Enzo Salvi (attore e cabarettista)
Roma 25.3.2024
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Questo lungometraggio non è che è una
svolta alla mia carriera ma è un biglietto da visita per coloro che vogliono
propormi qualche altra cosa oltre al ruolo nei film comici”
Enzo Salvi, nato a Roma il 16 agosto 1963 da
Antonio e Bruna. Si diploma all'Istituto Agrario e inizia a lavorare come
giardiniere del comune di Roma. Enzo era sempre quello che nelle comitive teneva
alto il morale, recitando barzellette, facendo scherzi. Un giorno decise di
sfogarsi in palcoscenico e far conoscere i suoi personaggi. Le esibizioni serali
a Roma e dintorni riscuotono molto successo e lo portano al debutto in teatro,
nel 1990, con la commedia di Plauto Il Miles Gloriosus. Nel 1991 insieme a
Mariano D'Angelo fonda i Mammamia che impressione. «Mammamia comme sto!» è il
tormentone di “Er Cipolla”, divenuto uno dei più celebri del Seven Show. In
teatro commedie come Balle di Natale, Fiumi di forfora e A qualcuno piace Carlo
- il suo esordio, tutto esaurito, al Teatro Brancaccio - raccolgono subito il
favore del pubblico. La notorietà su scala nazionale arriva grazie al grande
schermo dove interpreta Vacanze di Natale 2000, seguito da Body Guards - Guardie
del corpo, Merry Christmas, Natale sul Nilo, Natale in India, Le barzellette e
Il ritorno del Monnezza. In tv è apparso anche in Barbecue, nel film Di che
peccato sei, diretto da Pier Francesco Pingitore e Striscia la notizia. Nel
2006, Enzo Salvi entra nel cast del nuovo film di Natale Olé insieme, tra gli
altri, a Massimo Boldi e a Vincenzo Salemme. Nel 2007 interpreta Matrimonio alle
Bahamas, dove il protagonista è Massimo Boldi; ha preso parte, l'anno
successivo, alla quarta serie di Un ciclone in famiglia. Ha inventato il
personaggio di "Agusto" lo scienziato del wrestling, che andava in
onda sul canale GXT di Sky e sul canale K2 del digitale terrestre nel 2006. Nel
2008 è protagonista del film a episodi Un'estate al mare e nel nuovo film di
Natale con Massimo Boldi La fidanzata di papà e con Matrimonio al Sud, insieme
a Massimo Boldi, Biagio Izzo e Paolo Conticini. Nel 2017 recita, assieme a
Massimo Boldi, nel nuovo cine panettone Natale da chef e nel 2019 interpreta il
personaggio di don Donato, protagonista nel film per la televisione Din Don -
Una parrocchia in due, ruolo che riprende nello stesso anno nel seguito Din Don
- Il ritorno. Nel 2021 interpreta un manager in rovina, il suo primo ruolo
drammatico da protagonista, nel cortometraggio Solamente tu. Nel 2022 riprende
il ruolo di don Donato nel terzo capitolo Din Don - Un paese in due, nel quarto
capitolo Din Don - Il paese dei balocchi, nel quinto capitolo Din Don - Bianco
Natale, nel sesto capitolo Din Don - La magia del Cinema e nel settimo capitolo
Din Don - Quando meno te lo aspetti.
Intervista
E’ uscito il lungometraggio “Il
diavolo è Dragan Cygan”, una storia di amicizia e vendetta che racconta di
quattro personaggi i cui destini si incrociano in modo irreparabile. Mi racconti
qual è il tuo ruolo e cosa ti ha spinto ad interpretare un ruolo così diverso
da come siamo abituati a vederti?
Il mio ruolo è quello di un uomo che cerca
di cambiare di redimersi e di diventare onesto ma che poi è costretto a tornare
alla vecchia vita di prima. La spinta è
stata quella artistica per far vedere che sono capace di interpretare anche
altri ruoli a 360 gradi, oltre a quello che chiaramente ho sempre rappresentato
da grande comico e sostenuto dal pubblico. Poi è nato grazie all’amicizia che
ho con Emiliano Locatelli con il quale avevamo già precedentemente realizzato
un corto dal titolo “Solamente tu” che ha avuto un grandissimo successo e
anche lì interpretavo un imprenditore in decadenza che finiti i soldi e gli
amici, vicino gli è rimasto solo il
suo più caro amico, che poi era il suo cane. Per questo lavoro ho ricevuto il
premio come miglior attore protagonista al festival Cortina metraggio e al
Castelli Romani Film Festival Internazionale 2021.
Questa è una svolta alla tua carriera?
Questo è un biglietto da visita per coloro
che vogliono propormi qualche altra cosa oltre
al ruolo nei film comici.
Altri progetti?
La prossima settimana inizieremo a girare i
nuovi episodi di Din Don 8 e 9 per Italia 1, la saga che mi vede come
protagonista, poi con Luca Biglione stiamo scrivendo la sceneggiatura del mio
film e oltretutto inizieremo la tournée a maggio con lo spettacolo di cabaret
che si intitola “Delicatissimo”, con Valentina Paoletti.
Parliamo della tua carriera. Da
giardiniere per il comune di Roma ad attore comico. Com’è avvenuto questo
passaggio?
Sai che c’è? E’ che alla fine quando
stai con gli amici e i colleghi, fai le battute, loro ti fanno gli applausi e
colpiti dalla mia caratteristica "battuta pronta", mi hanno convinto
ad intraprendere la carriera di cabarettista. Poi ho conosciuto Mariano
D’Angelo e abbiamo formato la coppia “Mammamia che impressione” e della
vasta gamma dei personaggi che interpretavo, uno era “er Cipolla” che ha
attirato l’attenzione di Aurelio De Laurentis che venne a vedermi al teatro
dei Satiri dove io ero in scena con “Mammamia comme sto!”, vide il
personaggio, se ne innamorò e mi fece subito catapultare nei film di Natale che
era “vacanze di natale 2000” che era diretto da Carlo ed Enrico Vanzina e da
lì in poi ne ho fatti 15 di film.
I tuoi genitori come hanno preso la tua
scelta artistica?
Io ho sempre fatto delle scelte ponderate con
grande coscienza non è stata una scelta improvvisa in preda all’euforia, è
stata una scelta oculata dovuta chiaramente ad una presa di posizione vedendo e
valutando come andavano le cose. Non è che se facevo un film non lavoravo più
come giardiniere, ma ho fatto part-time, full-time, aspettativa, hai voja.
Se ti dico Maurizio Mattioli, che mi dici?
Maurizio per me è un fratello maggiore con
il quale condivido più di vent’anni di carriera insieme. Oramai siamo una
coppia consolidata, regaliamo grasse risate.
Nell’ultimo lavoro, Din Don interpreto un finto prete e lui è il mio
zio vescovo che fa di tutto per tamponare questa situazione affinché non venga
scoperta. Con lui ho un rapporto umano meraviglioso, mi ha voluto, preteso
insieme a Simonetta Benincasa come testimone del suo matrimonio e adesso ci
ritroveremo di nuovo sul set per girare Din Don 8 e 9.
Con Boldi e De Sica hai girato parecchi
film di natale. Hai un paio di aneddoti, un
ricordo di loro due?
Di aneddoti con Boldi e De Sica non finirei
mai di raccontarli, sono talmente tanti che si potrebbe fare un documentario. Io
ne ho girati 5 con Christian De Sica e 10 con Massimo Boldi. Con loro è sempre
stata una risata, però è stata una soddisfazione
aver girato “Natale sul Nilo” perché nella storia è stato quello
che ha incassato di più, quasi 28
milioni di euro per cui io penso che appartenere alla storia è motivo di
orgoglio. Di aneddoti ne avrei tanti da raccontarti, ma la cosa che mi ha creato
l’ansia è stato il primo giorno di cinema, arrivare sul set e pronunciare la
prima battuta a Boldi che era “Sei pelato che pare che t’abbiano trapiantato
‘na chiappa”.
Com’è nata la tua passione per i
pappagalli?
Io l’ho sempre avuta. Ho una foto dove da
piccolino, avevo un anno, e stavo sul terrazzo con il mio pappagallino. Poi con
il tempo ho conosciuto Chiara Alessandrini con la quale abbiamo fondato insieme
l’associazione pappagalli free flight ed educhiamo i pappagalli a ritornare
dal volo in maniera tale di dare loro la possibilità di poter volare senza
essere sacrificati all’interno delle loro gabbie come purtroppo si è sempre
fatto negli anni passati, indicizzando e sfruttando le loro capacità
imitatorie.
Er cipolla, er Pantera, Augusto, ecc…
Come nascono i tuoi personaggi?
Osservando il sociale nella quotidianità.
Con er Cipolla sono stato forse uno dei pochi
comici a rendere simpatico un personaggio che rappresenta una piaga
sociale come quello della droga.
Er Pantera era un occasione che mi ha offerto Antonio Ricci di Striscia
la notizia, dove facevo l’inviato speciale supportato da uno zio che non
parlava e che era rincoglionito e regalava dei deliziosi servizi anche surreali
e diventavo una specie di cartone animato. Augusto invece era un cartone animato
perché questo personaggio nasce da un successo degli anni del wrestling, del
grandissimo successo che ha avuto il wrestling in Italia, tant’è vero che
quando nel 2006 venne per la prima volta in Italia a Bologna, io fui ospite
d’onore grazie a Sky e al canale
tematico GXT e in quell’occasione salii sul ring insieme a dei campioni di
wrestling e i miei figli impazzirono.
Quindi Roma è fonte di ispirazione per
creare nuove battute e inventare nuovi personaggi.
Roma è ricca di personaggi con delle
caratteristiche particolari. Veramente la storia insegna, però penso che se sei
un buon osservatore qualsiasi personaggio, qualsiasi persona può darti modo per
inventare un nuovo personaggio.
Con quali personaggi di riferimento sei
cresciuto? Chi sono stati i tuoi idoli?
Io sono innamorato di Totò, di Alberto Sordi
e chi più ne ha, più ne metta. Geniali come Carlo Verdone e tutti coloro che
inventavano dal nulla, quello per me è genialità irripetibile. Quella comicità
muta come quella di Buster Keaton, Charlie Chaplin, mr. Bean che non ha bisogno
di battute ma di gestualità e quella è puramente geniale.
Hai un sogno nel cassetto?
Si, di realizzare quanto prima il mio film e a questo ci sto lavorando. Avendo
già ricevuto grandi gratificazioni per aver interpretato il ruolo di Dragan
Cygan, sono veramente felice, ma voglio ancora riuscire, grazie a Luca Biglioni
che sta scrivendo con me, a portare al cinema il mio film che sarà dedicato
interamente ai bambini.
Hai mai lavorato per solidarietà, per
beneficenza?
Io lo faccio da sempre e il mio motto è:
“Fare del bene, mi fa stare bene”.