Gabriele Cirilli  (comico)    Andalo ( Trento ) 29.12.2001 Roma 14 giugno 2003

                     Intervista di Gianfranco Gramola

Diviso fra Tatiana e Kruska

Il sito ufficiale è www.gabrielecirilli.it 

Gabriele Cirilli è nato a Sulmona nel 1967

Dopo tanta gavetta teatrale (per chi non lo sapesse, Gabriele esce dalla scuola teatrale di Gigi Proietti), vince il premio “Ugo Tognazzi” al Festival del Cabaret della città di Cremona. Ed infine sfonda alla grande a Milano facendo parte del gruppo dello Zelig di viale Monza. Nominato “coattologo” da Maurizio Costanzo, Cirilli  è sposato con Maria De Luca e ha un figlio che si chiama Mattia.

Ha detto:

- Il teatro Sistina? L'ho sempre sognato. Quando facevo la spalla di Gigi Proietti pensavo: chissà se un giorno arriverò in  questo teatro.

- A scuola ero un fuoriclasse... praticamente ero in corridoio.

- La vittoria di Floriana al Grande Fratello 3 è stata un po' anche la mia. Lei è la versione in carne e ossa della borgatara che portavo in scena.

- Una volta ero depresso e ho detto a mia moglie che mi sentivo una merda. Allora lei mi fa:" Cosa aspetti ad alzarti dal divano che è bianco e l'ho appena pulito?".

Curiosità

- Da ragazzo portava gli orecchini e i capelli lunghi. La gente del suo paese e soprattutto suo padre gli diceva:" Ma come cazz... porti 'sti capelli?". 

- Il papà era un bravo calciatore. Lo voleva la Roma, ma dovette rinunciare al suo sogno per prendere in mano l'azienda di famiglia, una fabbrica di marmo.

- Sia Gabriele che la moglie Maria (farmacista) sono abruzzesi. Lui di Sulmona e lei di Pratola Peligna. Erano compagni di scuola.

Intervista

L’ho incontrato ad Andalo, a Capodanno, in occasione dello spettacolo di Zelig su Italia 1. Lui, dal vivo, è come lo vediamo sul palco, pieno di energia, allegrone e molto socievole.

Gabriele, che rapporto hai con Roma?

Ho un bellissimo rapporto, per il semplice motivo che io adoro i romani, non mi piace molto la mentalità, ma non quella romana, cioè quella del sud, cioè è molto conservatrice, però è adorabile.

Quando hai deciso di lasciare Sulmona per andare a vivere a Roma?

Ho deciso questo appena finite le scuole superiori. Ho deciso che devo dare una svolta alla mia vita e quindi ho detto:” Vado…”.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Diciamo che mio padre desiderava per me un futuro un po’ più tranquillo, più sereno, più sicuro, cioè come quello di mio fratello che fa l’avvocato o comunque l’impiegato,cioè un lavoro che ti dia alla fine del mese uno stipendio sicuro. L’attore non è sicuramente un lavoro sicuro.Invece mia madre è un tipo più azzardatrice e devo dire che mi ha appoggiato abbastanza.

Come ricordi l’impatto con la Capitale?

In parte è stato un po’ brutto, nel senso che io, essendo abituato a stare in provincia, in una piccola cittadina talmente piccola che se il vigile fischia un’ infrazione ,parte il treno alla stazione (battuta), giustamente a Roma ho avuto delle difficoltà serie… tra il traffico, lo smog e il mangiare genuino. Poi mi sono abituato, anche grazie del calore dei romani.

In che zona abitavi a Roma?

In piazza Bologna, zona Tiburtina. Lì c’ho vissuto ben 16 anni. Ho dei ricordi belli e momenti difficili.

Ti sei iscritto alla “famosa” scuola di Gigi Proietti, vero?

Si! Per me è stata un’esperienza fondamentale, perché io devo un po’ tutto a lui. Comunque quando si inizia ‘sto mestiere bisogna fare una scuola, ma non solamente per la tecnica che la scuola ti può insegnare, ma per un fatto proprio di inserimenti futuri, dopo la scuola.

Dal tuo curriculum scopro che tu hai lavorato anche con Gigi Magni…

Si! Il grande Gigi Magni. Feci un particina … la mia prima parte in un film. Magni è un grande conoscitore di Roma, è un’enciclopedia romana.

Cosa provi nel tornare a Roma?

Adesso vivo con la famiglia a Milano, però quando torno a Roma per lavoro, devo ammetterlo, provo una grande emozione.

Per lavoro hai dovuto cambiare spesso città. Hai problemi di adattamento?

No! Però prima o poi vorrò avere una sede fissa per me e soprattutto per mio figlio Mattia.

Come lo vedi il romano?

Il pregio è che il romano è la persona più ironica che ci sia sulla faccia della terra. Il difetto te lo dico con una battuta:”Nun te preoccupà, sta tranquillo, ce penzo io…”.A quel punto, preoccupati. Una cosa molto bella dei romani è che riescono a trasformare una cosa drammatica in una cosa comica.



In quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere?

Ai tempi di Cesare Augusto, nelle vesti del mio conterraneo, Ovidio Nasone, poeta d’amorosi versi. Lui si che ha fatto la bella vita…

Se tu avessi la bacchetta magica, cosa faresti per migliorare Roma?

Il traffico, l’unica cosa che uccide Roma è il traffico… quello vorrei eliminare. Ma come dice la mia amica Kruska:” Che poi se non fosse per gli ingorghi, l’inquinamento e il rumore, er traffico nun sarebbe tanto male!”.

Come vivi la Roma by night?

Roma di notte è bellissima, perché ti offre tantissimo. E poi è bello perché trovi di tutto a qualsiasi ora.Puoi mangiare anche alle 3 di notte, trovi sempre gente che ha voglia di scherzare e di fare tardi. Roma è bella anche per questo. E poi, diciamolo, Roma era Caput Mundi e lo sarà sempre.

Ma per un uomo di spettacolo, cos’è Roma?

E’ il centro, è il fulcro di tutto quello che gli gira intorno.

Ma Roma è o era la città più bella del mondo , secondo te?

Roma era Caput Mundi e Caput Mundi rimarrà per sempre.

La tua più grande soddisfazione in campo artistico?

Fu quando venni preso alla scuola di Gigi Proietti, non me l’aspettavo, veramente. E’ stato un grosso risultato. Altra soddisfazione lavorare al teatro Sistina, il tempio della commedia musicale.

E la tua più gran delusione?

La più gran delusione è stata quando ho capito che Proietti si sentiva  in competizione con me. Questa è una cosa che mi ha deluso moltissimo. Altra delusione è che nel mondo esista tanta cattiveria.

La più gran cattiveria che ti hanno detto?

Cattiverie forse non ce ne sono state… Ah! Si! Mi hanno detto, minacciandomi:” Visto che sei abruzzese non fare i personaggi romani “. Chi è stato ? Si dice il peccato, caro Gianfranco, ma non il peccatore.

Com’è il tuo rapporto con i soldi?

Ho le mani bucate, quindi lascio a mia moglie il portafoglio e quindi  l’amministrazione famigliare (risata).

E con la Fede?

Io ho una gran Fede. Sono cristiano cattolico e ho appunto una grande Fede, che è quella che mi aiuta nei momenti difficili.

Un tuo pregio e un tuo difetto?

E’ che sono sincero e questo è un pregio che a volte può essere anche un difetto.

Se tuo figlio volesse fare il comico, che consigli gli daresti?

No! Lo picchierei. Per mio figlio vorrei il mondo del calcio, perché in famiglia siamo portati molto per questo sport. Mi piacerebbe vederlo in una grande squadra di calcio.

Com’è nata la voglia di fare l’attore?

Perché il cielo è azzurro ?… Ci sono cose che non si possono spiegare. Forse era innato in me il desiderio sin da piccolo di fare questo mestiere.

Prima di fare l’attore hai fatto qualche altro lavoro?

Ho fatto molti lavori per mantenermi, caro Gianfranco. La vita è dura. Ora però ringraziando il Signore con questo lavoro guadagno bene e sono contento.

Qual è il segreto del tuo successo?

Se ci fosse un segreto lo direi a tutti quelli che hanno voglia di sfondare (risata). So solo che io sono sempre me stesso.

Se tu avessi la possibilità di tornare indietro, cosa cambieresti della tua vita?

Nulla… sono fiero delle mie scelte, sia pubbliche che private.

Quali sono le tue ambizioni?

Voglio tornà bambino…scherzo…voglio sempre essere un numero uno.

Un tuo sogno nel cassetto?

Essere apprezzato da tutto il mondo o meglio essere una persona che riesce a regalare delle emozioni.

Un domani, come vorresti essere ricordato?

Mi piacerebbe essere nell’enciclopedia dello spettacolo.

A chi vorresti dire “Grazie”?

Alla mia famiglia, a mia madre e a mio padre che non c’è più sulla terra ma è sempre con me, ai miei fratelli, ma soprattutto a una donna senza la quale non starei qui a risponderti… mia moglie Maria e al mio frugoletto Mattia che mi dà la forza e l’energia di andare avanti con entusiasmo.

Un’ultima domanda, Gabriele, cos’è per te la felicità?

Cogliere le piccole felicità degli attimi che poi sommate fanno una grande felicità. Ciao a tutti e visitate il mio sito. Ciao da Gabriele.