Cecilia Belli (soubrette – attrice)
Roma 9.01.1999
Intervista di Gianfranco Gramola
"Mi auguro
di poter continuare con il mio lavoro, che mi piace moltissimo e spero di salire
sempre di più in bravura e successo, gradino per gradino"
Il
debutto teatrale della bella soubrette Cecilia Belli alla Chanson di largo
Brancaccio, è andato molto bene. Insieme al duo comico Ric e Gian ha fatto
sbellicare dalle risate i romani venuti a vedere lo spettacolo firmato da Dino
Verde "Sfracelli d'Italia".
Intervista
Cecilia, com'è avvenuto il tuo accostamento verso il mondo dello spettacolo?
Io ho studiato danza classica fin da piccola, avevo cinque anni. Poi, più
avanti, mi sono appassionata di danza televisiva e dei mestiere di ballerina
televisiva. Il mio trampolino di lancio è stato il Salone Margherita con gli
spettacoli di Pingitore e devo molto anche ai programmi di Antonio Ricci,
"Striscia la notizia" e "Mondo Gabibbo". Poi ho avuto il
piacere di lavorare con Castagna, Cecchi Paone, Michele Guardì, ecc... E' stato
un onore per
me. E adesso il teatro... mi sembra un sogno.
In
quale zona di
Roma hai trascorso l'infanzia?
Devo dire che sono stata fortunata perché ho passato un'infanzia molto
tranquilla, molto felice e serena. Ho passato l'infanzia praticamente dove
continuo ad abitare adesso, cioè sulla Prenestina. Ricordo che spessissimo
andavamo in centro con i miei genitori a fare delle bellissime passeggiate dalle
parti di Piazza Navona e dintorni. Adoravo la festa della Befana. Ricordo che
aspettavo questo appuntamento con molta impazienza. Non dormivo la notte ...
Com'è il tuo rapporto con la Capitale?
lo l'adoro, la amo da morire. Credo che non potrei cambiarla con nessuna altra
città... anche se, in effetti, adesso è diventato un po' difficile viverci
tranquillamente. I problemi, lo sanno tutti sono sempre gli stessi: il traffico,
l'inquinamento, la delinquenza, lo stress... Però è una città meravigliosa
Cosa provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Ho la sensazione di tornare a casa. Quando sto fuori Roma ho molta nostalgia. Mi
è capitato di dover abitare, per lavoro, a Milano. Erano i tempi di
"Striscia la notizia". Come mi mancava Roma, Dio solo lo sa,
specialmente nell'ultimo periodo sentivo un grandissimo desiderio di tornare a
Roma.
Ami la cucina romana?
Mi piace moltissimo. lo sono una mangiona di pasta. Adoro i primi con tutti i
condimenti. A Roma vado spessissimo in una trattoria di via del Governo Vecchio,
che si chiama "I Primi della classe", dove fanno ben 130 primi. E lì
io impazzisco, mi sbizzarrisco.
Qual è, secondo te, il fascino di Roma?
E' la bellezza della città, dei suoi monumenti, della sua storia millenaria, il
suo clima e soprattutto i romani (risata).
Come trovi i romani?
I romani sono delle persone molto gioviali, bonaccione, sempre allegri, con la
battuta sempre pronta. Difetti? Ne hanno soprattutto nel campo del lavoro, perché
spesso si lasciano andare, non hanno molta professionalità e precisione ma non
sempre e poi non tutti i romani.
Com'è il tuo rapporto con il Tevere ?
Devo dire che non ho un rapporto particolare con il biondo fiume, però a
vederlo cosi, com'è oggi, fa pietà, mi dà un fastidio fisico anche perché
vederlo sulle vecchie foto o sentirlo raccontare com'era dai miei genitori che
l' hanno visto in condizioni sicuramente migliori, e paragonarlo a quello
odierno fa veramente pietà. E' un gran peccato. Tenuto bene sarebbe tutta
un'altra cosa.
Un consiglio ai turisti che verranno a visitare Roma ?
Mi auguro che si comportino civilmente, ecco. Perché spesso si parla male dei
romani invece spesso e volentieri sono i turisti che sporcano. Ecco questo è il
mio consiglio, cioè "avere rispetto per la città che li ospita".