Elena
Sofia Ricci (attrice) Roma 23.11.2000
Intervista di
Gianfranco Gramola
Una toscana senza peli sulla lingua
Elena Sofia Ricci (pseudonimo di Elena Sofia Barrucchieri) è nata a Firenze
il 29 marzo 1962. Elena Sofia Ricci è nota soprattutto come attrice di commedie
brillanti, nella propria carriera ha interpretato anche ruoli di accento più
drammatico, che le sono valse il David di Donatello. È nota al grande pubblico
anche per le interpretazioni da protagonista o co-protagonista in serie di
successo quali “Orgoglio”, trasmessa da Rai 1, in cui ha interpretato, fino
a primi episodi della terza serie, il ruolo della nobile Anna Obrifari; la serie
“I Cesaroni”, su canale 5; e la miniserie “Caro maestro” (1996), con
Marco Columbro, ove interpretava il ruolo di Elisa, dapprima preside della
scuola elementare del maestro Stefano, interpretato da Columbro, poi diventerà
anche sua moglie. Nel 2006 interpreta il ruolo di Francesca Morvillo, moglie del
giudice Falcone, nella fiction “Giovanni Falcone, l’uomo che sfidò Cosa
Nostra”. La sua carriera si divide tra cinema, televisione e teatro e la lista
dei suoi lavori è lunghissima.
Carriera
Teatro
La scuola delle
mogli – Il bugiardo – L’invito al castello – Beatles back – Machbeth
– Estate – Come tu mu vuoi – Metti, una sera a cena.
Cinema
Zero in condotta (1983) – Impiegati (1984) – Una domenica si (1986) – Io e mia sorella (1987) – Ultimo minuto (1987) –
Sposi (1988) – L’assassina (1989) – Burro (1989) – In nome del
popolo sovrano (1990) – Ma non per sempre (1990) – Ne parliamo lunedì (1990 ) – Il segno del comando (1992) – Non chiamarmi Omar (1992) –
Persone perbene (1992) – E quando lei morì fu lutto nazionale (1993) –
Stefano Quantestorie (1993) – Anime fiammeggianti (1994) – Tout est fini
entre nous (1994) – Mister Dog (1995) – Esercizi di stile (1996) –
Donna di piacere (1997) – Commedia sexy (2001) – Come si fa un Martini (2001) – Il pranzo della domenica (2003) –
Allafine della notte (2003) – Ex (2009).
Televisione
Quarto piano, interno nove – Quei trentasei
gradini (1984) – Un uomo in trappola (1984) –
Il giocatore invisibile (1985) – Il viaggio difficile (1986) –
Una donna a Venezia (1986) – Little Roma (1988) – Chiara e Francesca (1988) – Contro ogni volontà (1992) – L’aquila della notte (1993) –
Vendetta (1995) – Ti riempirei di baci (1996) – Caro maestro (1996)
– Caro maestro 2 (1998) – La forza dell’amore (1998)
– Clarissa (1998) – Squadra mobile scomparsi (1999) – Jesus (1999)
– Delitti sotto il sole (1999)
– Mio figlio ha settant’anni (2000) – Il rumore dei ricordi (2000) –
Storie di guerra e d’amicizie (2001) – Un papà quasi perfetto (2001) –
Il mistero del talismano (2001) – Orgoglio (2003) – Orgoglio 2 (2004)
– Orgoglio 3 (2005) – Giovanni Falcone…. (2006) – I Cesaroni (2006) – Tutti i rumori del mondo (2006) – Caravaggio (2008) – I Cesaroni 2
(2008) – Amiche mie (2008)
– I Cesaroni 3 (2009).
Ha detto:
- A 30 anni ho ritrovato mio padre e ho scoperto di
avere tre fratelli.
- Da ragazza ero rigida, dura: ho lavorato molto per
smussare quegli spigoli.
- Ho avuto due amori importanti, poi sette anni di analisi.
Per fortuna, l’ultimo fallimento mi ha lasciato in eredità una cosa
dal valore inestimabile… mia figlia.
- Sono stata una grande fumatrice, ma ho
smesso 17 anni fa e devo dire che il beneficio è stato immediato
Curiosità
- Ha vinto il David di Donatello
1988, come miglior attrice non protagonista per
“Io e mia sorella”, poi il Nastro d'Argento della SNGCI 1988 come miglior
attrice non protagonista per “Io e mia sorella” e il David di Donatello 1990
come miglior attrice protagonista per “Ne parliamo lunedì.
- Ha fatto 15 anni di terapia junghiana.
- Elena Sofia Ricci ha due figlie: Emma, nata
nel 1996 dalla relazione con l'attore Pino Quartullo, e Maria, nata nel 2005 dal
marito, il musicista Stefano Mainetti, sposato nel 2003.
- E' stata testimonial di "Europa
Donna", movimento di opinione europeo per la lotta al tumore al seno,
fondato nel 1991 dall'oncologo Umberto Veronesi.
Intervista
L’è di
Firenze, che non si sente ? E l’è di una simpatia unica, come lo sono tutti i
toscani. Elena Sofia Ricci, brillante e affermata interprete del cinema,
della fiction e del teatro, sta mietendo trionfi uno dopo l’altro. La lista
dei suoi successi è lunghissima. Deve il suo
esordio a Pupi Avati con ”Impiegati” ( 1984 ) e da allora ne ha fatta di
strada la bella attrice toscana, anche se la sua vita non è stata tutta rose e
fiori.
In quale occasione ti sei trasferita a Roma, lasciando le colline di Fiesole?
Ero piccina, avevo 7 anni. Ci siamo trasferiti perché mia madre è venuta a
lavorare a Roma. Inizialmente è stata dura, perché io lasciavo Firenze, la
mia città, i miei piccoli amici e una casa in campagna. L’impatto, anche se
ero piccola, lo ricordo disastroso, perché mi sono trovata nel traffico caotico
di una metropoli… una marea di macchine, tante, troppe. Oggi non la cambierei
con nessuna altra città del mondo.
Quindi hai un buon rapporto con Roma.
Un bellissimo rapporto. E’ la città dove mi sento meglio, dove mi riconosco
di più… nonostante il suo traffico e tutti i suoi problemi, le sue cose…
E’ una città pigra però bella. Anche con la cucina romana ho un buon
rapporto, o meglio direi che ho un buon rapporto con tutta la cucina italiana .
Sono una inguaribile golosa .
Quali sono state le tue abitazioni romane?
All’inizio in via Medaglie d’Oro, poi mi sono trasferita vicino Roma, ad
Acilia e poi sono tornata a Roma, alla Balduina, poi mi sono accasata a
Trastevere e ora sto sulla Cassia.
C’è un angolino a cui sei molto legata?
Si! Un angolino c’è… è quel pezzo di Trastevere nei pressi dell’Isola
Tiberina, dove si respira la Roma di una volta. E poi perché c’ho comprato
casa, anche se non ci abito più e mi sono trasferita sulla Cassia, come dicevo
prima. Comunque io adoro Roma in generale, sono legata a tutta Roma. Certamente
il centro storico fa sempre un certo effetto.
Cosa provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Provo un senso di serenità infinita, proprio di gioia profonda, perché quando
ci ritorno, in genere, torno da una tournèe che mi porta oltre che lontana da
Roma e da casa mia, soprattutto lontana da mia figlia.
Come giudichi i romani?
I romani hanno questa sorte di pigrizia, di pressappochismo… questo è un loro
grande difetto, d’altra parte ci consentono anche di sbagliare con più
tranquillità. I pregi sono i medesimi… sono più rilassati, più tranquilli.
Non hanno quell’ansia, quell’affanno che hanno i nordici. Roma è una città
meno bacchettona, rispetto ad altre città italiane.
Come vivi la Roma by night?
No! Non la vivo proprio io. Non la vivo perché sono molto casalinga, seria,
pigra… non sono una mondana. E’ difficile vedermi in giro per Roma, nella
Roma notturna. Al massimo vado al cinema, ma molto raramente.
Ma, secondo te, Roma è o era la città più bella del mondo?
Considerando che tutte le città tendono a trasformarsi, non credo che Roma, la
città più bella del mondo lo sia sempre stata. E’ sicuramente fra le dieci
città più belle del mondo. Poi dipende dai punti di vista.
C’è un monumento che butteresti giù molto volentieri?
Si! L’Altare della Patria, detto anche “macchina da scrivere”, perché è
brutto, fascista e poi non si trova in commercio un foglio su misura per poterci
scrivere sopra qualcosa (risata).
Se tu avessi la bacchetta magica, cosa faresti per Roma?
Bella questa domanda…Trasferirei la città burocratica, farei molti parcheggi,
piste ciclabili e tanto, tanto verde in più.
Secondo te, se il governo avesse sede in un’altra città, Roma sarebbe più amata?
Sarebbe sicuramente più amata, probabilmente anche da tanti il cui amore non è
richiesto.
La tua fontana preferita?
E’ quella della Barcaccia, in piazza di Spagna. Mi piace perché mi mette
allegria e quindi mi tira su il morale quando sono a terra .
Com’è avvenuto il tuo accostamento verso il mondo dello spettacolo?
Pensa, caro Gianfranco, che io già a tre anni facevo la ballerina. Mi sono avventurata nel mondo dello spettacolo perché… perché non sapevo
fare altro (risata). A parte gli scherzi, io in famiglia avevo mia mamma che
era scenografa, un papà adottivo che faceva il regista, quindi in casa più o
meno si respirava aria di cinema e io me la sono presa tutta.
La più grande soddisfazione che hai avuto?
Tante, tante. Tutto l’insieme della mia carriera m’ha dato soddisfazione.
Anche il teatro m’ha dato tanta gioia e soddisfazione.
Un tuo sogno nel cassetto?
Trovare un uomo molto ricco e smettere di lavorare (risata).
Ma quello è il sogno di tante donne…
No! Sto scherzando, ovviamente. E poi se fosse vero mi annoierei a morte senza
il mio lavoro. La mia era una battuta e poi se lo trovassi veramente dovrebbe
anche piacermi.