Flavia Cercato (conduttrice radiofonica e tv)
Roma 12.6.2023
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Mio padre diceva: “Studiate, seguite
anche le formiche, purché facciate qualcosa che vi piace”. Penso che in realtà
mio padre desiderasse che io facessi quello che mi faceva stare bene”
Flavia Cercato è nata il 9 giugno 1971 a
Roma. Come la zia Aba Cercato, inizia a lavorare in Rai come impiegata. Nel 1997
che le offrono la possibilità di fare da inviata per una nuova trasmissione di
Radio 2 ed è l'inizio di una fortunata carriera radiofonica, che la vedrà
protagonista di vari programmi di Radio 2. Dal 2001 al 2004 (e poi ancora nel
2006) è l'inviata nel retropalco del Festival di Sanremo per la Gialappa's
Band, nel programma di "Rai dire Sanremo". Nel 2005 lascia Radio 2 per
Play Radio, la nuova radio del gruppo RCS, dove conduce il programma del drive
time, Citofonare Play. Nel frattempo presenta su Discovery Real Time il talk
show femminile "Hammam" e diviene opinionista fissa nella seconda
edizione del reality "La fattoria", condotta da Barbara d'Urso. Nel
2006/2007 affianca il quotidiano impegno radiofonico con la conduzione di
"Le 10 cose che odio di te" su Discovery Real Time e partecipa come
ospite fissa a La Grande Notte su Rai 2. Da giugno 2007 conduce "Stelle e
Padelle", assieme al cantante Pier Cortese, un programma prodotto dagli
Zero Assoluto. Nell'estate 2007 affianca Nicola Savino nella striscia quotidiana
Soirée trasmessa su Rai 2. Nel settembre dello stesso anno inizia la conduzione
di "I capitalisti", spazio mattutino di Radio Capital. Nel 2008-2009
è al timone di Capital Weekend. Nel 2011 torna a collaborare con la Gialappa's
Band, dopo le esperienze passate (dal 2001 al 2004 e nel 2006), fingendo di
essere l'inviata nel retropalco del Festival di Sanremo nel programma di RTL
102.5 Noi dire Sanremo". Dal 16 gennaio 2012 è co-conduttrice della
trasmissione Stile Libero, in onda dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 15 su
R101. Dal 26 maggio 2013 conduce con Sergio Sironi anche il programma Cotti e
Sparlati. Da settembre 2013 è ospite fissa, insieme a Mara Maionchi e Claudio
Cecchetto, della quarta edizione del talent musicale Io canto condotto da Gerry
Scotti e nel 2016 è ospite fissa della puntata di Mattino 5, che segue e
commenta la puntata de L’isola dei famosi. Dal 2021 fa parte della squadra de
“La vita in diretta” nel ruolo
di opinionista.
Intervista
Il 14 marzo è uscito il tuo primo
romanzo “Il Destino dell’Ortica” edito da Rizzoli. Com’è maturata
l’idea del tuo libro?
In realtà non è maturata l’idea di
scrivere un libro, perché ho sempre scritto come divertimento. Scrivevo
soprattutto la sera e questo mi è sempre servito per fermare le cose viste
durante il giorno, era come un gioco che ho sempre fatto fin da piccola. Se c’è
qualcosa che mi colpisce durante la giornata, mi invento una storia su questo.
L’ho sempre fatto e ad un certo punto mi è capitato che mi chiedessero di
pubblicare quello che scrivevo e quindi ho dovuto cercare un po’ tra il
materiale che avevo e alla fine ho pensato di scrivere una saga al femminile e
alcuni dei personaggi erano già tra quelli di cui scrivevo da tempo.
Com’è nata la scelta di ambientare la
storia nel quartiere più eccentrico di Roma, il quartiere Coppedé?
E’ un quartiere
che si può visitare in pochi minuti, nel senso che è piccolissima la zona
Coppedé. E’ proprio uno squarcio dentro la città che non ti aspetti. Io lo
conosco da sempre e ho sempre pensato che fosse un posto magico perché tu
arrivi da una via normalissima di Roma, attraversi un arco che ha appeso un
enorme lampadario in ferro battuto e ti chiedi che ci fa un lampadario a cielo
aperto. Attraversando l’arco scopri che è veramente una coesistenza di stili
che io non ho mai visto da nessuna parte. Mi dava l’idea della magia e mi
piaceva ambientare il racconto in quella zona lì.
Che reazione sta avendo il libro fra i
lettori? Sei soddisfatta?
Sono molto soddisfatta. In realtà ho
avuto un riscontro, come immaginavo, principalmente al femminile perché
questa è una saga di famiglia, con protagoniste le donne della famiglia,
raccontata dal loro punto di vista, per cui era chiaro il pubblico a cui era
rivolto, ma anche gli uomini mi scrivono e questo mi fa piacere. Poi adesso
attraverso i social è facile che ti arrivino messaggi, io non li usavo molto,
li uso in questo periodo proprio perché mi arrivano tanti commenti e devo dire
che gli uomini mi aprono scenari diversi e mi arrivano dei commenti che a volte
mi danno delle interpretazioni di
quello che io ho scritto, che non erano nelle mie intenzioni, però quello che
ci hanno letto mi è piaciuto.
Da ragazzina sognavi di fare la
scrittrice?
Sai che ho trovato un foglietto dove scrivevo
“ Che cosa farai da grande”, c’era una serie di possibilità, ma la
scrittura era sempre al primo posto. Non c’era la presentatrice, la
conduttrice, no, c’era la scrittrice, la sceneggiatrice, l’autrice, però
non mi ero mai immaginata davanti alle telecamere o ad un microfono, sempre
dietro.
I tuoi genitori che futuro pensavano o
speravano per te?
Mio padre diceva: “Studiate, seguite anche
le formiche, purché facciate qualcosa che vi piace”. Penso che in realtà mio
padre desiderasse che io facessi quello che mi faceva stare bene. Lui aveva
scelto un lavoro che gli piaceva e pensava che questo fosse l’unico modo per
non lavorare mai, per non sentire la fatica. Io ho fatto tanta radio ma è stato
il lavoro che ha trovato me e non ero stata io a cercare lui, anche se è
comunque il mezzo di comunicazione che ho nel cuore più della televisione. Però
la scrittura è sempre stata una cosa che ho sempre fatto istintivamente.
Hai detto che è stata la radio a cercare
te e non viceversa. Mi spieghi meglio?
Io lavoravo già alla Rai come impiegata e mi
occupavo di marketing con un contratto
a termine. Mi era scaduto il contratto e ne stavo aspettando un altro che non
arrivava, sempre nell’ambito del marketing e mi sono trovata casualmente in un
contesto in cui mi dicevano che stavano cercando un’inviata in un programma
radiofonico. Stavano facendo dei provini e ho fatto questo provino dicendomi:
“Ma figurati che prendono me, anche perché non ho mai fatto l’inviata per
un programma”. Ho fatto il provino perché mi sembrava maleducazione non farlo
e dopo di che mi hanno chiamata dopo una settimana, dicendomi che mi avevano
presa e chiedendomi se volevo fare un anno di esperienza con un programma in
giro per l’Italia come inviata. Allora ho lasciato in sospeso il contratto di
marketing e ho fatto l’inviata.
Chi sono stati i tuoi maestri, i tuoi miti
radiofonici?
Sai che non ne ho mai avuti? Nel senso che
non avendo mai pensato di fare radio, non c’era qualcuno di riferimento.
Ascoltavo tantissima radio, però probabilmente il lavoro che più mi piaceva
era quello dietro le quinte. Mi piaceva tantissimo Claudio Cecchetto, il lavoro
di scouting che faceva, anche quello mi sarebbe piaciuto fare e lui è stato il
mito indiscusso per la mia generazione, di quelli che poi hanno creato le radio
dal nulla. Per cui direi sicuramente Cecchetto.
Quali sono le tue ambizioni?
Con l’età, secondo me, le ambizioni si
tranquillizzano molto. Non ho un carattere particolarmente ambizioso né
competitivo, sono sempre stata una tranquilla. Gli amici mi prendevano in giro
dicendomi che avevo ingoiato un anziano da piccola, perché sono molto pacata,
tranquilla e non ho smanie carrieristiche. Adesso la mia ambizione è di
riuscire a fare qualcosa che mi piace il più a lungo possibile, magari fare la
scrittrice. Sto già scrivendo il secondo libro e spero che la scrittrice possa
diventare una professione e per la mia “terza età” mi piacerebbe
moltissimo.
A parte il lavoro e la scrittura, curi
altre passioni nella vita?
In realtà non ho mai avuto il sacro fuoco
per chissà cosa, però mi piace molto tutto ciò che riguarda le arti in
generale, quindi dall’arte alla musica, ai viaggi stessi che per me fanno
cultura e aprono la mente. Insomma tutto ciò che è esplorare, vedere, scoprire
e queste cose qua, mi piacciono molto. Anche a livello gastronomico,
sperimentare e conoscere nuovi tipi di cucina, scoprire i piatti tipici delle
regioni italiane e le tradizioni. Adesso si sperimenta tanto in fatto di cucina,
anche a livello internazionale. La mia passione è la curiosità che ci dà la
vita e mi incuriosiscono molto anche i nuovi incontri con persone nuove, con
persone con un particolare spessore.
Come sarà la tua estate? Lavoro o
vacanze?
Questa estate sarà un po’ lavorativa e un
po’ vacanziera, nel senso che ho cercato di incastrare le presentazioni del
mio libro in giro per l’Italia, con le vacanze. Ho un calendario molto fitto e
molto ben organizzato da maestrina “Rottermaier” quale sono.