Geppo (comico
e barzellettiere) Roma 20.2.2020
Intervista di Gianfranco Gramola
“Il mio motto è “Ridi … che è
gratis”. Ti assicuro che far
ridere una persona in una città come Roma, è una marcia in più. Con un
sorriso la giornata parte in discesa”
Simone Metalli, in
arte Geppo Show, nasce a Roma il
19 dicembre del 71. Con il suo carattere poliedrico e solare e, il suo spirito
di eterno fanciullo, Geppo ha da sempre animato feste e serate con parenti e
amici raccontando barzellette, una passione che coltiva sin da piccolo
collezionando libri di barzellette e immedesimandosi nelle stesse fino quasi a
farle vivere in prima persona. Abilita’ di interpretazione, minuziosa cura dei
particolari accompagnata da una spontanea e genuina gestualità ed espressione,
rappresentano gli ingredienti principali di questo artista e barzellettiere che
ha fatto dei social network il suo primo canale di intrattenimento, riuscendo a
coinvolgere e divertire un pubblico di tutte le età. Da qui nasce il suo motto
‘ Ridi..e’ gratis’ che simboleggia la passione e dedizione di Geppo di
regalare una sana risata giornaliera, anche se per pochi minuti, postando il suo
infinito repertorio di barzellette sulla pagina Facebook e sul canale YouTube
Geppo Show. La semplicità del personaggio emerge dai suoi video, tutti o quasi,
rigorosamente ripresi dal suo amico e compagno di avventura Flavio “Il
magnifico”nella piazza del quartiere dove e’ nato. La pagina Facebook Geppo
Show nasce il 28 aprile 2015. Ad oggi conta un totale di oltre 1200 video
barzellette e 470.000 follower. Le barzellette vengono pubblicate giornalmente
tutte le mattine e la sera viene pubblicata la rubrica “Classic moments”,
riproponendo i classici per i nuovi follower.
Ogni mercoledì viene proposta la rubrica “speedjoke”, dove vengono proposte
le cosiddette ‘freddure’ barzellette corte sotto i 20sec; a questa si
aggiunge “Bloopers”, rubrica dei video strafalcioni (dietro le quinte).
Tutte le barzellette vengono anche pubblicate sul canale YouTube che oggi conta
87.500 mila iscritti e 48.000.000 views! Nel 2015 Geppo arriva al talent show Tu
Si Que Vales raggiungendo unanime consenso del pubblico e della giura
aggiudicandosi un riscontro più che positivo (100% pubblico e giuria). Questo
gli permette l’ingresso al programma Domenica In come comico fisso in puntata.
Il vero debutto di Geppo come comico inizia nel 2016 portando per la prima volta
live uno show tutto incentrato sul suo personaggio al teatro Auditorium della
Conciliazione, ottenendo ottimi riscontri dal pubblico e un sold out eccellente
come esordio.
La sua attività di comico prosegue e nel 2017 porta un nuovo spettacolo ‘ Mi
basta un Wi Fi’ presso il Teatro MARCONI, intervallato nel corso dell’anno
da diverse serate ed eventi realizzati in tutta Italia, isole comprese. A
novembre del 2017 entra a far parte del team di Dimensione Suono Roma con la
conduzione – assieme al collega Ignazio Failla- dello show mattutino La
Sveglia dei gladiatori, in onda dalle 6 alle 9 tutte le mattine dal lunedì al
sabato. Lo show radiofonico, si afferma da subito come campione di ascolti e si
presenta come contenitore di musica, energie e gag divertenti e veraci, dedicate
alla Capitale e ideali per il risveglio dei romani. A dicembre dello stesso anno
la grande opportunità come presentatore, assieme al collega Ignazio Failla,
della conduzione della notte del Capodanno della Capitale presso il Circo
Massimo, con un pubblico ad accoglierlo di oltre 80.000 spettatori.
Intervista
Ciao Geppo, come nasci barzellettiere?
Io sono sempre stato un buon raccontatore di
barzellette fin da quando ero piccolo. Mi piaceva dilettarmi anche alle
elementari con gli amici, intrattenerli con storie divertenti. Poi crescendo ho
cominciato a comprare libri di barzellette ovunque andavo, alle fiere, ai
mercatini e li collezionavo. Quindi la passione per le barzellette ce l’ho fin
da ragazzino. Oggi mi ritrovo con una grande collezione di libri, fra questi
quelli dei mostri sacri delle barzellette, come Gino Bramieri, Walter Chiari,
Dapporto e altri. Alla fine questa passione l’ho trasformata in lavoro.
Chi per primo ha scoperto il tuo
talento?
I miei amici
mi conoscevano tutti a livello di raccontatore di barzellette. Solo che
anni fa non esistevano i social e la mia fama di barzellettiere rimaneva
circoscritta nella mia cerchia di amicizie. Il web ha fatto si di raccontare
questa mia bravura, fino ad arrivare ad un bacino di utenza più grande. Mi sono
fatto conoscere grazie anche alla mia costanza perché negli ultimi cinque anni
ho messo una barzelletta al giorno sul mio canale e ho fatto si che i follower
crescessero sempre di più.
Il tuo motto è “Ridi … che è
gratis”. Ridere aiuta nella vita?
Io penso che conta il 99 per cento nella vita
delle persone, perché se uno sta serio, non ride e pensa a tutti i problemi che
ci sono sia nella propria vita che nel mondo, se dovrebbe ammazzà. Invece un
sorriso ti aiuta innanzitutto ad affrontare le situazioni in un altro modo. Da
tre anni conduco un programma radiofonico molto ascoltato nel Lazio e nella
capitale e che va in onda dalle 6 alle 9. Ti assicuro che far ridere una persona
in una città come la nostra, in macchina, mentre sta andando a lavorare, fra
buche, pioggia, vigili è una marcia in più. Con un sorriso la giornata parte
in discesa.
Quali sono gli argomenti più
apprezzati delle tue barzellette?
Gli argomenti delle barzellette alla fine
sono sempre gli stessi, prendono in giro i luoghi comuni della nostra vita. In
primis i carabinieri, perché sono
storici a livello di barzellette, però c’è sempre anche l’adulterio, la
suocera, il bambino pestifero, ecc. A
mio avviso una barzelletta per funzionare deve avere un buon raccontatore, perché
una barzelletta, anche di pochi secondi,
ha dei tempi comici spietati e se non li azzecchi, fa si che quello che
hai raccontato non sortisca effetto su chi ti ascolta. Quindi il raccontatore di
barzellette conta il 100 per 100.
Lavori in radio e fai teatro. In quali
di questi ambienti pensi di dare il meglio?
Attualmente do il meglio in radio, un mondo
che non conoscevo. Io sono partito, come
tutti i comici, con il ristorantino, poi la festicciola, poi il teatro piccolino
e sono riuscito facendo la gavetta ad arrivare ai teatri più grandi di Roma.
Addirittura mi sono esibito al Circo Massimo davanti a 80 mila persone.
Attualmente conduco questo programma radiofonico che è fortissimo, però mi
trovo bene anche in tv e nella varie web series dove scherzo, rido e faccio
ridere. Il mio sogno però è di cimentarmi in un ruolo comico a livello o
televisivo o cinematografico.
I tuoi genitori che lavoro sognavano
per te?
Io vengo da una famiglia di assicuratori e io
per 14 anni sono stato agente assicuratore nell’azienda di famiglia. Ad un
certo punto la giaccia e la cravatta mi stavano stretti e ho deciso di cambiare
vita. Ho fatto altri mestieri prima di riuscire ad emergere a livello artistico
e poi sono arrivato a quello che volevo, cioè fare il comico. Mia madre è
contentissima, mio padre purtroppo non ha potuto assistere a questa mia
evoluzione, perché nel 2005 è venuto a mancare. Condivido questa esperienza
con mia moglie e mia madre.
A proposito di moglie, come l’hai
conquistata?
Sono onesto, non essendo un adone e neanche
un Brad Pitt, ho sempre conquistato il sesso femminile con la simpatia, anche
perché la donne, a differenza del maschietto, ride in modo diverso. Ride con
determinati temi, magari non le piace la barzelletta volgare, ma le piace quella
intelligente. Io comunque le mie conquiste l’ho sempre fatte con un piglio
estroso e con molta simpatia.
Hai mai lavorato per solidarietà?
Assolutamente si. Da quando sono diventato
abbastanza noto al grande pubblico, ho cominciato a fare anche spettacoli per
beneficenza, anche negli ospedali di Roma. Ho fatto il Bambin Gesù, il Santa
Lucia e il Sant’Andrea. Per me raccontare una barzelletta è come raccontare
un fatto che è accaduto ad un amico. Strappare un sorriso,
che a me viene naturale, è la cosa più bella che c’è, specialmente
far sorridere persone con problemi di salute.
Vivendo a Roma, in mezzo ai romani, per
te è più facile trovare spunto, ispirazione per le tue barzellette?
Veramente non lo so con certezza storica, ma
le barzellette secondo me nascono a Roma, perché il romano per antonomasia è
un popolano che sta qui da più di due mila anni, quindi ne ha viste di cotte e
di crude. E’ successo già tutto e quindi potremmo andare avanti per secoli a
raccontarci quello che hanno fatto i romani storicamente da quando sono nati ad
oggi. Poi vivendo in un città folcloristica come Roma o come lo è Napoli,
Palermo, ecc … hai la possibilità di stare a contatto con un popolo e il
popolo è variopinto, è folcloristico.
Il tuo rapporto con Roma com’è, Geppo?
Roma io la amo, perché ci sono nato e non la
cambierei con nessun’altra città al mondo. Però sono onesto e ti dico che
negli ultimi dieci anni ha avuto veramente un brutto calo. Quindi oggi, vederla
così mi rattrista perché non puoi goderti in pieno le sue bellezze.
In che zone hai abitato?
Sono nato, cresciuto e vivo all’Eur.
Ti piace la cucina romana?
L’adoro. Son anche un cuoco provetto, mi
diverto a cucinare, soprattutto con i secondi. Con i primi è più brava mia
moglie. E’ imbattibile.
La tua Roma in tre posti diversi?
Al primo posto metto il mio quartiere. Hai
visto i video in cui racconto le barzellette, dove alle mia spalle ci sono delle
sbarre? Quella è la recinzione della chiesa del mio quartiere, è il posto dove
noi bambini ci trovavamo. Lì ho registrato la mia prima barzelletta e quel
posto mi ha portato fortuna. Molti mi chiedono perché sto sempre lì a
registrare le barzellette e io dico
loro: “Location vincente, non si cambia” (risata).
Un complimento che ti fanno spesso?
Uno dei complimenti che mi fanno
frequentemente è: “Quando vedo una tua barzelletta sul web è come se me la
raccontasse un amico”.
Tornando ai tuoi tre posti di Roma che
ami …
Poi c’è il Colosseo, che è il monumento
più famoso al mondo. Non ci sono paragoni con le piramidi o altro, perché il
Colosseo è il Colosseo. Al terzo posto ci metto la mia scuola dove andavo
quando ero piccolo, che sta sull’Aventino, una zona di Roma bellissima.
Cosa pensi di Virginia Raggi, la
sindaca di Roma?
Forse il compito di sindaco è stato troppo
grande per lei. D’altra parte la capisco, perché gestire una città come
questa non è facile. Da una parte è una critica, ma dall’altra l’ammiro
per il coraggio.
Anni fa si parlava di eliminare il
mercato domenicale di porta Portese. Cosa ne pensi in merito?
Assolutamente no, anche perché vengono dal
Giappone per vedere un mercato del genere. E’ un mercato storico e io sono
molto legato alle tradizioni della mia città. Una volta ci fu una petizione per
togliere le fontanelle a Roma. A momenti ci fu una insurrezione popolare. Non si
possono levare i “nasoni” a Roma, è come levare il balcone di Giulietta a
Verona. Non esiste.