Elenoire
Casalegno (attrice) Palermo
21.12.2003
Intervista di Gianfranco Gramola
Una ragazza che sognava di diventare una rock
star
Elenoire
è nata a Savona il 28.5.1976 ma è cresciuta a Ravenna. Dopo essersi diplomata
in ragioneria, vince il concorso Miss Festivalbar e appena ventenne fa la presentatrice di “Jammin”, il magazine musicale
su Italia Uno. Nello stesso anno partecipa a “Lezioni private” e “Sgarbi
quotidiani”di Vittorio Sgarbi , su Canale 5. L’anno dopo con Amadeus conduce
il Festivalbar. Nel ’97 ha affiancato Raimondo Vinello a “Pressing”. Nel
’98 la vediamo recitare in S.P.Q.R. nei panni dell’esuberante Poppea e poi
nella conduzione di “Scherzi a parte” insieme a Lello Arena e Massimo Lopez.
Negli ultimi anni si è dedicata molto al teatro. E’
stata sposata con il D.J. di Radio 105, Ringo, dal quale ha avuto una figlia,
Swami.
Attualmente vive in Brianza con il suo nuovo amore Omar Pedrini (Timoria).
Ha
detto:
-
Sono
stata una delle prime a fare un calendario. Ho voluto togliermi questo sfizio.
Adesso però non lo rifarei, anche perché c’è troppa concorrenza.
-
Cerco
sempre di svegliarmi con il sorriso e mi sforzo di contagiare anche gli altri
con un sorriso.
- Il mio compagno è un uomo che ogni
giorno ha qualcosa da dare. Un intellettuale nel senso più ampio e importante
che si può attribuire a questo concetto.
- Roma è incredibile. Vivere qui ti cambia
la vita. Ho preso casa vicino piazza Farnese. L'emozione della passeggiata la
mattina, in mezzo alle bancarelle di campo de' Fiori, tra i palazzi splendidi e
con un sole magnifico, mi rende felice.
Curiosità
-
Elenoire,
con i genitori, Giuliana e Gianluigi, gestisce il residence "La Reunion" che si trova nel cuore di Ravenna, proprio di fronte alla
Tomba di Dante.
- E' stata fidanzata con Vittorio
Sgarbi e anche con il Dj. Francesco (Facchinetti) e ha una passione per Quentin
Tarantino.
- Con il suo compagno Omar Pedrini, gestisce
una azienda di vini.
- E' stata la testimonial per due Natali
consecutivi del famoso panettone Balocco.
- Ha diversi tatuaggi, tra i quali la
trascrizione cinese del suo nome su una gamba, il nome della figlia si un dito,
una rosa tribale su un polso, il segno zodiacale e un ideogramma cinese su un
braccio.
Intervista
E’
nel suo camerino del teatro Massimo di Palermo, dove fra un po’ è in scena
con “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi”, di Galli e Capone.
Elenoire,
quando sei stata a Roma la prima volta e che cosa provi nel tornarci?
La
prima volta da piccolina insieme a mamma e papà, poi ci ho vissuto tra i 18 e i
20 anni e poi ci sono tornata e ci torno spesso per lavoro. Mi è capitato di
starci un mese e mezzo per i
Mondiali (giugno 2001) e anche due mesi fa di starci 20 giorni per le prove
dello spettacolo teatrale che adesso porto in giro per l’Italia. Per me
tornare a Roma è piacevole perché Roma ha un’aria magica. Quando ci si
arriva c’è qualcosa, ti capita qualcosa che ti scombussola tutto. E’ una
grande città, è meravigliosa, anche se è banale e ripetitivo dire questo. Però
è così, è inutile negarlo. Mi capita di camminare per una via, magari anche
per cento volte, e ogni volta riesco a vedere qualche cosa di nuovo.
Recentemente
hai preso casa a Roma?
No!
Però ci sto pensando seriamente, anche perché il clima rispetto a Milano è decisamente migliore.
C’è
un angolo di Roma che ami particolarmente?
Guarda,
è difficile dirlo. C’è un posto a cui sono molto affezionata e ogni volta
che vengo a Roma cerco di risiedere lì, è Campo dei Fiori. Mi piace al mattino
svegliarmi e andare a fare la spesa al mercato, mi piace osservare e contemplare
la statua di Giordano Bruno.
I
romani, come li vedi, pregi e difetti?
Io
vivo a Roma, quindi ci sto, ma sempre per poco, se devo essere sincera, non è
per fare un complimento, difetti non ne ho mai trovati, anzi, rispetto al nord,
arrivo e trovo sempre una grande accoglienza, una grande allegria, un grande
calore, la gente è simpatica. E questo è piacevole e ti aiuta a vivere meglio.
Vivi
la Roma by night?
Ormai
sono passati i tempi delle discoteche e dei locali, però mi piace la sera
andare in un buon ristorante, in alcune enoteche. A Roma ne stanno aprendo
moltissime.
La
cucina romana?
Ho
un rapporto ottimo, purtroppo, aggiungo.
Il
tuo peccato di gola qual è?
Mi
piace di tutto. L’amatriciana e i carciofi fritti alla “cazzimperio”. Sono
veramente buoni. Mi viene fame a nominarli (risata).
Cosa
ti dà fastidio di Roma?
A
dire il vero nulla, di Roma nulla. Il traffico forse, ma a quello ci sono
abituata anche su a Milano, non è una novità. Ripeto, ogni volta che atterro a
Roma mi si apre il cuore, è come se l’aria fosse magica, succede qualcosa
che, non so, ci si ammala di Roma, ci si innamora di Roma. Poi, vuoi mettere lo
stare in mezzo al traffico a Roma o a Milano? Per lo meno a Roma mi guardo
intorno, mentre sto ferma, e vedo tante bellezze da rimanere a bocca aperta.
La
tua più grande soddisfazione nel campo artistico?
L’ultima
soddisfazione è quella che sto facendo adesso, in teatro. Mi sta dando tanta di
quella soddisfazione che neanche ti immagini. Io ho sempre rifiutato il
teatro,un po’ per paura, un po’ per pigrizia, era da anni che mi veniva
proposto. Quest’anno ho deciso di affrontarlo e mi sono innamorata, perché è
completamente diverso sia dalla televisione, che dal cinema, e l’emozione,
l’adrenalina che ti dà il teatro è unica, anche perché sei a contatto
diretto con il pubblico, che da un lato c’è forse un po’ di timore,
dall’altro vive con te, partecipa con te allo spettacolo, ti cambia anche uno
spettacolo, una replica. Ti da un’energia, un’emozione in base anche al
pubblico che c’è, chiaramente. E poi mi piacciono questi ritmi teatrali, che
è una cosa che si è persa nel cinema o nella televisione, il fatto di
truccarsi e prepararsi da solo, che è una preparazione appunto al personaggio e
poi tra la Compagnia c’è una
sorta di vera e propria famiglia, ma veramente, perché non ci si ferma solo nel
momento del debutto o della
replica, ma tutti i giorni ci si ritrova, si vive insieme, si viaggia insieme,
si cerca l’albergo insieme, ecc. Io devo dire che ho avuto la fortuna, per la
prima volta, con quest’esperienza di trovare 4 persone che sono meravigliose,
che sono i miei attori, che sono, al di là di 4 grandi professionisti, quattro
grandi uomini e infatti mi
coccolano, mi viziano.
Com’è
nata la tua passione per lo spettacolo?
Casualmente.
Io volevo fare il Magistrato e qua a Palermo lo avrei anche trovato il lavoro
(risata). Poi casualmente una mia amica mi iscrisse ad un concorso: “Luca
Ortea” che è un concorso mondiale, a cui
io non volevo partecipare e alla fine andai e vinsi e da lì partì la
prima trasmissione su Italia 1 che era “Tennis” musicale. Era partito tutto
per gioco, non era la realtà che volevo, poi pian piano è diventato una
professione e quindi mi sono anche affezionata a questa condizione.
Da
ragazzina avevi degli idoli?
No!
Assolutamente no! Rispetto la professionalità di molti miei colleghi, mi
piacciono molte persone per la loro professionalità, per come lavorano, però
il mito di per sé non ce l’ho.
Quando
non lavori quali sono i tuoi hobby?
Vado
al cinema, leggo, sto soprattutto con mia figlia e magari faccio cenette a casa,
tutte cose molto intime. Una vita normale con tutti. Una volta facevo collezione
di mucche pezzate, di ogni genere.
Come portafortuna invece ho un giacchino di mia figlia che porto
sempre con me e che considero appunto un portafortuna.
Il
tuo punto debole, Elenoire, qual è?
Sono
permalosa. Nei momenti di debolezza questo
essere permalosa si evidenzia ancora di più. Poi credo e voglio un mondo
migliore, con una persona estremamente onesta che dice sempre ciò che pensa.
Questo lo paghi nel nostro ambiente perché non puoi dire tutto ciò che vuoi.
Bisogna fingere molto. A volte è meglio una bella balla che una brutta verità.
Questo forse è il mio punto debole. Non riesco ad essere ruffiana.
Che
rapporti hai con la Fede?
Credo
in Dio, parlo con Dio. Ci credo fermamente, è una figura che è presente nella
mia vita 24 ore su 24, perché in certi momenti questa sua presenza mi ha dato
la forza di andare avanti. Io assolutamente credo in Dio e quindi nell’amore.
Con
il successo sono cambiate le tue amicizie?
In
parte si, nel senso che per lavoro
mi sono dovuta trasferire a Milano e Roma
e quindi sono cambiate per forza di cose e poi le più care, quelle dei tempi
dell’adolescenza le ho ancora. Sono due persone a cui tengo tantissimo e che
cerco sempre di vedere, appena posso.
Cosa
ne pensi delle battaglie contro il fumo?
Beh.
Cosa vuoi che ne pensi, penso che sia giusta, anch’io sono una fumatrice, però
penso che sia giusto, perché bene non fa, non fa bene assolutamente. Trovo che
sia giusto il rispetto verso gli altri, questo è fondamentale. Se uno ha scelto
di fumare deve pensare anche agli altri che non fumano, cioè andare nei locali
dove c’è il reparto fumatori e non, per accontentare un po’ tutti, anche
perché fino a quando le sigarette sono legali, vengono vendute, a questo punto
bisogna fare qualcosa per i fumatori.
Hai
un sogno nel cassetto?
Vedere
ogni giorno la felicità negli occhi di mia figlia.
A
chi vorresti dire grazie?
A
mia figlia.
Progetti?
Tanti,
tanti, tanti, cinematografici e televisivi.
Tanti auguri di ogni bene, cara Elenoire.
Auguri
anche a te, Gianfranco e anche alla tua famiglia.