percorso che in realtà è il voler seguire quelle che sono le mie propensioni, i miei impulsi nel mondo dello spettacolo e la mia lotta contro i pregiudizi, le polemiche e soprattutto il mobbing che  ho ricevuto nel mio vecchio lavoro in banca da parte di alcuni colleghi, un’ambiente prettamente maschilista, almeno dove ho lavorato io, con le persone con cui ho avuto a che fare io. Soprattutto il voler rivendicare le mie scelte nei confronti di una società che mi ha sempre un po’ giudicato e di mia madre che ha sempre  ostacolato questa mia scelta, ho fatto in modo che tante mie problematiche  e insicurezze psicologiche che avevo, frutto della mia infanzia, le abbia potute vincere e bypassare facendo questo atto di forza e mi desse un po’ il coraggio di dire: “Ecco, io sono questa, con i miei pregi e i miei difetti e che non vuole più sentire il giudizio degli altri e di mia madre”.

Parli spesso di tua madre.

E’ vero, parlo spesso di mia madre perché ha influito molto nella mia vita, lei mi ha creato sempre tanti disagi a livello psicologico e molte paure. Io ero molto insicura e queste mie insicurezze spesso sfociavano in sensi di colpa e la voglia di assecondare quelli che erano i giudizi di mia madre. Quindi fino ad una fascia d’età l’ho fatto, conducendo una vita che a lei potesse piacere, ma che comunque mi comportava molto malessere interiore e ad un certo punto ho capito che fare questa scelta, anche se dall’esterno sembrava solo una scelta di costume, in realtà per me voleva dire vincere tutti questi miei spauracchi. Quindi, come dico sempre, è stato un mio percorso psicologico. Poi la banca dove lavoravo mi ha creato delle difficoltà nel momento in cui ho aperto un profilo su onlyfans che è stato un motivo di attacco, ma dico sempre che probabilmente è stato un bene, perché se la banca non mi avesse attaccato, magari poi non avrei avuto quella spinta, quell’input per lasciarmi alle spalle il passato  e cambiare regione e lo stato sociale e quindi voltare pagina. Quindi questo è stato anche un bene. Poi è stata mia la scelta di fare “click” nel web e quindi rendere la mia immagine pubblica. Il mio debutto davanti alle telecamere è stato molto easy, perché mi sentivo molto a mio agio. Da ragazzina ovunque c’era un palco, una telecamera o una fotocamera, Benedetta era al centro dell’attenzione che si mostrava in tutte le sue performance, sia nel ballo e quant’altro. Diciamo che non ho mai peccato di timidezza per cui la prima scena hard l’ho vissuta con una naturalezza incredibile. Sul set mi sentivo a casa mia. 

Con quali miti dell’hard sei cresciuta? Chi sono stati i tuoi maestri di riferimento?

Visto che amavo tutto il cinema in generale e quindi volevo capire come lavorassero gli operatori del settore, in questo mio excursus cinematografico mi sono imbattuta in Tinto Brass e tutto quello che era il cinema erotico di quel periodo che ho amato, per cui quello è stato il modello di riferimento. Ovviamente Rocco Siffredi, come per tante, ha rappresentato un maestro modello, per cui lo vedevo negli spot pubblicitari,  però mi sono sempre identificata nelle immagini di donna un po’ erotica che giocasse molto con il potere della femminilità.

Il tuo nome d’arte com’è nato?

Come nome d’arte penso che sia la cosa più stupida che ho scelto (risata), nel senso che io ho ricevuto una buona formazione scolastica, educativa e culturale per cui avrei potuto fare molto meglio, ma il nome d’arte è stato scelto in una prima fase della nuova attività. Mi ero imbattuta in una agenzia secondaria che mi disse che ci voleva un nome d’arte che sia un po’ americano e ho scelto questa stupidata incredibile, anche se Benny è il diminutivo del mio nome Benedetta, mentre Green è semplicemente il colore dei miei occhi. Avrei voluto cambiarlo successivamente ma poi a livello di marketing non è una cosa produttiva, per cui ho tenuto questo nome.

Sei una bella ragazza. Hai mai avuto problemi di stalking o qualche ammiratore molto invadente?

Si, devo dire che ho vissuto questa brutta esperienza, purtroppo mi porto ancora dietro le conseguenze, perché vivo la situazione estremamente fastidiosa con un ex collaboratore che è diventato abbastanza invasivo nei miei confronti. Però ho sempre tenuto a bada le situazioni e la confidenza che do, si limita all’approccio con il pubblico con gli spettacoli e poi tutto finisce lì. Ad oggi, a parte questa persona che conosco dall’ambito siciliano che mi idealizza in modo un po’ morboso, obiettivamente non ho avuto brutte esperienze e non mi hanno creato problemi.

Ti hanno mai proposto di fare dei calendari?

Me l’hanno proposto. Prima di fare la pornostar ho posato come modella di nudo per un magazine, ho sempre amato questo genere e adesso se ne sta parlando perché a quanto pare si ritorna al cartaceo, tipo vecchio stampo, un po’ stile anni ‘80/90. Per cui si parla di farlo.

Quanto contano i social nel tuo lavoro?

Molto, perché i social sono quelli che mi hanno portato a farmi conoscere dalle agenzie e che mi hanno permesso di progettare questa mia idea. Con i social ci lavoro perché mi mettono in contatto con le persone, pubblicizzo i miei eventi e quindi è  fonte di reddito per cui durante la settimana io e i miei collaboratori ci dedichiamo molto ai social che ovviamente sono un lavoro e quindi marketing.

Dalle donne sei più invidiata o criticata?

Penso invidiata perché la critica vis a vis mi viene fatta poco o niente, forse perché so rispondere senza maleducazione, con tono ma non sono una che va in escandescenza. Io però quello che avverto è questa diffidenza mista a gelosia nei miei confronti, perché sembra che io sia uscita dal nulla e spesso quello che mi è stato detto e che viene scambiata magari il mio modo di essere e la mia cultura, per un atteggiamento di presunzione che invece presunzione non è.

Hai un bel fisico. Segui delle diete particolari?

Si, seguo una alimentazione molto noiosa, prevalentemente fatta di proteine e tantissimi ortaggi.

Mai un peccato di gola?

Non mangio la pizza perché sono intollerante e poi sto male, però se voglio lasciarmi andare, mangio un primo con i frutti di mare. 

Tre aggettivi per definirti?

Sono ottimista, sono forte e sono molto impulsiva.

Il tuo rapporto con la Fede?

Ho una mia Fede spirituale, mistica più che altro. Ho ricevuto una educazione cattolica e mi sono formata in un istituto dalle suore, ma credo di aver studiato abbastanza bene la storicizzazione della religione cattolica che ad oggi mi permette di dire che non riesco a credere in cose che mi spiego diversamente.

Tornando indietro, cosa cambieresti della tua vita?

Cambierei tantissime cose. Sicuramente non andrei a convivere con la persona che ho scelto, farei i figli ma con una persona differente. Non andrei a lavorare in un istituto bancario e avrei subito scelto il mondo dello spettacolo.

Quali sono le tue ambizioni?

Di continuare la mia attività e in una seconda fare di rimanere in questo ambito, magari gestionale o a livello di produzione quando non sarà più il mio tempo. Poi facendo anche un po’ di TV non mi dispiacerebbe  assolutamente di potermi dedicare a qualcosa che unisca eros e aspetto sociale o eros e cultura, anche a livello di talk show.