Donatella Zaccagnini Romito (ingegnere, laurea in scienze alimentari e sex worker)     Roma  6.11.2023

                                               Intervista di Gianfranco Gramola

“La mia compagnia è un lusso … la generosità e i modi da vero gentiluomo sono caratteristiche che apprezzo molto”

Mi chiamo Donatella Zaccagnini Romito, sono ingegnere regolarmente iscritta all’albo professionale e faccio gestione del patrimonio immobiliare proprio, di famiglia e per conto terzi. Ho una seconda laurea in scienze dell’alimentazione. Nell’ambito del food lavoro come consulente alimentare, influencer e accompagnatrice a cene ed eventi. Mi occupo di sex work e il lavoro dell’ accompagnatrice inizialmente era un passatempo e un divertimento, con il tempo è diventato un vero e proprio lavoro in cui devi essere brava a fare tantissime cose… gli shooting come modella per vendere la tua immagine, una cultura universale per poter parlare ed avere un confronto con le persone che ti trovi di fronte, un portamento elegante ma alla mano allo stesso tempo! Nell’ambito dello spettacolo e dell’informazione ho partecipato a diversi videoclip musicali, a servizi delle Iene e sono stata più volte ospite della trasmissione radiofonica “La Zanzara” da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

Intervista

Mi racconti come sei diventata una sex worker? Per noia o divertimento e da quanto tempo fai questo mestiere?

All’inizio quando avevo 18-20 anni, più che sex worker facevo l’accompagnatrice  perché fin da ragazza ero abbastanza piacevole come presenza e abbastanza appariscente rispetto alle ragazze della mia età e quando è stato il periodo delle feste dei 18 anni sono stata avvicinata e contattata dal proprietario di un locale di piazza di Spagna, che mi ha proposto inizialmente di lavorare nel suo locale come guardaroba e all’accoglienza. Era un club privato e quindi c’era l’entrata che era consentita solo con la tessera d’iscrizione e quindi dovevo stare all’ingressa a dare l’accoglienza alle persone che venivano al locale. Poi capitò che tutte le sere puntualmente mi venivano offerti dei regali economici, sia sotto forma di mancia che sotto forma di proposta per spingermi oltre, cioè per fare un aperitivo durante la settimana, per accompagnare le persone che frequentavano il club a degli eventi privati, oppure degli inviti a cena e di vario genere. Inizialmente da diciottenne  rifiutavo sempre perché sono di una buona famiglia dell’alta borghesia romana, quindi economicamente stavo molto bene, non è che avevo bisogno di soldi. Però la cosa mi intrigava, mi incuriosiva e poi c’è sempre stato questo spirito di trasgressione, soprattutto quando sei di buona famiglia e quindi tutto ciò che è trasgressione ti attira di più e comunque dovevo sempre stare a delle regole rigide, almeno dentro casa mia era così. Mio padre imponeva delle regole sempre molto rigide…

Tipo?

Ad esempio all’ora della cena si mangiava tutti insieme, a pranzo si mangiava tutti insieme, non potevo mai portare lo smalto colorato, non mi potevo truccare tanto e tutte queste cose che dentro casa di mio padre erano regole, invece a me attiravano tantissimo perché ho sempre avuto questo gusto della trasgressione, questa attrazione.

Torniamo agli inviti.

Gli inviti continuavano ad arrivare e inizialmente rifiutavo, finché un giorno abbiamo fatto una festa privata dove eravamo noi dello staff del locale e c’era chi insisteva per avere una forma di approccio sessuale con me e allora abbiamo deciso di fare un gioco che abbiamo chiamato “il gioco del bussolotto”. Ognuno ha messo una puntata all’interno del bussolotto. Eravamo una decina di persone, hanno partecipato i ragazzi  e verso il finale della festa sono rimasti quattro ragazzi, ognuno dei quali ha puntato 300 euro, messi dentro questo bussolotto e dal bussolotto veniva estratto un nome e il fortunato che veniva estratto aveva un approccio sessuale con me e io poi prendevo i soldi che c’erano nel bussolotto, che ai tempi erano 1200 euro. Quindi il mio primo sex worker è stato di 1200 euro per dieci minuti.

Avevi già delle amiche che facevano le escort, che ti hanno invogliato?

No, io frequentavo sempre l’alta borghesia romana, quindi anche il fatto di lavorare era quasi un degrado, il fatto che lavoravo in un locale era già visto male. Io a quei tempi facevo il liceo classico e stavo da mia zia, sorella di mio padre che faceva la suora, quindi figurati se si parlava di persone che facevano le sex worker, ma anche se qualcuno lo faceva in casa non te l’avrebbe mai detto, perché la facciata della società vuole così. Come gli scheletri nell’armadio delle famiglie, che tutti sono sposati, “io e mia moglie” e poi non è detto che tutto sono casa e chiesa. Nel tragitto c’è qualcosa che ci frega e allora magari la facciata dei tempi era tutti per la borghesia, tutti che studiavano. Come ti dicevo io frequentavo il liceo classico ed ero bravissima, una delle prime della classe ed era quasi un disonore che lavorassi, perché la mia famiglia stava molto bene economicamente, ma io ho sempre avuto questa cosa che i soldi me li avrei dovuti guadagnare da sola, onestamente, perché io ho sempre lavorato e non ho mai fatto nulla di disonesto e accettare un regalino non è assolutamente niente di illegale. Una persona è libera di regalare ad un’altra persona quello che vuole, però purtroppo la forma mentis delle persone non è così, la mentalità ancora non accetta questa cosa, cioè che se tu accetti un regalino a fronte di accompagnare una persona a cena e poi ti fa un regalino, hai subito l’etichetta di mignotta, di prostituta. Invece non c’è nulla di male, anche perché tante persone, quelle che ti mettono l’etichetta, sono quelle che lo fanno più di tutte, magari non alla luce del sole.

Lavori grazie al passaparola o i clienti sono sempre gli stessi, quello dell’alta società?

All’inizio lavoravo solo ed esclusivamente con il passaparola dei clienti del locale di piazza di Spagna, questo quando ero più piccola, anche perché studiavo tantissimo in quel periodo e potevo dedicare al lavoro di accompagnatrice pochissimo tempo. I clienti del locale si passavano il mio numero, mi contattavano per un aperitivo e prendevo poco più di 2 mila euro. Poi con il tempo ho conosciuto delle amiche, delle  ragazze che anche loro facevano le sex worker e mi dicevano che lavoravano molto perché avevano un loro sito, un loro profilo. Io all’inizio sono sempre stata scettica perché un conto è il passaparola del club di piazza di Spagna, che erano tutte persone selezionate e un conto che con un sito personale ti chiama qualunque, perché un sito è aperto a tutte le tipologie di persone. Una mia amica mi ha detto che sono tutte persone selezionate e soprattutto nel Forum si lavora benissimo, i clienti chiamano con la volontà proprio per avere una accompagnatrice, vedono le tue foto e alla fine  mi ha convinto. La mia amica mi ha detto: “Prova per un mese con me, se mi chiedono una accompagnatrice ti chiamo, così vedi con i tuoi occhi come funziona”. All’inizio io lavoravo solo con lei e i soldi che ho visto quel mese non puoi immaginare. Poi le persone, tutta gente selezionata, tutti professionisti, avvocati, dottori, e tutte personcine a modo.

Quanto soldi chiedevi?

Se tu sei  una straniera, vivi in un monolocale, in uno scantinato con altre 5 persone, stato di igiene pessimo, attirerai una certa tipologia di clientela. Io sono una persona piacevole esteticamente, nei modi di alta cultura, ricevo in un ambiente pulito, raffinato e di lusso, è logico che il target lo seleziono io e il target è alto. Di solito le  persone che vedono il prezzo di partenza, si fanno già un’idea. Con questa mia amica abbiamo fatto delle foto e mi ha creato il mio profilo e da lì mi sono fatta conoscere. Già ai tempi del club di piazza di Spagna ero già famosa con il passaparola, con il profilo puoi immaginare, sono esplosa perché il mio profilo escort è visitato da 170 milioni di persone e vengono da tutta Italia.

Hai un nome d’arte?

Il mio nome d’arte è LUNA. Però diciamo che il nome d’arte è una specie di filtro  per non mettere il mio nome vero, perché non mi piace che tutte le persone sappiano i fatti miei dall’A alla Z. Comunque Luna o Donatella sono sempre la stessa persona e quando incontro una persona io non fingo mai perché se a me una cosa non piace, te lo dico che non mi piace e non mi importa niente se mi dici che non mi chiami più, che quella sarà l’ultimo incontro, non mi importa niente perché io non faccio questo lavoro per necessità, ma per puro piacere. Devo dire anche che mi piace il lato economico, mi piace proprio essere pagata, è una cosa che mi da un senso di goduria, di benessere, però se tu mi porti in un posto che non mi piace, io te lo dico. Io tengo molto alle condizioni igieniche, se sento un odore che non mi piace, te lo dico e certe cose non le faccio. Se invece sei una persona che mi piace, in certi incontri che faccio, arrivo anche a godere e ad avere più orgasmi perché è una cosa che mi piace tanto e mi diverte.   

Quali sono i pro e i contro di chi fa la sex worker, la escort?

I pro sono sicuramente l’aspetto economico, perché si guadagna tantissimo. Io ho due lauree, una in ingegneria e sono anche abilitata e una in scienze dell’alimentazione e non ho mai trovato un lavoro dove si guadagna tanto come quello che faccio io. Io vedo sul web gli stipendi dei politici, del presidente della Repubblica e del Consiglio dei Ministri e quello che guadagnano in un mese io a volte li guadagno in una settimana. I contro è che purtroppo in Italia non c’è una mentalità aperta. Io sono una persona abbastanza sincera e quando dico che faccio l’accompagnatrice, la escort vengo un po’ allontanata e questo secondo me è sbagliato ed è sbagliato anche fare di tutta un’erba un fascio, perché ci possono essere escort che hanno dei principi che non ti piacciono, oppure ci possono essere anche delle commesse, delle commercialiste, delle dottoresse che hanno una forma mentis o un modo di relazionarsi alle persone che non ti piace. Quindi tu una persona non la puoi giudicare per il lavoro, ma la devi giudicare come persona, come feeling e questo è un po’ un contro del mio lavoro. Però fortunatamente la mentalità sta cambiando, ci vuole tempo e ci vuole una campagna di sensibilizzazione. Mi vengono fatte tante interviste perché è strano che una persona dell’alta borghesia romana, con due lauree e di buona famiglia, faccia la escort e quindi un lavoro anomalo. Però è proprio per questo che io ci metto la faccia e che dico sempre quello che penso.

Sei single o il tuo cuore batte per qualcuno?

Al momento sono single ma il mio cuore batte per tante persone. Io dico sempre che i miei clienti diventano amici perché sono persone che mi fanno stare bene. La persona o meglio il cliente che regolarmente viene a trovarmi, mi fa un regalo, sto bene insieme, ci prendiamo per mano, ci diamo un bacio nel centro di Roma per esempio, quello per me non è un cliente, è un fidanzato di quel momento. Però io non ho un fidanzato, io ho tanti fidanzati e tante fidanzate perché il mio target non è solamente per l’uomo, io sono anche bisessuale e tra i miei clienti ci sono anche donne, tante coppie ed è un trend che è in crescita. Il trend è chiamare una professionista per andare a fare un incontro a tre, cioè con una coppia. Quindi io non ho il cuore che batte per una persona ma per tante persone.

Hai mai avuto dei clienti un po’ troppo focosi o che hanno creato dei problemi o episodi spiacevoli?

Non ne ho avuti molti per fortuna, perché io ricevo nella mia casa e ho tutti i sistemi di allarme, perché ho tantissimi amici, anche clienti, delle forze dell’ordine che per  qualsiasi problema sono pronti ad intervenire, quindi non ho avuto degli episodi spiacevoli. A volte delle persone che vengono a casa mia mi chiedono: “Ma non hai paura a stare sola a casa?” e io rispondo che io ho paura uscendo da casa, perché io dentro casa mia mi sento protetta, mentre quando esco è come se fossi data in pasto ai leoni perché all’esterno, in mezzo alla strada, non mi sento protetta. Qualche giorno fa ho assistito con i miei occhi ad una persona che è stata scippata, gli è stata tolta la borsa. Una decina di anni fa, ho subito  una piccola rapina, hanno preso poca roba perché io ogni volta che guadagno, deposito sempre tutto, non tengo mai i soldi in casa, quindi anche se venissero in casa non troverebbero niente. Comunque io sono molto più attenta quando sono in strada che in casa, dove mi sento più protetta.

Hai detto che guadagni tanto. Come investi i tuoi soldi?

Ho una laurea in ingegneria e ho una società che fa gestione del patrimonio famigliare proprio e per conto terzi, io investo quasi sempre in immobili e ho tante case di proprietà. Sono anche un’appassionata di orologi, ho una bella collezione di orologi e ogni due mesi mi regalo un bell’orologio. Questo è anche un sistema legale per spendere i miei soldi e adesso che il tetto del contante è stato alzato a 2 mila euro, è stata secondo me una grande svolta per l’economia, perché si ha il modo di spendere 2 mila euro in modo legale senza dover rendere conto a nessuno, senza dover trovare degli escamotage o dei modi che ti devono mettere in difficoltà o ti devono farti sentire in difetto perché spendi dei soldi che guadagni onestamente.

Ci sono delle tue amiche dell’alta borghesia romana che vogliono intraprendere la strada della escort e ti chiedono dei consigli?

Ci sono delle amiche però purtroppo c’è ancora tanta vergogna, però mi è capitato che un’amica in particolare che faceva la commercialista e ha lasciato completamente il suo lavoro e adesso fa esclusivamente la escort.

Come vi siete conosciute?

Io lavoravo all’università e lei lavorava in uno studio associato di commercialisti e tra noi c’è stato subito feeling e piano piano lei mi chiedeva del mio lavoro. Io poi sono abbastanza riservata su questo e poi con il tempo è riuscita ad avere le informazioni che le interessavano e ha lasciato completamente il suo lavoro da commercialista e ha iniziato a fare la escort. Addirittura facendo la escort ha conosciuto quello che poi è diventato suo marito e ora hanno una figlia e lei continua a fare la escort.

Hai mai pensato di prendere appunti e un domani scrivere un libro?

Me l’hanno detto più volte, anzi è un progetto interessante, non escludo che lo farò.

Tornando indietro rifaresti la escort?

Io dico sempre che in vita mia rifarei tutto quello che ho fatto. In quel momento se l’ho fatto, era perché era la cosa migliore da fare, la cosa che mi sentivo di fare e quindi lo rifarei.

La richiesta più strana che ti hanno fatto?

Ce ne sono tantissime di richieste strane, diciamo trasgressive. Io pratico tanto la pratica bdsm e del bondage, quindi pratiche si sottomissione anche hard. Lego le persone, anche coppie e poi pratico degli atti di sottomissione soft come possono essere dei piccoli graffi con le unghie delle mani o dei piedi, oppure delle frustate con dei frustini. Ho una bella collezione di frustini molto importante. Queste sono le pratiche più trasgressive  che mi vengono richieste, però mi viene richiesto spesso anche di recitare dei ruoli dei film, tipo la professoressa e l’alunno, la zia e il nipote e altri giochi di ruolo.

Hai mai avuto in mente di metter su famiglia?

Ho avuto tante volte questa idea e ogni volta c’è stato qualche cosa che me l’ha impedito. In passato avevo un compagno e purtroppo è stata vittima di un incidente stradale in cui ho rischiato la vita e al tempo si parlava di famiglia e di matrimonio.  Al momento io sto bene con me stessa, sono single, prendo la vita come viene ma in futuro non si può mai sapere.

Com’è la tua giornata tipo?

Non ho una giornata tipo perché avendo degli incontri e degli appuntamenti, ci sono delle giornate in cui decido di dedicarla a me stessa e delle giornate in cui decido di dedicarla a degli incontri. In genere mi sveglio intorno alle 8, mi dedico alla cura di me stessa e del mio corpo, mi faccio una doccia e organizzo gli incontri, poi fino a metà pomeriggio mi concedo un massaggio, mi rilasso, mangio qualcosa e poi se ho degli incontri, li faccio e vado a dormire regolarmente verso mezzanotte.