David Parenzo (giornalista e conduttore radio/tv)    Roma 11.7.2023

                              Intervista di Gianfranco Gramola

Scrivere questo libro è stato un percorso personale, maturato nel corso degli anni, soprattutto legato allo spettacolo teatrale che ho fatto e che continuerò a portare in giro per l’Italia che si chiama “Ebreo”

David Parenzo è nato a Padova il 14 febbraio del 1976, si diploma al liceo classico Concetto Marchesi della sua città natale e in seguito continua la sua formazione accademica presso l’Università degli studi di Padova all’interno della Facoltà di Giurisprudenza, studi che però decide di abbandonare per seguire una delle sue grandi passioni: il giornalismo. Iscritto all’ordine dei giornalisti nel 2005, durante la sua carriera in qualità di giornalista Parenzo ha collaborato assieme a diverse testate giornalistiche, tra cui Il Foglio e Il Mattino di Padova. Alla sola età di ventidue anni fa il suo debutto in televisione all’interno del programma intitolato “Tutto quello che avreste voluto sapere sul Festival ma non avete mai osato chiedere”. Dopo la conduzione di trasmissioni in onda su Telenuovo e Telelombardia, passa a La7 nel 2007, collaborando per sei anni nei quali partecipa a diversi programmi tra cui la trasmissione di attualità e politica In onda e la trasmissione mattutina Omnibus nel ruolo di opinionista. Comincia la sua esperienza lavorativa nel mondo della radio nel 2010 nel ruolo di co-conduttore della trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24. Quattro anni dopo contribuisce all’interno del progetto LIVEonTIM realizzando alcune interviste con dei personaggi di attualità e della cultura. Durante lo stesso periodo ricopre anche il ruolo di giornalista ed inviato nella trasmissione televisiva di Matrix, in onda su Canale 5. Nell’estate del 2017 torna alla conduzione del programma In Onda assieme a Luca Telese fino al 2020, anno in cui conduce alcune puntate della trasmissione L’aria che tira.  Dal 2023 diventa il conduttore ufficiale del programma al posto di Myrta Merlino.

Ha detto:

- Le donne sono superiori, per me dovrebbero occupare almeno il 50 % dei ruoli di potere. Così spazzeremmo la corruzione, sessuale ed economica.

- Io e Giuseppe Cruciani ci vogliamo molto bene ma mi fa incazzare il suo qualunquismo. È una persona molto intelligente e capacissima a fare il suo lavoro ma il mio giudizio politico su di lui è che è un qualunquista. Fa passare me per il politicamente corretto quando in realtà lo è lui.

- Non mi dichiaro in politica. Ma tutti sanno che ho una vecchia passione per i radicali.

- L’Italia manca di statisti, di politici alla Churchill. Con il coraggio di prendere decisioni impopolari pur di dare un indirizzo giusto al Paese.

Curiosità

- Figlio dell’insegnante Michela Caracciolo e dell’avvocato Gianni Parenzo è discendente di una famiglia ebraica.

- La sua compagna di vita è la giornalista ed ex conduttrice del programma televisivo Agorà, Nathania Zeni.

- David Parenzo è anche autore di diverse opere letterarie, tra cui l’opera pubblicata nel 2019 dal titolo I Falsari.

- Anche a causa della sua religione, David Parenzo si definisce vegetariano perché solo così può mangiare tutto ciò che gli piace senza limitazioni.

Intervista

Il 5 luglio è uscito il tuo libro “Ebreo giudeo, naso adunco”. E’ un libro di storia o  è la risposta a tanti perché sugli ebrei?

Spero possa essere una risposta a tanti perché, nel senso che descrivo degli episodi noti dell’Antico Testamento, come si chiama nella Bibbia, cioè della Torah.

Dell’Antico Testamento?

Nell’ebraismo non esiste l’Antico o il Nuovo Testamento, ne esiste uno solo e per convenzione lo chiamiamo Antico Testamento. Nel libro, come dicevo prima ci sono degli episodi noti e io, con questo libro, provo ad attualizzarli con ironia e sarcasmo. Un occasione per capire il presente in cui viviamo.

Tipo?

Tipo l’episodio di Adamo ed Eva, come la prima lite di coppia, poi l’utero in affitto e quello che provo a raccontare, ossia che nella Torah sostanzialmente c’è tutta l’attualità dei nostri giorni, tutti i grandi temi etici e morali. Provo a farlo partendo proprio dal testo biblico.

Per te scrivere questo libro è stata un’esigenza, una sorta di dovere verso chi ti segue?

E’ stato un percorso personale, maturato nel corso degli anni, soprattutto legato allo spettacolo teatrale che ho fatto e che continuerò a portare in giro per l’Italia che si chiama “Ebreo” e quindi un po’ da questo è venuta l’idea e la voglia di approfondire alcuni temi e provare ad attualizzarli. Quindi rileggendo alcuni episodi della Bibbia, con l’aiuto di questo maestro, di questo rabbino, che nel mio libro intervisto, abbiamo cercato di stimolarci a vicenda sui temi della vita per far capire quanto il messaggio biblico sia assolutamente attuale. Uno dei principi basici fondamentali dice: “Trovati un maestro”. Quando tu hai un buon maestro poi devi saper fare anche le domande giuste ed è quello che ho provato a fare con questo libro.

Un paio di perché più diffusi che ti chiedono sugli ebrei?

Il più diffuso forse è quell’attaccamento a questa idea di gruppo chiuso, cosa che in realtà non è. Noi abbiamo ognuno la propria storia, ognuno con la propria sensibilità, abbiamo un grande attaccamento alle tradizioni, più o meno religiose, abbiamo l’obbligo di studiare la Torah, l’obbligo comunque di farsi le domande, forse una delle cose che più mi hanno trasmesso nell’essere ebreo. Forse è anche per questo che ho fatto giornalismo. L’ebraismo insegna sempre a farsi le domande, che è una cosa fondamentale.

Perché hai affidato la postfazione del libro al comico Luca Bizzarri?

Perché volevo fare una cosa divertente e Luca ha una grande sensibilità ed ironia.

Questa estate sarai in giro per l’Italia per fare la promozione del tuo libro?

Si, sarò in giro a fare promozione del mio libro e poi staccherò un po’ perché in settembre inizio un nuovo anno di lavoro, quindi tutto agosto sarò in vacanza, un po’ ad Asiago e poi all’estero, proprio per tirare il fiato, anche perché dal 2 settembre sarò in tournée con lo spettacolo teatrale.

La tua carriera professionale è iniziata con la carta stampata e poi è arrivata la radio, giusto?

E’ partita dalla carta stampata e dalla televisione per l’esattezza.

Con il programma “Hamburger e polenta”?

Si, quello quando scrivevo per “Liberazione” , quando era direttore Sandro Curzi, ma in realtà io ho iniziato nelle televisioni locali, poi ancora qualcosa sulla carta stampata e poi la radio e la televisione che ora sono i miei impegni principali.

I tuoi genitori che futuro pensavano per te?

In realtà i miei genitori mi hanno sempre dato un’educazione molto libera e aperta, per cui tolto l’obbligo di fare il liceo classico Concetto Marchesi di Padova, mentre io volevo fare l’alberghiero e diventare un cuoco, ma loro speravano di vedermi avvocato e quindi laureato in giurisprudenza. Però non hanno mai pensato che dovessi intraprendere un percorso preordinato, hanno sempre assecondato e cercato di capire quali fossero le mie passioni e quando hanno capito che la mia passione era il giornalismo, il raccontare le cose, mi hanno sempre incoraggiato moltissimo. Non sono mai state delle persone che mi hanno imposto il percorso, mi hanno dato gli strumenti per poterlo fare, quindi mi hanno dato la possibilità di farlo.

Ora sei a “La zanzara” con Giuseppe Cruciani. Chi di voi due è il cattivone?

Cosa vuol dire cattivone, forse intendevi dire il più terribile? Non posso dare io la pagella, è sempre brutto darla, la lascio delegare al pubblico che ci segue. Io penso di non essere cinico in trasmissione, penso di essere ironico.  Quindi posso alle volte ferire con ironia, però non c’è cattiveria in quel che dico. C’è solo una sana ironia che applico anche a me stesso.

Le litigate con Vittorio Feltri, sono vere o combinate?

Tutte assolutamente vere, Gianfranco.

David Parenzo con la giornalista Concita De Gregorio

Con Concita De Gregorio conduci in televisione “In onda”. Qual è la marcia in più di questa trasmissione?

La marcia in più non lo so. E’ stato un lavoro molto bello che abbiamo fatto insieme per due anni. Abbiamo creato uno spazio che prima non c’era e adesso la trasmissione è chiusa e io farò altre cose, ma è stata una bellissima esperienza ed è stato un onore per me lavorare con una grande professionista del giornalismo.

Quali sono le tue ambizioni?

Fare sempre bene il mio lavoro, usando il lato ironico e usare appunto questo lato per raccontare la politica, perché in settembre sarò al timone del programma d’informazione mattutino “L’aria che tira” su La7, al posto di Myrta Merlino. Fammi un "In bocca al lupo".