Claudio Lauretta (comico e imitatore)
Milano 23.10.2023
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Il complimento più bello me l’ha fatto
Jerry Scotti nel programma “Caduta
libera”, dicendo: “Quando i personaggi sono più veri dei veri, c’è solo
Claudio Lauretta”
Claudio Lauretta è nato a Novi Ligure il 20
luglio 1970. Inizia la carriera da ragazzo come attore teatrale negli anni
ottanta, entrando a far parte di alcune compagnie della provincia di
Alessandria. Lavora quindi come dj per alcune radio alessandrine e come
imitatore nel programma di Telecity Dalle 11.30 in poi con un pizzico di...
Imitatore, attore e comico visto a Striscia la Notizia, Markette, Zelig,
Chiambretti Night, Glob, Quelli che il calcio, Italia’s Got Talent, Le Iene,
Colorado, Mai dire Talk, Voice Anatomy, Step e Tale e Quale Show. Camaleontico e
trasformista, con una formidabile mimica facciale ha dato vita alle sue
personalissime imitazioni di Di Pietro, Pozzetto, Vissani, Sgarbi, Grillo,
Platinette, Fabio Volo, Giuliano Ferrara, Giovanni Floris, Claudio Bisio, Matteo
Renzi, Carlo Calenda, Renzo Arbore, Antonino Cannavacciuolo e tantissimi altri.
Sua la voce dello Spot tormentone del “12.40”, in onda su tv e radio
nazionali.E’ il primo imitatore italiano ad aver fatto un DEEP FAKE TELEVISIVO
dell’imitazione di Matteo Renzi nel programma tv Striscia la Notizia, facendo
scalpore su tutti i media. Fa parte del cast fisso di CIAO BELLI su Radio
Deejay.
Intervista
Com’è nata la passione per lo
spettacolo? Avevi artisti in famiglia?
Sono l’unico artista, a parte mio nonno
paterno che amava andare a cantare in qualche locale. Ha fatto parte di una
corale della mia città, la corale Novese, e poi per qualche anno, quando era più
giovane, allietava qualche matrimonio e con la chitarra cantava. Poi sua sorella
Angiolina Lauretta, cantava alla Scala come soprano.
Cosa volevi fare da piccolo?
Da piccolo continuavo a
dire che avrei fatto lo showman, l’artista di spettacolo. Dai
10 anni in su ho cominciato a fare le mie prime imitazioni
“casalinghe”, ossia per i miei genitori e qualche parente. Ovviamente con la
voce da bambino e poi intorno ai 15 anni ho iniziato a recitare in una compagnia
teatrale della mia città.
Così giovane?
Si, tra il primo e secondo tempo della
commedia, dato che c’erano i cambi di scena, uscivo e intrattenevo il pubblico
con qualche imitazione che con il passar del tempo sono andate a perfezionarsi.
Dai 18 anni in su sono diventato un professionista dello spettacolo e a 21 anni
ho fatto la mia prima esibizione televisiva a “Piacere Rai Uno” con Toto
Cutugno e Gigi Sabani e poi il grande salto è stato nel ’95 con Antonio Ricci
che mi ha voluto a Striscia la Notizia nelle veste dell’ex giudice Antonio Di
Pietro che è stato uno dei personaggi che ho inventato come imitazione.
Come scegli i personaggi da imitare?
Molti vanno proprio a simpatia. Se c’è un
personaggio che mi sta tanto simpatico lo imito. Ci sono dei politici che imito
anche se non la penso come loro, però mi sono simpatici perché sono personaggi
che hanno tanto da trasmettere, hanno una loro caratteristica molto evidente e
secondo me sono anche quelli più facili da imitare. Tanti mi chiedono: “ Ma
in questo governo chi imiti? ”. In questo governo chi è che si sta mettendo
in mostra, non ne vedo tanti. Mentre negli altri governi c’erano Silvio
Berlusconi, Matteo Renzi, Salvini, che ha qualcosa di particolare, sempre meno
di Bossi per esempio (risata). Per anni ho imitato Bossi ed era molto più
semplice.
Rivedi le tue imitazioni, sei molto
autocritico?
Si, il primo critico sono io e raramente mi
piaccio come esco, soprattutto in TV perché a volte, alla fine del pezzo,
chiedo se posso rivedermi e mi sento sempre dire: “No, oramai non c’è più
tempo, dobbiamo andare avanti”. Poi quando mi rivedo a casa, dico: “Potevo
fare meglio”. Spesso mia moglie Michela mi segue negli studi televisivi e
sapendo come la penso, è lei che mi dice di rifarlo meglio, è lei che vede che
posso fare meglio l’imitazione.
Quante ore al giorno dedichi per
perfezionare le tue imitazioni?
I primi tempi tante ore, adesso un po’ meno
perché il mio perfezionamento nelle imitazioni avviene tutti i giorni in radio,
perché sono presente nel programma “Ciao belli” su Radio DeeJay, dalle
14.00 alle 15.00. Lì ho una bella mattinata per dedicarmi agli scherzi che
faccio con i personaggi come Cannavacciuolo, come Luciano Onder, Massimo Boldi,
Massimo Giletti, Vittorio Sgarbi e Jerry Scotti, che è l’ultimo nato come mia
imitazione, come personaggio. Quindi la mia palestra è la radio e poi sono le
serate in giro per l’Italia, perché io sono un po’ un animale da
palcoscenico nel senso che gran parte del mio tempo lo occupano gli spettacoli
che faccio in giro per l’Italia. Questa settimana sono stato a Teramo,
l’altro giorno ero a Livigno e la prossima settimana sarò a Pesaro. Giro
parecchio facendo teatri l’inverno e piazze in estate.
A proposito di scherzi telefonici, c’è
stato qualche personaggio che se l’è presa?
Tutti se la prendono. Diciamo che in questo
periodo è molto difficile fare scherzi telefonici perché siamo tempestati di
chiamate da parte del call center, di gente che ci vuole infinocchiare e di
compagnie telefoniche. Però a volte capita anche di beccare delle persone
simpatiche, che stanno allo scherzo e quindi il risultato è soddisfacente.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
Il complimento che sento più spesso è da
parte delle persone che vengono a vedermi e che mi dicono: “Sa che ho guardato
l’orologio e ho visto che sono passate due ore e non me ne sono neanche
accorto?”. Quando sento uno spettatore che mi dice così, per me è un grande
complimento perché vuol dire che gli ho fatto staccare il cervello dalla
quotidianità, dalle preoccupazioni per un paio di ore. Invece un complimento
molto bello l’ho ricevuto di recente
da Jerry Scotti che due domeniche fa, nel programma “Caduta libera” ha
detto: “Quando i personaggi sono più veri dei veri, c’è solo Claudio
Lauretta”. Ma un complimento l’ho ricevuto anche da Mauro Coruzzi, ossia
Platinette, che mi ha detto: “Mai più avrei pensato che qualcuno potesse
imitarmi. Il fatto di essere imitato, vuol dire che ho raggiunto il successo”.
Jerry Scotti in quella puntata di “Caduta libera” che ti dicevo prima di me
ha detto: “Io nella mia carriera ho avuto tante soddisfazioni, però mai
nessuno aveva fatto la mia imitazione. Quando l’ho vista fatta da Lauretta la
prima volta, mi ha fatto molto piacere”.
Hai un rito scaramantico prima di entrare
in scena?
Solitamente con il mio chitarrista ci diamo
la mano e io di solito quando do la
mano a qualcuno, sciocco le dita. Poi mi bacio la fede e poi se sono presenti
mia moglie Michela e mio figlio Martino, li bacio e un pensiero va alle persone
care che non ci sono più.
Dopo una esibizione temi di più il
giudizio del pubblico o della stampa?
Penso più della stampa, nel senso che il
giudizio del pubblico lo sento subito e già nei primi 5 minuti di spettacolo si
capisce se stai piacendo o no, poi alla fine della esibizione, quando il
pubblico ti lascia con un fragoroso applauso, capisci che è
andato bene e che sei piaciuto. Può arrivare qualche critica, ma di
solito è che si aspettavano che imitassi
un personaggio che invece non ho fatto. La stampa a volte non è leggera,
soprattutto quella che segue la TV, perché la stampa degli spettacoli live, se
vengono per scrivere qualcosa, è perché sono stati presenti e hanno capito che
il pubblico ha gradito, quindi difficilmente ne scrivono male, invece in
televisione a volte capita di ricevere giudizi poco soddisfacenti e allora uno
si chiede: “Ma avrà visto la trasmissione e la mia esibizione?”.
Quali sono le tue ambizioni?
Le mie ambizioni sono quelle che sto vivendo.
Io dico sempre che il meglio deve ancora venire, quindi io vivo la mia vita
pensando a qualcosa di bello che accadrà. Però sono già molto soddisfatto di
quello che ho raggiunto fino adesso. Ho un discreto seguito di persone che mi
seguono sui social, ci sono degli addetti ai lavori, degli autori, registi e
anche qualche dirigente di televisione che fortunatamente si sono accorti di me
e quando mi incontrano mi dimostrano la loro stima. Cosa vuoi di più?
A chi vorresti dire grazie?
Grazie lo voglio dire a mia moglie Michela
che fin dai primi giorni in cui ci siamo conosciuti, ha sempre creduto in me e
mi ha sempre spronato a fare questo lavoro, anche quando non lo facevo come
prima attività. E’ stata lei che mi ha dato grande entusiasmo, grande forza.
E poi un grazie ai miei genitori perché quando ero ragazzino loro mi portavano
in giro con la macchina a fare i miei primi spettacoli e qualche capodanno.
Prima di dedicarti allo spettacolo, quali
altri lavori hai fatto?
Ero un libero professionista, facevo il
vetraio, l’artigiano. Avevo un’attività tutta mia, avevo una vetreria e
avevo anche dei dipendenti.
Oltre a recitare, fare radio e le
imitazioni, curi delle passioni nella vita?
Fino a qualche tempo fa
mi piaceva molto correre, ho fatto anche delle mezze maratone. Poi a me
piace molto cucinare, amo la cucina e i buoni ristoranti e poi mi piace il fai
da te.