Giada Baccianella (love & sex coach)
Perugia 12.5.2024
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Parliamo molto di come portare
l’educazione sentimentale a scuola, è un tema molto dibattuto ultimamente ma
come ho detto anche in un convegno in Senato bisogna cambiare anche la
comunicazione. Ci sono delle cose che sembrano delle cavolate ma che a livello
comunicativo e cognitivo fanno proprio la differenza”
Giada Baccianella è la love e sex coach per
uomini più famosa in Italia. Dal 2017, Giada opera come professionista nel
campo delle relazioni e del miglioramento sessuale, dedicandosi con passione e
competenza a trasformare la vita sentimentale di migliaia di uomini. La sua
dedizione l'ha portata a fondare la prestigiosa Love Coach Academy, dove ha già
aiutato quasi 1000 uomini a raggiungere il successo nelle loro relazioni e nella
loro vita intima. Con un approccio innovativo e personalizzato, Giada continua a
rivoluzionare il mondo del coaching sentimentale in Italia.
Intervista
Com’è nata l'idea e la decisione di
fare la love coach?
Io sono una love e sex coach per uomini,
anche di coppie ma in particolare di uomini. Infatti io sono stata in Senato
nello scorso dicembre perché ho una scuola di formazione che si occupa di
educare gli uomini verso le donne ma anche capire la
sessualità femminile e la psicologia femminile. Mi hanno invitato a un
convegno per la violenza contro le donne. La decisione di fare la love e sex
coach è nata sette anni fa perché ho avuto un problema di salute, un tumore
benigno all’ipofisi e questo mi ha tenuta a letto ferma per diversi mesi e nel
frattempo avevo già cominciato a studiare come coach. Mentre ero nella
situazione in cui non sapevo se dovevo operarmi oppure no, ad un certo punto ho
capito che stavo facendo una vita che non mi piaceva e nel periodo in cui stavo
a letto mi ero resa conto che in Italia mancava la figura che invece
all’estero c’era, quindi proprio la figura del love e sex coach per uomini,
anche se non era ancora chiaro cosa volevo fare. Però mi sono resa conto che
volevo aiutare il prossimo, volevo dare un contributo alle persone ma non sapevo
come. Un giorno girando su you tube mi è capitato un video di una ragazza
americana che faceva questo di lavoro e mi sono resa conto che io nella mia vita
ho sempre aiutato gli uomini e che c’erano tantissimi uomini che cercavano
notizie e consigli su come relazionarsi con le donne. Quando mi è capitato
questo video ho detto: “Io nella mia vita non ho fatto mai niente, non so come
sarà il mio futuro per via di questa malattia, se dovrò operarmi, se dovrò
fare la chemio o se invece rimarrò così
e allora voglio dare un mio contributo al mondo”. Ho preso tutto il mio
coraggio e ho fatto un video molto artigianale e l’ho pubblicato su you tube,
però lì per lì era solo un video solo per donne.
Come andò il video?
Il video non andò bene per niente. Dopo di
che ho voluto vedere cosa faceva questa ragazza americana e allora ho fatto un
video per uomini dal titolo “Come conquistare la mente di una donna” e su
you tube ha avuto 200 mila visualizzazioni in 24 ore e io quello l’ho preso
come un segno di quello che volevo fare, però la stavo maturando ancora come
decisione. La malattia mi ha fatto capire che dovevo fare qualcosa di diverso
che ancora non c’era in Italia e che dava un contributo vero alle persone.
Quindi ho cominciato a fare questo lavoro dato da questa malattia. Mi sono
licenziata, avevo un contratto a tempo indeterminato, ho lasciato il mio ex
ragazzo perché non voleva che facessi questo percorso, ho preso tutto il mio
coraggio a 35 anni di cambiare la mia vita per raggiungere il mio sogno che era
quello di dare un contributo concreto alle persone aiutando il prossimo. E così
è stato.
Quando si parla di love coach mi viene in
mente il film del 2005 con Will Smith ed Eva Mendes “Hitch
– Lui si che capisce le donne”. In Italia da quanto tempo è arrivata questa
figura?
In America in realtà è una figura che c’è
da tantissimo tempo. Io vengo da studi americani, perché mi sono specializzata
con Richard Bandler, che è un coach americano che insegna programmazione neuro
linguistica (PNL) e lui fa questa professione dal 1980. In Italia abbiamo
Roberto Re che fa una cosa simile ma non è
quello che faccio io, nessuno fa quello che faccio io. Siamo arrivati un
po’ tardi in Italia però ci voleva qualcuno che lo facesse prima o poi, perché
serve.
Sui social spopolano i lover coach e molti
scettici parlano di truffe. Qual è il tuo parere? Esiste un albo dei love
coach?
Non esiste un albo dei love coach. Il love
coach in realtà è una specializzazione perché il love coach è un mental
coach che poi è specializzato nelle dinamiche di
amore. Ho sentito che molto scettici parlano di truffe ma in realtà è
come in tutte le professioni o comunque anche il professionista può essere non
riconosciuto e non competente. Io penso che quando ci affidiamo ad un
professionista, ci dobbiamo sempre informare di cosa fa, cosa non fa, i suoi
studi ma soprattutto se noi abbiamo fiducia di questa persona e investiamo sulla
persona anche solo ad ascoltare un video on line gratuito, capiamo subito se è
una persona seria oppure no. Quindi io dico che
come in tutti i settori ci sta il buono e il cattivo tempo, sta poi
all’utente capire a chi affidarsi. Io sono super professionale e so di essere
nella parte giusta, gli altri non lo so.
La love e sex coach, è una esperta di
relazioni e ti aiuta ad amare te stesso e a costruire una tua identità. Ti
occupi anche di sesso, quindi sei anche sessuologa?
Io non sono sessuologa perché la sessuologia
è una disciplina praticata da un dottore e io non sono un dottore, ma sono un
educatore sessuale che ha fatto i corsi con l’AISPA, l’associazione italiana
sessuologia psicologia applicata, che appunto fanno corsi per educatori
sessuali.
Ti rivolgi agli uomini chiamandoli “trallallero”.
Com’è nato questo nomignolo che fa sorridere?
E’ successo che tre anni fa sulla
piattaforma Tik Tok mi bannavano tutti i video. Ogni volta che facevo un video
di educazione sessuale usando nomi che sono sul vocabolario tipo il pene e la
vagina, quindi non parolacce o volgarità, mi bannavano. Allora una mattina mi
sono svegliata che ero arrabbiatissima e ho deciso di trovare una parola per
descrivere l’organo sessuale maschile in un altro modo. Non so come mi è
venuto in mente di usare questo “trallallero”, ricordo che il giorno prima
avevo visto un video che era tipo un canto popolare calabrese o sardo dove
c’era una parola simile. Ho pensato di fare un video chiamando l’uomo
trallallero e nel giro di 24 ore quel video ha fatto 5 milioni di
visualizzazioni, tant’è che poi mi hanno chiamato diverse radio. Da lì il
trallallero è diventato il mio cavallo di battaglia, se così vogliamo
chiamarlo.
Con quale criterio scegli le persone da
aiutare con il tuo lavoro?
Innanzitutto ci tengo a dire che ne io ne i
miei collaboratori siamo dei dottori, lavoriamo solo con persone che sono
consapevoli di se stesse e clienti che vogliono comunque crescere personalmente
come formazione, quindi persone che di base sono consapevoli. Lavoriamo con
persone che effettivamente vogliono e hanno voglia di muovere il culo (risata),
lo dico in maniera sincera, perché come dico sempre non c’è la fata turchina
che ci risolve i problemi. Se sei disposto ad investire su te stesso fisicamente
e mentalmente, i successi arrivano come ci confermano tanti nostri clienti. Noi
prendiamo solo 20 persone al mese.
Tu hai una scuola di formazione la Love
coach academy . Quante persone ci lavorano? A te si rivolgono anche personaggi
famosi?
Nella mia Academy che ha sede a Perugia, ci
lavorano 21 persone. Si rivolgono a me anche
personaggi famosi, non posso fare nomi e ci sono anche persone nel settore del
calcio.
Ma un cuore spezzato ti mette KO solo
psicologicamente o anche fisicamente?
Anche fisicamente, cioè il fisico è una
risposta psicologica al nostro star bene, è una conseguenza. Anche i nostri
pensieri, può capitare di svegliarsi la mattina e sentirsi giù senza un motivo
apparente, in realtà è perché abbiamo visto o sentito delle cose che ci hanno
turbato e inconsciamente le andiamo poi a tenere dentro e il nostro fisico ne
risente. Lo dice la scienza che è proprio una conseguenza dei nostri pensieri
il malessere fisico.
Il disinteresse sessuale può essere
motivo di crisi in una coppia?
Si, è uno dei primi motivi dal mio punto di
vista. Mi è capitato anche in passato di seguire coppie dove la donna non si
sentiva più desiderata dal proprio uomo e andava a ricercare fuori dalla
coppia, ma questo capita anche all’uomo, anche perché se manca il desiderio
sessuale, la coppia diventa come fratello e sorella, anche se restano l’amore
e l’affetto.
Prima parlavi del tuo contributo in un
convegno in Senato parlando di violenza sulle donne. Qual è la soluzione a
questo problema, da dove si comincia?
Dalla comunicazione e soprattutto dai
bambini. Parliamo molto di come portare l’educazione sentimentale a scuola, è
un tema molto dibattuto ultimamente ma come ho detto anche in Senato bisogna
cambiare anche la comunicazione. Ci sono delle cose che sembrano delle cavolate
ma che a livello comunicativo e cognitivo fanno proprio la differenza.
L’esempio che ho portato anche in Senato è anche come parlare con la
desinenza “non”. Se tu ad un bambino dici di non prendere il bicchiere, il
bambino che fa? Lo prende quel bicchiere. Se tu dici al bambino posa quel
bicchiere, lo posa. Significa che quando noi andiamo a parlare di educazione
sentimentale, noi non possiamo dire ad un bambino non devi fare quella cosa o la
violenza sulle donne, ma dobbiamo sponsorizzare non la violenza contro le donne
ma l’educazione e il rispetto verso la donna. Madre Teresa di Calcutta diceva
proprio questo: “Chiamatemi quando fate la manifestazione per la pace, non
contro la guerra”.
Sei la love e sex coach più famosa
d’Italia. Quali sono le tue ambizioni e i tuoi obiettivi?
Oggi come missione sicuramente è quella di
aiutare sempre più persone a livello nazionale, quindi portare benessere e
felicità a più persone e soprattutto aiutare gli uomini a capire le donne ma
anche a portare loro rispetto per avere meno violenza e quindi più rapporti
sani. Come obiettivo crescere sempre di più sia come personaggio pubblico ma
anche a livello di azienda e vorrei allargarmi e a portare il mio metodo di
coaching nelle aziende e anche nel campo dello sport.
Hai pubblicato un romanzo “Diario di una
brava ragazza … a metà”. Com’è nata l’idea di questo libro e quanto di
te c’è dentro?
Quello è stato il mio primo libro, un
romanzo che ho scritto nel 2017. Dentro c’è molto di me, di una vacanza che
feci con un’amica a Gallipoli, però c’è più che altro il mio
romanticismo, la mia parte romantica.
Da uno a dieci quanto sei soddisfatta
della tua vita professionale e di quella privata?
Io direi un bell’otto di media, sia in
quella professionale che in quella privata.
Di cosa hai bisogno per essere felice?
Di stare serena. Io penso che la cosa più
importante oggi, dopo la salute, è la serenità mentale, fisica e quella è una
cosa impagabile. Ce l’hanno poche persone.