Donatella Bianchi (giornalista, scrittrice e
conduttrice televisiva) Roma
21.1.2021
Intervista di Gianfranco Gramola
“Ognuno di noi deve dare il proprio
contributo per costruire il Mondo che Verrà e fare in modo che le future
generazioni non trovino solo i racconti della bellezza e della natura che
c’era prima di loro”
Donatella Bianchi è nata a La Spezia il 1º
ottobre 1963. Iscritta all'albo dei giornalisti professionisti dal 4 settembre
1997, ha debuttato in televisione all'età di 15 anni nel programma di Rai 1
Domenica In condotto da Corrado. Nello stesso anno per il jingle della Mira
Lanza, che aveva sempre come testimonial Corrado, incise il singolo Mira Mira l'Olandesina
per la Warner Bros. Italia. Ancora con Corrado nel 1981 partecipò a Gran Canal
su Rai 2. In lei matura la passione per il giornalismo e torna in tv, su Rai 2,
con il programma Sereno Variabile quale inviata speciale, dal ’89 al ’92,
firma e conduce la rubrica “Viaggi d’Autore” con reportage e dirette dalle
Azzorre, Yemen, Egitto, Israele, Tunisia, Canada realizzando numerose interviste
esclusive. Collabora con la Testata Giornalistica Regionale fino al 1994 come
conduttrice del Tg Lazio e della rubrica Tgr Italia Agricoltura, in onda su Rai
3 il sabato mattina, uno programma realizzato per conto del Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali contenente notizie sul mondo agricolo
italiano. Firma e conduce numerosi programmi radiofonici tra i quali "Senti
la Montagna" (Radiouno) e "Quando i Mondi si incontrano" (Radiouno).
Dal 1999 conduce Linea blu - Vivere il mare in onda il sabato pomeriggio su Rai
1. È una trasmissione che si prefigge l'obiettivo di sviluppare negli
spettatori la cultura del mare (pone l'accento sui problemi del mare,
sull'economia marittima, sulle tradizioni marinare, sull'ambiente e il
territorio). Numerose le personalità che hanno collaborato negli anni con la
trasmissione: Umberto Pellizzari, Enzo Maiorca, Raimondo Bucher e altri atleti,
subacquei e apneisti. Nel 2005 è stata testimonial dell'A.C.A.M. (Azienda
Consorzio Acqua e Metano), della Spezia. Ha collaborato con il Secolo XIX e con
numerose riviste specializzate come Gente Viaggi e Archeo. Nel 2009 ha
pubblicato il suo primo libro "Storie dal Mare" Aliberti Editore. Nel
giugno del 2014 è stata eletta Presidente del WWF Italia. Il 26 marzo 2019 il
Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, d’intesa con il Presidente della
Regione Liguria Giovanni Toti, nomina la giornalista nuovo presidente del Parco
nazionale delle Cinque Terre; succede a Vittorio Alessandro, ultimo presidente,
e Vincenzo Resasco, vice-presidente facente funzione che aveva rassegnato le
dimissioni qualche giorno prima. Si insedia ufficialmente il 5 settembre
seguente. Nel maggio 2020 entra a far parte del comitato di esperti in materia
economica e sociale, presieduta da Vittorio Colao, per organizzare la ripartenza
italiana dopo l'emergenza COVID-19; in particolare Bianchi è stata scelta per
le valutazioni ambientali.
Intervista
Innanzitutto come ha vissuto la
quarantena, senza il piacere di viaggiare?
Come tutti anche per me quello della
Quarantena è stato un momento molto difficile. Con le preoccupazioni per la
salute di tutti noi che si sommavano alla difficoltà di far ripartire la
macchina di Linea Blu. Per fortuna siamo riusciti a trovare la quadra e tra
mille difficoltà a mettere in piedi un piano di riprese che ci ha consentito di
andare in onda costruendo una piccola oasi di bellezza e di viaggio per i
telespettatori di Raiuno. Anche se solo televisivo
Mi racconta com’è nata la sua passione
per la natura, per il rispetto per la natura, per il mare soprattutto?
La natura mi ha sempre appassionato. Mi ha
sempre appassionato poterne raccontare le curiosità, la bellezza, la fragilità.
Mai come oggi bellezza e fragilità sono due categorie della natura. La fragilità,
di cui noi esseri umani siamo sempre più protagonisti, è ormai evidente. La
bellezza va scoperta, volta per volta, in tutto quello che ci circonda e che
rende unica l’Italia. Quanto alla mia passione per il mare semplice: sono nata
a La Spezia e ho respirato aria e iodio sin da piccola.
Quali sono i valori che i suoi genitori le
hanno trasmesso?
Onestà e sincerità, in primis. La
correttezza è una cosa che caratterizza da sempre il mio modo di essere e di
lavorare.
Qual è la sua filosofia di vita riguardo
all’ambiente, alla natura?
Credo che sia fondamentale impegnarsi. È per
questo che ho accettato di essere la presidente del WWF Italia. Perché ognuno
di noi deve dare il proprio contributo per costruire il Mondo che Verrà e fare
in modo che le future generazioni non trovino solo i racconti della bellezza e
della natura che c’era prima di loro.
Cosa la preoccupa di più dal punto di
vista ambientale?
Certamente i cambiamenti climatici e la
perdita di biodiversità che ormai è arrivati a livelli incredibili. Negli
ultimi 50 anni abbiamo subito un declino del 68% delle specie a livello globale.
Poi c’è la plastica (se continuiamo di questo passo nel 2050 in mare ci sarà
più plastica che pesce) e dell’acidificazione degli oceani che è insieme
effetto e causa dei cambiamenti climatici.
I problemi ambientali è colpa solo
dell’uomo o anche della politica?
La politica ha la responsabilità di essere
lenta e poco determinata, soprattutto per quanto riguarda la sfida climatica.
Agli annunci non corrispondono altrettanti fatti concreti. Agli accordi non
seguono politiche economiche. E tutto questo quando abbiamo pochissimi anni per
affrontare una emergenza, quella del clima, cruciale per il futuro del genere
umano.
In tv abbiamo molti programmi che parlano
di natura, condotti da Licia Colò e Piero Angela. Poi abbiamo conosciuto Greta
Thunberg. Ritiene che nelle coscienze delle persone ci sia maggior attenzione
per le tematiche ambientali?
Le tematiche ambientali hanno sempre più
spazio nella nostra vita e sono certamente più presenti che in passato. Ora però
serve un salto: bisogna essere disposti a cambiare qualcosa nella propria vita
per un bene collettivo. E attenzione non necessariamente cambiare significa
rinunciare a qualcosa ma semplicemente coniugare benessere e sostenibilità
utilizzando la tecnologia e il buon senso.
In Trentino abbiamo il problema degli orsi
che attaccano l’uomo. Come risolverebbe questo problema? Qual è il suo
pensiero?
Purtroppo gli animali selvatici, tra cui gli
orsi, hanno sempre meno spazio. Quelle che una volta erano aree libere a
disposizione degli orsi ora vedono anche la presenza degli uomini e delle loro
attività. Bisogna costruire un modello di convivenza solido, investire più
risorse nella prevenzione e nella corretta informazione. Ho l’impressione che
da più parti si rinunci, invece, a trovare strumenti per la convivenza e che
spesso si scelga la strada più facile. Che purtroppo non è la più giusta.
Com’è nata la collaborazione con Piero
Angela?
Piero Angela è un maestro per tutti noi. Il
suo modo pionieristico di raccontare la conoscenza umana è riuscito a portare
la scienza nelle case degli italiani e ha contribuito a seminare conoscenza. Da
sempre Piero Angela è un amico del WWF a cui non ha fatto mancare mai il suo
sostegno ed il suo affetto.
Alla domanda: “Chi minaccia la
sopravvivenza del pianeta”, Piero Angela ha risposto: “L’imbecillità
umana”. E’ d’accordo?
Quella di Piero Angela era una battuta che
però da un senso compiuto di quanto male il genere umano faccia a sé stesso.
Purtroppo il delirio di onnipotenza, la scarsa considerazione delle conseguenze
delle proprie azioni unite all’irrazionale sfruttamento delle risorse che la
natura ci mette a disposizione ci stando conducendo al collasso. Se teniamo al
nostro benessere è necessario invertire la rotta e navigare seguendo la stella
della sostenibilità.
Qual è il segreto di una buona
divulgazione ambientale in tv? (la divulgazione ha delle regole?)
Credo che sia molto importante riuscire a
stimolare la curiosità attraverso il racconto di insolito. Poi esiste una
chiave universale: la bellezza della natura è qualcosa che difficilmente resta
inosservato. Poi bisogna essere puntuali e basarsi su informazioni e dati
solidi.
Dal più di 20 anni conduce Linea Blu.
Come spiega il successo di questa trasmissione?
Linea Blu è una vacanza che va in onda ogni
sabato. È un modo per fermarsi e godersi dei posti meravigliosi di cui il
nostro Paese, per fortuna pieno. È un viaggio nella bellezza in cui ci si
informa, si approfondisce e si fantastica.
Lei vive molto il mare. Come sta in salute
il nostro Mediterraneo?
Al momento appena l’1,27% del Mediterraneo
è effettivamente protetto mentre la stragrande maggioranza del mondo
scientifico concorda sul fatto che almeno il 30% del mare dovrebbe essere
tutelato. Le aree protette marine gestite in modo efficace sono fondamentali per
ricostruire gli stock ittici, sostenere attività di pesca e turismo sostenibili
e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
La plastica in mare e diventato un
problemone per la salute dei mari. Chi la butta, da dove arriva? Non penso che
la buttano dalle barche. Lei come risolverebbe il problema?
La plastica è certamente uno dei principali
problemi del nostro mare, basti pensare che ogni anno finiscono nel Mediterraneo
570 mila tonnellate di plastica a (l'equivalente di 4,7 miliardi di posate di
plastica al giorno) che arrivano nel Mediterraneo. Alle vecchie minacce, poi, se
ne sono aggiunte delle nuove. La necessità di proteggersi dal COVID ha portato
ad un massiccio utilizzo di dispositivi di protezione individuale che, però, se
non correttamente smaltiti, creano un ulteriore peso sui nostri mari già
violentemente attaccati dalla plastica. Da una stima estremamente prudenziale
del Politecnico di Torino emerge che, in Italia, siano necessarie circa 1
miliardo di mascherine al mese. Se anche solo l’1% delle mascherine venisse
disperso (volontariamente o involontariamente) in natura questo si tradurrebbe
in ben 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente. Considerando
che il peso di ogni mascherina (circa 4 grammi) questo comporterebbe la
dispersione di oltre 40mila chilogrammi di plastica in natura.
Secondo lei noi italiani siamo consapevoli
del patrimonio faunistico che abbiamo?
Credo che gli italiani sappiano bene di
quanto sia straordinaria la bellezza del nostro paese e di quali meraviglie
racchiudano i nostri boschi, le spiagge, i fondali, le montagne. Hanno solo
bisogno di capire che quella bellezza non è gratis ma va difesa giorno per
giorno.
Un consiglio importante che riguarda
l’ambiente, che vorrebbe gridare agli italiani?
Quella di essere parte attiva in una
rivoluzione verde che riguarda tutti noi e che non può essere delegata.
Comincia con il nostro rapporto con la natura, passa dai nostri acquisti e da
come ci muoviamo, da quello che mangiamo. Essere responsabili verso la natura
significa essere responsabili verso sé stessi.
Due domande su Roma. Da La Spezia a Roma.
Come ricorda l’impatto con la città eterna? (colpo di fulmine e shock)
Con la città eterna è stato certamente un
colpo di fulmine. Anche se la mia città, dove torno molto spesso (Donatella
Bianchi è presidente del Parco delle Cinque Terre ndr) continua ad avere un
posto importantissimo nel mio cuore. Ma se devo dire la verità io sono
innamorata dell’Italia dei suoi borghi dei suoi spazi misteriosi che grazie a
Linea Blu ho avuto l’opportunità di scoprire. Credo, fuori dai luoghi comuni,
che noi italiani siamo fortunati perché abbiamo il privilegio di vivere in un
paese caratterizzato da bellezza abbondante e diffusa.
Roma ha un sacco di problemi. Ci vuole la
bacchetta magica per risolverli o con un po’ di buona volontà si può
sistemare tutto?
Non ho mai creduto nelle bacchette magiche.
Credo invece nel lavoro e nella programmazione che devono essere abbinati ad una
visione, ad un progetto. Sono certa che sia quella la strada per superare le
difficoltà.