Federica Elmi
(speaker e autrice radiofonica)
Roma 24.3.2023
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Il servizio pubblico di Radio Due in
diretta la notte, è un servizio sociale importante e la radio di notte ha una
funzione molto importante, perché tiene compagnia a tanta gente”
Romana di Centocelle, Federica Elmi ha
incontrato la radio quando era poco più di una bambina e da allora non ha più
spento la luce rossa e scoprendo la propria passione da giovanissima, non ha
perso tempo alla ricerca della propria strada, ma ha percorso il suo cammino con
entusiasmo e impegno. Oltre a conduttrice radiofonica, fa la presentatrice, la
speaker pubblicitaria, l’autrice, la giornalista, la redattrice e la promoter.
Attualmente è a Rai Radio Due con
il programma radiofonico “Le
Lunatiche”, il sabato e la domenica notte dall’una alle cinque.
Intervista
Quando
è nata la tua passione per la radio?
E’
nata per caso perché quando ero adolescente era la mia compagnia: tornavo a
casa da scuola e accendevo la radio e la sera mi addormentavo con la radio
accesa. La radio era molto diversa rispetto a com’è oggi; io ascoltavo una
radio locale di Roma che si chiamava “Radio Spazio Aperto”, mi piaceva perché
si potevano richiedere le canzoni e fare le dediche. E quindi sono passata da
ascoltatrice a conduttrice, inconsapevole del fatto che questa sarebbe poi
diventata la mia professione.
Con
quali maestri della radio sei cresciuta? Chi sono stati i tuoi idoli di
riferimento?
Quando
ho cominciato il mio punto di riferimento era Ughetta Lanari, colei che ha
scritto il libro di dizione che tutti usano. A quei tempi era in onda su
Dimensione Suono Due e faceva il suo programma la mattina presto. Come
conduttrice diciamo che il mio mito da ragazzina era Rosaria Renna e poi anche
Manuela Doriani e Paoletta. Erano gli anni ’90, quindi Radio Deejay sugli
adolescenti aveva una grande presa.
I
tuoi genitori come hanno preso la tua scelta di lavorare in radio?
Io
ho perso il padre molto prima di iniziare a fare la radio. Mia madre ha sempre
compreso questa mia passione e mi è stata sempre accanto. Mia madre prima e poi
quello che è diventato il mio fidanzato, compagno e marito. Spero che mio padre
dal cielo sia orgoglioso di me.
In
radio, fra colleghe, hai trovato più complicità o una sana rivalità?
Quello
dipende dalle persone. Probabilmente un po’ di sana competizione c’è fra
tutti quanti perché ognuno di noi, quando ha il microfono e va in onda, vuol
dare il meglio di sé. Io però ho tantissime amiche nel mondo della radio. Con
alcune mie colleghe siamo diventate amiche lavorando nella stessa emittente,
oppure attraverso i social in cui hai modo di chiacchierare e scambiare opinioni
creando così empatia e complicità. La complicità, come la competizione,
dipende dalle persone, non si può generalizzare.
In
radio si usano spesso dei nomi d’arte, mi viene in mente Linus. Tu ci hai mai
pensato?
Federica
Elmi è il mio nome d’arte, nessuno lo sa, ma non è il mio nome e cognome
anagrafico.
Il
tuo programma notturno “Le lunatiche” ha dei buoni ascolti. Come te lo
spieghi?
La
notte c’è tanta gente che non dorme, che non riesce a dormire perché ha
problemi di insonnia o non può dormire perché lavora e nel week end -
soprattutto di sabato notte - c’è tutta la movida di chi entra ed esce dai
locali, chi va al cinema o a teatro, chi si sposta e chi va a ballare. Un
servizio in diretta è sicuramente un servizio più completo, più vero, più
caldo e accogliente rispetto magari ad una selezione musicale o a delle
repliche. Il servizio pubblico di Radio
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diretta la notte è un servizio importante ma proprio la radio di notte ha una
funzione sociale che non bisognerebbe mai sottovalutare.
Come
viene preparata la scaletta della trasmissione?
Viene
preparata con un occhio sempre puntato sull’attualità, su quello che accade,
cercando quelle notizie che ti stuzzicano la curiosità di chiedere agli
ascoltatori “Che cosa ne pensate?” oppure si chiamano gli ascoltatori a
raccolta su un tema che è inerente alla giornata o alla nottata. Dipende pure
da che giorno è, perché Natale è Natale, Capodanno è Capodanno. Quando c’è
stato il week end in cui cadevano il compleanno di Lucio Dalla e Lucio Battisti,
abbiamo fatto una nottata dedicata a loro due. “Le Lunatiche” è un
programma che viene fatto “con” gli ascoltatori.
Nelle
vostre dirette, ci sono stati dei momenti divertenti?
Sì,
ce ne sono tantissimi. A volte perché è simpatico l’ascoltatore con cui
parli, altre volte capitano dei personaggi sui generis e si possono creare dei
teatrini divertenti.
Quali
sono gli argomenti che andrebbero maggiormente approfonditi in trasmissione?
Di
questi tempi forse bisognerebbe tornare un po’ ad approfondire la musica,
perché guardando in generale, la radio parla poco di musica rispetto a una
volta. E’ difficile parlare in generale perché la radio non è tutta uguale.
Esiste la radio di intrattenimento che ha lo scopo di intrattenere, esiste la
radio di informazione che ha lo scopo di informare l’ascoltatore. Se vai su
una radio d’informazione è normale che una notizia che magari in una radio di
intrattenimento viene data e commentata in due minuti, su quella
d’informazione viene approfondita con più e con più possibilità di andare a
scavare più a fondo all’interno dell’argomento.
Per
fare radio, oltre al talento, quanto conta la spontaneità?
Tantissimo,
perché noi siamo noi stessi al microfono. Io sono Federica, come lo sono fuori
onda, nel senso che quello che dico è quello che penso come persona: la mia
opinione è sempre la stessa, quando sono al microfono o nella vita privata. La
radio è verità e "arriva" all'ascoltatore quando è spontanea.
In
radio lavorano tante ragazze, tante quota rosa. E’ un passo avanti verso la
parità?
Molti
parlano della radio come di un settore maschile. Io penso che, come in tutti i
campi, è giusto che ad eccellere sia chi se lo merita di più quindi più che
di quote rosa parlerei di meritocrazia in generale, cioè facciamo
andare avanti chi se lo merita, a prescindere che sia un uomo o una donna. Poi
ci sono linee editoriali: io per esempio ho lavorato in una radio in cui
trasmettevano solo voci femminili come può succedere che una radio abbia più
voci maschili perché magari vuole avere un impatto più di quel tipo, ma non ne
faccio una questione di parità.
Quali
sono le tue ambizioni?
Continuare
a fare quello che faccio perché è quello che amo. Sono riuscita a fare quello
che volevo fare nella vita, mi sento una persona fortunata; sicuramente ho
lavorato tanto affinché ciò accadesse e spero di continuare il più tempo
possibile.
Oltre
al lavoro curi delle passioni nella vita?
Mi
piace leggere, andare al mare, fare acquafitness, stare con i miei amici, mi
piace la musica più di tutto, quando posso mi piace andare ai concerti, mi
piace guardare i film e le serie tv, però la radio è la mia più grande
passione e viene prima di tutto. E’ il tassello centrale del puzzle della mia
vita, tutto il resto si incastra intorno.